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Uomo medio italiano destinato alle straniere?

di Andrea_guest
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 16 Settembre 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 1.144 commenti

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  1. 941
    Itto Ogami -

    Un’altra delle cose che dicono le ragazze ucraine che visitano altri paesi (esempio Repubblica Ceca) è la seguente: “ma la’ i maschi pensano prima a soddisfare le donne, non solo a se stessi”.

    Me l’hanno detto in due. Io ovviamente non sono d’accordo che la donna faccia queste pratiche sessuali, ma il dato è importante. Questo tanto decantato uomo slavo super virile è il primo che viene cestinato dalle sue stesse donne perché incapace di dare piacere.

    Evidentemente la signora Solnze ne ha trovato uno che la soddisfa e adesso sta facendo suonare le trombe dicendo che sono “i veri maschi”. Buffonate!

    PS: invece sono d’accordissimo sul fatto che il maschio slavo stia zitto. Il maschio italiano moltiplica per 3 le sue conquiste, quello dell’est tace. E lo fa perché così se ne può fare diverse, anche da sposato. Ovviamente non tutti, ma molti sono davvero pessimi per le loro donne. Ragion per cui il grande maschio ucraino deve stare con le italiane, per soddisfarle e levarcelo dai marroni mentre noi prendiamo le ucraine.

  2. 942
    Solnze -

    Maria Grazia,
    parliamoci chiaro. Un uomo single in Ucraina e Bielorussia non va certo a visitare i musei. Poi nei villaggi!!

    Brava, il sesso è un’arte, e, aggiungerei, un’eccellente prevenzione dell’Ittotismo, ossia demenza da astinenza.

  3. 943
    Golem -

    Con l’inglese va benone. É mia moglie, compagna, amante e soprattutto amica, la migliore sia tra i maschi che le femmine, e abbiamo una bella figlia di 24, anni. Vedi tu da quanto stiamo insieme.
    Nessuna apologia neppure per me riguardo la faccenda dei latin lover, però qualcosa significherà quella “cultura”. La realtà é un’altra, e cioé che due partner, al di là dell’attrazione, che è involontaria, per funzionare come coppia devono “comunicare”, e perché questo accada devono trovare un “linguaggio” comune, indipendente dalla lingua, che resta un mezzo per esprimersi. La comunicazione invece attinge ANCHE alle soggettive culture, e queste prima o poi si fanno sentire, e tanto più bassa è l’emancipazione cultuale dei due tanto sarà più facile che emergano le differenze, proprio perchè certi “valori” saranno mutuati dall’unica fonte a disposizione, che in genere difficilmente è sintonizzata sui tempi che si vivono. Credo che avrai capito cosa intendo dire.
    Un rapporto che possa durare, e si trasformi in amore “concreto”, richiede un livello di comunicazione e di “valori” a prova di equivoci. Questo se ci si aspetta una relazione paritetica tra l’uomo e la donna.
    Si potrà trovare il compagno più “migliore” possibile, ukraino, turco, calabrese o inglese ma se per qualche motivo, legato a quello che dicevo prima, si riferirà al suo ruolo maschile attraverso certi imprinting “tradizionali”, questi, se non saranno opportunamente valutati e discussi dalla donna di altra cultura nei termini che si aspetta, prima o poi faranno sentire i loro effetti, in genere a scapito della seconda.
    L’errore delle coppie miste (ma non solo) è quello di pensare che basta l’amore, che in realtà deve ancora arrivare prima di convivere, perché é solo in quella “palestra” che un rapporto può diventare tale. Da “fiansé” si parla di amore con la facilità di chi è sotto l’effetto delle droghe dei sensi.
    Comunque, se non è un Itto vi capirete.

  4. 944
    Solnze -

    Ciao Golem,
    Sì capisco cosa intendi. Io però non attingo solo dalla cultura italiana. Ho una famiglia abbastanza multiculturale e questo mi ha permesso di crescere con una mentalità aperta.
    Io e il mio ragazzo conviviamo da 3 anni e abbiamo un figlio. Mai avuto problemi di natura culturale con lui. Ovviamente la cultura ucraina non è identica a quella italiana, ma ripeto, io ho un backround non solo italiano e quindi tante cose che ad un italiano sembrano strane (tipo che a 25 anni non si è ragazzi ma adulti e maturi, o che non si è costretti a dover mangiare per forza tutti insieme) io le avevo già sperimentate in altre culture. Non lo dico giusto per parlare, ho agito coerentemente con queste impronte.

