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Lettera pubblicata il 16 Settembre 2014. L'autore, Andrea_guest, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Golem: “Quindi tu pensi che esistono uomini che NON farebbero sesso con la prima donna attraente che gli si offrisse?
E che non vi siano donne che lasciano il marito per le ragioni che hai espresso? Andrea, non sei tu che forse vivi nel “Meraviglioso mondo di Amelie”?” In pratica mi stai dicendo che hai sempre tradito tua moglie ogni volta che ne abbia avuto occasione? Non credo proprio. Mi riferisco proprio a questo. Non tutti potendo avere un’opportunità “migliore” tra le mani la colgono, per rispetto, amore o entrambe le cose. Negli ultimi post hai chiarito meglio ciò che intendevi, è vero, però a mio avviso nelle tue parole resta sempre un po’ questo alone di cavaliere errante e principessa da salvare. Probabilmente fraintendo io.
MG. Vedi che arriviamo al dunque? Alle possibilità e alla scelta donate alle donne beta. La stessa di cui parla anche Kid. Tale scelta è in parte dovuta alla biologia e in parte alla mentalità di ogni paese. Anche tu allora devi metterti il cuore in pace, se per il rovescio della medaglia, devi subire prevaricazioni o essere la parte debole nel mondo del lavoro. Così vanno le cose no?
Fattene una ragione o ti ammalerai anche tu! Tra l’altro un po’ di autocritica? Magari che tu sia stata anche un po’ scarsetta nei lavori che hai fatto? Nella mia azienda ci sono tanti piagnoni che si ritengono trattati ingiustamente o non valorizzati, ma tanti di loro sono anche abbastanza incompetenti. A buon intenditor…
Stesso discorso per la straniera.. devi per forza vederla come una profuga disperata per poterti sentire meglio e pensare che sono loro tutte cattive e voi tutte buone. Ma se una donna a 40 anni è single… c’è sempre il suo perché!
Maria Grazia,
“occore trovare un equilibrio tra il nichilismo totale dei sentimenti con la conseguente negazione sistematica di vivere una storia, e la “svendita” facilona di se stessi a tutti quelli che capitano.” – forse non mi sono spiegata bene. lungi da me il nichilismo dei sentimenti (ci sono tanti modi di morire, e questo, a mio avviso, è uno dei peggiori).
mi riferivo soprattutto alla leggerezza, a cui segue spesso dolore vivo e profondo, in cui si lasciano attrarre i più giovani, in molti casi perchè incapaci di stare soli.
credo in particolare all’amore a prima vista ma ammiro altrettanto una conoscenza graduale che può portare all’innamoramento. mi piacerebbe soltanto che si fosse in grado di dare a ogni relazione la giusta connotazione, evitando di farsi illusioni, a cui seguono poi le disillusioni.
va benissimo conoscere e conoscersi: niente equivale in questo alla relazione, sia emotiva che sessuale, con l’altro sesso, ma forse bisognerebbe farlo soltanto con chi vale la pena non con il primo che risponde all’invito di un sorriso. distinguere comunque sempre il sesso dall’amore, quando le due possibilità non si presentano in contemporanea.
ovvio e banale, lo so, per chi ha superato i 35 anni!
Andrea,
“E’ tempo che le donne si prendano pienamente le loro responsabilità.” – per me, se una donna sta bene di salute ed è anche soltanto mediamente intelligente, NON può, ora come ieri, non prendersi le sue responsabilità. da tempo mi dico che devo tenere questa convinzione per me e lasciare che Golem esprima la sua in opposizione, senza più intervenire, ma purtroppo continuo a vivere il suo punto di vista, perfettamente rispettabile, come un’offesa alla donna che è in me, non come soggetto singolo ma come espressione di genere. prima o poi riuscirò a farmene una ragione e a passare oltre senza più intervenire.
valide, a mio avviso, le osservazioni esposte con i post 556 e 557.
buon pomeriggio!
“per me, se una donna sta bene di salute ed è anche soltanto mediamente intelligente, NON può, ora come ieri, non prendersi le sue responsabilità.”
Rossana se non ci fosse bisognerebbe inventarti 🙂
“Tra l’altro un po’ di autocritica? Magari che tu sia stata anche un po’ scarsetta nei lavori che hai fatto?”
spiace per te, ma ero uno degli elementi migliori invece. solo che ero costretta a lavorare con un branco di stronzi, e alla fine ti stufi di essere maltrattata e sottopagata e mandi tutto a ca.....
