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Un grande classico: gli uomini preferiscono le stronze?

di roxanna
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 28 Marzo 2014. L'autore ha condiviso 15 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 195 commenti

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  1. 171
    Maria Grazia -

    “La mia è quasi una curiosità da scienziato”

    secondo me invece la tua golem è semplicemente una curiosità da INNAMORATO, e sinceramente non ci vedo nulla di strano in questo. tutti noi a volte nella vita ci siamo portati dietro il fantasma delle storie passate delle persone con cui stiamo, è umano, è abbastanza normale se ti interessa seriamente la persona. Sopratutto se questi fantasmi ( che fossero re o regine, oppure ladri o ladre di polli ) hanno lascianto UN SEGNO. secondo me tutto quello che puoi fare è cercare di non pensarci più, e allo stesso tempo cercare di essere per la tua compagna non solo il “migliore amico” e l’ uomo su cui può sempre contare, ma anche quello che potrebbe anche scomparire un giorno se tutto non fila liscio. In un rapporto, che piaccia o meno, ci vuole anche un pizzico di imprevedibilità e sorpresa, tensione e passione ( fermo restando che questi NON POSSONO ESSERE gli unici ingredienti che costituiscono un vero legame ). Fai in modo che la tua donna non ti veda SOLO come il “buon padre di famiglia onnipresente”. e vedrai che il ricordo del “ladro di polli”, semmai ci fosse ancora, svanirà completamente nei meandri del suo passato !…

  2. 172
    Golem -

    Cari amici, il dualismo è una COSTANTE della vita. Notte e giorno, vita e morte, maschio e femmina, luce e buio, gioa e dolore e anche… istinto e ragione. Sono le opposte polarità che creano l’energia con la quale si alimenta l’esistenza umana.
    Il sesso e il sentimento sono quelle POLARITA’ di cui sto discutendo, e sono le uniche dicotomie che miracolosamente si possono fondere in quello che diventa, a mio avviso, l’unico vero AMORE che solo così si può definire tale. Ma è raro, come ripeto, gli altri sono monchi dell’uno o dell’altro e tuttavia vengono chiamati amore a loro volta. Che sia la spinta sessuale tinta di rosa e di romanticismo, quanto, all’opposto, certi amori platonici che sconfinano anche nella Fede, con tutto il rispetto per chi crede. Il bisogno di entrare in CONTATTO col nostro polo opposto, che come un magnete ci attrae, e’ tale che non appena “percepiamo” certe emozioni prendiamo a dargli quel nome, anche se è l’istinto che sta CHIAMANDO, per la famosa MISSIONE. Tutto questo a causa della nostra mancanza di esperienza al riguardo. È chiaro che se sapessimo qual’e’ l’amore vero sapremmo come muoverci all’interno di esso; ma nessuno lo sa, almeno fintanto che scopre che “quel” rapporto, con quell’uomo o con quella donna, è realmente DIVERSO da quelli precedenti.
    Anche in questo caso, pochi accedono a questo livelli di conoscenza, al quale ritengo di essere, fortunosamente, giunto io, perché non mi trascino rimpianti di nessun genere né ho provato attrazioni fatali.
    Lo è anche per la mia lei? Dice di si. Ma quell’aspetto della storia che ho raccontato, descrive una vicenda talmente coinvolgente e protratta nel tempo da farmela giudicare come appartenente all’equivoco dell’amore letto attraverso il famoso istinto.
    È logico che se si fosse completata con l’altra “metà”, sarebbe stato il famoso AMORE completo di cui ho parlato .
    Anche se l’amore si completa con un altro partner, razionalmente, quel lato istintuale resterà sempre legato a quell’episodio, e non si può neppure criticarlo o ritenere colpevole chi lo ha vissuto, perché l’istinto non è moralizzabile. È innocente: ” e’ ” e basta. Quindi si constata un’evidenza ma non si può ritenerla una speculazione tale debba inficiare un rapporto, che tuttavia, per quella ragione, non potrà mai essere “totale”, anche se E’ il rapporto della vita.
    Rispondo a Kid concordando sul fatto che quello che ho raccontato succede anche agli uomini. Certo: nessuno e’ maschio o femmina al 100%.

