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Uomo medio italiano destinato alle straniere?

di Andrea_guest
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 16 Settembre 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 1.144 commenti

Pagine: 1 50 51 52 53 54 115

  1. 511
    maria grazia -

    “Una parola che del resto è anche in disuso”

    non mi interessano le mode. Faccio come mi pare anche in quello 🙂

  2. 512
    Andrea -

    Kid: sto giungendo alla conclusione che purtroppo alcune persone non riusciranno mai a capire,ad aprire la mente, ne è la prova questa frase “anche per questo il discorso di partenza di questa lettera, secondo cui le italiane ( o le 40enni ) devono essere SCARTATE A PRIORI per un rapporto durevole, non aveva molto senso.” Nel servizio viene chiaramente detto che viviamo in un narcisismo esasperante e che la maggior parte delle separazioni sono chieste dalla donne, con 4 milioni di padri separati, un milione in condizioni critiche.
    Detto questo, persone “evolute” ce ne sono, la donna della coppia di fatto che comprende le problematiche dell’uomo identificato come parte debole nel matrimonio ne è fortunatamente un esempio.

    MG. Parentesi. Ti rammento cosa avevo profetizzato: “Ora tornerò comunque ad ignorarli, ma vedrai che continueranno a stressare.” Visto? Ancora convinta che sia l’orco cattivo? Quelle due sagome sono vecchie e banali conoscenze, sono come il gatto e la volpe però privi di astuzia e furbizia.
    Mi fa piacere che tu abbia trovato il filmato interessante, se quelle cosa le avessimo dette noi ragazzacci saremmo stati tacciati di maschilismo, sentite in un servizio televisivo super partes diventano ragionevoli… va bè..

  3. 513
    maria grazia -

    Andrea
    non capisco cosa centro io con il discorso che hai fatto… sono mesi che vado ripetendo in questo forum che per me il matrimonio DOVREBBE ESSERE ABOLITO e che in una coppia ognuno deve sapersi prendere le sue responsabilità. Dovendo scegliere il proprio partner, escludere a priori una donna ( ma anche un uomo ) per un fattore di età e di nazionalità è un atteggiamento puerile, o quantomeno limitato; certamente io che ho 40 anni non mi vado a mettere con uno di 20, so già che quel rapporto è sbilanciato in partenza. e la mia esperienza PRATICA ha confermato questa tesi. Idem quando sono stata IO a fidanzarmi con un uomo molto più grande di me. Il dramma dei mariti/padri separati è UNA PIAGA della nostra società e su questo nessuno discute ! gli uomini però hanno un mezzo per difendersi da un destino di questo tipo: quello di non sposarsi. Le donne che invece vengono ripetutamente scartate sulla base di un PREGIUDIZIO, non hanno MEZZI DI DIFESA e non possono appellarsi a niente per dimostrare la loro buona fede. Possono solo sperare che chi dovrebbe sceglierle possa rivedere le sue considerazioni.
    Mi pare che non sia la stessa cosa, o sbaglio ?
    Se è destino che uno si debba prendere la silurata nelle chiappe, se la prenderà A PRESCINDERE che la donna in questione sia straniera, o sia apparentemente docile e remissiva, o giunga vergine all’ altare. Lo so, sarebbe infinitamente più semplice se potessimo valutare e capire le persone in base all’ “insegna” che portano ( in questo caso: giovane e straniera=felicità garantita; italiana e datata=merce da scarto/inaffidabile ). Ma, ahimè, le cose non sono così definite.
    Andrea, capisco che ti irrita sentirti dire che non sei aperto mentalmente, ma con i tuoi commenti è questo che dimostri.
    Buon inizio settimana.

