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Lettera pubblicata il 14 Settembre 2011. L'autore, GiovanniC, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Caro mio..diciamo che ti hanno dato tutti contro.. io voglio venirti incontro. Il titolo di studio e il lavoro..molti ti hanno additato come presuntuoso , ma tu ne parli perchè alla lunga la differenza culturale ti pesa.. chi non lo ha vissuto non puo’ capire. A volte, da sola puo’ far capitolare un rapporto. Amici miei in un rapporto è necessario il dialogo..i monologhi alla fine stancano! La tenerezza.. hai ragione le persone aride alla fine inaridiscono anche noi. E’ legittimo desiderare dolcezza dalla persona che abbiamo affianco? credo di si. Lei è un’ottima madre e un’ottima donna di casa..ah beh allora le facciamo una statua! a volte i piatti possono rimanere sporchi se magari stiamo facendo qualcosa di più edificante (magari l’amore con nostro marito o solo anche una passeggiata). Ma no..molte donne se non è tutto perfetto non respirano.. e poi sono stanche. E ci credo. Ma le mogli (come i mariti) devono ricordare che hanno sposato un uomo, non la casa..i figli..il proprio lavoro!Poi ci sono le amanti, pure confessate alla moglie. Sarai anche stato sincero ma diamine cosa volevi ottenere confessando a tua moglie di avere interesse per un’altra? La sua benedizione?? Su..su se sei un uomo intelligente ti rendi conto che non è possibile. Per me dovevi andare via molto molto tempo fa, indipendentemente da un’altra. E’ vero la felicità non è dietro l’angolo, ma c.... sposarsi non significa abbassare il capo e svilire totalmente il proprio essere.
Grazie a tutti per i commenti. C’e’ sempre una sorta di solidarieta’ femminile, a prescindere, che impedisce di esaminare le cose con il dovuto distacco. E’ pure vero che solo chi vive direttamente una situazione col suo bagaglio di emotivita’, puo’ capire se detta situazione sia o meno soddisfacente. C’e’ un accanimento, noto, contro chi osa esprimere le difficolta’ emotive all’interno del matrimonio, perche’, essendo una struttura sociale, forse quella fondamentale, si continua a credere che tutto debba funzionare, a prescindere dalla soddisfazione sentimentale. Un grazie, comunque per l’attenzione. E soprattutto a Ramona per la sua analisi. Completa anche in riferimento ai miei errori, ma sensibile sulla necessita’ del dialogo. E’ quello il nocciolo della questione.
Permettimi, ma l’accanimento non è “contro chi osa esprimere le difficoltà emotive all’interno del matrimonio”…
nessuno ha mai detto che non si possano esprimere i propri malesseri, all’interno di qualunque cosa, anche un matrimonio… è giusto che accada, così come dovrebbe essere giusto che entrambi le parti della coppia si impegnino quanto meno per capirli, per discuterne, e vedere insieme se si può arrivare ad una soluzione…
Sai perfettamente che l’accanimento è contro i tuoi ripetuti tradimenti, ma ovviamente su questo ti è più facile sorvolare e vederci altro…
Il fulcro del problema è proprio nelle ultime righe di Ramona:
visto che le tue difficoltà emotive all’interno del matrimonio non è stato possibile (o non avete voluto) risolverle, perchè non te ne sei andato via prima evitando di collezionare tradimenti che sicuramente non hanno migliorato le cose???
Il fatto di confessarli non pulisce la coscienza, e anzi ti da motivo di essere additato e colpevolizzato molto più di tua moglie, che sicuramente esente da colpe non sarà, ma per lo meno è stata più corretta di te nel portare avanti un matrimonio infelice.
…Ci si risiamo!!!! quando è facile per un uomo tradire piu’ volte anzichè affrontare la realtà di coppia quando ci sono dei problemi seri e poi confessare per pulirsi la coscienza..Caro Giovanni ma non ti rendi conto di quanto le tue storielle abbiano infierito nell’animo di tua moglie? e come prentendevi che lei potesse ancora esserti moglie e amante in tutti i sensi?. Posso perdonare una scappatella ma solo UNA .. Tua moglie ha avuto una bella forza d’animo a stare acconto a uomo come te. La casa, i figli, il supermercato, la tv, il lavoro (ovvio se ce l’hai) ecc… sono anche il quotidiano di tutti .. Ma cosa credi che con la tua nuova fiamma presto non arriverà la routine di tutti i giorni..Fai passare qualche mese e anche lei ti annoierà…Stai andando alla ricerca della felicità con il vuoto dentro
Io percepisco solo tanta superficialità nelle tue parole …e aridità di sentimenti. Le valigie tua moglie te le doveva preparare molto tempo fa.
