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Lettera pubblicata il 9 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Toxicity21.
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Questo è un altro tuo pensiero (pensiero?) schifoso: “Solo gli handicappati non generalizzano. I casi singoli si distinguono e si esaminano dopo aver generalizzato, non prima.
Fai solo schifo. Vergognati.
Le persone diversamente abili hanno molto più rispetto, intelligenza e dignità di te, anzi tu non hai proprio nulla: np, rispetto o intelligenza, nè dignità.
Tu, secondo me, non sei neanche un essere umano.
Se vuoi denigrare le persone diversamente abili e chi non si sottomette al volere di una bestia, sei pregato di farlo in un altro post. Apri un tuo post personale, dagli un titolo (ti consiglierei “LA MIA FRUSTRAZIONE”) ed esprimi le tue opinioni grette e meschine in esso, non in questo che è stato aperto da me ed in cui tu, tra le altre cose, stai parlando di qualcosa che A ME non interessa e che non è pertinente con l’argomento che a me interessava trattare. E’chiaro?
Cara Toxicity
gli insulti fanno come le processioni: ritornano al punto da cui sono partiti. E’ superfluo rispondere.
Certo che quel poveraccio che ha passato 6 anni con te aveva buone ragioni di finire nell’alcool.
Quella sui “diversamente abili” è una cavolata buttata lì per sviare il discorso, naturalmente, ma merita una precisazione.
I cosiddetti imbecilli hanno la stessa dignità e anche gli stessi diritti di qualsiasi altro essere umano, ma questo non significa che anche i loro pensieri la debbano avere.
Una scemenza è una scemenza, che sia un imbecille a dirla, o un Platone. Per l’incapacità di ragionare degli imbecilli si deve avere la stessa compassione che per l’incapacità di camminare di chi è nato storpio: ma i prodotti di questa imbecillità, i pensieri imbecilli, vanno implacabilmente demoliti, verso di essi non si deve avere alcuna tolleranza.
Il pensiero è una cosa seria, e la verità sul mondo non si stabilisce con una qualche procedura democratica, in cui perfino i cervelli diversamente abili possano avere diritto di voto. Se un Einstein ha ragione, gli imbecilli che cercano di confutarlo avranno torto, fossero anche un miliardo. E il torto e la ragione, in filosofia come nella scienza obiettiva e in qualsiasi disciplina seria, non si stabiliscono tramite discussioni aperte agli imbecilli, ma col confronto fra le teorie che devono essere verificate e i fatti.
Mi dispiace di essere scivolato nell’epistemologia, fino quasi all’introduzione del pensiero di Popper, ma spero che servirà almeno a una cosa: a far capire a certe femminucce che di spuntarla con me in una discussione non possono proprio sognarselo.
E già, non ne ho avuta di fortuna, in amore, ma il motivo è appunto questo.
A me non la si fa, a meno che non sia io stesso a permetterlo.
Mi guarderò bene dal permetterlo a qualcun’altra. “Quella” è stata l’ultima.
Non è bello farsi inculare da chi l’attrezzo per inculare non ce l’ha.
Toxi, non entro nel merito ma tu Lorenzo lo hai massacrato volendo massacrarlo. Secondo me una risposta alla tua domanda iniziale la posso tentare. “Gli uomini abbandonano l’amore” perche’ te ti senti di aver sicuramente ragione, e li massacri senza pieta’ per migliorarli.
Non dico che hai “torto”, ma mi sento di risponderti perche’ continui a ricordarmi la mia ex.
Era sicura di essere nel giusto, logica ferrea, e nietszchiana. Pero’ alla fine io, pur essendo un “pensatore” a modo mio, alla fine sto meglio come uomo (cioe’ marito) con mia moglie, che e’ più femminile e meno “femme savante” ovvero so-tutto-io.
Una persona come te e’ probabilmente interessante viverla per arricchirsi personalmente, ma non in un rapporto d’amore o di coppia (senza nulla togliere alla tua feminilita’), bensi’ in un rapporto di tipo amicizia mistico-intellettuale, secndo me..
“Gli insulti fanno come le processioni: ritornano al punto da cui sono partiti. E’ superfluo rispondere.”
“Certo che quel poveraccio che ha passato 6 anni con te aveva buone ragioni di finire nell’alcool.”
..anche a chi predica bene e razzola male è inutile rispondere ma voglio dirti semplicemente che il mio ex fidanzato quando stava con me non beveva. Quando ci siamo lasciati ha iniziato a farlo.
Io non tollero i comportamenti delle persone che offendono e che sparano a zero su altre persone, soprattutto se quest’ultime hanno una qualche forma di disabilità ed il fatto che tu l’abbia fatto mi ha portata spontaneamente a dirti che il tuo comportamento a me fa schifo e che per tale ragione, secondo me, un essere umano dovrebbe vergognarsi.
