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Lettera pubblicata il 28 Marzo 2014. L'autore ha condiviso 15 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore roxanna.
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golem, a me fa solo piacere se con questa donna hai trovato un perfetto equilibrio, ma concordo con Kid nel dire che le relazioni tranquille e prevedibili, o reali come le chiami tu, siano molto pericolose per il partner che ama di più. e mi pare che sei tu, in questo caso. io ti posso dire che del famoso “distruttore” ricordo sopratutto le cose brutte, ma non perchè le storie che ho vissuto dopo non abbiano avuto nessun peso, o perchè io non ne abbia tratto cose soddisfacenti, ANZI ! ma perchè nessuno mi ha ferito e fatto del male quanto lui. poi certo avrei potuto scegliere – come fanno molte donne – di accasarmi con qualcuno allo scopo di “dimenticare”, ma non è nella mia natura. io penso che ognuno debba guarire da solo dalle ferite della propria anima, e che gli amori successivi debbano essere delle PASSIONI, non delle cure. fermo restando che, come dici tu, a un certo punto si desidera andare oltre la semplice fase di innamoramento per fare un progetto di vita insieme. ma non mi riterrò INCOMPIUTA se questo non accade, o se la storia che sto vivendo ora non si evolve a qualcosa di più rispetto a ciò che è ( un uomo e una donna adulti e consenzienti che condividono bei momenti assieme ). Secondo me gli uomini e le donne maltrattati in amore che continuano a inseguire o a enfatizzare il mito del “maltrattante”, senza riconoscere ( come ho fatto io ) che HANNO AMATO UN BLUFF, non hanno fatto nessun passo in avanti, e non è certo un successivo amore “terapeutico” che risolverà le loro problematiche sospese.
.. E’ la tenerezza Che da piu paura.
Golem, purtroppo in questo caso la tua migliore amica non ti dirà mai tutto o tu penserai sempre che mancherà qualche tassello . E cosí , che se ne dica !
“.. E’ la tenerezza Che da piu paura.”
è vero ele !
Golem, anch’io non vedo perche’ l’adrenalina, la passione, la complicita’chimica a piu’ livelli debbano essere prerogativa solo di storie incompiute e non reciproche. Anzi. Concordo con MG che ci sono persone che poi cercano “cure” (o lo hanno sempre fatto, anche quando prendevano il farmaco della dipendenza versione rifiuto) e stanno con chi ama loro e le conferma. E non e’ solo che hanno cercato una “pseudo cura” ma che se non si amano loro difficilmente stimeranno chi stima loro. Personalmente essendo una persona passionale, che vuol dire molte cose, non starei con una persona solo per ragioni ne’ terapeutiche ne’ di sola forma. Anzi, io sono della scuola di pensiero per cui gli incontri nella vita possono certamente farci crescere, stimolarci, insegnarci nuove cose anche di noi stessi e possono crearsi ottime sinergie ma non sono incontri in se’ con il Salvatore, il Medico, il Terapeuta, il Principe che per magia ti risolvera’ problemi, vuoti, insicurezze ecc. Quando dico passionale non vuol dire che adoro l’uomo che ti fa stare male, i piatti lanciati, il darsi calci nel culo o il dover strapparsi il duodeno stando su uno zerbino. Non intendo neanche che non si possa avere una forte chimica e passione anche per l’uomo con cui ti svegli ogni mattina e che per gli altri puo’ essere anche l’uomo piu’ normale o banale sulla faccia della terra. Ed e’ vero che di chi ti fa male, se non sei masochista o hai un’idea tutta tua (generico) che non e’ la mia, ti ricordi il negativo. E il positivo che c’e’ stato ma sporcato dal negativo. Oppure ricordi entrambi gli aspetti, ma non e” che il negativo diventa l’emblema della figata. O che se non.ci si prende a calci in culo che amore e’… Se una persona rimpiange l’ex o la ex burrascosa perche’ si e’ messa poi con qualcuno per cui non provava un vero trasporto, attrazione, amore non possiamo farci nulla. Poteva aspettare di incontrare un nuovo amore. Ma non tutti lo fanno. Ma se una persona non lo ha fatto non vuol dire che si ricorda di piu’ chi ha fatto male rispetto all’amore piu’ sano. E’ che poi non ci si e’ innamorati, presi altrettanto o di piu’ in quell’amore sano e costruttivo. Che poi in se’ ricordare non vuol dire rimpiangere. Sono due cose diverse. Golem, mi pare di capire che tu e la tua donna state insieme da tanto. Posso chiederti se questi pensieri sul suo passato li hai sempre avuti o sono emersi poi e per qualche motivo?
