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Lettera pubblicata il 8 Ottobre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore MRC.
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@Rossana
sulle coppie che “scoppiano” dopo poco (o dopo molto tempo, ma per fortuna sono un po’ più rare) avrei molto da raccontare, cose anche incredibili! (ma assolutamente vere!)…
Anzi, siccome so che diverse persone che conosco navigano in questo blog, e magari si potrebbero riconoscere (anche se non faccio nomi), con tutti i fastidi che ne deriverebbero, se vuoi potremmo continuare la discussione (che ormai è ristretta a noi due soli) in mail privata, così si può discutere più liberamente.
La mia mail è
bobbyfsh@libero.it
MRC,
secondo me, la scelta di base è sempre la stessa, solo che oggi si va delineando più chiaramente in seguito alla possibilità di sciogliere unioni abbastanza facilmente:
1) se sei un soggetto che sceglie una vita tranquilla in compagnia di un AFFETTO profondo, con cui condividere buona e cattiva sorte e mettere su famiglia, orientati su chi ha le tue stesse preferenze ed aspettative (ben consolidate, con annessi e connessi).
2) se sei uno che ama cambiare, che si annoia di un lavoro o di una passione e ne persegue sempre di nuove, cerca AMORE libero, a tempo da definirsi nei fatti, apprezzandone le emozioni, che sono nella maggior parte dei casi sintomo di scarsa durata e di instabilità.
in nessuno dei due casi pensa che possa essere per sempre. si finisce con il dare ad ogni relazione la patente di perfezione e di eterno per renderla più piena. può essere altrettanto bella considerandola in ogni suo momento, senza pretendere che da esseri finiti possano sempre derivare relazioni infinite, che esistono, sbaragliando tutti, ma sono assolute rarità, determinate a volte non soltanto dalle persone interessate ma anche da eventi esterni più o meno favorevoli.
a mio avviso, niente è più rischioso di un rapporto a due fra maschio e femmina, che sono mondi così diversi fra loro. siccome, però, è anche una sfida a cui è difficile sottrarsi, sia per l’istinto sessuale, potentissimo per la prosecuzione della specie, che per l’innato bisogno di amore in senso lato, che è la forza che muove l’universo e dà senso all’esistenza, in questo confronto con se stessi attraverso il confronto con l’altro si gioca non soltanto la propria vita, come in guerra, ma spesso la propria anima, se non si è capaci di comprendere se stessi e l’altro nella sconfitta, che giunge prima o poi.
si deve prendere atto che si è voluto vivere un sogno a due, che può finire. si deve essere in grado di conservare quanto di buono e di bello si è vissuto nella memoria, senza distruggere ed annullare tutto soltanto perchè non è durato per sempre, come accade soltanto nelle favole o nei romanzi d’appendice, che sviano dalla cruda realtà.
si può implorare l’AMORE ma non si potrà mai costringere nessuno a darlo, se non di sua spontanea volontà e per il tempo che riterrà opportuno. in un secondo momento ci si può accontentare dell’AFFETTO, che può essere anche molto ricco e vitale, concesso più facilmente nei modi e nei termini ritenuti adeguati dal soggetto in questione ma che raramente potrà essere dato in modo totale (anima e corpo), come tende a fare l’AMORE, nella sua caducità.
una brace accesa non riscalda molto ma dura a lungo. una fiammata rischia di scottare pur durando soltanto una manciata di minuti…
nell’uno e nell’altro caso resterebbe poi da esplorare il grado di intimità, non soltanto fisica, a cui una coppia è in grado di pervenire (sempre più scarso di quanto non si creda), ma questo sarebbe un ulteriore approfondimento…
@ Mrc
Nelle Università riescono a spiegare l’astrofisica nucleare con i suoi logaritmi incomprensibili, e molti la capiscono e l’apprezzano; possibile che non esista un metodo per insegnare, a chi è già adulto e pieno delle sue certezze e convinzioni, il valore dei sentimenti e la bellezza dei risultati nati dai sacrifici?
Sai quante volte c’ho pensato , anche riflettendo sulla possibiltà di farlo diventare , non voglio dire un lavoro , ma qualcosa di simile.