Non mi piace la tua filosofia speculativa.
A me piacciono le persone che “sanno vivere” e non quelle che intavalano discorsi su discorsi quando poi nelle vere azioni di vita non vi è nulla di UMANO.
Una persona che conosce il pensiero di Popper, di Kant o di Nietzsche (che tra l’altro io AMO) e che poi definisce una persona “femminuccia” per me non ha alcuna credibilità.
Una persona che parla dei massimi sistemi e che poi definisce una persona diversamente abile “imbecille” per me non sa vivere.
Una persona che conosce la filosofia di Platone o di Socrate e che poi pensa che una donna debba sottomettersi all’uomo o che un uomo che si prende cura dei propri figli sia un effemminato, per me non ha davvero compreso nulla della vera e profonda essenza dell’esistenza.
La vita non è un pensiero senza l’azione.
La vita è l’azione che accompagna il pensiero che accresce, che arricchische e che innalza.
Non mi piacciono i maschilisti, i denigratori, le persone che anche solo verbalmente sono violente.
Colam’s, ho capito ciò che vuoi dire e ti ringrazio per la sincerità. Ho capito quale sia il pensiero di un uomo e perchè secondo un uomo io sia una “femme savante”. Ti giuro che l’ho capito 🙂
Chissà perchè, però, quello stesso uomo continua a pensare a quella femme savante 🙂
Non massacro le persone. Lo ripeto, non tollero i comportamenti maschilisti e non liberali. Il tuo, ad esempio, non mi ha dato fastidio perchè nelle tue parole non c’è stata “violenza” o arroganza.
Ah bene, ami Nietzsche. Anch’io, ma forse non lo conosco bene come te. Il forum l’hai iniziato tu, è tutto tuo, sei la padrona del salotto, allora su! professoressa cara, illuminaci.
Qual’era il ruolo della donna nelle società greca al tempo di Platone e Socrate?
Cosa pensava Nietzsche delle femminucce?
(Non cercare di barare. Ho le sue opere complete in uno scaffale a un metro da qui.)
Cosa pensava Nietzsche del rapporto tra i sessi?
Cosa pensava Nietzsche degli imbecilli?
(A questo proposito, io chiamo le cose col loro nome: per un un cieco è un cieco, e non un “nonvedente”, un mongoloide è un mongoloide e non un “down”. La perversione del pensiero inizia sempre dall’uso sbagliato delle parole.)
Hai poi tirato fuori Kant (che io non ho mai nominato). Bene, allora mi offri un’occasione per imparare. Spiegami la differenza tra Logica formale e Logica trascendentale: forse una volta la sapevo ma ora l’ho dimenticata, e vorrei rinfrescarmi la memoria senza dover ricorrere a quella schifezza che è la Critica della ragion pura tradotta dal Colli.
Una cosa devo assolutamente scriverla. Il ruolo di Giorgio Colli nella ricezione dei principali filosofi tedeschi in Italia è stato meritorio. Ma non aveva il minimo talento come scrittore. Anche le sue traduzioni da Schopenhauer sono uno scempio, non per infedeltà all’originale, ma per eccesso di fedeltà che si spinge fino al pedestre. E trascura il problema dell’attrito linguistico, che non si può risolvere in modo macchinale, come fa lui, prendendo in mano un dizionario e scegliendo la prima voce che trova, ma adattando la traduzione di un singolo vocabolo al contesto. Guardate che differenza tra la sua traduzione degli “Aforismi sulla saggezza della vita” e quella di Eva Kuhn. Un abisso, tanto che non sembra trattarsi nemmeno dello stesso libro. La seconda versione ti rimane impressa: dopo averla letta due volte la sai a memoria. La prima è quanto di più insulso esista su carta stampata. Non comprate l’edizione dei Parerga edita da Adelphi! Risparmiate i vostri soldi. E piuttosto che Kant, studiate Sartre. Il primo è stato soppiantato dalla filosofia analitica anglosassone, il secondo rimane il più valido maestro nel suo campo (se amate l’esistenzialismo, preferitelo ad Heidegger. Ve lo dice un professionista, uno che ha modo di sperimentare quanto sia facile trasmettere i concetti del primo e come sia quasi impossibile farlo con quelli del secondo). Ciao a tutti.
Mettiamola cosi’ Toxi.. Io sono stato per anni con una Nietzschana, credo simile a te.
Nel mio caso quello che gli potrei rinfacciare e’:
– non si occupava di me come lo fa mia moglie. Mia moglie fa in modo che mangio bene, che mi vesto bene, che curo il mio aspetto, e che mi godo la vita per quello che posso. Tant’e’ che con la Nietzschana sembravo avere dieci anni più di adesso.
– applicava la sua logica ferrea anche con i rapporti verso la mia famiglia, creando non pochi casini irrimediabili. Mia moglie invece sa tenerseli buoni.
