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Lettera pubblicata il 9 Maggio 2013. L'autore, kreta, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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In effetti è così,
andando idietro a vedere questa Kreta
non ha mai fatto un commento…ha lanciato
il sasso ed è sparita.
Ciao Rossana
Però scorrendo tutti i commenti non ce n’e’ uno che sia uno di questa Kreta. Se cerchi un confronto qualche risposta almeno devi darla.
Hai letto i commenti di Ofiuco? Che ne pensi?
È vero, ha fatto proprio così. Avesse lanciato la mano e nascosto il sasso, sarebbe stata almeno più originale.
Ciao Rossana
No é che Ofiuco mi faceva venire in mente un qualcosa di napoletano, tipo o’ fiuco, o’ sole , o’ mandolino, o’mare.
Invece magari é milanese, oppure del salento….chissà?
Tu invece hai pensato ad un fake!
Ma noooooooooooooooo! Dai! Cosa vai pensando Rossana!!!
Kreta invece, con la K, per distinguersi dall’isola, quella si che a questo punto mi sa di fake!
Altrimenti perché non rispondere?
Comunque a prescindere da tutto ciò, certe situazioni come quella di Kreta e il suo compagno (ammesso che sia un fatto reale) vanno chiarite subito. E in ogni modo tre anni non sono molti per decidere di lasciarsi se non si é sulla stessa lunghezza d’onda. Ci sta! Così come dice J.J.Bad, mi pare, in un’altra lettera.
Se invece gli anni fossero almeno il triplo e si fossero lasciati e uno dei due avesse immediatamente cercato un altro (o un’altra) per farci un figlio…be allora di che c…. d’amore stiamo parlando?
Ma voglio essere ottimista e illuso! Primo spero che la storia sia vera, secondo che di fronte ad un bivio i due abbiamo davvero capito di amarsi davvero. Soprattutto lui, eventualmente disposto ad esaudire il desiderio naturale della propria compagna pur di non perderne l’amore.
Tanto un figlio una volta nato come si fa a non amarlo?
A me invece quel Fabrizio mi ha ricordato qualcuno di più recente, che ora si interessa molto dei casi dove ci sono coppie che si separano per la questione dei figli. Mah. O’fiuco, a’ pizza, a’ pummarola…o’figlio.
Markus,
un figlio, una volta nato, può sì essere amato da entrambi i genitori, anche da quello riottoso alla paternità, ma non sempre è di collante per la coppia.
nel mio caso è stato, PURTROPPO per tutti e tre, elemento scatenante di progressiva rottura. siamo sempre lì: i casi possono essere simili nelle dinamiche di base ma spesso si differenziano parecchio nell’evoluzione o, meglio ancora, nelle modalità con cui l’evoluzione viene percepita dal singolo individuo e negli inevitabili strascichi che lasciano, consci o inconsci che siano.
l’ideale sarebbe, ovviamente, mantenere sempre fede ai patti iniziali. non sempre, però, è possibile, perché sia le persone che le situazioni mutano continuamente, quasi per tutti…
Ciao Rossana
Forse quando ci sono già divergenze all’interno della coppia i figli sicuramente non fanno da collante. E’ anche vero che normalmente possono generare contrasti anche in coppie affiatate.
Sei proprio sicura che per te il figlio sia stato il vero elemento scatenante ?
Tu sai come la penso in fatto di situazioni mutevoli, l’ho già scritto anche ultimamente in un altro post dove non si parla di figli ma semplicemente di coppie che si lasciano.
Quasi quasi lo scrivo anche nel post sui furbetti del cartellino.
Comunque, a questo punto, non posso darti torto sulla questione Ofiuco, Bellamy e forse chissà quanti altri. I fatti, anche ultimi, lo dimostrano. Complimenti a te che ci sei arrivata da tempo.
Markus,
negli ultimi anni, in particolare per me, questo spazio è diventato inadatto ai dettagli troppo intimi (peraltro rivelati raramente anche in precedenza). non posso, quindi, risponderti con l’apertura con cui forse l’avrei fatto in passato.
mi limito a sottolineare, banalmente, che quello dei figli unitamente a quello della fedeltà sono due aspetti di cruciale importanza nell’analisi delle possibilità d’impostare nel tempo una serena vita di coppia. cambiare idea sul primo, soprattutto da parte della donna, può portare a evoluzioni disgreganti di non poco conto.
secondo me, nei casi d’iniziale forte renitenza, per l’uomo, più che non per la donna, l’adesione sentita alla genitorialità non è per niente scontata. una cosa è realizzare un proprio desiderio accingendosi al ruolo con la mente e con il cuore; altro è “fare il padre” per ricaduta culturale o per dovere nei confronti della compagna o del figlio. possono essere entrambe forme d’assenza gravide di negatività dal più al meno per tutte le persone coinvolte.
opinioni personali, ovviamente.
Condivido Rossana, questo spazio è inadatto per certe cose.
Sono del parere che avere figli sia quanto di più naturale possibile, ma capisco che, soprattutto al giorno d’oggi, ci si pensi molto di più di quanto non si faceva un tempo.
Anche a me è capitato di non buttarmici a capofitto come fosse una cosa scontata, ma una volta diventato genitore mi sono accorto di essere ancora più presente di quello che avrei mai immaginato. Secondo me non si nasce genitori ma ci si diventa. Ognuno con i propri limiti e qualità.
Markus,
ne sono felice per te e per chi ha beneficiato della tua presente partecipazione.
è stato un piacere ritrovarci in armonia, pur avendo avuto esperienze totalmente diverse.
fra l’altro, ho apprezzato la tua puntualizzazione in chat, che mi permetto di condividere parola per parola, essendo del tutto incapace di essere altrettanto sintetica ed efficace.