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Aiutare ad uscire dalla depressione la persona amata

di RoryAndrew
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 28 Novembre 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 23 commenti

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  1. 11
    LUNA -

    “io penso che questo sia un problema inevitabile della differenza d’età”. No, la differenza d’età non c’entra. “io vorrei aiutarlo a qualunque prezzo”. Ahia. “ci siamo modificati tanto per piacere l’uno all’altra”. ? – PAOLO25: “Lui deve solo credere in se stesso”. Per magia? Grazie a lei soltanto?

  2. 12
    RoryAndrew -

    Qui secondo me bisogna aprire una parentesi, ognuno h il suo punto di vista della faccenda.
    Comunque non potrei mai lasciarlo, nel senso che non riesco ad immaginarmi un giorno in cui non ci sia lui. Lui ogni giorno mi regala tutto quello che avrei mai potuto sognare. All’idea che lui stia con me anche ora, dopo questo anno e mezzo, mi fa emozionare come il primo giorno e 100 volte di più!
    Io sto con lui e faccio questa scelta ogni giorno, perché lavorando nel bar e anche al di fuori del lavoro, per strada ed in qualunque occasione di possibilità ne avrei molte davvero e vedo che molti si interessano a me. Non potrei mai sostituirlo o ferirlo, non potrei tradirlo perché lui è la cosa più bella che mi capita ogni giorno da quando ci siamo incontrati. Ma lui vede che tutti mi guardano e la cosa lo fa soffrire; però secondo me dovrebbe capire che io sono sempre con lui e sempre più vicina.
    Sul fatto della mia vita avete ragione, non posso neanche non vivere più, ma la vede da un’altro punto di vista. A volte si , ho bisogno di uscire con amiche, ma sinceramente sarebbe bellissimo se ci fosse anche lui; ovunque vado tutto sarebbe ancora più bello se ci fosse lui; perfino a lavoro!!!! Il fatto è che io non voglio assolutamente tagliarlo fuori da niente, è proprio lui a riufiutarsi.
    Inoltre noto che tutta la sua negatività, tutte le sue paure sociali, tutte le cose che lo fanno soffrire scompaiono puntualmente in un momento: quando io crollo e mi metto a piangere a dirotto; in quel momento è lui a reggere il tutto.
    Forse è solo il tempo che può aiutarci, ma vivere senza di lui non è vivere, solo in quel modo potrei farmi del male sul serio.

  3. 13
    RoryAndrew -

    Poi penso che non esistino persone normali e non, ognuno è ciò che la vita l’ha portato ad essere

  4. 14
    colam's -

    Mmmh Paolo e RoryA mi sa che la parola “persona normale” non vi piace eh ?

    Non e’ offensivo, personalmente non mi considero una persona normalissima nemmeno io. Allora direi che questo ragazzo non e’ equilibrato, e trovo malsano che tu Rory debba arrivare a crollare e piangere a dirotto per farlo reagire. Insomma Rory mi sa che i tuoi 18 anni ti fanno idolatrare un mio coetaneo che ha un bel po’ di lavoro da fare su se stesso.

  5. 15
    Paolo25 -

    Non parlo di “magia”. La fiducia in se stessi è un qualcosa che nasce con noi e fa parte del nostro senso critico e della nostra autostima. Può essere bassa o alta ma in ogni caso c’è ed è formata dai nostri meriti e demeriti dai nostri limiti o dalle nostre potenzialità. Non si acquista fiducia dall’oggi al domani ma ti dico che l’altra metà della coppia ha un ruolo importante in questo e la nostra amica, in questo caso, sta facendo più d quanto dovrebbe fare. Tocca a lui rispondere positivamente a questo. Per questo dico che dipende da lui e dalla stima che deve ritrovare. Ha un lavoro e una donna che morirebbe per lui che alla tenera età di 18 mi sembra molto più matura della sua età (mi ricorda tanto qualcuno ma questa è un’altra storia). Basta solo questo per avere una base dalla quale ripartire.

    Roy Andrew, una domanda: ma il tuo ragazzo per caso ti dice frasi del tipo “io non ti merito” o “tu meriti di meglio” o “ti stor rovinando la vita”?. Forse non si rende conto di questa fortuna tanto da pensare di non meritarsela o di non riuscire a renderti felice come vorrebbe (magari lo fa ma la sua autostima lo critica dicendo che non è abbastanza).

    Avanzo solo delle ipotesi prese dalla mia esperienza personale

  6. 16
    kiky9326 -

    @roryandrew come ho detto conosco la situazione e ti ripeto anche di stare attenta. Forse soffrirai lasciandolo, ma se non c’è altro da fare, se lui continua a rifiutare il tuo aiuto (si parla di mesi), lascialo (non per sempre e nemmeno per cattiveria). In una coppia è giusto aiutarsi, le difficoltà sono normali e avere qualcuno a cui appoggiarsi aiuta, ma ci si deve anche rialzare. Io ho continuato perchè “vedevo” che voleva stare con me, nonostante il suo rifiuto verbale.

  7. 17
    Paolo25 -

    E brutto dirlo ma credo che in questi casi la cosa migliore è quella di metterlo alle spalle al muro. Soffrirà e anche tanto ma a 31 anni deve reagire.

