Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 8 Ottobre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore MRC.
Pagine: « Prec. 1 … 18 19 20 21 22 … 25 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 18 19 20 21 22 … 25 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Almost (hai un nome??)
Io mi chiamo Luca, sono rilassatissimo, perche non devo dimostrare nulla a nessuno, lavoro, guadagno, anche bene, so stirarmi una camicia , usare la lavatrice, pulire il mio cesso, fare i letti e cucinarmi una bistecca..
e li faccio tutti i santi giorni senza che nessuno mi applauda e non mi sento ne una vittima ne meglio di nessuno
Non mi sento ne migliore ne peggiore per questo. Mi sento sempre io,
qui si parla di come dei principi morali e valori vengano scambiati per qualcosa d’altro.
Ma ti garantisco che preferisco a essere io a guidare la mia vita, piuttosto che lo faccia qualcun altro, ebbene si preferisco essere rigido e continuare per la mia strada, che stare nell’ abbisso degli indecisi..è solo una perdita di tempo.
si sarà unmio difetto, e come vedi non ho problema ad ammeterlo??
ALTRO??
Sì,
sei, o vuoi esserlo, polemico ed arrogante anche quando si tenta di aprire un dialogo che non debba per forza sfociare in discussioni.
Quindi penso ci sia poco da aggiugere
Va bene, dici che sono arrogante, quindi proviamo a dialogare io non da arrogante e tu magari meno spocchiosa..ci stai?
date in cui per la prima volta le donne furono ammesse a partecipare (come votanti) alle elezioni, da cui trarre ovvie conclusioni sui tempi evolutivi nei diversi Paesi e contesti sociali:
– in Svezia nel 1919
– in Olanda nel 1919
– in Italia nel 1946.
da notare che “in Svezia ad alcune donne fu concesso il diritto di voto durante l’età della libertà (1718-1771), anche se questo diritto fu lungi dall’essere concesso a tutte le donne.” resta comunque indice d’apertura mentale di un popolo, ben diversa da quella che ancora oggi si respira nel nostro Paese.
i dati sono stati rilevati da Wikipedia e qui riportati solo per dare speranza nel “futuro al femminile”…
Bene, seconda litigata in due mesi (ora Luca, prima Rossana) il che significa che l’argomento è sentito.
Il punto, però, non è chi siamo o cosa ci sentiamo come singoli individui; è ovvio che ognuno di noi sia Superman (o almeno si sente tale, ammettendolo o non ammettendolo pubblicamente a causa del suo Q.I. = a 1000!). La questione, quindi il problema, è nell’unione di coppia: quando due Superman decidono di vivere insieme è ovvio che non potranno più occuparsi entrambi del destino del mondo; chi laverà i piatti? chi si assumerà la responsabilità del mutuo da pagare? chi accompagnerà i figli a Catechismo? chi cambierà il filtro della cappa in cucina? chi pulirà le persiane? chi si preoccuperà di raccimulare quella somma per quella spesa totalmente imprevista?
Tutti questi “problemi” (e tutti i mille altri non menzionati) si scontrano quotidianamente con il nostro ego e cozzano contro il nostro orgoglio; ecco quindi che nascono i problemi!
Qui non si tratta di biondone svedesi o olandesi; qui si tratta di quelle frasi che ci ronzano nella testa e che spesso non abbiamo il coraggio di tirare fuori e mascheriamo, di decennio in decennio, con i vari sostantivi “femminismo”, “emancipazione”, “cretinismo” ecc…
Se vi metteste in silenzio ad ascoltare forse, anche voi, sentireste frasi nella vostra testa del tipo:”ma perchè proprio io devo passare l’aspirapolvere?”, “ma chi l’ha detto che solo perchè sono donna/uomo devo fare questo?”, “ma perchè oggi non ci vai tu a fare quella commissione?”
@mrc eheheheh
“Ma perché devo passare proprio io l’aspirapolvere?”…
Adesso è così per forza di cose, ma non mi è mai sembrato un problema farlo, neanche prima. Perché deve essere considerato così denigrante tenere pulita la propria casa ed accudire i propri cari? No, non credo che il problema sia questo, forse è solo l’aspetto più ovvio che si usa per far notare le differenze.
Ma forse non ho capito io cosa volevi dire, perchè penso che emancipazione e faccende domestiche possano tranquillamente andare di pari passo. Anzi emancipazione può andare bene anche con serietà, o con valore, non è che per forza assomigli solo a deficiente patentata. Almeno per quello che riguarda la realtà che ho io intorno, è proprio così
MRC,
forse la domanda che ieri come oggi un uomo dovrebbe porsi è: desidero una compagna o una serva tuttofare? per la donna, invece, potrebbe essere: desidero un compagno o una mucca da mungere?
credo che la questione di fondo stia tutta qui!
oggi come oggi ci sono donne toste che son piú maschie e uomini loro di tanti di noi ormai.
