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Perché l’uomo si allontana dall’amore?

di Toxicity21
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Lettera pubblicata il 9 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 73 commenti

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  1. 11
    rossana -

    Lorenzo,
    scusa la curiosità ma, se non sono troppo indiscreta, mi potresti spiegare, per favore, in cosa una persona possa essere il tuo ideale (ripetuto ben due volte) e essere, contemporaneamente, così oppressiva?

    Toxicity,
    a mio avviso, gli uomini hanno caratteri più concreti e più semplici delle donne: amano il quieto vivere e rifuggono dal complicarsi la vita. in linea generale sono abbastanza facili da accontentare. hanno solo un piccolo difetto congenito: amano la varietà e svolazzano volentieri di fiore in fiore…

    poi, possono nel contempo essere anche dei buoni padri di famiglia, seri lavoratori e mariti accettabili, pur tendendo a trascurare abbastanza la compagna una volta che l’hanno conquistata… anche questo fa parte della semplicità a cui ambiscono nella quotidianità!

    le eccezioni esistono e sono da apprezzare quanto le donne intelligenti, che sanno cosa vogliono non solo in fatto di uomini e non vivono aggrappate emotivamente ai loro compagni notte e giorno…

  2. 12
    rossana -

    dimenticavo: di solito gli uomini non amano molto verbalizzare le loro giornate o i loro sentimenti (il vocabolario medio di un uomo è di 2.000 parole, mentre quello di una donna è di circa 7.000).

    quindi, sarebbe logico considerare fin dall’inizio di un rapporto di coppia che è raro un interscambio alla pari in questo contesto…

  3. 13
    Spectre -

    @rossana
    diciamo che forse è più reale dire che, anche per una questione di diverso sviluppo di alcune aree del cervello (dicono eh… non mi interessa nemmeno verificarlo), la donna PUO’ sparare 7000 vocaboli in un giorno, e l’uomo 2000 😀

    oh… se alle donne fa piacere vi lascio credere che voi sappiate usare 7000 vocaboli e noi 2000. io forse ne so anche 2500 cmq, tipo “quisquilie” oppure “tergiversare”…

    diciamo che il alcuni casi il silenzio femminile sarebbe d’ORO ma questo nn viene compreso?

    per tornare al motivo del contendere, direi che lo fa per paura, anche… immaturità.

    mi colpisce quel “una donna che non è stata e non sarà come le altre persone che incontra lungo il suo cammino?”. senza sapere si direbbe una posizione molto supponente.

  4. 14
    rossana -

    Spectre,
    forse mi sono espressa male: non volevo asserire una superiorità in capacità linguistiche nella donna, volevo soltanto metter in rilievo la sua atavica abitudine a esprimersi molto più del maschio, spesso magari anche in modo esagerato e inopportuno.

    mi piacerebbe capire meglio cosa intendi per “paura” e “immaturità”.
    ti va di dettagliare il tuo pensiero in merito?

  5. 15
    Spectre -

    “paura” di un confronto costante con degli obblighi che una vita di coppia cn una donna impongono inevitabilmente ad un uomo, costringendolo a superare la sua eventuale “immaturità”. si dice sempre, ed è sostanzialmente vero, che per molti uomini la vicinanza di una donna è occasione di maturazione (o rincoglionimenti e “invecchiamento” di testa per altri).

    però vorrei evitare i luoghi comuni in quanto la donna, nel suo percorso di appiattimenti verso l’uomo (che quando fa comodo viene chiamata “ugualianza”), tra le altre cose tipo aver imparato a bestemmiare, o scaccolarsi mentre guida, sta anche acquisendo la capacità di essere immatura cm lui.

    così… parlando di una semplice eventuale tendenza.

    e poi credo che “amare” una donna che ti inchioda di meno al muro emotivo/sentimentale/mentale sia più facile che stare cn una che ti mette a nudo. cioè… ci sn persone che hanno un ascendente fenomenale su di noi rispetto ad altre, ed averlo vicine nn è un gioco, per cui certe volte si scappa.

