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Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uqbardeva.
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@Kid
“Certo che ci vuole la pazienza di un Santo con te…..”
beh dai non esageriamo ! basta quella di un comune prete 😉
“(Spacca-emme….)”
si dice SPACCACAXXO ! 😉
golem
trovo la tua analisi sugli approfittatori dei sentimenti assolutamente lucida e mirata ai casi specifici che stiamo dibattendo qui nel forum. e sono anche convinta che non avessi la minima intenzione di sminuire il vissuto di rossana o di “riprenderla” in qualche maniera. purtroppo per noi donne che “abbiamo amato troppo certi soggetti” è dura ammettere che, se da una parte abbiamo vissuto emozioni autentiche e molto intense, dall’ altra abbiamo anche speso amore, dedizione, tempo ed energie per chi non meritava assolutamente tutte queste nostre profusioni. ma proprio perchè, come dici tu stesso, questa tendenza innata della donna a dedicarsi ad amori masochistici fa parte di un istinto primordiale, contro cui nemmeno il più convinto femminismo può fare nulla, trovo ingiusto giudicare, come spesso viene fatto, donne che hanno questo tipo di vissuto. e quando parlo di “giudici” non mi riferisco a te, sia chiaro ! tutti i discorsi fatti da Kid o da Andrea, sulla grande fortuna che noi donne avremmo in quanto detentrici della superiore “possibilità di scelta” che non sfruttiamo ( perchè impegnate sempre a correre dietro all’ imbecille di turno ) sono bellissimi discorsi. bellissimi, quanto IRREALISTICI però ! L’ uomo medio ( quello cioè che ha una comprensione delle cose che rientra nella media ) non capirà mai che per noi donne non conta la quantità di contatti disponibili, ma la QUALITA’ dei soggetti a cui scegliamo di affiancarci ( o quelle che noi RITENIAMO qualità ). Questo, per una pura e semplice legge naturale ( l’ uomo cerca di accoppiarsi con più donne possibili, la donna cerca di accoppiarsi con il “miglior” esemplare del branco ). e in merito a questa “logica” se, come spesso avviene, la donna fallisce nei suoi primi tentavi, tenderà a replicare nella scelta del partner successivo le stesse modalità di selezione applicate per i soggetti precedenti. ecco perchè vediamo spesso donne accompagnarsi sempre con lo stesso tipo di uomo ( quello che la fa “soffrire” appunto ) anche se come giustamente dice Kid avrebbe in realtà un ampio ventaglio di scelte che le permetterebbe di non ripetere gli stessi errori. ma quello che tutti noi ( me compresa ) definiamo un errore, altro non è che “una crudele legge della natura”, contro cui noi donne, purtroppo, possiamo fare ben poco.
Ecco che allora da questa contrapposizione tra “moderno atteggiamento femminista” VS “dedizione al carnefice”, nascono tutti i paradossi, tutti gli equivoci, tutte le incomprensioni, tutte le accuse volte a definire noi donne incoerenti ( come ad esempio quelle che ci rivolgeva giampaolo ). secondo me sta qui il punto di tutta la questione: capire cioè che la donna di oggi porta avanti una lotta che sembra una sciocchezza, ma è in realtà molto dura e le cause situazioni sofferte e contraddittorie. Noi donne moderne ci troviamo di fronte al grande dilemma di dover scegliere se continuare a rapportarci con l’ altro sesso secondo VECCHIE LOGICHE: autoreprimersi per cercare di piacere al maschio dominatore, che cerca la donna “pura”, oppure viceversa emanciparci e riuscire finalmente ad accogliere, nella nostra vita, l’ UOMO evoluto, quello che ha rinunciato alla “dominazione” per lasciare posto alla “comprensione”. chi come me non riesce a “reprimersi”, e al contempo cerca per istinto il “maschio dominatore”, SI TROVA IN UN BEL CASINO ! CERCATE DI COMPRENDERLO!