“Ma se una donna a 40 anni è single… c’è sempre il suo perché!”
classica frase da maschilista italiano. Io direi invece che se una bella straniera giovanissima si mette con un uomo italiano beta ( quale tu sei ) C’E’ SEMPRE IL SUO PERCHE’, E IO SO BENE QUAL’E’ !
rossana
La poca riflessione, anche in amore, purtroppo è tipica della gioventù. Le esperienze sbagliate che facciamo a quell’ età ci devono servire a conoscere noi stessi e cosa vogliamo e cerchiamo veramente in una relazione. Quindi ci devono servire da INSEGNAMENTO, da CARTINA TORNASOLE per quando, in età più adulta, faremo scelte più ponderate. Anche il NON VOLERE RELAZIONI può essere una scelta adulta, l’ importante è che sia PONDERATA E CONSAPEVOLE, e non dettata dalla preclusione e dalla sfiducia verso tutti.
ti auguro una buona giornata
Andrea,
concordo sull’aura di cui tende ad ammantarsi Golem, anche in contesti non amorosi, come quello di valutare severamente gli uomini in genere. d’altronde, credo che un uomo di successo veda con maggior senso critico gli insuccessi altrui. il punto di vista dall’alto è per forza di cose dissimile di quello che parte dal basso…
quanto a Maria Grazia, secondo me, le ragioni per cui si è soli dopo i 40 anni possono essere tali e tante, senza necessariamente colpevolizzare chi ha fatto questa scelta.
—
Golem,
scusa la sincerità con cui mi sono espressa, che spero non intenda a fin di male. semplice constatazione dal mio personale punto di vista.
quanto alle scelte dannose, ci siamo già confrontati fino alla nausea sul tema. ripeto la mia opinione in merito, che esula dalle sole relazioni amorose giovanili, ammantate di romanticismo e vissute sulla falsariga di eroi/eroine di romanzi d’appendice ottocenteschi. in gioventù si può iniziare a relazionarsi con l’altro sesso anche idealizzando se stessi e l’amore, per poi conservare il ricordo non tanto del palo della luce che si era rivestito di panni regali, ma del proprio sé giovane e innocente avviato all’amore dal palo della luce. più si è sentimentali e più si scivola nel crogiolarsi in questo tipo di passato! tu insisti su motivazioni fisiche istintuali, io su quelle emotive, altrettanto istintuali, sempre provenienti dalla parte più antica del cervello umano.
a mio avviso e per sola mia esperienza soggettiva, si può prendere, coscientemente o meno, una decisione nociva soprattutto per mantenere il proprio equilibrio interiore rispetto al mondo che ci circonda. si può, in un determinato momento della propria vita, voler verificare se si è in grado d’amare o se si può essere amati, anche mettendosi a repentaglio; si può voler restare su una falsariga di frustrazione complessiva, incapaci di cambiare il corso del proprio esistere, per il timore di farlo non conoscendo altro modo di essere o nell’errata certezza di non meritare di meglio o di più; si può voler seguire un desiderio di morte o di sofferenza psichica, magari per espiare un oscuro senso di colpa, senza per questo giungere all’idea del suicidio; o anche tentare di ribadire in modo errato il proprio valore, che si percepisce calpestato. per me è stato questo ultimo caso a farmi capire perchè mi sono volutamente messa nei guai.
l’essere umano è insondabile a se stesso, e infinito nelle sue istintive manovre esistenziali di varia natura.
Andrea, il punto è che meglio di mia moglie non ne ho ancora incontrate, e non solo fisicamente, quindi non potrei dirti niente al riguardo. E se le incontrassi bisognerebbe che mi si offrissero tra l’altro. Mi succedeva anni fa (non so se hai letto la storia che mi accadde in treno, e altre simili). Ma avevo venticique anni o giù di lì.
Lo stesso per lei, immagino, che ha le solite avances dai maschi, ma evidentemente non da quello che le potrebbe far scattare la famosa “chimica”. E può succedere, non credo che sarebbe il primo caso. A questo si somma la nostra intesa, che funziona bene da un paio di decenni e che accentua il valore del tutto.
Ma se ti illudi che nella testa della mia donna o nella mia, (come in quelle di tutti) non nascano pensieri che si possano configurare come “tradimenti”, secondo la morale di cui ho parlato in precedenza, temo che saresti costretto a ricrederti.
Nessuno può fare il processo alle intenzioni su quelle basi morali, ma se si potesse, molti, tutti, saremmo condannati.
Se mi vedi come un cavaliere “errante”, sarà solo per i tanti errori che ho commesso quando ero davvero “errante” nei termini con i quali mi hai definito tu nei confronti delle donne. Non oggi. Oggi sono serenamente realista, e grazie a ciò sto bene.