  4. 514
    Golem -

    Buongiorno, mi permetto di indirizzare qualche esempio di vita vissuta che potrebbe aiutare nella lettura dell’interessante fenomeno di cui si tratta.
    Lavoro con giovani uomini che potrebbero essere miei figli se li avessi avuti intorno ai vent’anni. Molti sono ingegneri, ma non tutti. Quasi tutti, invece, sono caratterizzati dalla cronica assenza di relazioni stabili, e se le hanno, conflittuali. Questi uomini hanno un’età compresa tra i trenta e i trentacinque anni.
    Alcune di queste relazioni, come succede frequentemete, nascono e muoiono all’interno dell’ambito lavorativo, ed è interessante vedere come gli atteggiamenti che nascono dalla presunzione che si ha di sè, vengono proiettati nella relazione, diciamo, sentimentale.
    Ce n’è uno in particolare, ingegnere, che a poco più di trent’anni, è come se andasse in giro con una scritta sulla fronte,”voi non sapete chi sono io”. Atteggiamento supponente, puzza sotto il naso e presunzione solidificata nello sguardo.
    Circa un’anno fa, non soddisfatto della qualità che lo “circondava”, rassegna le dimissioni con una lettera sprezzante, in linea con la sua supponenza, e se ne va in Canadà dove era sicuro che il suo eccelso talento sarebbe stato riconosciuto e adeguatamente onorato.
    Una settimana fa tra le tante mail di lavoro, ce n’è una che annuncia il ritorno del figliol prodigo che nel frattempo è stato licenziato dai canadesi forse perchè abbagliati dalla sua “supposta” grandezza non erano in grado di onorarla adeguatamente. O forse perchè era semplicemente un pirla e qualcuno glielo ha fatto cominciare a capire.
    Questo individuo, così “attraente” dall’aspetto viscido, unto e repellente, (e non solo dal mio punto di vista), ho scoperto aver avuto una storia, con una nostra collega ventiquattrenne, deliziosa sia per i modi che per l’aspetto, che come spesso succede a molte donne, (sapete i motivi del perchè io scrivo su LaD) rimase incantata da quel “…non sapete chi sono io” che… che le fece ignorare la repellenza di cui sopra, sentendosi miracolata dall’attenzione di quello che si rivelo, lentamente, il classico pallone gonfiato. Quattro mesi e lei lo manda a ca...., lui fa lo stalker per un pò, ed ora, a distanza di tempo, si aggira di nuovo col suo fare tronfio e supponente per i corridoi. Morale: le cose certe che lo riguardano hanno fatto il loro lavoro riportandolo tra i comuni mortali, mentre le “supposte” qualcuno gliele ha infilate dove meritava.

    Perchè tutta questa menata? Perchè >>>

  5. 515
    Kid -

    “Se è destino che uno si debba prendere la silurata nelle chiappe, se la prenderà A PRESCINDERE che la donna in questione sia straniera, o sia apparentemente docile e remissiva, o giunga vergine all’ altare. ”

    Ma questa è appunto la premessa tanto vera quanto scontata che nessuno nega e io per primo non ho mai negato . L’ho detto più volte ma c’è chi neppure legge. Infatti , non a caso , il mio discorso era di mentalità e l’aspetto della sessualità vissuta apertamente e con meno pregiudizi , che pur rispecchia la mentalità , non è il punto focale ma soltanto uno dei suoi aspetti . Quello era più un discorso fatto da Andrea , che probabilmente partiva questa premessa , mentre io da tutt’altra :
    Io parlavo di atteggiamento e modo di porsi verso l’altro sesso . Educato e rispettoso verso l’latro sesso non significa rassicurante ma bensì a modo , tanto per fare un esempio . Poi è chiaro che il mio personale concetto di educazione (o riservatezza per fare un altro esempio)è diverso da quello di chiunque altro qua dentro , ma dal mio punto di vista questa è una delle differenze che si coglie subito tra le donne italiane e straniere che abbiano più o meno le stesso background culturale e lavorativo .
    Che ci sia il secondo fine o meno , come supposto da qualcuno, non è così importante visto che tutti agiamo in funzione di qualcosa e non si può dire mai a priori chi sia il “buono” e chi il “cattivo”. Ma direi che queste sono distinzioni basilari che le do per ovvie e note a tutti ,e non c’è bisogno neppure di discuterne . A meno che non vogliamo fare non un forum ma “Cioè” , la nota rivista adolescenziale in cui trovano voce le ragazzine.