– sessualmente mia moglie e’ più fantasiosa, più leggera, meno pianificatrice, non so, e’ più divertente !
– last but not least, la Nietzschana vedeva il suo percorso di crescita personale in primis, e percio’ “il matrimonio ed i figli per ora non mi interessano” (nel senso “ne’ si’, ne’ ni, vedremo se e quando..”). Mia moglie in poco tempo ha saputo e voluto creare con me una bella famigliola ed un bellissimo figlio. Il quale comporta certo sacrifici, e molta “casalingaleita’ ” (se posso coniare questo termine), pero’ (e torno alla tua domanda iniziale), e’ questo che io, uomo, volevo dalla donna alla quale volevo donare la mia vita.
Mi spiego ?
Lorenzo, vivere la cultura e nella cultura non significa acquisare concetti, pensieri e idee per fare mostra di sè in un post di un sito in cui nessuno, se non te ne ancora reso conto, si sta confrontando con te sugli argomenti che tu stai trattando da solo. E li stai trattando da solo perchè per via del tuo comportamento, saccente e limitato, non si ha alcuno stimolo di comunicazione con te.
Io amo la filosofia ma non ho bisogno di mettermi in competizione con qualcuno come stai facendo tu e non mi è necessario perchè io, al contrario di ciò che tu stai dimostrando di essere, non sono una persona insicura che ostenta a tutti i costi ciò che ha appreso durante la sua vita.
Inoltre, la conoscenza del pensiero di un filosofo, scrittore, autore non deve mai soffocare la propria capacità di analizzare la realtà con i nostri occhi e grazie alle nostre capacità cognitive ed in base a quello che è il contesto socio-culturale in cui si vive.
Ergo, anche se si ama un filosofo vissuto in un’epoca in cui le donne avevano un ruolo subordinato a quello dell’uomo (del padre e del marito una volta sposata) si DOVREBBE avere, sempre se si è dotati di una buona apertura mentale, la capacità di progredire e di ringraziare chi si voglia ringraziare per il fatto che il mondo, anche se molto lentamente, conosca la sua evoluzione.
Per quanto mi riguarda, amare Nietzsche non implica che io non possa essere in disaccordo con lui, perchè io non “pendo dalle labbra” di nessuno, e non perchè sia presuntuosa, ma semplicemente perchè sono i PENSIERI PERSONALI che nella vita ti salvano da qualsiasi schiavitù mentale.
Nietzsche era un essere umano, non era Dio e non mi stupisco se è stato un misogino, a volte anche estremamente esaltato e non vi è stupore in me perchè ho imparato a non idealizzare nessuno.
Io amo Nietzsche per il suo “Anticristo”, lo amo per l’attualità e la veridicità delle sue idee sulla natura dell’essere umano, in quanto egli stesso era “umano, troppo umano” e lui conosceva bene l’uomo proprio perchè conosceva molto bene se stesso, le sue debolezze ed i suoi limiti.
“Qual’era il ruolo della donna nelle società greca al tempo di Platone e Socrate?”; “Cosa pensava Nietzsche delle femminucce?”; “Cosa pensava Nietzsche del rapporto tra i sessi?£”; “Cosa pensava Nietzsche degli imbecilli?”.
Dunque, sulla base di ciò che ho appena spiegato spero tu comprenda che le risposte a queste domande non avvalorano la tesi di un uomo che nel 2010 ha la stessa visione
di un uomo che è nato nel 1844 e che è morto nel 1900. Insomma, è trascorso più di un secolo ed in te non c’è stata evoluzione?
c...., è grave.
Ps: Le persone che hanno una disabilità sono Persone. Non hanno bisogno di essere definite. C’è qualcuno che ha mai detto: Oggi sono stato con una persona normale? No, e allora perchè bisogna definire le persone che sfortunatamente hanno una qualche forma di disabilità?
L’essere imbecille non ha nulla a che vedere con loro.
L’imbecille è “colui che non si sbaglia mai” (Charles de Gaulle), sbagliando ogni giorno e “di fronte agli imbecilli non c’è che un solo modo per mostrare il proprio spirito: evitare qualsiasi conversazione con loro” A. Schopenhauer).
Ultima cosa: tu definisci imbecille una persona disabile e l’insensibile sarei io? Ti commenti da solo, contraddicendoti nei fatti.
Colam’s, mi sembra un pò azzardato da parte tua dire ad un’estranea, ovvero io, che la tua ex mi somigli. Insomma, non mi conosci e quindi è avventato giungere ad una conclusione del genere 🙂 ..anche perchè io amo i bambini (ecco, vedi che non siamo simili?).
Credo che essere mariti/mogli non significhi trattare il/la proprio partner come se fosse un/a bambino/a. Per me la vita di coppia è complicità, condivisione, scambio, fedeltà, amore ma MAI gestione dell’altro.