  5. 945
    maria grazia -

    Itto, sinceramente non so come siano TUTTI gli uomini slavi, perchè io tra loro ne ho avuto solo uno ( il mio ex fidanzato mezzo rumeno e mezzo russo ) ma ti posso assicurare che sessualmente parlando era formidabile, e nonostante la sua giovane età ( tra di noi ci sono ben 14 anni di differenza ). Quindi, dove hai visto che gli uomini slavi non sanno soddisfare le donne?.. E nel caso del mio ex non era questione di “dimensioni”, perchè il suo pene era assolutamente nella norma, ma proprio di “saperci fare” con attenzioni e giochi vari. Poi certo, come dice giustamente Golem, è facile che in questo tipo di rapporti intervengano fattori di scontro basati su una diversità culturale. Ma quello è un altro discorso.
    Per quanto riguarda il resto, io non invento nulla. Ho solo riportato le mie impressioni in base a ciò che hai scritto tu, che sei ovviamente liberissimo di smentirmi.

  6. 946
    Solnze -

    Dalle lettere scambiate con Itto ho compreso che egli è davvero DESTINATO alle straniere, ma non a quelle di città belle tirate e di alta cultura come possono essere le ragazze del centro di Kiyv, ma proprio alle campagnole dei paeselli emarginati, perché né le italiane né le ucraine alto strato o ceto medio se lo filano. Tutti i nodi vengono al pettine.

    Itto, al mio ragazzo una volta un amico propose due campagnole ucraine, quelle che Lei va ad acchiappare e che invita gli italiani a cercare come spose. Il mio ragazzo le guardò e si chiese se sarebbe riuscito a farci almeno una botta e via. Ma no, non ce la fece. Ha sempre preferito le cittadine di una certa levatura, belle, pulite, e non le villiche costrette a lavarsi con l’acqua del pozzo. Parimenti non disdegna le donne italiane, pulite, alla moda, con una cultura europea e con la classica clessidra mediterranea. E pare che le italiane lo trovano a loro volta molto affascinante.
    Sono d’accordo, nei villaggi ucraini c’è scarsità di uomini con l’alta cultura delle città (non che le donne di lì non li vogliano, non riescono ad attrarli gli uomini galantibdi città) e allora si accontentano degli Ittioti (forse), giocandosi l’unica carta che hanno (la verginità, se c’è).

    Sul modo di fare sesso degli uomini slavi, Maria Grazia è stata molto appurata. Ci sanno fare. Vedono una bella donna e non si spaventano: ci provano e se la sanno fare per bene, senza complessi circa il numero di ex avuti da lei, perché sono sicuri di loro stessi e non vedono una bella donna come un’apparizione celestiale che è o Madonna o meretrice (complesso che identifico solo fra i maschi dei Paesi cattolici), ma la vedono appunto come una bella donna terrena e “terrenamente” ci si danno da fare.

  7. 947
    Itto Ogami -

    Il tuo fidanzato mezzo rumeno e mezzo russo (poi mi spieghi come fa ad essere rumeno e russo), ti ha soddisfatto ?

    Bene, ma non pensare che sia così per tutte le altre donne ucraine (non rumene, non russe).

    Riguardo a quanto dici tu, mi spiace ma tu non stai facendo un dialogo basato su osservazioni e repliche. Tu inventi fatti e li attribuisci a persone. Tu diffami gli altri. Questo comportamento non fa parte della dialettica, ma rientra nei casi trattati nei procedimenti giudiziari penali.

    Tu puoi dire che schifi gli uomini italiani e puoi anche dire perché. Puoi anche dire che schifi i gelosi retroattivi. Puoi anche dire che non sei d’accordo con quello che dico io.
    Ma tu non puoi dire: ho visto il sig. Itto Ogami che andava a puttane; è sicuramente un violento, io lo so per certo ecc.

