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Uomo ambiguo

di Nene00

Buongiorno, scrivo perchè bisognosa di consigli.

Ho concluso da poco una frequentazione con un uomo molto problematico, ma per il quale avevo perso letteralmente la testa. Purtroppo i dubbi sulle sue reali intenzioni, nonostante le sue parole, sono sorti quando, dopo esserci visti due volte, mi ha chiesto in maniera molto sfacciata quanti soldi avessi sul mio conto corrente.

Lui ha dei debiti, una situazione personale non facile. Sono consapevole delle mie difficoltà, so che vivo male le relazioni in quanto dipendente affettiva. So che non riesco a gestire serenamente una relazione. E dopo questa domanda sono andata letteralmente in crisi. Ho perso la fiducia in questo ragazzo pur volendolo, non sono riuscita a non farmi corrompere da dubbi e da strane sensazioni. Quando era con me parlava spesso di un’altra donna, con la quale so ha avuto una relazione. Quando parlavo di me avevo la netta sensazione che rifiutasse dentro di lui di ascoltarmi. Eppure, aveva parlato di me ai suoi amici, mi chiamava spesso, voleva vedermi spesso. Voleva stare in mia compagnia e avrebbe voluto che io andassi da lui e mi fermassi a dormire da lui. Tra di noi c’era una forte attrazione fisica. Nonostante la sua situazione economica ha sempre offerto cene, aperitivi e quant altro. Ma allora perchè la domanda sul mio conto corrente?

C’erano tuttavia altri campanelli d’allarme. Più volte ho notato che in mia compagnia non disdegnava affatto guardarsi attorno, guardare altre donne. Insomma, non riuscivo a decifrarlo.

Ho concluso malamente la frequentazione, non ero e non sono serena. Avevo il terrore che mi stesse prendendo in giro e che oltre a me vedesse altre donne. Sono stata accusata da lui di non saper vivere serenamente una relazione, dove deve esserci fiducia, sincerità e intimità senza forzare i sentimenti in una direzione. Nonostante io gli piacessi. Ora sto molto male. Non so se la mia scelta impulsiva sia stata saggia. Sono totalmente alla deriva e ho iniziato una terapia per cercare di trovare me stessa, il coraggio di amarmi e la serenità che non ho.

Ho fatto bene a non fidarmi di quest’uomo? Ogni tanto penso che avrei dovuto provarci, che forse avrebbe avuto bisogno di fiducia, che forse era sincero, ma in difficoltà. Vorrei tanto una visione esterna, magari meno ingenua della mia.

Grazie dell’attenzione

Lettera pubblicata il 9 Agosto 2017. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 21 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 1
    Rossella -

    Se il cuore ti dice di rischiare fallo pure, ma sappi che un uomo e una donna che non sono cresciuti scoprendo la serenità che nasce dalla rinuncia a noi stessi per una causa, che è poi la causa della giustizia, difficilmente riusciranno a trovare un compromesso tra la libertà esagerata e la sottomissione. La causa della giustizia si scopre attraverso la famiglia e le prove che ad essa sono state destinate. Umanamente nessuno di noi riuscirebbe a praticare la virtù dell’obbedienza senza essere stato immerso nel senso di Dio. Questo nuovo modo di vivere ti rende una persona affidabile, niente di più. La religione, a limite, potrebbe restare l’ultimo dei tuoi pensieri. Il matrimonio civile da questo punto di vista rappresenta un momento di presa di coscienza. I futuri sposi si trovano al cospetto di un ufficiale di stato civile e si ridimensionano pensando alle conseguenze della loro scelta. Nel momento in cui ti viene detto che è possibile venire meno senza andare tanto per le lunghe (senza conseguenze, ecc.) la solidarietà sociale se ne va a farsi benedire… perché tu non vuoi obbedire. E secondo me fai anche bene. Nei momenti di stanchezza secondo me può essere utile pensare a tutto l’iter processuale, all’assegno, al tempo che potrai trascorrere con i tuoi figli, alla nuova vita del partner… si tratta di tanti aspetti che portano a dare in escandescenza.