  6. 516
    Golem -

    >>> nella mia ormai lunga vita, sto constatando come una generazione, quela nata dalla meta degli anni’70 alla metà degli ’80, spesso porta con sè i risultati di un’educazione “viziata”, indipendentemente dall’azione genitoriale, quanto più da quella sottocultural- consumistica, che li fa sentire come dei “piccoli divi crescono”
    I genitori di questi ragazzi, nati in un Italia posbellica, e allevati con metodi poco montessoriani, hanno riversato sui figli o sull’UNICO figlio le aspirazione e le ambizioni che spesso non hanno pouto soddisfare. Il boom economico, iniziato verso la metà dei ’60, e estintosi una quindicina di anni fa, ha offerto i mezzi per assecondare la divinizzazione, ed ecco questi campioni che si sentono padroni del mondo, perchè così qualcuno li ha fatti sentire da quando hanno emesso il primo vagto. Certamente non dirò MAI che sono tutti cosi questi ragazzi, avendo per fortuna esempi che fanno sperare bene per il futuro.
    Ma non trovate che una delle cause delle difficltà relazionali in molti di questi soggetti e di cui si discute qui, siano dovute anche alla schizofrenia indotta dalle ragioni che ho tentato di esporre, tra quello che si è e quello che si suppone di essere?
    Non è possibile che nel seguire il naturale impulso sessual-sentimentale, molti di questi uomini si aspettino adoranti creature che, come moderne vestali, ne debbano adorare “l’unicità” che quelle “supposte” genitorial-sottoculturali hanno diabolicamente prodotto, LORO MALGRADO, in questi soggetti?

    Attenzione, non tutte le vittime di questa alterazione dell’immagine di sè, sono necessariamente palloni gonfiati, come il protagonista di questo racconto, perchè è chiaro che se uno è pirla di suo quel trattamento non fara che peggiorare la situazione. Molti sono anche in buona fede, ma solo perchè, nonostante l’incredibile quantità di notizie dalle quali veniamo bombardati, in fondo in fondo non si sono mai trovati a tu per tu con la vita vera. E quando succede, se non hanno i mezzi per affrontarla, come è logico, danno la colpa agli altri (o alle altre, quando l’esperienza è sentimentale) che NON LI CAPISCONO.

    Pensiamoci a quanto un’educazione che ti fa crescere col culo nel burro poi ti riduce a non capire quanto vali veramente. E se anche trovi una donna che abbocca, e purtroppo ce ne sono tante, la famosa “Vita che non fa sconti a nessuno” ci pensa SEMPRE, a metterci sul piedistallo che meritiamo.
    Ed è SOLO con queste posizioni che raggiungiamo che si fanno i conti

  7. 517
    Kid -

    Golem

    Beh , nulla da eccepire purché sia ambivalente tale analisi , come del resto è tangibile. Se quelli sono i valori sociali di riferimento non sarebbe avventato dire che la deliziosa ragazza ci si sia rispecchiata , dovendo però realizzare che lui , come uomo e persona ,non fosse quello giusto . Ma probabilmente lo era per il ruolo e/o status . Personalmente , ho sempre evitato come la peste inciuci sul posto di lavoro per varie ragioni che sarebbe superfluo spiegare e mio malgrado non son stato cresciuto nella bambagia , che pur mi avrebbero potuto dare ed in mezzo ai complimenti facili, anzi tutt’altro . Ma soprattutto a casa mia non esisteva il pettegolezzo sugli altri e soprattutto c’era la riservatezza. Non a caso mal sopporto chi spettegola tanto quanto chi mette i fatti suoi in piazza .

  8. 518
    maria grazia -

    “Che ci sia il secondo fine o meno , come supposto da qualcuno, non è così importante”