Diffondere l’educazione sentimentale , individuare quali “materie”
possano facilitare lo stimolo, la comunicazione e la comprensione tra Uomo e Donna per porre le basi per la costruzione di un rapporto sano. Non voglio dire perfetto o duraturo , ma sano . Già l’evitare di farsi del male , sarebbe in bel traguardo. In un certo senso , non è sufficiente essere persone equilibrate od oneste o con buone intenzioni se non si comprendono , per es , le proprie differenze o i meccanismi mentali che possono far , a volte , vedere il mondo con occhi diversi . Ne riparleremo , in caso…
Rossana
Quotone e applauso!..Un post da salvarsi sul Pc!
Ciao Rossana,
non sono qui per farti la guerra questa volta, condivido in parte quello che dici e in parte no, l’uomo è la donna sono due mondi ben distinti che sentono il bisogno di incontrarsi per le reciproche proeizioni dell’amore che ogniuno ha, diverse..scostanti e contradditorie e volatili quelle femminili, troppo logiche, razionali e primitive se vogliamo quelle maschili.. e per questo che secondo me l’amore non è esiste non è mai esistita e mai esisterà, esistono, è come una vittima e un carnefice, ce sempre chi da più amore e chi meno, chi fugge e chi insegue in un meccanismo a tempo destinato a incepparsi e dissolversi.
Penso che da uomo la frase migliore per i nostri tempi sia una frase di Baudelaire
“gli uomini che stanno bene con le donne sono quelli che sanno stare benissimo anche senza di esse.
forse serve il distacco per un “nuovo” approccio , o forse dobbiamo “distruggerci” a vicenda per ricomnciare..chissà
grazie, Kid, un apprezzamento da parte tua mi è particolarmente gradito. adesso si potrebbe (forse) bere insieme quella fatidica birra virtuale di cui si vagheggiava mesi fa…
cerco di non chiudere la mente in stereotipi, pur avendo le mie idee. essendo una passionale, tendo personalmente all’assoluto e al sogno ma non dimentico mai che siamo fatti di fango e che siamo sempre responsabili, in un modo o nell’altro, sia di quello che facciamo che di quello che ci deriva dal prossimo (in quest’ultimo caso solo in parte, ovviamente).
condivido la tua idea di necessità di dedicare maggiore attenzione all’educazione sentimentale. anche per questo scrivo sovente in merito qui, in base alla mia esperienza e modo di sentire. l’esigenza è in questo momento particolarmente sentita, trovandoci a vivere un periodo di grandi cambiamenti e di conseguenza di grande confusione, e già trova parziali risposte in parecchi libri sul tema delle diversità uomo-donna pubblicati di recente. non è che spieghino tutto (cosa peraltro impossibile) ma un aiuto lo danno di certo.
ciao Luca,
facendosi la guerra (attitudine prettamente maschile) non si va da nessuna parte: il più debole soggiace semplicemente al più forte, fisicamente o mentalmente che sia. meglio ragionare confrontandosi: in tal modo qualcosa s’impara sempre da entrambe le parti, e ne guadagna l’armonia.
hai perfettamente ragione nel ritenere che “ce sempre chi da più amore e chi meno, chi fugge e chi insegue in un meccanismo a tempo destinato a incepparsi e dissolversi.”. nel caso dell’amore vale più che mai il principio che “chi non risica non rosica”. poi, si può benissimo decidere di non intrattenersi in giochi pericolosi, spesso mortali per lo spirito…
quanto al tuo aforisma, è già una forma di conoscenza scegliersene uno fra la miriade di frasi e di sintesi sul tema. quello che io preferisco è di Marguerite Yourcenar: “L’amore è un castigo. Siamo puniti di non aver saputo restare soli.”.
voglio sperare, non per me ma per i giovani, che possa avvenire una stabilizzazione delle attitudini e delle aspettative femminili, ora un tantino fuori dalle righe, e che maschi e femmine possano impegnarsi in un futuro non troppo lontano in un nuovo approccio, più soddisfacente per entrambi.
Sapete qual è il problema? (vedo che il dibattito torna a ravvivarsi).
Il problema è – lo ripeto – la poca femminilità (non fisica, ma mentale) e allegria della gran parte di donne italiane.
Chi lo capisce non va a portarle all’altare, o davanti al sindaco.