  2. 2
    Rossella -

    Magari se uno ci pensa prima, non dico che si fa due conti, ma, comincia meditare sulla sua reale statura. Si sente piccolo e magari riscopre anche il naturale bisogno di sentirsi amato. Non pretende questo amore quando tutto è finito. La promessa di matrimonio per me è più importante del matrimonio in chiesa. Il rito religioso è una conferma di quello che già sai, ma il punto è che molto spesso manca la fede per onorare il patto di matrimonio. Francamente non penso che un corso prematrimoniale ti possa insegnare a camminare sulla via stretta. Non è necessario sposarsi. Ma conoscersi per conoscersi, secondo me, non porta a nulla. Tutti abbiamo dei problemi. Se non hai niente da perdere diventa un gioco al massacro: un olocausto di terrore. Un pensiero, una parola o un gesto non si possono misurare in termini umani senza andare incontro alla morte spirituale. Una scelta controcorrente in quel momento serviva a quella persona a salvarsi l’anima.. a non ingannare se stesso e a domare una rivolta interiore che lo avrebbe portato a morire dentro.

  3. 3
    Confusa30 -

    HAI FATTO NON BENE MA BENISSIMO A NON FIDARTI

  4. 4
    Maresciallo. -

    Non saprei dirlo. Per il momento sono impegnato a cercare di capire i post 1 e 2.

  5. 5
    Nene00 -

    Scusa Rossella ma non ho colto il senso di ciò che hai scritto.
    Grazie Confusa, ma ho ancora molti dubbi.

  6. 6
    Yog -

    Hai fatto la scelta migliore che tu potessi fare. Lascia perdere qualsiasi terapia (a meno che non sia a base di narda, sennò la devi proseguire a tutti i costi) e baciati i gomiti.
    A proposito, ce lo vuoi dire quanti soldi hai sul conto corrente?

  7. 7
    Nene00 -

    Ben pochi purtroppo!! Almeno potessi vantarmi dei miei vasti possedimenti…

  8. 8
    suzanne -

    Direi che di ambiguo non vi è proprio nulla; a volte l’istinto ci dice ciò che la ragione nasconde.

  9. 9
    Michelle -

    Hai fatto bene ovviamente. Devi fidarti sempre del tuo istinto e delle tue sensazioni. Questo ti serve per aver fiducia in te stessa e per non farti abbindolare da persone ambigue. Se avessi proseguito, ti saresti presto trovata al punto di non ritorno, dove le energie e tempo investiti ti sarebbero sembrati troppo grandi per poter mollare la presa, e piu´ avanti ti saresti sentita una stupida per esserti fidata e per aver continuato pur sapendo dentro di te che non era la cosa giusta per te.
    Ci sei già passata.. vero? E allora non rifare lo stesso errore. Hai fatto un grande progresso mollando la presa di qualcosa che non ti faceva bene.

  10. 10
    Nene00 -

    Si Michelle, ci sono già passata. Proprio per questo ho costruito un’armatura. E proprio per questo non sono riuscita a fidarmi fino in fondo. Purtroppo sulla sicurezza in me stessa ci sto lavorando. Non ne ho. Forse non ne ho mai avuta. Ed è proprio questa mia insicurezza che mi fa vivere costantemente nel dubbio. Io sbaglio in partenza, perché investo su una persona che obiettivamente non conosco, un mucchio di fantasie e speranze. Salvo poi esplodere quando mi rendo conto che qualcosa non va. Così ho fatto con questa persona. E un altro problema è che da parte mia nasce questa sorta di sentimento. Questo ragazzo mi piaceva, molto. Mi intrigava e mi faceva sentire viva. Se solo riuscissi a dividere testa e cuore, tutto sarebbe maledettamente semplice. Una parte di me si ripete che ho fatto bene. Un’altra parte si ripete che io non do il tempo alla relazione di nascere effettivamente. Non do all’altra persona il tempo di sviluppare un sentimento. Ma qui mi chiedevo seriamente se sarebbe mai potuto nascere nell’altra persona questo sentimento. È un problema mio purtroppo. E forse l’essermi allontanata da una persona che non mi faceva bene può considerarsi un inizio…forse. Ma ora devo fare i conti con l’ansia, l’insoddisfazione e la paura di rimanere sola e alla deriva.

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