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Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uqbardeva.
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anche stavolta golem mi trovi d’ accordo con te… oggigiorno,in un’ epoca in cui non valgono più le stesse dinamiche di coppia di un tempo, chi può stabilire se una donna è seria o non lo è ? se una storia è un rapporto di vero scambio umano o solo un palliativo ? chi decide se due persone sono QUALITATIVAMENTE ADATTE a comunicare tra loro o con gli altri ? ho l’ impressione che in questo forum, chi interviene, nella maggior parte dei casi viva in un mondo a sè, distaccato e avulso dalla realtà attuale, che ritiene mistificatoria, dannosa, incomprensibile, solo perchè non risponde più a vecchie dinamiche… ma se certi vecchi meccanismi di coppia e della condizione patriarcale sono saltati, ci sarà una ragione evidentemente…. si vede che non erano poi così perfetti e funzionali PER ENTRAMBI I SESSI, altrimenti non sarebbero saltati ! poi è chiaro che nel grande e universale gioco dell’ amore e dell’ attrazione qualcuno è destinato, purtroppo, a rimanere escluso. ma come dice golem si tratta di sfortuna, e non perchè l’ altro sesso o il resto del mondo fanno schifo.
Andrea,
“non sopporto in molte di loro è questa mancanza di logica e di onestà intellettuale nel riconoscere e ammettere i propri difetti e limiti.” – anch’io faccio fatica a confrontarmi con persone che non indietreggiano mai di un passo, a costo di stravolgere quanto è stato scritto da altri pur di rigirarlo a proprio favore. forse, come recita un vecchio detto popolare, posso dare buoni consigli non potendo più dare cattivi esempi! 🙂
è ovvio che ognuno acquisisce opinioni a seguito delle sue esperienze, ed è anche più che comprensibile che tenda a sostenerle ad oltranza. ad un certo punto, però, si dovrebbe da entrambe le parti, non dico cambiare idea, ma almeno provare a mediare. forse questo già basterebbe a rendere l’interscambio meno aspro e più costruttivo.
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Golem,
è vero che i concetti in amore sono cambiati, così come è più che vero che sono una donna d’altri tempi, che (per fortuna) non ha più niente a che vedere con le aspettative e le scelte di chi vive oggi gioventù o maturità.
ammetto che sono allibita quando leggo che ragazze poco più di ventenni hanno superato i cento amplessi, vuoi per acquisire esperienza, vuoi per tentativi più seri. mettersi in coppia, magari per un matrimonio, senza aver conosciuto nulla o ben poco della sessualità era senza dubbio un obbrobrio per qualsiasi donna ma anche passare dall’uno all’altro, in modo troppo frequente e disinvolto, non mi sembra che sia da ammirare. poi, è pur vero che l’amore con l’A maiuscola può materializzarsi, più o meno frequentemente, in qualsiasi tipo di relazione…
Camy,
a grandi linee concordo con tutto quanto hai scritto nei post 319 e 320.
“ammetto che sono allibita quando leggo che ragazze poco più di ventenni hanno superato i cento amplessi, vuoi per acquisire esperienza, vuoi per tentativi più seri. mettersi in coppia, magari per un matrimonio, senza aver conosciuto nulla o ben poco della sessualità era senza dubbio un obbrobrio per qualsiasi donna ma anche passare dall’uno all’altro, in modo troppo frequente e disinvolto, non mi sembra che sia da ammirare.”
rossana, immagino che il discorso valga anche per i maschi, vero ?….
“se sei una bella donna iscritta a FB qualunque cosa posti o scrivi o linki gli uomini tuoi amici metteranno i mi piace, come hai raccontato tu, perchè appunto sei una bella donna, non tanto per il contenuto ma per farsi notare da te..”
quindi camy secondo te una persona non può in nessun modo trovare apprezzabili le mie opinioni e i miei pensieri ? bene ! grazie per l’ apprezzamento… ne prendo atto.