  3. 173
    Golem -

    Certo MG che c’è anche l’innamorato in quella ricerca. Se non ci fosse, la stessa avrebbe un valore diverso. Ma solo chi ama vuol sapere quanto e COME è amato, quando si vengono a conoscere certi aspetti del proprio partner CHE NON SI IMMAGINAVA potesse avere. Sono questi, proiettati su un ladro di polli , ma non sul l’uomo della vita che fanno riflettere sugli argomenti che ho esposto, riconoscendone le caratteristiche dicotomiche che ho citato. Non ho nessun dubbio ne’ sul mio valore ai suoi occhi, ne’ in assoluto come uomo, e meno ancora del suo sentimento nei miei confronti. Se avrai letto il mio penultimo post comprenderai come possono esistere entrambi ma non necessariamente nella stessa persona.
    Quanto alla retorica del padre di famiglia, ti assicuro che sono ANCHE quello, ma non certamente nell’accezione pietistica che di solito si esprime. Mi spiace dover apparire presuntuoso ma sono esattamente il contrario, e ne ho ancora riscontri.
    Non c’entra niente essere realmente il bello e dannato, il maschio virile e sicuro di se’. Quello che conta e che sia LEI che ti vede così, anche se sei, e dimostrerai di essere, solo uno sfigato. E un perdente come si è verificato. Ma come diceva qualcuno ” non si cancella un’emozione” anche se è un ladro di polli ad avertela data.

  4. 174
    rossana -

    Golem,
    per me è più difficile cancellare un sogno che un’emozione. di sogni si vive, quasi sempre!

  5. 175
    Golem -

    Cara Rossana, capisco e apprezzo sempre le tue considerazioni, ma vorrei aggiungere una ulteriore sottolineatura a questa mia “recherche”, che a molti potrà apparire ossessiva, e forse lo è.
    C’è stato un altro che ha perseguito con lo stesso metodo il tentativo di conoscere a fondo l’oggetto del suo amore, perseguendo quella “Recherche” con la R maiuscola, data la distanza siderale tra lui e me: Marcel Proust.
    Nel pezzo intitotalo “All’ombra delle fanciulle in fiore” l’autore descrive con dovizia di particolari le sfumature caratteriali di Albertine, che ama in maniera sconfinata, senza tuttavia riuscirne a possedere completamente la personalità. Anzi,a mano a mano che riteneva di averne individuato gli aspetti più reconditi, si rendeva conto di intravederne, per questi motivi, molti di più, a lui sconosciuti ed imprevisti.

    “Albertine è per eccellenza ciò che Proust chiama un “être de fuite”, e cioé un personaggio la vita del quale rimane in gran parte opaca e che resta misterioso, e da ciò la necessità, per il Narratore, di andare a caccia della verità per sapere realmente chi essa sia.”
    Quello che lo muove in questa ricerca è un solo desiderio: amare completamente e sconfinatamente tutti gli aspetti di questa donna, evitando anche di tralasciarne anche quelli che potrebbero confermargli l’impossibilità di essere amato da lei allo stesso modo.
    E’ la condanna di chi ama l’altro con tutto sè stesso. Anche a dispetto di sè stesso.
    Un abbraccio.

  6. 176
    rossana -

    Golem,
    “E’ la condanna di chi ama l’altro con tutto sè stesso. Anche a dispetto di sè stesso.” – concordo.

    bisogna però tenere distinti amore e possesso. spesso se le circostanze non ci pongono di fronte a determinate situazioni, nessuno può dire quale potrebbe essere la nostra reazione. e, se nemmeno noi siamo in grado di conoscere noi stessi, ancor più difficile sarà analizzare e comprendere a fondo in ogni circostanza il comportamento di chi amiamo.

    ricambio l’abbraccio.

  7. 177
    Kid -

    Golem

    Bel post! Non ho letto però quel testo , così vado ad intuito , secondo le mie conoscenze: E’ comunque un desiderio utopistico quello della conoscenza completa del partner ! Forse ricalca quello dell’aver voluto essere l’unico uomo/donna della sua vita , ma sarebbe comunque imperfetto nella sua stessa essenza , potendo esistere desideri trattenuti nella mente , non palesati all’esterno e neppure vissuti con la fisicità , come lo sono gli amori platonici , le forti affinità elettive o la semplice e mera attrazione per qualcun’altro!
    Cose che capitano comunemente nella vita di una qualsiasi coppia!