    Questa non è materia di discussione in forum, ma solo materia di una querela contro di te, per ciò che scrivi che è fuori legge.

    E ripeto, mi stupisco che i moderatori non abbiano ancora bloccato il tuo account visto che non solo sei fuori dalle regole del forum, ma sei proprio fuori legge.

  8. 948
    Solnze -

    (continua…)

    Per quanto riguarda la bucolica ragazza di campagna ucraina/russa/rumena/moldava di Itto, la sua biografia mediamente è questa: frutto di un rapporto occasionale consumato fra un uomo in stato di ebbrezza e una donna che, per fretta di sposarsi, si è fatta ingravidare. Il padre biologico magari si è sposato la madre tanto per, in seguito o ha continuato a bere e/o ha coltivato relazioni extraconiugali. La madre, forse, ad un certo punto si è stufata e ha cacciato di casa il marito (o forse lo sopporta tanto per non restare penosamente sola), ad ogni modo ha insegnato alla figlia a cercarsi un uomo con i soldi. Partiti migliori: stranieri, connazionali che vivono all’estero o connazionali di alta cultura e con un lavoro decente.
    Ora, i connazionali ben piantati e quelli emigrati, in tali ambienti possono trovare 3-4 spose in pochi giorni, giusto il tempo di spargere la voce che un buon partito cerca moglie. Le madri diranno alle figlie di mettersi in tiro e darsi da fare.
    Poi c’è la categoria dei superricchi (oligarchi, megabanditi) che si comprano direttamente interi villaggi.

    Questa realtà esiste? Sì, fra il basso strato. Corrisponde a quello che frequento io? No. Temo la concorrenza?No. Per queste donne provo solo compassione (nel senso letterale di soffrire insieme), posso immedesimarmi nei loro disagi e aiutarle a cercare marito qui, ma fine della storia. E, a differenza di Itto, non ho bisogno di ridipingere la realtà in maniera rosea se è squallida.

    Ho visto con i miei occhi queste cose: uomini ucraini che ad un certo punto decidevano che era giunto il momento di sposarsi, e, se con le italiane andava male o non avevano tempo di conoscerle per il troppo lavoro, andavano in uno di questi paeselli e tornavano con la moglie (manco tanto bella).

    Che tristezza.
    Itto, te le lascio, facciamolo sto scambio. A te le villiche e a me i liberi professionisti di Kiyv, Lviv, ecc. e gli italiani sani di mente non scartati dalle italiane.

  9. 949
    Golem -

    Ciao Solnze. Bè tre anni di convivenza e un figlio e un buon viatico per il futuro, specie per come parli del tuo lui. Spero che il bimbo sia bilingue, come lo è la nostra. Che lavora grazie soprattutto grazie al bilinguismo.
    Trovo bruttino il non condividere il momento dei pasti, ma per fortuna questa abitudine non appartiene alla cultura anglosassone.

  10. 950
    Solnze -

    Vorrei fare un’ultima osservazione prendendo spunto da quanto scritto da Golem e MG in merito alle differenze culturali.
    La psicologia moderna ritiene che quello che noi chiamiamo carattere di una persona sia in realtà il risultato di 3 facciate: il temperamento (ossia il nostro io genetico, le nostre attitudini, i nostri talenti potenziali), il carattere (ossia l’influenza dell’ambiente esterno su di noi, e quindi se riusciamo a sviluppare o meno il nostro potenziale e fino a che punto) e infine la personalità, ossia come noi percepiamo noi stessi e ci mostriamo al mondo, ma anche come il mondo ci percepisce.

    Io penso che al livello più profondo (temperamento) siamo tutti uguali a prescindere dalla nazionalità (semmai c’è chi ha talento in un settore chi in un altro), qualche differenziazione si ha sul carattere e sulla personalità, che sono influenzati dall’esterno. Per esempio un furbetto che in Italia ha stima della sua furbizia, in Germania forse se ne vergognerebbe.

    Itto, invece, semplifica tutto e riduce anni e anni di psicologia in italiane =porcelle, ucraine di campagna = signore, scadendo in generalizzazioni che nemmeno in prima elementare…

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