per il resto, continuerò a fare quello che ho sempre fatto: cioè imbastire relazioni SOLO CON UOMINI CHE MI PIACCIONO, a prescindere da quello che possono darmi, assumendomi ovviamente la responsabilità per le conseguenze delle mie scelte. non sono tipo da “rapporti di coppia solo in quanto ti danno sicurezza” con partners ben selezionati, controllabili e prevedibili. certe scelte le faccio quando compro la carne al supermarket, non quando sono attratta da qualcuno…. mi spiace 🙂 inoltre, io non ho mai detto di essere interessata a un rapporto impegnativo e soffocante nel senso tradizionale del termine ( cioè come lo intendete voi ). mi aspettavo da lui solo un pò di tenerezza e attenzioni in più, tutto qui ! a me la mia vita piace così com’è e non ho interesse a sconvolgerla con un matrimonio o una convivenza. forse è il mio lui ( che a questo punto possiamo definire “ex” ) che ama crogiolarsi in queste paranoie per nutrire il suo ego. perchè in fondo, diciamocelo, gli uomini non sopportano quando siamo come loro ( libere e felici );)
MG. È da quando c’è l’umanità che le società cambiano, in continuazione. Con una differenza, che fino a 50anni fa impiegavano generazioni a farlo, mentre oggi in 10 anni si stravolgono i parametri di riferimento. Questo impedisce a molti di ” digerire” i cambiamenti, specie se non hanno una base culturale cui appoggiarsi per riflettere su quello che si vuole veramente, orientandosi sul comportamento del “così fan tutti”. Ecco che la liberazione femminile, specie quella che ha tolto le donne dal rischio di una gravidanza indesiderata, crea una forza “contrattuale” completamente imbattibile, specie per la ricerca di un partner sessuale, con o senza risvolti sentimentali, ma incentrati sul moderno “che mi dai se ti do’?”. Se a questo si aggiunge una possibile indipendenza economica, che amplifica il fenomeno, le possibilità di persone dal valore umano e intellettuale, come quelle di Kid o Andrea e più modestamente come me, che cercano qualcosa in piu di un mero scambio di ” interessi”, possono restare tagliate fuori dalla ricerca di un rapporto gratificante, finendo per chiudersi in un personale castello di convinzioni. Ma bisogna fare, a mio avviso, di necessità virtù, prendendo questa vita per quello che è, ingiustizie comprese. Visto che trovare il partner della vita e’ assolutamente casuale, come sostengo e com’ e’ successo a me.
Rossana, il consumismo sessuale e’ un segno dei tempi. E quanto questi in generale siano di ” bassa qualità” ma di alta quantità lo si spiega benissimo con la solita sindrome da insoddisfazione tipica della cultura del consumi di cui sopra, che ti instilla desideri per cose che forse NON vuoi ma che credi di volere. E ovviamente l’insoddisfazione di cui sopra lo conferma, quindi si reitera l’inutile ricerca dell’introvabile. Ma non pensare che questa condizione sia casuale, no : e’ una strategia assolutamente voluta dal sistema, sia che si esprima verso l’acquisto compulsivo di oggetti e status simbol, come verso la ridondante quanto superficiale promiscuità sessuale di cui parli
Ripeto, non è una questione di caratteristiche di genere, che peraltro dovrebbero essere motivo di attrazione tra i sessi, quanto di presunzione di “autonomia” emotiva attraverso i comportamenti di cui parliamo. È un’ altro di quegli stordimenti che allontanano la mente dalla riflessione di quelli che dovrebbero essere dei semplici valori eterni e universali, che se soddisfatti non richiederebbe l’affannosa ricerca di altre ma finte gioie.
a dirla tutta secondo me facebook è una gran scemata…
comunque a parte questo, sicuramente alcuni trovano apprezzabile ciò che hai scritto, non volevo dir questo.. ma di sicuro altri – visto che sei una bella donna – ti mettono il mi piace solo per farsi notare da te.. così come quelli che ti fanno i fischi per la strada, per dire, o ti dicono le solite cose del tipo “quanto sei bella, ecc..” per attirare la tua attenzione… facebook è territorio fertile per questo tipo di “broccolaggio”..questo volevo dire.
