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Lettera pubblicata il 8 Ottobre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore MRC.
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Eh MRC, come vuoi che sia andata a finire… E’ finita…
Quindi credo che il mio salvagente non ti possa servire!
A differenza di te non ho figli e questo ha reso più facili molte cose, per il resto…
La mia situazione penso di potertela descrivere così: si sta in due su una barca e quella si muove, tu ti dai un gran da fare e la barca va… e remi e avanti; poi un giorno ti stanchi un pò e pensi che il tuo compagno ti aiuterà. In fin dei conti una relazione stabile è fatta anche di supporto no? Ognuno dei due sopperisce all’altro e ci si fa forza a vicenda.
Invece, dal momento che non ho più remato la mia barca è andata alla deriva, sembrerà una banalità, ma ho scoperto che andavo avanti da sola.
Ho retto per un anno più, intanto osservavo, me stessa e lui, ho sezionato e guardato sotto ogni punto di vista ogni singolo gesto, ogni cosa. Poi sono proprio scappata, ho cambiato lavoro e città, sono ripartita da zero.
Penso di non doverti descrivere gli stati d’animo che si provano quando si diventa così invisibili, ma anche ingombranti. Me ne sono fatta una ragione e sono andata avanti, ma mi sembra di portarmi ancora dietro un fardello.
Ah e comunque un’altra lui ce l’aveva, poi non lo so, ma a me le cose normali come a tutti non succedono e così l’ho pure dovuto scoprire in un modo che (se non fosse successo a me) è quasi comico…
@Alm-Imp
Bentornata,intanto!
Ci chiedevamo dove fossi finita:P
Beh a questo punto raccontacela la storiella comica!
@Mrc
Che t’è successo?
@ Rossana
Aggiungi ,aggiungi……..
Son curioso 😀
@Rossana: mah! Secondo me anche le 40-50enni di oggi – in media – sono molto più egocentriche e dure di quelle di qualche decennio fa.
E cmq, non voglio generalizzare, puoi trovare la ventenne altruista, simpatica, dolce, e la donna matura dura e cinica…
Come sempre le statistiche ti danno i grandi numeri, poi ci sono le eccezioni, che possono anche essere abbastanza numerose.
Maverick,
anche a me non va di generalizzare, pur essendo a volte indotti a farlo a grandi linee, per seguire un sentire comune, che in questo caso non può nemmeno essere statistica confermata.
ovvio, quindi, che esistono sia le eccezioni nelle varie fasce di età che le sensazioni personali, più o meno accentuate a seconda delle proprie esperienze e conoscenze.
—
Kid,
il mio è soltanto un ragionamento d’insieme soggettivo in merito alle motivazioni per cui le donne si sono caratterizzate (o si stanno caratterizzando) in modo diverso dal passato.
1) innanzittutto vengono in generale educate con una linea formativa più simile a quella un tempo riservata ai maschi. ancora si nota a tratti la differenza nel modo di porgersi. in un gioco virtuale internazionale, dove il nick non rivela il sesso, riconosco sempre meno quando dietro all’anonimato si nasconde una donna, che si caratterizza con innumerevoli quanto poco necessari per favore, grazie, buona giornata, ecc…
2) se anche la famiglia ha ancora un atteggiamento “castrante” nei confronti della donna, quando questa si affaccia al mondo del lavoro, se è minimamente sveglia, si rende conto di non essere inferiore al maschio, complice l’educazione scolastica, a cui oggi ha libero accesso, e di conseguenza il suo temperamento si rafforza, anche perchè, se così non fosse, sarebbe destinata a soccombere.
3) se il compagno che si trova tende a renderla serva in famiglia, com’è stato in passato, ovviamente questo tipo di proiezione non si confà più alle sue aspettative e di conseguenza non vi si adatta facilmente. un tempo la donna era il riposo del guerriero. ora, essendo un guerriero anche lei, non può più fare da cuscinetto agli inevitabili stress sociali, sempre più esasperati da competitività e arrivismo.
dal mio punto di vista, e ripeto “mio”, non è poi così male che abbia imparato ad amarsi e a valorizzarsi di più in tutti i sensi. è ora più libera di vivere la sua vita a modo suo (anche sbagliando per eccesso di egocentrismo) e dovrebbe, di conseguenza, essere più felice. in passato il suo equilibrio si reggeva sul sacrificio di sé, oggi, forse, su un’eccessiva sensazione di onnipotenza, di cui dovrebbe a breve potersi rendere conto da sola.
è per me choccante constatare come sia cambiata la visione che si ha di lei e come il solo cambiamento di condizioni sociali abbia potuto ridarle una posizione centrale in modo diverso da prima. le imprese del maschio hanno di solito slanci temporali limitati mentre nella donna, nei sentimenti e nella famiglia, risiede la continuità della vita.