    Io penso che ogni donna abbia la fortissima propensione a vivere nel presente ma una altrettanto difficile propensione a dimenticare il passato . Del resto la donna è “fatta” di emotività che rivela anche , ed a dimostrazione di ciò , in sterili gelosie mentali, poiché prive di riscontri fattuali , verso una ex partner del proprio compagno solo nel sentirla nominare, anche per un accadimento contestuale al presente . Diversamente , quanto le donne parlano dei loro ex sembra che esercitino un neutrale ed interessante diritto di cronaca! Quando è noto che non sia argomento assolutamente gradito.
    La risposta di questi strani labirinti mentali e “viaggi in cerca di risposte” è semplice : Ciascuno istintivamente è portato a credere che l’altro pensi , viva e provi emozioni esattamente come accade a sé stesso , ma non è così!

  8. 178
    Golem -

    E sì caro Kid. Il vero problema nasce dal confitto che tutti viviamo tra la forza bruta degli istinti e quella più o meno raffinata della ragione.

    Immaginiamo il giovane Proust, attratto da queste “fanciulle in fiore” dalla più naturale delle ragioni, ma inevitabilmente condizionato dalla sensibilità che ha creato i capolavori della letteratura che conosciamo. Come poteva, Lui, non addentrarsi nei misteri dell’amore e cercare di carpirne il senso attraverso le sfumature del carattere di Albertine, al fine di assecondarne sia i desideri che trovarne la chiave del suo cuore? Senza riuscirvi peraltro.
    In uno dei suoi tanti aforismi sintetizza in pieno questa sua ossessione: “si ama solo ciò che non si possiede completamente”.

    Kid, in quella frase c’è tutta la storia di mia moglie col suo ex e di altre milioni di donne che come lei “corrono” con la fantasia. Ma pure di uomini come Proust e, più modestamente, come me, se cerco l’Albertine che c’è nella mia donna. In fondo, se ci riflettiamo, il mistero attraverso il quale o con il quale affrontiamo l’amore, sembra quasi una necessità dell’anima innamorata per dare una dignità divina ad un fenomeno banalmente umano, tanto lo sentiamo sublime e assoluto nel crederlo UNICO.
    Se Marcel avesse “scoperto” tutto di Albertine l’incanto dell “recherche” sarebbe svanito, e il viaggio si sarebbe compiuto, con l’effimera soddisfazione dell’alpinista che ha conquistato la vetta, e che in quel momento non ha più niente di affascinante e MISTERIOSO.
    Dovremmo riconoscere che alla fine, nel titolo del suo capolavoro che pochi al mondo sono riusciti a leggere completamente (io per primo) c’è il senso di quanto stiamo dicendo, e che Lui ha confermato. E’ più affascinante la ricerca di una verità che non la verità disvelata. E più importante il viaggio che la meta. E’ più coinvolgente cercare l’amore, immaginandoselo sublime se è necessario, che raggiungerlo. Rendendosi conto, mentre ci provi, che quando quell’amore è vero la SUA vetta NON la raggiungi mai. E quando non la raggiungi per i motivi che ho raccontato, immaginare che vero lo sarebbe stato.

    E’ “questo” misterioso perchè non raggiungiamo mai “la vetta” che ci fa riempire queste pagine, e ha spinto Proust a scrivere la sua “Recherche”. E voglio credere che la mia ossessione nasca in fondo dal bisogno di tenere vivo in quel modo l’amore che ho per lei. Sommandolo alla parte più stabile legata alle affinità. Forse solo così, nella sua incompletezza, diventa…completo.

  9. 179
    Aton -

    Ottimo Golem. Te lo dico asciuttamente, come si conviene tra maschi, ma prendilo come un attestato di stima. Quoto tutto, e al di là del verbo “quoto” che in questo senso è solo miserrimo anglicismo , hai detto tutto magistralmente bene.

  10. 180
    Golem -

    Asciutto e virile: apprezzo. Sono d’accordo sull’atroce “quoto” Aton. L’ho usato una sola volta e in tono ironico. Mi e’ insopportabile almeno quanto il K invece di “ch” e X al posto di “per” . Pensa: Nino Bixio che diventa Nino… Biperio. E Bettino Craxi?

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