Quando ti dicevo che e’ lei che ha lasciato lui pensavo a questo, vediamo se riesco a spiegarmi… (e nel mio dire “le donne” non voglio dire tutte,perche’ ognuna sa per se’, anche se ho riscontrato cio’ anche in altre. Poi non so se vale anche per gli uomini): anche una donna non masochista puo’ stare con un uomo “problematico” fino a che il trasporto verso quell’uomo e’ molto forte e crede alla sua buona fede. Ma il punto e’ che in generale si sta con una persona quando la si guarda piu’ “col segno piu'” e la si lascia vedendola con piu’ “segni meno”. Con cio’ intendo dire che una donna puo’ anche stare con un uomo difficile, irrisolto e vederlo migliore di quello che e’ o essere legata a lui in una danza di dipendenza e tira e molla, immaginarlo come padre dei suoi figli anche se in quel momento prima dovrebbe andare a farsi cambiare il cervello e i modi di essere. Ma poi ad un certo punto quell’uomo puo’ iniziare a “scaderle” proprio per come effettivamente e’ e per le sensazioni di malessere che provoca. Lui e’ sempre lo stesso, le sue modalita’, il tipo di relazione che propone/impone, ma e’ lei che non ci sta piu’. E non e’ una questione di “resa”, ma e’ cio’ che sente. Capita. E quando capita non e’ questione di negare cio’ che e’ stato, si e’ provato, si e’ condiviso in quel modo. E’ questione che quello era il passato. Tra l’altro io men che meno penso a degli estremi opposti tra l’amore piu’ passionale e irrisolto e l’amore eterno porto sicuro. Anche fuori da logiche particolarmente “perverse” e laddove due persone si trovino e scelgano con amore e passione condividendo grandi affinita’ e costruttivita’ le relazioni sono dinamiche, un continuo divenire, anche chi alla fine magari sara’ stato insieme una vita avtebbe potuto o ha potuto conoscere crisi, aver rischiato di perdersi per strada. Non credo ad un senso di ‘scontata sicurezza’ anche laddove ci si svegli ogni mattina insieme. E non in senso pessimistico, ma nel senso che anche quando stavo, e bene, tanti anni con la persona che amavo e che non amavo di meno perche’ non mi faceva disperare, non pensavo ‘e’ scontato che siamo qui, giorno dopo giorno, lui per e con me e io per e con lui”. Dio p chi per lui voglia di no, ma sono molti i ‘presunti porti sicuri’ che vanno alla deriva.pee cui l’idea che una persona sia Porto Scontato rispetto al “gusto del patema” a mw sembra roba da imbecilli. Soffrire dove si sta bene e’ peggio di pensare che “brivido a xazzo e’ meglio”.
Golem,
“Quello pieno di adrenalina perché mai compiuto, o quello all’ossitocina quieto e rassicurante visto che entrambi non si potranno mai avere con lo stesso uomo?”
l’uno o l’altro a seconda dei temperamenti, se questi sono ben definiti (parlo sempre di persone da ritenersi sufficientemente mature). oppure entrambi, se in sequenza temporale di crescita o in persone che non sono dotate dalla natura di caratteri “scolpiti” a tutto tondo.
a causa dei condizionamenti culturali, sono ancora molte le persone che si sposano o s’imbarcano in relazioni che vorrebbero stabili e che sono di fatto incapaci di restare in coppia o di mettere su famiglia.