@ Maverick2011
una volta ho parlato con un signore dell’africa nera che aveva più di una moglie.
Mi diceva di essere stressato e cose del tipo se non chi le sente etc.
io gli ho detto (per provocazione) che il mio sogno era essere come lui ma all’incontrario cioè avere più mariti. io con un buon lavoro che mi poermetteva di mantenere più mariti , che mi curassero i bocia, pulissero la casa etc..
Lui si è scandalizzato enormemente dicendo che non era possibile che ciò potesse accadere etc
Dopo questa chiudo.
Ciao e buona continuazione
@ Rossana
Sono parzialmente d’accordo un po’ su tutto, diciamo che si potrebbe anche approfondire ogni punto , ma va bene così.
Famiglia? Beh , prima la società era incentrata sulla famiglia , oggi la società è incentrata sull’individuo.Sarà questo un’aspetto del cambiamento?
Anche la meravigliosa famiglia del Mulino Bianco è sparita …hehe
Questo per dire che anche d’impatto , basti pensare alla pubblicità ( Che piu’ si và indietro con gli anni , piu’ era incentrata sull’offrire un prodotto anche e soprattutto al nucleo familiare ; esempio fulgido , sono le pubblicità di auto, bene di massivo consumo, e chi è appassionato di riviste di auto d’epoca saprà che tutte le pubblicità su rivista o in tv , sottolineavano insieme alle caratteristiche tecniche che subito guizzavano all’occhio maschile , soprattutto la sua fungibilità anche familiare ).
Sia mai che i pubblicitari fiutano( e indirizzano) i cambiamenti prima che noi stessi ce ne rendiamo conto?
Hum…..
Ma l’individualizzazione dell’individuo , per me , non è sempre un bene , anch’essa non puo’ essere aliena da una educazione , da una maturità , che non puo’ fargli dimenticare di essere , e di dover essere un mattone nel muro , cioè un individuo responsabilmente sociale . E ,invece , mi pare che sia , troppo spesso , irresponsabilmente socievole =)
Olivia,
a volte ho pensato anch’io a qualcosa di simile al tuo sogno. mi sarebbe piaciuto poterlo sperimentare anche soltanto per un mese all’anno, di vere e totali vacanze!
—
Kid,
la società è messa male non soltanto per i cambiamenti delle donne, cambiamenti per altro indotti o concessi dalla società, ancora saldamente in mano agli uomini.
una qualche forma d’educazione più mirata nei rapporti con il prossimo potrebbe essere utile. anche se basterebbe ricordare quanto affermava il piccolo principe di A. de Saint-Exupéry: “Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.”.
non importa se si tratta di individui maggiorenni, capaci di intendere e di volere; si dovrebbe sempre avere particolare cura (magari non spinta così all’estremo) delle persone a cui abbiamo permesso di avvicinarsi a noi in modo più intimo che al resto degli esseri umani.
secondo me, è questione di individualità, su cui in precedenza incideva di più la religione. l’etica e la morale sono soggettive, abbastanza offuscate dalla leggerezza e dalla superficialità dilagante in tutti i contesti. si tratta di saper scegliere le persone, ora con maggior cautela e maggior attenzione di quanto non fosse necessario in passato.
e questo vale non solo per la scelta del partner ma anche per quella di un qualsiasi professionista. se incappiamo in quello sbagliato, biasimiamo di più lui o noi?
@Olivia + Rossana:
L’esempio dell’africano con l’harem di donne che lo servono, secondo me è un po’ fuori contesto rispetto al problema che stiamo trattando.
Qual è il problema delle donne di oggi? E’ forse avere uomini che li aiutino in casa, o nella cura dei figli, dovendo conciliare casa e lavoro?
Non dico che sia facile, in Italia, per una donna di oggi, doversi barcamenare col lavoro, e arrivare a casa con tutte le faccende da sbrigare.
Però è anche vero che in moltissime coppie anche lui aiuta, non siamo all’epoca di mio nonno, in cui gli uomini si sentivano “sminuiti” lavando i piatti, pulendo e mettendo in ordine.
E poi, come diceva anche Kid, ci sono esempi di matrimoni saltati anche senza figli, solo perchè lei non accettava di spostarsi di poco.
Mi sembra un po’ una scusa, questa del maggiore “stress” delle donne di oggi.
Secondo me, bisognerebbe prendere atto che il matrimonio per una vita non è per tutti/e. A questo punto non vedrei neppure male certe proposte che di recente hanno avanzato, tipo quella del matrimonio “a tempo”. Piuttosto di arrivare a situazioni tragiche, tipo “guerra dei Roses”, molto meglio che molte coppie di oggi si accordino per delle unioni a tempo stabilito. Poi se lo desiderano potranno prorogarle. Ma la vecchia formula: “insieme nella buona e cattiva sorte, finchè morte non vi separi” non è per tutti, ormai può andare bene solo per una minoranza di coppie.