Cordialmente
Facciamo per un attimo lo sforzo di guardare le cose dalla mia angolazione. Riconosco di aver sposato una donna che sapevo essere fredda e assai poco passionale. Dunque riconosco che in questa mia scelta c’e’ stata un po’ di superficialita’, forse legata alla giovinezza. Comunque da subito mi trovo accanto una donna che alla mia richiesta di maggiore attenzione mi risponde : ” la porta e’ aperta, te ne puoi andare”. Capisco tutta la stanchezza nell’allevare un figlio e una figlia piccoli, ma se una sera le chiedo di rimanere con me a guardare la televisione, per esempio, la risposta e’.. non c’e’ risposta. Gli anni passano, mai un abbraccio, un’attenzione. Finisce che cerco qualche attenzione altrove. Glielo confesso, voi direte per pulirmi la coscienza dai sensi di colpa, forse per stimolare una sua reazione. Non faccio niente di grosso, intendiamoci. E’ solo la ricerca di una parola affettuosa. Lo so, a quel punto avrei dovuto andarmene. Ma forse lo sforzo di tenere il matrimonio in piedi e’ mio piu’ che suo. Lei mi vedeva gia’ allora come un peso, un ingombro. Per lei l’unica cosa desiderabile e’ che io vada. Io resisto. Decido di mettermi a studiare, di distrarmi sui libri, laurea, laurea specialistica, master. Spero lei cambi, ma ormai si e’ innescata la spirale. C’e’ un orgoglio ferito. Sindrome della vedova. Neanche mi guarda piu’. Certo passeggiamo e andiamo a cinema, ma c’e’ una distanza, si sente, si legge. Io la cerco, cerco una carezza, le offro due carezze. C’e’sempre e solo rifiuto. Dovrei riandarmene, lo so. Ma forse ho ancora voglia e speranza che le cose possono cambiare. Le dico di fare uno sforzo, facciamo insieme un’autocritica, troviamo i punti di un possibile accordo. Niente da fare. Ripete come un automa che non mi ama. Che sono stato io a volerla sposare ( sic!), ecc ecc… Facile che finisca per appassionarmi ad altre storie. E per lei la soddisfazione di dire che aveva ragione lei, io non cambio mai. Ora vede piu’ vicino il suo obiettivo. Liberarsi di me.
La domanda che per altri potrebbe essere banale per me non lo è.. credi di amarla o comunque di provare qualcosa di forte per lei? Te lo chiedo perchè so benissimo cosa significa vivere accanto ad un anaffetivo. E’ dura. Facile dire “si deve andar via”..l’ho detto anche io, perchè razionalmente è l’unica cosa che si puo’ dire, (e forse fare) ma quando si è dentro..beh le cose sono diverse si complicano maledettamente, vi siete sposati avete dei figli e anche dei beni in comune, lasciarsi non è poi così semplice nè sotto il profilo emotivo nè sotto quello pratico. Caro Giovanni volevo chiederti se nel frattempo ti sei innamorato di un’altra o le altre storie non sono mai state poi così importanti e c’è sempre lei in cima ai tuoi pensieri. Quello che molti non capiscono è che con persone del genere, dure, fredde magari solo con noi e non anche con gli altri (i figli ad esempio) c’è una sofferenza strisciante con una flebile speranza che possa cambiare, che possa capire. In fondo cosa diamine ci vuole a fare un sorriso, una carezza? Caro mio, certo che non posso approvare i tradimenti ma posso umanamente comprenderli e posso capire che lei in tal modo si è sempre più chiusa.. un circolo vizioso non c’è dubbio..ma qualcosa manca..qualcosa manca sempre in queste coppie che non vanno..manca da una parte oppure dall’altra.. l’amore e il desiderio di essere anche disposto al sacrificio e a stare con l’altro..per sempre.
Sì, il tradimento rimane una brutta cosa, sempre. E sarebbe meglio essere sinceri ed andarsene, anche essere capaci di andarsene da soli, piuttosto che usare persino il tradimento come compensazione per restare.