  6. 16
    rossana -

    grazie, Spectre, per l’esauriente spiegazione… mah… cosa intendi per “ascendente fenomenale su di noi rispetto ad altre”?

    porta pazienza, il mondo e il punto di vista al maschile mi ha sempre interessata parecchio… è proprio vero: non si finisce mai d’imparare!

    troppo divertente il vostro “scappare”!!! 🙂

  7. 17
    Spectre -

    @ rossana
    però quando vi capita di essere quelle da cui l’uomo scappa, nn fa più tanto ridere 😉

    “ascendente” nel senso che ti sarà capitato di trovare una persona che per quanto tu ti votglia difendere, di mette a nudo cmq? ecco. quella da cui nn puoi sfuggire e cn cui nn puoi fare giochetti perchè di frega cmq. vuoi mentire, ma nn ci riesci e ti becca. vuoi essere sfuggente, ma ti inchioda subito con una parola o gesto.

    LA persona. capita di trovarne.

  8. 18
    Cycnus -

    Ragazzi (grandi e piccoli), credo abbiate dato tutti degli ottimi
    spunti per analizzare e riflettere sullo stesso problema,ma credo
    nessuno abbia fatto i complimenti a Babi che alla n°3: ha dato la
    risposta che, seppur, breve, è la più chiara e concisa di tutte e
    sarebbe da considerarsi quasi una massima se vi aggiungessimo in
    conclusione o come appendice quello che scrive
    “silvana_1980_old_story” nella n°1: ” Perchè per molti la convenienza
    e il narcisismo sono più forti dell’amore…credo.”
    Ragazzi le persone cariche di narcisismo sono figlie e danno della
    nostra stessa società… è gente capace di reinventarsi una vita da un
    giorno all’altro senza pensare alle persone che lasciano facendo loro
    del male, pur avendole amate, a loro modo, ovvero in un’ottica
    egocentrica, spesso loro dicono di amare una persona quando questa
    soddisfa solo delle loro esigenze e non costa loro troppa fatica o
    rinunce standovi insieme. Queste persone pensano prima di tutto a loro
    stesse e mollano facilmente tutto dimenticandosi del passato ed
    affidandosi solo alla loro (di solito spiccata) capacità di rimettersi
    in gioco, alla perenne ricerca di nuove ed appaganti soddisfazioni
    PERSONALI… non è gente che riesce a dare agli altri quello che
    vogliono prima di tutto e soprattutto per loro stessi… Gente così è
    da scansare come la peste… Chi perde persone come queste ha
    guadagnato la sua libertà di essere potenzialmente amato davvero da
    qualcun altro… Ho esperienza personale a riguardo e vi assicuro che
    si può capire solo col tempo dopo che una persona del genere ci ha
    fatti soffrire. Chi dice di amare ha bisogno di dimostrarlo, anche se
    le persone che amano davvero spesso non lo sanno e ci cascano in pieno
    specie se sono giovani o non hanno avuto molte delusioni…

    Cycnus

  9. 19
    Lorenzo -

    Per Rossana:
    Il nocciolo del problema è che l’uomo costruisce il suo modo di relazionarsi col femminile a partire dal suo rapporto con la madre. Siccome, tranne casi patologici, la madre è una persona che si dimostra degna di fiducia e corrisponde sempre alle sue attese, il giovane, quado si volge alle altre donne, lo fa attendendosi da loro la stessa cosa: che si rivelino degne di fiducia e lo stimino, considerino e accontentino allo stesso modo. Le donne di una volta erano educate a farlo. Quelle di oggi no, pensano anzitutto a loro stesse, non si sentono più appendici del maschio. Ogni giovane di oggi deve fare prima o poi i conti con questa delusione e la rabbia che ne deriva: scoprire che la ragazza che dice di amarlo e da cui egli logicamente si attende un comportamento se non proprio materno, almeno femminile nel senso consacrato dalla tradizione, invece di mostrarsi degna di fiducia, sparla, critica, litiga, non esita a umiliarlo se le giova, rifiuta di ascoltarlo, cerca di ingannarlo con ogni genere di trucchi… e via dicendo. Il ruolo tradizionale della donna – che era un aggiornamento culturale del suo ancestrale ruolo biologico di custode della casa e dei figli – è tramontato: ma quello che dovrebbe essere il modello alternativo, la “parità” dei sessi nel campo della gestione familiare non può esistere, non esisterà mai, perché è contro natura. Il maschio non è fatto per farsi guidare come o peggio di quanto egli stesso guidi la donna, fare le pulizie o la spesa, e crescere marmocchi. Se lo si costringe a far questo si femminilizza, non vale più niente. Una contronatura ne produce sempre un’altra, dice Nietzsche. Ed ecco allora questi conati di violenza familiare, e l’epidemia di omosessualità, la depressione, l’impotenza e così via. Io credo sinceramente che l’unica alternativa per il maschio veramente maschio siano le prostitute o una moglie che rispetti il ruolo tradizionale (straniera, perché le italiane ormai hanno tutte i testicoli). Qui non parla solo la virilità ma anche la pura e semplice osservazione dei fatti: è un fatto che metà e più dei matrimoni con “parità dei ruoli” falliscano, e le conseguenze, per gli uomini, sono spesso tali che ormai uno che si arrischi a sposarsi sarebbe ormai da giudicare un pazzo.