Emme= noto ministro leghista ! Le donne moderne si trovano in un bel casino ! Evviva , 60 post per dire esattamente quanto tutti i maschi intervenuti han detto ! E chiamali “maschilisti” per dir le cose come stanno! Ma c é sempre quel “ma”. Ma chi lo dice che la scelta spetti unilateralmente alle donne moderne? Le scelte sono anche indotte da una valutazione vantaggi-svantaggi che molti uomini son ormai avvezzi a fare. “Signorina , le faremo sapere , intanto resti a disposizione”
@Kid
“Emme= noto ministro leghista !”
L’ avevo capito !…
“Evviva , 60 post per dire esattamente quanto tutti i maschi intervenuti han detto ! E chiamali “maschilisti””
NO ! la maggior parte dei maschi qui intervenuti sostengono che il casino è per COLPA di noi donne ! Io invece non ho parlato di colpe, ma di CAUSE NATURALI, cioè di fattori atropologici e genetici insiti nella natura umana, che è ben diverso !
“Ma chi lo dice che la scelta spetti unilateralmente alle donne moderne?”
infatti non lo dice nessuno Kid, ma tu devi sempre trovare l’ appiglio… che palle ! …
“Le scelte sono anche indotte da una valutazione vantaggi-svantaggi che molti uomini son ormai avvezzi a fare”
si questo si può capire. torno a dire che queste logiche rientrano nel comportamento di quel tipico medio-man di bassa elevatura che non è in condizione di riuscire a fare grandi slanci, a vivere un sentimento coinvolgente e impegnativo. vuoi per mancanza di struttura morale, vuoi per pigrizia fisica e mentale.
“Signorina , le faremo sapere , intanto resti a disposizione”
No. io resto A MIA disposizione 🙂
saluti Kid e… forse non te l’ ha mai detto nessuno, ma somigli e Lenny Kravitz…
-Lenny Kravitz? Dammi retta , posa il Tavernello!
-Ok ,ma quali colpe avreste? Di donne ce ne sono di tante tipologie, meno male . Per il resto , tutto sommato per noi è un vantaggio rispetto a 60 anni fa . La libertà è la mia più dolce amante, finché lei vorrà e quando più non vorrà mi affiderò al destino.
-Ok , mille parole e definizioni ma il sostanza è quella . Facciamo un esempio con te (e con chi sennò?) : mettiamo che in questo ultimo periodo tu, che provavi uno slancio affettivo maggiore ,fossi stata monogamica (non si può dire fedele per definizione in quanto non c’è una coppia vera e propria) ma invece , come tu hai scritto (magari solo supponendolo) , lui avesse avuto altre donne.
In sostanza quale meccanismo si sarebbe ricreato,amazzone? Indovina-indovinello!
-Al medioman si accompagna la mediowoman.
Altrimenti lei non glielo permetterebbe potendo scegliere, o no? 😮
– Disponi pure come meglio credi! Sempre che gira che ti rigira sei tornata da dove sei partita: The same old story! Poi con quale forma mentis è un fattore relativo , conta la sostanza nelle cose prima della forma.
“-Lenny Kravitz? Dammi retta , posa il Tavernello!”
beh … la parte di viso che ho visto di te mi sembra molto simile alla sua 🙂
“In sostanza quale meccanismo si sarebbe ricreato,amazzone? Indovina-indovinello!”
un meccanismo similare a quello delle mie storie precedenti ( la donna che si innamora dell’ uomo “stronzo” e sfuggente ) con l’ unica differenza, rispetto ad altre volte, che lui si è rivelato del tutto imprevedibile per me, e io mi sono rivelata del tutto imprevedibile per lui… beh almeno non è sempre la solita “brodaglia” ! proprio stamattina abbiamo litigato bene bene al telefono, perchè qualche giorno fa l’ ho riempito di insulti ( sai come sono 🙂 … ) !.. Poi stasera gli ho fatto uno scherzo “velenosetto”. pensavo si incazzasse invece lo ha divertito, e ha detto che gli è piaciuto poter di nuovo parlare con me.. mah !
“-Al medioman si accompagna la mediowoman.