O pensare per forza di avere bisogno di un amore o di un’infatuazione per fare una scelta. Caricando così di aspettative qualcosa di esterno. Che può anche essere davvero una ventata di positività dopo anni di buio, vessazioni, sopportazione (ora dico in generale), non solo di noia o del fatto che la vita non è solo e sempre una favola. ma se invece non lo è, positiva, la novità, o se sarà semplicemente un’altra vita comunque da costruire, anche quelle con le sue gioie e difficoltà, farà schiantare al suolo, con l’idea pure che la questione fosse una persona piuttosto di un’altra. qualcuno che venga a salvarci da noi stessi o da una situazione non siamo più in grado di sostenere, gestire o sopportare. Quasi distogliendoci dal vero problema e dalle nostre sensazioni. Che possono essere: io non ne posso più. sono profondamente infelice. Indipendentemente che qualcuno venga a “salvarmi” o no io non posso più stare qui.
Perché, forse, senza quelle compensazioni, Giovanni, ti saresti reso conto ancora di più di quali erano i problemi insormontabili tra te e lei, se ci sono delle incompatibilità insormontabili e non è colpa di nessuno, se la responsabilità è quasi al 50 per cento, per diverse ragioni, o persino se davvero è lei che ti ha rinchiuso in una scatola del suo modo di vedere la vita e te: cioè, non ti amo, non ti tratto da marito, e o vivi nella completa anaffetività oppure devi mollare tutto.
Io parlo in generale perché non conosco nè te nè lei. Non ho idea di chi siano le reali responsabilità e in quale percentuale. leggo te. E tu, poiché sei quello che scrive, sei ovviamente più facilmente giudicabile. Non è lei che ha scritto, magari: “sono infelice perché mio marito non mi hai fatto sentire unica e speciale e mi ha sempre criticata” o “non amo mio marito e non ho mai sentito un vero trasporto per lui. Ma sono una brava madre e una brava donna di casa, mi sono conquistata il mio status sul campo e non credo alle favole, così che si arrangi come crede, ma che mi sia fedele, perché è giusto così” o altro.
La mia ovviamente non è un’apologia del tradimento, o della separazione per noia o incapacità di vivere la realtà sentendosi offesi se l’altra persona è umana, ha difetti, invecchia, ha 24 ore al giorno in cui (uomo o donna che sia) incarna tanti ruoli (coniuge, ,genitore, lavoratore, individuo…) e non ci regala una favola. Magari mentre non ci stiamo manco domandando cosa NOI stiamo facendo per l’altra persona e per la coppia o come ci rapportiamo con la quotidianità e l’empatia verso l’altro.
Però dissento anche sul fatto che per forza gli amori di plastica debbano stare sempre fuori. A volte esistono matrimoni che sono amori di plastica, e anche con delle dinamiche terrificanti da sostenere, tanto più sul lungo corso.
E brava ramona !
Caro marito e padre , “Lei dice che e’ colpa dei miei tradimenti : vero qualche volta mi sono appassionato ad altre storie.” E tanto basta. Non basta “parlarne” o “confessare” per cancellare il trauma del tradimento.
concordo con Luna: “Però dissento anche sul fatto che per forza gli amori di plastica debbano stare sempre fuori. A volte esistono matrimoni che sono amori di plastica, e anche con delle dinamiche terrificanti da sostenere, tanto più sul lungo corso.”
a me sembra che Giovanni abbia raccontato la storia di un lungo disagio, determinato essenzialmente dalla differenza più caratteriale che culturale delle due persone in questione e dall’incapacità, da parte di entrambi, di ricomporre in modo armonioso una scelta giovanile forse non abbastanza matura per poter durare più a lungo di quando non sia effettivamente durata.
ci saranno stati di certo errori da entrambe le parti. più pesanti, forse, e più immaturi i “tradimenti” vissuti e confessati, anche se di fatto non ne conosciamo l’esatta portata. che siano stati perpetrati dal soggetto che più “pativa” freddezza e anaffettività nei suoi confronti?
tutto questo, però, ora appartiene al passato, un passato che non si può più cambiare nè è lecito sperare che possa in futuro migliorare. i figli sono adulti. forse è giusto che, situazione economica permettendo, ognuno dei due coniugi possa ritenersi libero di proseguire la sua vita nel modo per entrambi più congeniale. si tratta di persone mature, che dovrebbero ormai sapere cosa è meglio per loro…
mi permetto soltanto di mettere in guardia Giovanni dalle illusioni e dagli specchietti per le allodole. fuori non è affatto oro tutto quello che luccica! meglio sarebbe se, alla sua età, potesse decidere di vivere almeno per qualche tempo da solo, senza saltare da una barca all’altra, nell’intento di assicurarsi sessualità e servizi domestici. l’amore adesso è molto più complicato e instabile di quanto non fosse nel passato, indipendentemente dalle affinità culturali, che hanno sempre la loro importanza…