é un fatto, appena avuto a che fare con una di queste in ambito lavorativo…
da aver quasi paura…al confronto tanti colleghi maschi sembrano pecorelle smarrite…
che dire…la situazione non é facile per il discorso coppia e armonia…
gli uomini si son rammolliti, le donne tendono a diventar piú forti, indipendenti e prevaricatrici, assetate di vendetta e di potere per un passato che a loro detta han dovuto subire e che adesso devono far subire a noi uomini di questa generazione che in se non ce ne possiamo niente del passato..
non ci si incontra piú con i tempi diciamo…
paradossalmente l uomo di oggi tende a voler esser diverso dai suoi genitori, a evitare tanti sbagli del passato, mentre che la donna al contrario si appropria proprio di quelli per “sfogarsi” anche lei finalmente…
il risultato ?
lo vediamo e sentiamo tutti i giorni.
una volta si diceva fate l amore non la guerra…
oggi la parola d ordine sembra sempre di piú fate la guerra (tra i sessi) non l amore….
@maximum
Per favore, vediamo di non esagerare…
Quella che hai incontrato tu sul lavoro non è una donna, è una poveretta, una virago che crede che imitando i peggiori difetti maschili (arroganza, astuzia sleale e scorretta, ritmi di lavoro impossibili, ecc.), si possa fare strada sul lavoro.
Non c’entra nulla l’essere donna, ancora oggi trovi una quantità di “managers” uomini che a 40-50 anni si sono già presi l’ictus o l’infarto, rimbambiti da superlavoro e coca.
Se può esserti utile, ti consiglierei il libro: “Il metodo antistr..nzi”, che ebbe un enorme successo qualche anno fa, proprio perchè dimostrava che le aziende in cui c’è uno/a str..zo/a poi hanno rendimenti peggiori di altre più umane, perchè quando trovi qualcuno che magari ha successo, ma calpesta i colleghi, poi tutti lavorano peggio, e l’ambiente diventa invivibile.
E poi basta con questa lagna degli uomini di oggi “mammolette” e delle donne “d’acciaio”.
La verità è che sono certi ometti che non si sanno far valere a permettere alle più str…e di calpestarli.
Ma non puoi farne una legge assoluta, perchè ci sono mille situazioni diverse, e ci sono anche uomini con le palle che non si lasciano calpestare da nessuno, e una così la manderebbero a quel paese in 5 secondi, anche a costo di cambiare azienda e lavoro.
MRC…i miei interventi sul tuo post li avevo già fatti…ritengo molto riduttivo generalizzare tra maschi e femmine e ritengo assurdo rifarsi alle proprie mamme per giudicare le donne…anche perchè nessun essere umano ha diritto di essere giudice… la vita è molto cambiata negli ultimi anni e, a meno che non sei un dirigente di una grossa azienda…servono assolutamente due stipendi, quindi se vuoi la mamma a casa e non la moglie…ti conviene non sposarti e fare affidamento sulla pensione di mammina e su tutto il resto che concerne le faccende domestiche.
Concordo con Rossana: forse la domanda che ieri come oggi un uomo dovrebbe porsi è: desidero una compagna o una serva tuttofare? per la donna, invece, potrebbe essere: desidero un compagno o una mucca da mungere?
Questo è alla base della relazione, questo è alla base! e quando ami una persona, la ami veramente e desideri vederla felice, non ci sono neppure più domande da porsi…si vive e basta spontaneamente nella condivisione e nella collaborazione. Purtroppo amare veramente e chiaramente, amare la persona senza barriere…è una cosa rara, troppo rara! se fosse così facili non ci sarebbero separazioni e gli avvocati avrebbero molto meno lavoro.
Non si tratta di uomini o donne (mio modesto parere) anche se a molti piace parlare di donne tutte stronze, o uomini tutti bastardi…si tratta di modo di amare…e ci sono pessimi modi di amare sia tra i maschi sia tra le femmine.
Una coppia felice amici miei, uno dei due è primario di chirurgia in un grosso ospedale, ha un lavoro impegnativo e che lo obbliga a sottrarsi anche alle festività in famiglia per salvare vite umane in sala operatoria anche improvvisamente, lo porta spesso in viaggio tra convegni e aggiornamenti anche all’estero. L’altro si occupa della casa, delle pulizie, lavatrici, stendini, stirare, manutenzion, del mutuo, delle commissioni, della spesa, e, lato più impegnativo, dei 6 splendidi figli che hanno ai quali ha cambiato il pannolino e dato il latte per tutto il tempo che è stato necessario per ciascuno di loro. Si occupa di tenere i rapporti con le scuole, accompagna i figli alle attività sportive e ludiche. Li prepara per andare a dormire e gli legge le favole tutte le sere. Eppure ogni volta che l’altro rientra a casa, cercano e trovano il loro spazio il loro tempo per confrontarsi l’uno con l’altra e per rinnovarsi l’amore e rispetto reciproco. Hanno 6 figli! tutti desiderati…e andrebbero pure avanti.
Quale dei due è maschio, quale dei due è la femmina?? Penso che sia indifferente quando c’è amore, stima, rispetto, dialogo.
credo che la questione di fondo stia tutta qui!