Ho le (mie) idee chiare riguardo i rapporti tra i due sessi, e vedo che queste funzionano per quanto mi risulta. E ciò mi basta. Ciao
Virgilio,
dal suo “nevvero” intuisco che abbia più di 75 anni. se così è, rispetto il suo punto di vista, anche se in aperta opposizione al mio.
spero che non sia stato sempre così arido e orientato all’osso delle persone e delle situazioni, che sono spesso più vaste e meno deprimenti di quanto la sua esperienza l’ha portato a ritenere.
buon pomeriggio, e benvenuto in LaD, se questo è il suo primo affacciarsi qui!
PS: NON tutte le donne aspirano alla maternità come massimo obiettivo d’amore indistruttibile. se è ancora così per la gran parte di esse, è anche perché una certa cultura le ha indotte a credere di essere un mezzo, non un fine, come dovrebbe essere per ogni creatura umana. stupido pensare che un figlio resti per sempre legato alla madre, e assolutamente deleterio far sì che questo avvenga…
Ciao Rossana, ho letto il tuo accenno a me nel post indirizzato ad Andrea, e naturalmente mi spiace che tu ti senta offesa. Tu sei l’unica di questi forum con la quale ho avuto una corrispondenza privata, molto utile come ti ho detto più volte, ma per giustificare le conclusioni a cui sono giunto, dopo le 14 scriverò un altro post entrando nel merito più concretamente. Da ciò si potrebbe capire, se si vuole, che le mie posizioni nascono da considerazioni effettive di quanto sostengo. Ma non c’è nessuna intenzione offensiva nei confronti del mondo femminile, ma solo il bisogno di togliere i veli a certi cliché che non coincidono col romanticismo che dichiarano. Solo questo.
A dopo. Buona giornata.
Eccomi Rossana. Ho visto che hai aggiunto un’altra chiosa alle mie esternazioni.
Ti ringrazio nel volermi considerare un uomo di successo, termine piuttosto vago rispetto alla vulgata comune col quale lo identifichiamo oggi. Ma il mio “successo” so bene come l’ho raggiunto, e inoltre è quello di un uomo comune, non certo quello a cui aspirava l’ultimo buffone cui mi riferivo.
Se mi accanisco contro questi falliti, non è per il fallimento, ma per il MODO con il quale si è INEVITABILMENTE verificato.
Palloni gonfiati, megalomani, o furbacchioni o semplicemente autosopravvalutati che siano, prima o poi si presentano alla commissione d’esame della vita, e questa LO RIPETO, non fa sconti a nessuno. E meno male.
Ne ho incontrti molti durante la mia vita, che come succede spesso in Italia, avevano scalato i vertici con la “schiena piegata” Uno di questi era il mio capo quando iniziavo la mia carriera. Mi ha fatto mobbing per anni, perchè studiavo (geometra serale, tre anni di medicina -abortita-e poi architettura, sempre lavorando) e perchè non scodinzolavo. Tutto sopportato e superato, sì: con successo, ma con che fatica?
Un anno fa mi ha richiamato (E’ in pensione, ammalato, e io non ho mai serbato rancore. Era molto intelligente e spiritoso, ma…invidioso) e mi chiede di fargli da Consulente Tecnico per una causa in legata ad un incidente durante degli scavi per la posa di una fognatura, durante i quali è crollato un muro. Lui era responsabile del procedimento nel progetto. Io mi presto, perchè no, ma lui, che dice di non versare in buone condizoni economiche mi prega di essere morigerato nella parcella. “Ingegnere: gliela faccio gratis la consulenza, stia tranquillo”. E non è stato un gesto di magnanimità pelosa, o una vendetta postuma arrivata inaspettatamente, posso assicurartelo: mi ha fatto pena. Pena perchè ho visto cosa gli è costato quel successo momentaneo, per il quale è dovuto scendere a compromessi con sè stesso e la sua dignità. Corona e quelli come lui, palloni gonfiati, portoghesi e non, non mi fanno la stessa pena, perche sono stupidi. E se uno intelligente come quell’ingenere mi fa compassione per come ha sprecato quel talento. Uno stupido mi irrita perchè, tra le altre cose, si sente il più dritto di tutti, quando ci sta fregando o VI sta fregando, col vostro beneplacito. Poi quando arriva il “conto”, piange. Corona al gabbio e il portoghese sottoterra da un pò, sembrerebbe a causa della sua vera passione: quella che si assume per endovena.