Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 28 Marzo 2014. L'autore ha condiviso 15 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore roxanna.
Pagine: « Prec. 1 … 4 5 6 7 8 … 20 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 4 5 6 7 8 … 20 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
È talmente vero quello che dici MG, che la superficialità che contraddistingue i nostri tempi, si serve di stereotipi per farsi una mappa precostituita della tipologia della persona che ha di fronte. Il tipo femminile che citi tu è pericoloso per quegli uomini che si fermano alla femmina quanto questi sono fermi al loro essere maschi. Se si è maturato la sicurezza di se’ e si ha di fronte un partner con le stesse dotazioni, il problema non esiste, esiste un uomo e una donna, non un maschio e una femmina, e la coppia cresce con i giusti ingredienti, potendo anche concludersi, ma in questo caso lasciando i due più ricchi di prima. Se non si è potuto fare quel tipo di percorso, ma si è stati solo vittima degli istinti, restano i ricordi delle emozioni, ma nessuna crescita come persona.
“Se non si è potuto fare quel tipo di percorso, ma si è stati solo vittima degli istinti, restano i ricordi delle emozioni, ma nessuna crescita come persona.”
proprio così golem ! e sinceramente a me questo non basta. se un uomo mi interessa sul serio io quel percorso di crescita che tu dici lo voglio fare ! ma non sono disposta a rinunciare a me stessa e a storpiare la mia natura perchè mi venga data questa opportunità. se nessuno tra gli uomini di cui mi innamoro mi permette di stare con lui e di farmi conoscere a fondo, amen… ma non credo di dovermi sentire in colpa perchè oltre che femmina e donna, voglio essere anche UNA PERSONA.
Assolutamente d’accordo MG. Recitare la “parte”, seppure sotto l’effetto delle droghe ormonali e’ un prezzo troppo alto da pagare alla fine, perché quando sara’ esaurita la fase acuta tutto prende un altro aspetto, e molte coppie che si giuravano eterno amore, scoppiano. Senza contare che in fondo si sta facendo un favore a madre natura, che ci “droga” per raggiungere i suoi noti obiettivi, e che quindi dell’amore umano non si preoccupa per niente. A lei interessa solo quello animale.
La coppia funzionerà solo se, superata quella fase, saprà vibrare all’unisono come un diapason. La fortuna sta nel trovare l’altro diapason con la nostra stessa frequenza.
“La coppia funzionerà solo se, superata quella fase, saprà vibrare all’unisono come un diapason. La fortuna sta nel trovare l’altro diapason con la nostra stessa frequenza.”
magari golem !…. io trovo solo forchette che stridono sulla lavagna 😀
Lo pensavo anch’io. Poi quando meno me lo aspettavo è arrivata lei.
Sembra quasi necessario che perché accada il miracolo in amore, non lo si debba chiedere ne cercare.
Sono d’accordo con molte cose che ha scritto Andrea. Chi non ha la serialità verso lo stronzismo non ripete l’esperienza. Può ripeterla al limite se l’esperienza con lo stronzo ha reso l’autostima bassa e confusa. In quel caso potrà cadere nei tranelli di altrerelazioni disfunzionali (e non serve che uno sia bravo bello fotomodello ricco e sciupafemmene) e non perché stia cercando di farsi del male, ma perché ha le difese basse. E non coglierà campanelli d’allarme. Cosa che l’istinto, unito all’esperienza, è invece in grado di segnalare.
Per chi non va in cerca di stronzi, trovando più affascinanti certe caratteristiche, l’incontro con una persona stronza e una relazione caratterizzata da frustrazione e malessere è in realtà un’esperienza traumatica. Anche fortemente traumatica. Dicevo già a Golem, in passato, che, spesso, non si tratta di difendere un ricordo, ma di proteggere se stessi nel non enfatizzare il malessere provato. Ma sarebbe un lungo discorso, non ha senso farlo. E’ già stato ampiamente affrontato in questo forum con persone che, effettivamente, avevano incontrato vere situazioni di malessere e, volendo uscire da quelle situazioni, o essendone uscite, parlavano un linguaggio comune, che va al di là dello stereotipo.
@nel senso che è vero che capita che le donne siano attratte dallo stronzo, ma è anche vero che quelle intelligenti e di un certo livello ci cascano una volta sola, mentre le altre trascorrono tutta la vita a correre dietro al fumo degli stronzi@ scrive Andrea. Non si tratta solo di intelligenza o “livello”, si tratta anche del fatto che a volte una persona non risolve le vere ragioni che stanno sotto. Se non risolve quelle sue ragioni, purtroppo, sarà portata a reiterare di comportamenti. A suo tempo Golem, se non erro, citava il libro Donne che amano troppo. Quel libro è stato superato da una serie di altri testi e considerazioni sui fenomeni di manipolazione, violenza psicologica ecc. Tuttavia rimane un testo illuminante non su un’intrinseco istinto o stupidità o masochismo delle donne, ma un testo che mette in luce aspetti come la predisposizione alla co-dipendenza, esperienze di violenza e molestie sessuale e incesto anche rimosse, dinamiche famigliari pregresse che portano certe persone non solo a reiterare determinati “copioni”, ma anche a non riconoscere delle situazioni di “pericolo” o usare strategie (inconsce, comportamentali, non tattiche)
“Sembra quasi necessario che perché accada il miracolo in amore, non lo si debba chiedere ne cercare.”
LEGGE UNIVERSALE 😀
alcune persone risolvono attraverso l’esperienza o il guardarli realmente in faccia dei conflitti, loro, spesso scoprendoli per la prima volta, sul serio, pur avendoli sempre portati con sè senza saperlo, e se ne liberano, Altre non hanno e non si danno la possibilità di farlo.