tanto per far un esempio che dia subito l’idea di quanto intendo esprimere, Rita Levi Montalcini, Massimo Cacciari, oppure parecchi artisti (categoria spesso avulsa da condizionamenti sociali) sanno perfettamente di essere instabili emotivamente, i secondi, oppure non sufficientemente motivati ad una vita di coppia i primi due. ma quante persone normali hanno coscienza di essere inadatte alla fedeltà e alla persistenza richieste da un’unione seria?
così sono anche in gran numero i soggetti che in realtà non sono nè carne nè pesce in questo contesto e vivono le esperienze che capitano sul loro percorso a seconda di come la sorte o il partner le prospettano loro, adattandosi alle circostanze e ai loro mutamenti interiori. il bianco e nero nei caratteri e nella conoscenza di sè è raro mentre molto più frequente è il grigio, senza che questo sia da considerarsi negativamente.
è ovvio che ogni incontro è diverso e fa vibrare corde diverse, modulate sull’età e sulla maturità della persona in questione nel momento in cui vive l’amore.
il maggior inconveniente che puoi lamentare è il fatto che la tua signora non abbia potuto vivere (e consumare) quel suo primo amore, che è quindi rimasto per lei in un’area di sogno. secondo me, la differenza non sta tanto nell’intensità quanto nella conoscenza approfondita di una persona rispetto a come si era immaginata quell’altra.
come nel caso di misurarsi con il rapporto che un vedovo o una vedova ricorda con il partner defunto, non c’è modo di scalfire l’idealizzazione che si può avere del passato. comprendo, però, come sempre ho compreso, il tarlo che ti è rimasto e che non avresti avuto se non ti fosse successo di scoprire parti di vita intime di tua moglie, che non avresti mai dovuto conoscere.
di più e di meglio non saprei dire…
Maria Grazia,
per favore, non classificare chi non conosci. NON preferisco affatto, nè ho mai preferito, “amori “tranquilli” e rassicuranti”. anzi, oserei dire proprio il contrario…
scusa se mi permetto di contraddirti di nuovo, senza pretesa di essere nel vero. secondo me, un successivo amore può essere perfettamente “terapeutico”, e risolvere buona parte dei propri atavici problemi affettivi. niente guarisce più dell’amore.
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Golem,
“bisogno di darle tutto quello che serve per farla felice. Ma ti accorgi che non è possibile, perché per poterlo fare, paradossalmente… non dovresti amarla.”
come ben sai anche tu, nessuno è mai in grado di dare a un altro essere TUTTO quanto questi desidera. dobbiamo tutti adattarci a realtà più o meno incomplete, che presentano carenze più o meno importanti, come quella che travaglia te.
inoltre, non credo che in passato, essendo rifiutata, tua moglie abbia potuto essere felice. si soffre in un rifiuto: c’è chi è capace di voltargli subito le spalle e chi, invece, come nel caso della donna che continua a mandare sms indesiderati a Kid, non si rassegna facilmente, forse perchè intuisce in quell’uomo qualcosa di particolarmente importante per lei, che magari è importante oggi e potrebbe non esserlo più domani. non parlerei di felicità ma di tendenza a una felicità intuita, a torto o a ragione.
per quanto mi riguarda di persona, non essendo forse mai stata veramente innamorata del mio ex marito, che TANTO dolore mi ha procurato, quando ho incontrato quello che poi è diventato il mio amante, di cui sono stata innamorata, ho dimenticato TUTTO, sia il bene che il male, ricevuto in precedenza. vero rimane che quando rarissimamente ricordo qualcosa della vita trascorsa con il padre di mio figlio tendo a soffermarmi maggiormente sui pochi momenti belli, che però accantono subito, come se restassero “sporcati” dalla sofferenza con cui sono stati conditi.