Maverick,
premesso che:
– concordo che oggi il matrimonio per una vita non è adatto a tutti e ha ben poche prospettive di potersi realizzare;
– sarei favorevole al matrimonio “a tempo”, che permettesse di portare eventuali figli fuori dall’infanzia e che potesse essere rinnovato;
non posso non farti presente che:
“Gli ultimi dati Istat (2006) confermano che la divisione del lavoro familiare nel nostro paese è ancora molto sbilanciata nei confronti delle donne, anche quando queste lavorano fuori casa. Il numero di ore svolte dalle donne nelle attività domestiche e di cura risulta circa il triplo di quello degli uomini” (Da “Se lui si mette il grembiule, la famiglia cresce…” di L. Mencarini).
il dato è vecchiotto ma non credo sia cambiato di molto. si parla di 21-28 ore di lavoro domestico alla settimana per una donna che lavora. ti sembra poco, unito alle altre 35-40 fuori casa e al tempo impiegato negli spostamenti? se fossi donna, ti andrebbe di sobbarcarti tutto questo, senza contare che se si mettono al mondo dei figli la musica si fa molto più veloce?
io l’ho fatto, per di più da sola e con un figlio da crescere, e sono stata risucchiata, anima e corpo, per almeno un terzo della mia vita, cosa che non auguro a nessuna!
non mi sembra che quanto ha evidenziato Olivia, a cui mi sono accodata, sia da sottovalutare nella prospettiva di un’unione di coppia. senza contare che, anche quando l’uomo aiuta, il vero “motore organizzatore” dell’andamento della casa è la donna.
l’Italia, checchè se ne dica, resta un paese profondamente maschilista. non per niente è al “74° posto nella classifica mondiale, dopo la Colombia, il Perù e il Vietnam, per come tratta le sue donne.” (Da “Global Gender Gap Report 2010”, il rapporto sul divario di genere nel mondo pubblicato dal World Economic Forum, che prende in esame 134 nazioni).
e mi fermo qui, sperando di non essere stata troppo “femminista”.
@Rossana
21-28 ore di lavoro domestico la settimana dimostrano solo – e la butto sul ridere! – che moltissime donne hanno proprio ‘sta fissa del lavoro domestico e le “pulizie”.
Ovviamente, lasciamo da parte la cura dei figli, perchè è chiaro che un bambino piccolo porta via tempo, tra svezzamento, asilo e scuola, ecc.
Ma tutti sanno che oggi spesso anche i padri curano i bambini piccoli, si alzano la notte a cullarli se piangono, ecc., quindi lasciamo da parte un attimo i bambini piccoli (anche perchè tra l’altro in media le donne italiane sono quelle che ne fanno di meno al mondo, 1,2, come tutti sanno).
Ma quello che proprio mi fa ridere è la mania di molte donne di complicarsi la vita con la pulizia dei pavimenti, la cera, i tappeti, l’aspirapolvere qui e là, i mobili da lucidare, e la cura ossessiva dell’aspetto (trucco, creme, diete, capelli, ecc.) ecco questo mi fa ridere, perchè poi si capisce perchè tante donne dicono che non hanno mai tempo per nulla, perchè sono loro a volerlo, a complicarsi la vita!
Quando mi capita di stare solo in casa, per periodi lunghi, dò una passata con l’aspirapolvere una volta la settimana, max. 20 minuti, non lavo quasi mai i pavimenti (e chissenefrega se sono lucidi? Basta che non siano sporchi), per evitare di stirare uso il più possibile (come gli americani) e a parte le camicie, indumenti pratici e da non stirare, ecc., ecc., non sto certo a buttare via il mio tempo con queste fisse femminili della cera e delle pattine, fossi matto!
Insomma, io posso dimostrarti che se le donne in media dedicano ben 21-28 ore la settimana alle faccende domestiche (quando si può dedicare non più di 4-5 ore, tra lavatrice, lavastoviglie, aspirapolvere) è perchè è una loro mania, non perchè ce ne sia bisogno.
Ahah! Poi sfido che ce ne sono tante stressate, nervose, e mariti in bianco che diventano mignottari. Ma – permettetemi la scontatissima battuta – se proprio dovete sco...., fatelo con più col vostro ometto, e meno col pavimento! ah ah ah!
Almeno vi divertite voi e l’ometto, il pavimento scopato nemmeno vi dice grazie!
Sperando di non essere stato troppo “maschilista” 🙂