Esistono certamente la scarsa intelligenza e la superficialità. Ognuno ha la sua dotazione in tal senso. Non si tira fuori sangue da una rapa. Esiste anche il fatto di trovare assolute delle modalità fuori da sé perché sono quelle che, più o meno consapevolmente, si agiscono verso gli altri.
Ma l’idea, data per scontata, e Verità, che le donne preferiscano gli stronzi e le relazioni “burrascose” e cambino registro solo per soffrire meno, quasi una sorta di resa, è fortemente fuorviante. C’è anche chi si mette con il primo che passa correndo senza aver mai incontrato uno stronzo o perché pensa che nessuno se lo piglia, ma è molto più verosimile il discorso di Andrea sul fatto che una persona sa anche non solo incappare nelle esperienze, o andarsele in qualche modo a cercare, ma anche imparare dalle esperienza, spesso non solo qualcosa degli altri, ma anche di sé. Se non sbaglio la donna di Golem è una donna che ha vissuto una storia di un certo tipo, ma poi non si è sentita prigioniera in qualche modo nè di quella relazione per il resto della vita, né del fatto di dover reiterare un’esperienza di quel tipo. Eppure per Golem non sembra essere una persona “intelligente e di un certo livello” come diceva Andrea, ma una persona che viene in qualche modo svalutata dal fatto di aver vissuto in passato una relazione di un certo tipo. /Sull’emancipazione: l’emancipazione di una donna non riguarda solo il sesso e la quantità di partner. detto ciò credo che spesso o a volte che sia il problema non stia nella sessualità, ma nel modo di porsi rispetto ad essa nei confronti di un uomo. Un modo aggressivo (non nel senso di usare il frustino), un modo che, consapevolmente o no, cerca di puntare sul sesso come una forma di controllo o una facilità non tanto di “costumi” rispetto ad un corteggiamento dolce stil novo, ma nel fatto di saltare dei passaggi propri invece di un’intimità confidenziale e emotiva. Spesso nel vero interesse/sentimento le cose vanno che, per quanto l’attrazione possa essere forte, e si immagini di farsi l’altro/a in 18 modi, si provi piacere anche a scoprire l’altra persona e a scoprirsi su vari livelli. Fare/parlare di sesso non significa, di per sè, essere intimi.
“Ma l’idea, data per scontata, e Verità, che le donne preferiscano gli stronzi e le relazioni “burrascose” e cambino registro solo per soffrire meno, quasi una sorta di resa, è fortemente fuorviante.”
sarà anche fuorviante, ma sono gli unici esempi a cui ho assistito nei miei quasi 40 anni di vita.
“ma è molto più verosimile il discorso di Andrea sul fatto che una persona sa anche non solo incappare nelle esperienze, o andarsele in qualche modo a cercare, ma anche imparare dalle esperienza, spesso non solo qualcosa degli altri, ma anche di sé”
senz’ altro l’ esperienza serve ! serve a gestire meglio le situazioni future – a livello emotivo – rispetto a quelle passate. ma secondo me, a prescindere dalle esperienze che una donna può fare, la sua naturale e istintiva tendenza verso un certo tipo di uomo non cambia con il passare degli anni. ripeto: a un certo punto ci si può mettere ufficialmente con il bravo ragazzo, ma se si è attratte istintivamente dallo “stronzo”, si continuerà a desiderare segretamente lo stronzo. e io preferisco desiderarlo alla luce del sole invece che di nascosto, illudendo per di più la persona che mi sta accanto !
“Un modo aggressivo (non nel senso di usare il frustino), un modo che, consapevolmente o no, cerca di puntare sul sesso come una forma di controllo o una facilità non tanto di “costumi” rispetto ad un corteggiamento dolce stil novo, ma nel fatto di saltare dei passaggi propri invece di un’intimità confidenziale e emotiva. Spesso nel vero interesse/sentimento le cose vanno che, per quanto l’attrazione possa essere forte, e si immagini di farsi l’altro/a in 18 modi, si provi piacere anche a scoprire l’altra persona e a scoprirsi su vari livelli. Fare/parlare di sesso non significa, di per sè, essere intimi.”
non ritengo affatto che una donna ( tipo me ) che vive la sessualità all’ interno di una relazione in maniera spontanea, libera e senza tabù debba ritenersi aggressiva ! anzi ! ritengo molto più aggressive quelle donne che – con atteggiamento alquanto schizofrenico – reprimono la propria natura e rinunciano ai loro VERI desideri per paura di essere etichettate o giudicate… e credimi ! la donna che vive liberamente il sesso non lo fa come mezzo di controllo sull’ uomo, nè tantomeno lo fa per bruciare appositamente dei passaggi essenziali di un rapporto. ogni relazione è a sè. Così come non possiamo stabilire leggi universali di innamoramento che valgono per tutti, allo stesso modo non possiamo assolutamente sindacare sui passaggi obbligati di una storia di amore o di semplice passione, non ti pare ?…secondo me non ci sono schemi rigidi da seguire, perchè ogni singolo rapporto tra un uomo e una donna è un mondo A SE’ rispetto a tutti gli altri. possono valere in modo generico certi parametri di attrazione verso l’ altro, QUESTO SI, ma non possiamo decidere UNIVERSALMENTE come deve evolversi una conoscenza uomo/donna. Qualcuno si sentirà intimo parlando esplicitamente di sesso, qualcun altro no… ma se ci si si vuole bene, la sostanza non cambia.