    Devo una risposta al tuo post 11. Quella donna era il mio ideale nel senso che era la più gran fica dell’universo.
    Quanto al carattere, ne ho scritto in altri forum, se ti interessa ti fornirò i riferimenti bibliografici.

  10. 20
    Toxicity19 -

    Ragazzi, io non sono un’arpia, una persona che impone agli altri il proprio modo di vedere e poichè non sono quel tipo di persona non lo sono stata neanche con il mio ex fidanzato.
    Ho cercato semplicemente, nel mio piccolo, di ascoltarlo quando aveva bisogno di me, di spronarlo quando si sentiva un fallito e non sapeva che percorso intraprendere nella sua vita. Ero sempre presente e non l’ho mai lasciato solo.
    Ho commesso, però, un grave sbaglio: mi sono sostituita a lui in quelle che erano le responsabilità che si sarebbe dovuto assumere lui e non io: lui frequentava la facoltà di giurisprudenza e dal momento che ho sempre saputo che è una persona molto intelligente ma che non ha mai amato stare sui libri, cercavo in tutti i modi di farlo studiare, di infondergli il coraggio che lui non ha mai avuto. Cercavo di fargli capire che sarebbe stato un peccato se avesse mandato a puttane l’università e se si fosse cercato un lavoro in cui non si sarebbe potuto sentire soddisfatto.
    Ma ero io la madre? No, non lo ero e mi sono comportata da madre, sbagliando, perchè vedevo che lui da parte sua non riusciva a prendere di petto nè la sua vita, nè la nostra storia.
    E’per questo che l’ho lasciato e quando l’ho lasciato, lui ha abbandonato l’università ed ora lavora in un negozio.
    E dopo un anno e due mesi dalla nostra separazione si è fidanzato con una ragazza molto più grande di lui che lui ritiene “Un’esperienza” con la quale si ubriaca e va in discoteca.
    Lui si è sentito oppresso da me ma ditemi: una persona che vuole il tuo bene, che non ti lascia nella merda e che ti fa rialzare in ogni momento di difficoltà TI STA OPPRIMENDO?
    Una persona che di te non se ne importa nulla TI STA LASCIANDO LIBERO?
    E non credo di essere supponente, Spectre, sono solo consapevole di ciò che in 6 anni gli ho donato, sacrificandomi e rimanendo sempre fedele a lui. Non ho mai soffocato i suoi spazi, non gli ho mai impedito di uscire con i suoi amici, era lui che lo impediva a me perchè era possessivo.

    Grazie a tutti per le risposte.

    Colam’s, se stare accanto alla persona che si ama, spronandola a dare il meglio di sè, nella mentalità maschile significa essere rompipalle, allora sì, ti dico che sono una rompipalle.
    Mai, però, vorrei essere una strafottente ed anche se ho sofferto so che mi sono sempre comportata da persona sincera.
    La sincerità, però, quando si è immaturi è una nemica.
    Ed infatti paradossalmente sono stata trattata come le peggiori delle stronze.

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