    E INVECE PER ME E’ IMPORTANTE ! io non starei mai con qualcuno che MI USA, e da parte mia, FINO A PROVA CONTRARIA quando scelgo un uomo con cui mi piacerebbe stare, lo scelgo in virtù del sentimento che provo per lui, e non in virtù dei vantaggi pratici che questo rapporto mi potrebbe direttamente o indirettamente dare. per cui, chi sceglie una straniera ( o anche un’ italiana ) BEN SAPENDO CHE QUELLA DONNA PONE DELLE CONDIZIONI A QUELL’ AMORE ( sto con te se mi sposi, se mi intesti la casa, se abbiamo il conto in comune, se mi mantieni, se mi fai avere la cittadinanza, ecc…. ) e poi si meraviglia quando questa, con il suo atteggiamento, fa ben capire che in quel rapporto di romantico c’è poco e nulla, evidentemente si fa di acido, o vuole vivere in un mondo tutto suo.
    Nessuno qui sta condannando chi decide di mettersi con una bellissima straniera di 20 anni. L’ importante è essere COSCIENTI che questi rapporti non sono QUASI mai basati su un sentimento autentico. TUTTO QUI !
    Per quanto riguarda queste “fantastiche” caratteristiche che Kid avrebbe colto nelle straniere, e che non vede nelle italiane, penso che lui si riferisca all’ ASSERTIVITA’ E ALL’ ARRENDEVOLEZZA ( TI CEDO SEMPRE L’ ULTIMA PAROLA ) che queste donne sembrano mostrare. Ma questo dipende ovviamente da un fatto culturale ( nel caso di donne provenienti da paesi maschilisti e arretrati ), da un fatto caratteriale e ambientale ( sono donne che si trovano in vacanza, e perciò sono più rilassate e distese di noi), e circostanziale ( FINGO dolcezza e arrendevolezza nella speranza di farti fesso! )
    saluti a tutti.

  9. 519
    maria grazia -

    @Kid
    per quanto riguarda il vivere la sessualità più o meno liberamente, M. ci ha spiegato molto bene i motivi per cui le donne italiane sembrano tanto bloccate, o assumono spesso atteggiamenti ipocriti: viviamo in un paese dove una che vive con disinvoltura la propria sessualità è automaticamente marchiata come poco di buono. e certe etichette una volta che te le affibbiano non te le togli più ! e allora ai voglia a desiderare di trovare un uomo… stando così le cose, non ci vuole un genio per capire il perchè del comportamento delle italiane. Credo che da questo punto di vista, la rivoluzione culturale debba partire proprio da voi maschietti ( parlo in generale ), che di solito siete i primi a bollare malamente le donne “libertine” ! arrivando a dire che una donna così non potrà mai avere un ragazzo o un uomo fisso perchè ha bisogno di più caxxi alla volta … MA LASCIAMO STARE VA CHE E’ MEGLIO !…

    Golem, analisi lucida e impeccabile la tua, COME SEMPRE ! purtroppo il mondo straborda di palloni gonfiati che pensano sempre che nessuno sia “abbastanza” per loro, ed è altresì carente di uomini umili, empatici e mentalmente aperti, pronti a riconoscere i loro difetti quando ci siano. quest’ ultimo tipo di uomini, se sono appena appena attraenti, difficilmente sono soli ( o “single” ).
    La viziataggine dei genitori stile anni 80 ( specie quella delle madri italiane ) ha prodotto danni incalcolabili nelle personalità degli uomini della mia generazione ( OGNI SCARRAFONE E’ BELLO A MAMMA SUA ).
    Presunzione, arroganza, manie di grandezza, immaturità, chiusura mentale, estremo egoismo, incapacità al sacrificio, atteggiamento eternamente adolescenziale verso la vita, sono le tipiche peculiarità del maschio italiano medio di oggi. Mia madre e molte altre donne che conosco dicono che ormai gli UOMINI non ci sono più, e di conseguenza le donne devono prendere “il timone”. mi sa che non hanno tutti i torti …

  10. 520
    maria grazia -

    Le donne straniere hanno indubbiamente un altro modo di “porsi”, non c’è che dire ! ….

    http://www.ilgiornale.it/news/genova-ginocchioe-sciacalli-agguatoarrestati-nove-immigrati.html

    francamente, preferisco essere una che METTE I FATTI SUOI IN PIAZZA ( O IN UN FORUM ) piuttosto che essere una di queste qui ! …

    qui di seguito invece, un tipico esempio di come la “cultura” nostrana, considera le donne SESSUALMENTE LIBERE:

    https://www.youtube.com/watch?v=Wg0n8EGX2Rc

    penso infine che IL MODO DI PORSI di una donna, è quasi sempre correlato al modo di porsi del suo interlocutore. Difficilmente un uomo che si pone in maniera brusca, maleducata, prevaricatrice e arrogante ( come sovente è capitato, ad esempio, in questo forum ) riceverà risposte DOLCI E MANSUETE… evidentemente i nostri cari uomini italiani con le donne straniere usano modi e terminologie più consoni al dialogo CON UNA SIGNORA.

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