Altrimenti lei non glielo permetterebbe potendo scegliere, o no? :o”
sia a me che a lui in fondo piacerebbe accompagnarci a persone normali, ESSERE persone normali, avere un rapporto di coppia normale e fare una vita normale. ma il problema è che io e lui non siamo persone normali… cioè NELLA MEDIA 🙂 , ma siamo due esemplari curiosi, due soggetti bizzarri figli ognuno di una sorta di “esasperazione” portata – FORSE – all’ eccesso( femminismo radicale per me, sessismo/machismo condito di nostalgie fascistoidi per lui.. ); in fondo siamo delle vittime di noi stessi, desiderosi ma allo stesso tempo incapaci di smussare i nostri spigoli in vista di un rapporto di coppia. e per qualche strana ragione a noi due ignota, sentiamo il bisogno di cercarci di tanto in tanto, anche se siamo coscienti di essere come due poli positivi: incompatibili.
Who cares?
Maria Grazia,
“come spesso avviene, la donna fallisce nei suoi primi tentativi, tenderà a replicare nella scelta del partner successivo le stesse modalità di selezione applicate per i soggetti precedenti.”
nel mio caso, non è andata affatto così: il secondo uomo mi ha dato tutto quello che avrei potuto desiderare, meno un anello al dito, e mi ha lasciato molto anche in termini economici, come se dovesse farsi perdonare di non essere in grado di accontentarmi con l’ufficializzazione dell’ormai lungo rapporto. non l’avevo chiesto all’inizio e forse non avrei dovuto farlo nemmeno dopo.
non ho amato affatto in modo masochistico nemmeno il primo: se fossi stata più esperta nella conoscenza di me stessa, avrei potuto evitare di sposarlo ma, soprattutto, di mettere al mondo un figlio. non era la persona adatta ad avere famiglia. pur essendomelo lasciato alle spalle, ho continuato ad amarlo per quello che era come uomo-artista, nonostante le sue carenze come marito e padre. mai è venuta meno la grande intesa mentale che ci aveva uniti. sono stata quasi costretta a scegliere fra lui e il bambino. il mio lavoro non poteva sostener tre persone e promuovere l’arte.
credo sia difficile poter smettere del tutto di amare qualcuno in cui si è investito per anni molto di sè. se oggi sono quella che sono, se ho pututo avere una seconda possibilità, molto più soddisfacente, è anche perchè sono “cresciuta” e ho superato molte difficoltà interiori durante il percorso che ho fatto con lui. scegliere a 22 anni non è come farlo a 34! sbagliando s’impara!
secondo me, rimane valido il concetto che non si può sindacare o catalogare i vissuti altrui sulla base del proprio modo di essere e di sentire o di quanto si legge sui libri. entrambe le persone in questione avevano le stesse caratteristiche di base, con la differenza che con la prima ho vissuto il romanzo e l’avventura mentre la seconda era più capace di dare sicurezza e stabilità, diventate quasi indispensabili con la responsabilità a tutto tondo di un figlio. omaggi floreali e poetici di vario genere non sono mancati da parte di nessuno dei due.
l’amore è un qualcosa di troppo complesso, assolutamente soggettivo, e spesso nemmeno del tutto uguale nella stessa persona in momenti diversi della sua vita. risponde a bisogni esistenziali, più fisici nel maschio, più emotivi nella femmina. non per niente nemmeno i filosofi si azzardano ad analizzarlo e a suddividerlo se non in categorie standard che significano tutto e niente.
