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Lettera pubblicata il 16 Settembre 2014. L'autore, Andrea_guest, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao Kid, figuriamoci se me la prendo, volevo solo giustificare la mia futura assenza. Le lettere che giungono ad un punto morto tendono a stancarmi, oltretutto il rapporto uomo – donna in chiave antropologica e sociologica mi appassiona molto, intervenire mi costa tempo e se diventa improduttivo preferisco astenermi.
Anche se ormai 34enne, ti ringrazio per il ragazzo 🙂
Mah, faccio fatica a capire questi ragazzi sui vent’anni, maschi soprattutto. Avevo già notato una caduta motivazionale maschile nel periodo durante il quale ho fatto il cultore della materia ad Architettura, e quando organizzavo i viaggi di studio, su 22 viaggi solo un maschietto si è offerto come capogruppo.
Purtroppo temo che i grandi cambiamenti sociali degli ultimi 30/40 anni e la relativa emancipazione femminile che ne è derivata, ne ha spiazzato parecchi di ragazzi, che pare non trovino una nuova identità che non sia quella tradizionale ormai inutile stante la contingente situazione socio economica.
Sto ragazzo si e’ fatto già qualche anno di psicoterapia, ed è stato proprio il terapeuta che gli ha consigliato di “emigrare”. Certo che per uno come me, che pur avendone passate di tutti colori e’ “sopravvissuto” senza strizza cervelli, è demoralizzante vedere la propria figlia alle prese con questo ragazzo così incerto e insicuro.
È un segno dei tempi, e siccome ” mala tempora currunt” dovrò accontentarmi. In attesa di un miracolo. Ciao
“Ciao cornacchia . Speravo di leggere una delle tue struggenti lettere
di felicità , stavolta ! Visto che finalmente hai realizzato il tuo
sogno di sposarti ed invece..
Silenzio ! Il silenzio fa rumore..”
ecco che torni a impicciarti… che noia! Alla fine sei come l’altro tuo amico, privo di sostanza, solo fumo per rompere le scatole alle donne, ti prego piagnucola ancora su quanto le donne siano stronze, le tue perle di saggezza salveranno i poveri maschi italiani. Poverini!!!!! Segui l’esempio del tuo discepolo va!
@Rossana
conosco quel passo e piace molto anche a me, rimango comunque dell’idea che ciò di cui parli non può essere gestibile, se ci fosse più comprensione i rapporti umani sarebbero migliori senza andare alla deriva come sta succedendo, credo comunque che prima o poi si arrivera’ a un punto. Si tornerà’ indietro?non lo so, staremo a vedere.
“è che non si può trovare in una sola persona tutto quello che lungo una vita di una settantina d’anni può dare sapore e valore all’esistere.”
Io ci credo anche se so che è difficile credermi quindi mi sa che ci risentiremo fra un bel po’ di anni e ti saprò dire.
Sarah
Di stronze non ne ho mai incontrate , a dire il vero.
Di imbecilli come te ne incontro tutti i giorni , invece.
La madre dei cretini è sempre incinta.
Ciao Maria Grazia, apprezzo i tuoi consigli femminili. Il punto e’ il solito: lei gli vuole bene e lo trova molto profonbdo. I genitori di lui si sono separati da poco, e come avrai letto, sono due tipi piuttosto “inquadrati” e hanno trasmesso una terribile insicurezza nel giovane, che gia di temperamento non e un Rambo.
Di recente, invece di cambiare casa per adeguarla alle esigenze della ragazza, abbiamo preferito acquistare un appartamentino non lontano da noi, anche per abituarla a quell’indipedendenza tanto frequente nella cultura anglosassone, che sta dando già ottimi risultati.
Lui si è installato da qualche mese e partecipa certamente alle spese dei servizi, anche se non glielo abbiamo chiesto. Ci ha pensato lei per fortuna, perché ci tiene comunque che non diventi un parassita.ma quello non sarebbe un problema sinceremente, almeno per ili mento. Il problema è LUI. Questo ragazzo, che una mamma tradizionale giudicherebbe il classico bravo ragazzo, e’ TROPPO bravo e incerto, per farla breve. Sarà perché io ormai so cosa serve nella vita per farsi strada e mi rendo conto che la sua sarà una battaglia che mi sembra persa in partenza se non fa “scendere” gli attributi”.
Non sono un padre tradizionale e a mia figlia non posso ne’ voglio imporre niente. Tra l’altro se ci provassi so cosa mi risponderebbe, e come soprattutto. È un po’ una amazzone pure lei. In realtà ha preso da me come temperamento, che mi sono formato nei vicoli del sud, dove se sei una fighetta sei morto, spesso non solo metaforicamente.
Per il momento io e la mamma siamo in “osservazione”, ma vedo che la convivenza tra i due sembra funzionare, il che se da una parte mi fa piacere dall’altra mi preoccupa per i motivi che ho spiegato. Tuttavia mi rendo conto che forse pretendo troppo, dal momento che non vi sono più le condizioni socio culturali per aspettarmi la “selezione naturale” che ai miei tempi faceva emergere chi aveva le cosiddette.