Io voglio essere la madre dei miei futuri figli ma non la madre di mio marito o del mio fidanzato.
Perchè voi umani volete essere trattati come bambini? Scusa se mi permetto, tu non sei capace di vestirti da solo o di preparare una cena o un pranzo da solo? 😀 A me fa sorridere questo vostro comportamento.
Naturalmente non penso che la moglie debba fregarsene del proprio marito, assolutamente, ma non credo neanche che nel momento in cui mi sposerò, se mi sposerò, diventerò schiava di qualcuna.
Non esiste e non ho una logica ferrea, sono solo estremamente consapevole del fatto che nella mia vita mai nessuno dovrà soffocare la mia Persona.
L’uomo, però, purtroppo non vuole comportarsi da uomo, ma da ragazzino immaturo e pensa che nella propria moglie ritroverà la propria madre. Se vuole una madre, che non si sposi e stia da solo.
Io sono una donna, non una tata.
Voi uomini, non voi umani. Scusa.
a seguito degli ultimi post, si va confermando un motivo di conflitto fra i generi forse non abbastanza considerato in precedenza, almeno da me.
quello della più ampia cultura femminile, unita ad adeguate capacità dialettiche, rispetto alla formazione scolastica delle donne di un tempo, che in Italia, fino alla metà degli anni ’60, consentiva mediamente di diventare hostess o segretaria…
non che questo migliori il rapporto fra maschio e femmina, anzi!!!
direi proprio che l’uomo non sopporta che la donna gli sia superiore culturalmente, facendoglielo pesare… tienine conto Toxicity, se vuoi.
approfitto, ammettendo la mia ignoranza. per chiedere, se avete tempo e voglia, di aiutarmi a ricostruire un’informazione di cui non ricordo la fonte (continuo a pensare a Leopardi ma non so trovare conferma).
qualcuno, filosofo o pensatore in senso lato, ha dichiarato da qualche parte che nessun essere umano fa mai niente se non per un più o meno conscio tornaconto, anche in campo di sentimenti. mi piacerebbe poter ritrovare sia il concetto che l’autore…
Nietzsche, l’Anticristo, paragrafo 2:
“Primo principio del nostro amore per gli uomini: i deboli e i malriusciti devono soccombere. E bisogna anche dar loro una mano in questo senso”.
Si concilia con le tue idee sui “diversamente abili”?
E si badi bene, non è che si possa “essere in disaccordo su questo e concordare sul resto”. Le idee di Nietzsche sono tutte di questo genere. Egli constatava che il tipo umano superiore e più aristocratico, da cui sarebbe potuto uscire il superuomo, se l’avvento del cristianesimo non l’avesse impedito, fosse il Romano. Cosa poi intendesse per aristocratico, è abbondantemente spiegato in “Al di là del bene e del male”. In sintesi, l’uomo aristocratico è quello animato dalla volontà di potenza nella forma più pura, che mette al suo centro il soggetto come creatore di nuovi valori.
I Romani erano spietati coi deboli e con le donne. I neonati malformati venivano gettati dalla Rupe Tarpea. Le donne potevano pagare con la vita la minima infrazione al pubblico decoro. Questo almeno nei tempi aurei. Già a quelli dei Cesari uno spastico poteva diventare imperatore, e a che punto le donne fossero diventate le vere padrone è attestato nelle satire di Giovenale. Non dirò che si possa o si debba tornare alla mentalità di Catone, ma credo che una iniezione di vero spirito romano sarebbe un toccasana per quei cuori di burro che sono gli uomini moderni. Hanno perso ogni dignità, si dedicano al più abietto leccaculaggio per un minimo vantaggio materiale, scodinzolano nei salotti, spendono più per la macchina che per il cibo, si rimbambiscono con tv e giochetti tecnologici, in casa sono poppanti frignosi schiacciati dalle mammelle della moglie. I romani, quelli del tempo della repubblica, erano guerrieri, avevano il più alto senso della propria dignità di uomini liberi, non piegavano la testa di fronte a nessun potente, e le donne le facevano rigare dritto a partire dalla culla.
Quelli erano uomini nobili, nel senso che intendeva Nietzsche. Le idee “cristiane” sull’amore del prossimo e il regno dei cieli per loro erano una superstizione spregevole che rischiava di rammollire e di far degenerare un popolo intero.
Li hanno dati in pasto ai leoni per secoli, ma il cristianesimo ha vinto. Il prodotto finale siamo noi, con la nostra umanità e sensibilità moderna.
Noi moderni vigliacchi e vermi, che del guerriero romano, conquistatore del mondo, non abbiamo più nulla.
Come Nietzsche, anche a me piacerebbe far resuscitare un po’ di questo spirito.