Ciao Golem
Ti rispondo quando già in tanti hanno scritto dei post in cui é evidenziato anche il mio pensiero. Golem, non penso e mai l’ho pensato che certe professioni o ambienti possano essere, oggi, garanzie. Tutt’altro. Permettimi però di parlare di affinità. Io credo che tu stia ancora con tua moglie perché avete delle affinita’, caratteriali e non, che vi hanno portato ad un certo punto della loro vita ad amaro, dopo essere passati dalla fase dell’innamoramento. Già perché quando hai conosciuto l’allora ballerina, ora tua moglie, te ne sei innamorato. Hai perso un po’ la testa come si suol dire. Immagino fossi molto giovane. É capitato anche a me sai? Di innamorarmi di ragazze con le quali poi mi sono accorto di non azzeccarci nulla in termini di affinità. Sri stato fortunato. E ti auguro ancora tanta fortuna da qui a cento anni. Pero’ sai, oggi, con qualche anno in più, ed esperienza sulle spalle, faccio fatica a pensare di innamorarmi di una ballerina di capoeira. Ma non tanto perché possa essere inaffidabile. Quanto penso di non avere molte cose in comune. Poi chissà potrei incontrarla e perderci la testa. Mi é già successo, qualche tempo fa, già abbastanza adulto. Ma poi finito l’innamoramento non si é passati all’amore. Perché non c’erano affinità, modi diversi di vedere la vita, di vivere la quotidianità. E così non vai avanti. Checche’ ne dica Maria Grazia. L’amore quello vero si fonda anche e soprattutto sulla razionalità. Gli istinti, la passione, le emozioni sono cose momentaneo. Grandi per carità. E vanno anche vissute. Ma come mi pare abbia sottolineato Rossana, difficilmente portano a qualcosa di concreto. Dipende sempre ciò che si vuole. E non é vero che chi sceglie i propri compagni in base alle affinita’ applichi solo un gioco di squadra
No assolutamente. Perché condividere delle cose che si hanno in comune porta ad emozioni ben superiori di quelle che si avrebbero tra persone che si scelgono in base al semplice istinto o all’emozione del momento. E’ bello anche lasciarsi guidare dall’istinto per carità. Ma la razionalità in amore ha la sua importanza. Certo é che pero’ oggi anche fondare l’amore sulle affinità ha perso gran parte delle sue certezze. Già perché come ho ampiamente scritto più volte oggi, in particolare le donne, non sanno più cosa vogliono. Sono soggette a continui cambiamenti distruggendo ogni tipo di certezza. La frase “finché morte non ci separi” non ha più senso. Andrebbe sostituita da…
…ne avremo voglia”. Tu mi dirai che anni fa le donne erano costrette a sopportare e quindi per forza di cose a rispettare il patto finché morte non ci separi. Niente di più vero ma le donne di allora non erano soggette a continui mutamenti. Sapevano comunque ciò che volevano. Tu mi dirai che non c’erano scelte. D’accordo. Ma io ti rispondo che oggi, con l’ampia scelta che viene loro proposta, si trovano nella confusione più totale. Perché una volta vogliono essere libere poi avere un compagno, poi un figlio, poi tornare ad essere libere, poi cambiare compagno, cambiare lavoro, cambiare casa, cambiare idea. Insomma mutare. “La donna é mobile, qual piuma al vento…”. Antico motivo, ma quanto mai d’attualita. In uomo, per antonomasia più razionale e meno propenso a mutamenti emotivo/costruttivi, mal si adatta a ciò. E da fatica, molta fatica ad accettare questo tipo di donne. Ecco la crisi, che nulla ha a che vedere con la sottomissione di cui tanto parla Maria Grazia. Sono troppi gli uomini da cui sento ripetere la solita frase “le donne sono strane”. Le donne dicono altro degli uomini ma non che sono strani. Per cui continuo a sostenere che oggi la coppia, la famiglia, hanno perso gran parte delle loro certezze non perché di per se siano un fallimento. Ma perché gli interpreti principali, l’uomo è la donna non sanno loro più le certezze necessarie. E in particolare le donne troppo mutevoli ed inclini ai cambiamenti. Il cambiamento vorrei sottolineare non é quasi mai giusto. Solo a volte é necessario. E non va confuso con il miglioramento. Che é tutta un’altra cosa. Ciò che funziona non va cambiato. Semmai migliorato. Ma la gente oggi questa sostanziale differenza non la comorende.
Mi scuso per gli errori ma la tastiera del telefono mi gioca brutti scherzi.