Comincerò a cambiare idea quando non mi chiederà più il permesso per andare in bagno quando si trova a casa mia.
Ogni volta mi sembra di vedere la scena di quel bellissimo film che si chiama ” Le ali della libertà” quando un vecchio ergastolano messo in libertà condizionata viene impiegato come commesso in un supermercato, e tutte le volte che gli scappava chiedeva il permesso al capo. A volte i genitori diventano dei carcerieri e non se ne rendono conto, e pensando di fare il bene dei figli gli rovinano la vita. Come per quel ragazzo.
kid scrivi solo per offendere vedi che dimostri continuamente il tuo maschilismo lurido? Le tue offese te le puoi tenere!
ah ma la tua straniera come sta?ah già’ non c’è!
secondo me golem fai molto bene a lasciare a tua figlia in questo momento una certa libertà di scelta. anche perchè come dici tu otterresti ben poco con un atteggiamento IMPOSITIVO. Io penso che tua figlia non farà passare 4 o 5 anni ( come ha paventato Kid ) per accorgersi che questo ragazzo, pur con tutte le buone intenzioni, non potrà darle quella sicurezza e quella solidità a cui lei aspira. Non lo dico con cattiveria o perchè voglio essere pessimista, ma troppi ne ho visti di ragazzi e uomini con un carattere e un vissuto simili a quelli del fidanzatino di tua figlia, e difficilmente poi queste persone sapranno imporsi e farsi strada nella vita. A meno che in loro non avvenga un cambiamento profondo e radicale, e non accettino di lavorare su se stessi. A meno che non accettino di uscire da quella che gli esperti in materia chiamano “zona di comfort”, e che altro non è che un insieme di comode giustificazioni ai nostri fallimenti. Conosco numerose persone anche della mia età che non riescono a realizzare mai nulla di concreto e che vivono ancora con le famiglie di origine, giustificandosi sempre con lo stesso ritornello: ” Il mondo è troppo ostile e ingiusto e io non verrei capito”. Oppure: ” la mia famiglia mi POSSIEDE e io non riesco a sfuggire al suo controllo”. Ecco, questa è la zona di comfort. ed è il più terribile nemico per l’ evoluzione e la crescita personale di questi individui.
Naturalmente le zone di comfort di cui parlo, e di cui ogni tanto un pò tutti ci dobbiamo liberare, non riguardano solo persone che vivono ancora in famiglia, ma possono riguardare anche individui solitari e indipendenti che però non ottengono CIO’ CHE REALMENTE VOGLIONO O DI CUI HANNO BISOGNO per condurre una vita serena e appagante, in linea con il proprio essere. In alcuni casi per liberarsi di blocchi interiori e paure serve l’ aiuto di uno psicologo o di un assistente sociale, ad esempio quando ci sono traumi passati da superare.
Un imbecille è tale indipendentemente dal sesso .
Non c’è niente di maschilista in questo , come non c’è niente
di maschilista nei commenti miei e degli altri . Infatti, tu
sei tale proprio perché ci vedi lo spettro del maschilismo.
Ma cosa hai visto? ma che, lo conosci? Ma che ne sai!….Ti basi su quello che dice Golem, che fino a prova contraria è il suo punto di vista. Stai sempre a pontificare, ma scendi dal pero e fatti un bagno d’umiltà, presuntuosa, ignorante e beota che non sei altro! ma saranno cazzacc1 suoi! Sempre a mettere il becco dappertutto, ipocrita, impicciona, ma fatti li cazz1 tua!
Maria Grazia, sembra paradossale ma la “paralisi” di questo ( e chissà quanti altri) ragazzi e’ proprio l’eccessiva attenzione dei genitori. Questa attenzione viene vista all’esterno come dimostrazione di cura e affetto ma in realtà e solo una manifestazione di paura. Paura della droga, degli incidenti delle cattive compagnia e via di seguito. Cercare di evitare dolori e dispiaceri a un figlio, e’ un sentimento umano naturale, ma tenerlo nella classica campana di vetro significa non dargli MAI le ali per volare da solo. In fondo e’ un atteggiamento EGOISTICO, uno dei tanti che viene facilmente frainteso come amore ma non lo è. Può anche essere frutto di un comportamento in buona fede, ereditato a propria volta dall’ esperienza educativa dei genitori, perpetrando così una forma di castrazione subdola che non viene percepita come tale proprio in ragione della buona fede, ma i danni che si fanno alla personalità di un ragazzo , che se ha bisogno di qualcosa questa e’ solo L’ESPERIENZA. Se lo privi della possibilità di commettere errori, e conoscere così i propri limiti, lo metti in condizione di farli quando sarà troppo tardi per recuperare. Penso anch’io che questa sarà un esperienza passeggera ( anzi lo spero) se conosco mia figlia, anche se questa vita in comune può persino condurre ad una condizione di quel confort di cui giustamente parli che potrebbe far ” sedere” entrambi sugli allori della comodità che l’attuale condizione logistica consente ai due. Vedremo Maria Grazia. Sono io il primo a sostenere che nelle storie sentimentali si sa come cominciano ma mai come e quando finiscono. E soprattutto…perché. Ciao.