Qualche settimana fa alla radio un noto conduttore (non dico il nome) intervistava un ascoltatore che aveva sposato una russa, con cui nell’ultimo mese aveva fatto sesso 100 volte (!), era lei che era così “focosa” a suo dire.
Ora, trovatemi voi una moglie italiana così…ma manco a fare le selezioni in tv!
Mi veniva da sorridere (ma c’è poco da sorridere) pensando al povero MRC, che si tiene ancora nel letto una che si gira dall’altra parte e lo considera trasparente, ma cacciala a pedate, metti un annuncio e prenditi una russa, o brasiliana!!
E anche a leggere le lettere di Rossana (non me ne voglia), che sta a volte alle 22.38 la sera tardi a scrivere lunghe lettere davanti ad un pc, piene di teorie fumose, e poi ha perfino paura a scrivermi in privato a tu per tu (pensando magari che dal computer esca un bruto selvaggio che la sevizi), dove volevo (senza censurarmi, come sono costretto a fare qui) farle esempi di coppie scoppiate che conosco, alla fine esce rafforzata la mia convinzione (mica solo mia), che è anche quella che Roberto Vecchioni espresse in una canzone (donne con la gonna): ragà l’omo è omo, della donna manager fredda come un ghiacciolo, o della “signorina Rambo” dolce come un muro, un uomo non sa proprio che farsene, lasciate stare, oggi è il settore femminile della “curva” che ha problemi, e tanti!
Rossana,
seppure continuo a vedere le cose diverse da te e rispetto comunque cio che pensi..la guerra è necessaria secondo me, avolte è putroppo necessaria è necessaria anche tra sessi.., e non ci si può lamentare se da una parte e dall’altra ci siano “vittime morali” o ancora peggio vittime vere e proprie, quando vuoi cambiare qualcosa (vedi emancipazione femminile etc..femminismo inversione dei ruoli e di consueguenza aumento della misoginia , maschilismo) e quindi vuoi rivoluzionare e personalmente nel modo sbagliato secondo me..facendo la stessa cosa che facevano i loro aguzzini..in tutte le rivoluzioni la storia ci insegna che non sono mai state pacifiche, bisogna mettere in conto le vittime sempre.
Il prezzo lo pagano entrambi gli eserciti, e non esiste una mediazione..perchè la mediazione consiste nel compromesso, è il compromesso vuol dire rinunciare e alla fine auna parte di se stessi ..se uno dei due schieramenti non rinuncia la guerra continua, non tanto magari per conquistare ma anche solo per non “farsi pisciare sulla porta”. diciamo che chi ama di più in questa sorta di “conflitto” metaforico..parte già sconfitto..si proprio il contrario di quello che ci isegnano i libri i film sull’amore..
Non so se sia stata l’emancipazione, il rammollimento del maschio, il clima ;-)..ma evidentemente è stato perso qualcosa per strada …oppure si è voluto perdere di proposito
Maverick,
nell’aprire questo thread sul mio pc sono le 10,12, e ti ho scritto in privato almeno una mezz’oretta fa, pur consapevole che a ben poco servono le esperienze indirette. a mio avviso, ogni caso è a sè stante. il numero di essi, non certo quantificabile in assoluto in base alla sola cerchia di amici e conoscenti, può semmai indicare una tendenza ma non può essere un concreto termine di prova.
perchè ti attacchi agli orari in cui scrivo che, se permetti, riguardano soltanto me? e anche ai tempi in cui decido di aprire o meno rapporti virtuali privati? anch’io, come tutti, ho impegni a cui attendere e priorità nelle mie giornate e/o nottate…
adesso mi dispiace persino d’averti contattato. non sono in cerca di diatribe infinite, nè con te nè con altri. quando mi va, e se mi va, esprimo la mia opinione. se poi consideri fumose le mie teorie, non hai che da saltare a piè pari i miei post.
chi è vuole, è sempre libero di cantarsela e suonarsela come gli pare… se solo questo va cercando…
PS: quanto alla ragazza russa dai voraci appetiti sessuali, oserei, timidamente, farti presente che esiste anche un malessere che si chiama ninfomania…
Luca,
anch’io rispetto i tuoi punti di vista.
ribadisco soltanto che in un rapporto di coppia equilibrato i compromessi possono, e direi devono, avvenire da entrambe le parti. altrimenti non è più amore, e nemmeno affetto.