    Digli quello che provi e come ti senti. Digli che questo suo atteggiamento ti sta facendo star male e che ti fa ancora più male sapere che non vuole farsi aiutare per poter migliorare. Anche se come credo non è vero digli che il tuo amore per lui sta scemando perchè non riesci a vederlo mai combattivo o non lo vedi reagire. Insomma devi dare la classica scossa ma lui deve anche capire che tu lo stai facendo per lui (io l’ho capito dopo un po e l’ho messo in pratica. Lo facevo per lei non per me ((prima che la scossa mi arrivasse davvero)).

    Ma deve trovare la forza in se stesso (passando dalla splendida fidanzata che si ritrova altrimenti farà la fine del classico ragazzo che si danna per la ragazza e che rimane fregato da mr. novità che porta via la ragazza da lui. E fidati per quanto tu lo possa amare questo potrebbe succedere perchè anche io avevo una ragazza che mi amava allo stesso modo tuo e che dal nulla ha cominciato ad odiarmi con tutto se stessa). Fiati che queste cose capitano

  8. 18
    LUNA -

    PAOLO: “Una ragazza che morirebbe per lui”. Frase che sembra positiva per tutto l’amore che dovrebbe contenere. E anche lo contiene. Ma se, come cantava battisti, ‘che di amore non si muore’, se non erro, di una storia squilibrata e dell’egoismo altrui ci si può ammalare e anche morire. La normalità ‘non esiste’ perché le nevrosi le abbiamo tutti, ma l’equilibrio, come dice colam’s, anche sulle proprie nevrosi (e quelle altrui, in una relazione di qualsiasi tipo) esiste. E stare in equilibrio ora, rory, mi pare abbia costi alti per te. Lo scrivi tu, anche se scrivi anche ciò che per te compensa quei costi (che comunque percepisci elevati, anche se poi li metti in ‘poiché lo amo e lui ama me è giusto). In realtà ho l’impressione che lui ti stia chiedendo veramente troppo, responsabilizzandoti troppo nel suo sentire e nel mantenere e reggere i suoi equilibri e nel deresponsabilizzarsi riguardo i tuoi e quelli della relazione che, beninteso, create cmq in due. Ma non a caso, come nota colam’s, lui ‘ti vede’ quando il tuo equilibrio cede e vai in sofferenza o comunque la manifesti. In quei momenti, mi pare, tu esci dalla missione, per te amorosa, di concentrarti sui suoi equilibri più che ascoltarti. Ti vedi. E lui ti vede, non più solo come madre premurosa, accondiscendente e persona

  9. 19
    LUNA -

    che comunque se la cava a gestire emozioni e rapporto anche se lui si concentra su sè, i suoi problemi, e ha la giustificazione, ma ti vede come individuo. Esce insomma anche dal suo egoismo. Ovviamente, rory, la vostra relazione la conosci tu. E, a parte amarvi, e esservi scelti per molte ragioni, su certe cose vi trovate affini. Anche in cosa lui ‘pretende’ e in cosa per te ‘è giusto dare’. Anche in questo suo chiederti soccorso, protezione, accondiscendenza e nel tuo sentirti gratificata nel sentirteli chiedere e nel darli. Lui ha bisogno di me. Io son così vitale per lui che lui soffre già solo che qualcuno mi guardi. Pensa quanto sono importante e necessaria per lui. Quanto lui per me, perché senza ne morirei. Attenta rory, però, perché se lui non andasse in crisi se uno ti guarda non ti amerebbe meno. L’andare in crisi non riguarda l’entità di quanto ti ama, ma una sua insicurezza. E la dipendenza, di per sè, non è sinonimo di amore. Come l’equilibrio e una certa dose di autonomia non lo sono di disamore e menefreghismo. Se amiamo una persona per noi è speciale, abbiamo voglia e desiderio di starci insieme etc etc, tutto vero. Ma se diciamo che non viviamo, respiriamo, esistiamo senza, come fosse la macchina che ci tiene in vita e che ci dice chi siamo e quanto valiamo non amiamo di più e meglio. Nè chi ce lo dice ci ama di più e meglio. Quando avevo poco meno della tua etá un mio coetaneo, che mi ha amata molto, e voluto sempre bene -reciproco- in seguito mi diceva ‘c’è gente che vive senza un braccio. Potrei vivere senza di te’. E a me pareva una dichiarazione molto più bella e sincera di senza di te muoio. Anche perché insieme eravamo, speciali l”uno per l’altra. E neppure gelosi, non di quel terrore che chiunque può portarti via. E a 17 anni quando morirono dei nostri amici non ebbi bisogno di piangere perché ci fosse. Forse la piú egoista ero io, eravamo entrambi pieni di difetti oltre che qualche qualità, avevamo l”enfasi dell”innamoramento e dell’età. Abbiamo anche litigato di brutto tipo telenovela, ma pur avendo ciascuno i suoi problemi nn eravamo sanguisughe.

  10. 20
    colam's -

    concordo con Luna (che riesce ad andare più a fondo di me sulle cose)

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