“Dio p chi per lui voglia di no, ma sono molti i ‘presunti porti sicuri’ che vanno alla deriva.pee cui l’idea che una persona sia Porto Scontato rispetto al “gusto del patema” a mw sembra roba da imbecilli. Soffrire dove si sta bene e’ peggio di pensare che “brivido a xazzo e’ meglio”.”
il punto Luna è questo: che se una persona SOFFRE in un rapporto ( anche il cosiddetto “rapporto sicuro” ) VUOL DIRE CHE EVIDENTEMENTE BENE NON STA ! che in quel rapporto manca una qualche componente passionale ed emotiva che lo renda saldo. E il più delle volte tale componente si sviluppa solo se si è FATICATO per conquistare una data persona ( uomo o donna che sia ). Non chiedetemi se questo è giusto o sbagliato, perchè non lo so. Non chiedetemi se è da masochisti, perchè non lo so… io so solo che è così, la mia lunga esperienza nelle storie sentimentali mi ha sempre riconfermato questa “logica” e ormai ho smesso di cercare di oppormi a quelle che ANCHE SECONDO ME sono delle insensate leggi della natura. Tu hai perfettamente ragione nel dire che le persone che dovrebbero attrarci di più sono solo quelle che ci fanno del bene, ma come hai ammesso anche tu negli ultimi due post, la realtà è ben diversa. E capire a fondo certe dinamiche, anche magari discutendone in questo forum, ci aiuterà forse a soffrire meno se ci troviamo a vivere certi rapporti. Per il resto sono d’ accordissimo con te: NON ESISTONO STORIE SICURE IN SENSO ASSOLUTO, pensare che una persona non ci lascierà mai solo perchè oggi è perdutamente innamorata di noi è da idioti. Ecco perchè non credo e non crederò mai nel matrimonio come “contratto”. E concordo con te anche nel fatto che ricordare una persona che ci ha fatto del male NON SIGNIFICA RIMPIANGERLA.
Ciao a tutti. Vorrei che fosse chiaro che per quanto riguarda il caso di cui ho parlato, non sto pensando che il problema sia SUO, ma MIO. E mi spiego.
Sono certo del suo amore, me ho avuto più di una dimostrazione, e sono certo anche che quella storia non ha lasciato strascichi particolari, altrimenti si sarebbero manifestati come sosteneva Elvis: continuando nella disperata ricerca di averlo. Il problema nasce dal tipo di AMORE che si mostra. Spesso crediamo di amare ma stiamo solo rappresentando, nell’oggetto di quel l’amore, un ideale narcisistico che soddisfi solo noi stessi. Cerchiamo cioè chi ci faccia star bene colmando quei bisogni che sentiamo impellenti. È un PRENDERE non un DARE.
Evidentemente quelle sensazioni che un altro può aver dato, per i motivi contingenti che ho spiegato, legati alla “indisponibilità”, sono una dotazione che a me manca per motivi opposti, pertanto è un ragionamento di natura quantitativa, più vicina ad una gara ad essere il migliore che non alla specialità del rapporto. In questo senso, questa carenza che io percepisco, appartiene al lato egoistico dell’amore, quel l’amore narcisistico di cui parlavo, atto a soddisfare la propria autostima più che dimostrare l’aspetto della DONAZIONE, che il sentimento non egoistico di prima non prevede.
Quando si vuole “garantirsi” l’altra persona, volendosi ritenere indispensabili a questa attraverso le manifestazioni che ho spiegato, la si sta privando della libertà che nel vero amore invece è sempre presente.
In questo
Nel caso vissuto prima di me, lei stessa si stava comportando in quel modo, stava cioè riproducendo su quel’uomo l’immagine di un ideale che le doveva ” servire” a colmare quei bisogni che ho definito narcisistici, e che se li avesse colmati, prima o poi avrebbero fatto emergere la vera identità del soggetto, con risultati quasi certamente spiazzanti, sotto il profilo sentimentale. Allora sarebbe bastato un gesto, un calzino di colore sbagliato o un qualunque comportamenti non gradito, che il castello di illusioni sarebbe crollato. Questo e un fenomeno molto frequente negli innamoramenti di quel genere, ma che spesso resta anche nelle convivenze più lunghe, se non si scopre la differenza tra il volere la donna o l’uomo che “ci serve” rispetto a quelli che amiamo per quelli che sono, passato compreso.
Quindi io mi rendo conto che quella mia ricerca ha solo lo scopo di colmare quella mia parte narcisistica che ho ritenuto offesa dal vissuto…