camy
ti ringrazio per i tuoi avvertimenti… ma credimi, sono abbastanza cresciutella per distinguere l’ uomo realmente interessato dal pappagallo di turno. e ho la pretesa di pensare che un certo uomo ( in questo caso il tizio di cui parlavo e che ho frequentato negli ultimi mesi ) potesse avere un “certo” interesse per me se – in un primo momento – lo respingo più volte ( con modi bruschi ) e lui dopo un pò torna di nuovo alla carica ( con modi gentili ). naturalmente, posso aver avuto un abbaglio, o aver giocato male le mie carte…. ( ipotesi più probabile ). o, ipotesi ancora più probabile, anche il mio lui è una “vittima dell’ era moderna” ( per usare un’ espressione in stile “Arancia meccanica” )cioè di quel meccanismo perverso e insano di cui parla golem nel post 325, e per il quale una persona è portata a cercare all’ infinito ( in un febbrile e insensato gioco di conquista proiettato su partners sempre diversi ) ciò che in realtà avrebbe già al proprio fianco per sentirsi “appagato”. con questo non voglio dire di essere perfetta, o che sicuramente sono la donna adatta a lui al 100%. voglio solo dire che, come giustamente sottolinea golem, un tempo per una donna ( ma anche per un uomo ) era molto più semplice farsi apprezzare da qualcuno e farlo innamorare, perchè non si viveva le relazioni in una folle logica consumistica, ma ( quand’ anche non erano fondate su impegni ufficiali ) le si portava avanti perchè comunque le persone si conoscevano, si scoprivano, non si buttavano via come spazzatura, anche dopo averle “consumate”.
Di queste “logiche” distruttive del consumismo sessuale ritengo che siano però “vittime” sopratutto le persone con una mente “chiusa”, quelle cioè che non capiscono che la VERA libertà di oggi di vivere i rapporti non consiste nel cambio infinito dei partners sentimentali e sessuali, ma nello scegliersi a vicenda, nel conquistarsi per QUELLO CHE SI E’, e non per ciò che rappresentiamo nella comunità ( la “brava ragazza” da sposare, il “buon partito” per campare la famiglia ).
P.S. nel caso tu non lo sapessi, “Arancia meccanica” è un bellissimo film del 1970 diretto dal regista Stanley Kubrik
Golem
Non ho sempre tempo per leggerti/vi , però credo che la tua modestia non sia giustificata . Il tuo spessore intellettuale è indiscutibile come la tua capacità di introspezione . Io , vivendo una vita diversa , sono solo un osservatore ! A volte imparziale ed altre maggiormente coinvolto.
E’ anche vero che io ,se il mondo intorno a me cambia ed è cambiato, non posso limitarmi a considerarlo sbagliato o diverso da cosa vorrei, né avrebbe senso chiudermi nel mio guscio ! L’intelligenza è data dalla capacità di adattamento senza tradire sé stessi . Paradossalmente , sono io ad essere in difetto in un contesto mutato.
Del resto vivo la realtà e non la sua trasfigurazione che desidererei .Detto questo, credo ancora che la personalità faccia la differenza e malgrado io pensi di averne , ci sono delle sfaccettature che prima consideravo secondarie e mi sbagliavo! Nel senso che le ritenevo legate alla situazione vissuta nel momento ed al loro libero fluire! E questo fino a quando, per puro caso e recentemente ,mi sono accorto che niente è così casuale , ma il nostro essere contro oppure a favore di qualcosa , nasce dai nostri stati d’animo che, a loro volta ,sono influenzati sia dall’approccio analitico che emotivo a medesime situazioni! Le cose più semplici spesso sfuggono dalla visione d’insieme ed anche l’esperienza , che dovrebbe aiutare potrebbe, invece , diventare un limite .
Guarda il tuo caso : Sappiamo bene come la “vivi” ,ma pensa per assurdo e per un momento che la tua compagna era (seppur sbagliando tu ci racconti) rimasta fedele a qualcosa in cui credeva . Ella era anche un’altra persona in quel momento , diversa da quella che è adesso . Ponendoti nella visione di lei nell’odierno non ti capaciti di quanto sia accaduto nel suo passato .
Ma sovrapponi due immagini diverse!
Quel suo crederci fortemente ,ed escludendo per un attimo l’oggetto della sua devozione (e non conta chi è lui per te, ed ormai è scomparso, ma cosa era lui per lei in quel momento), ha costruito la lei che hai adesso e di cui vai fiero.
Magari nel corso degli anni queste cose le avrai già sentite e non ti hanno lo stesso convinto . Ben inteso io non voglio convincerti ed ho allargato un attimo il discorso per una sorta di analogia trasversale nel modo di porsi verso tante situazioni! Siamo noi a “decidere” che esso sia positivo o negativo ma per questo ne godiamo o ne paghiamo le conseguenze. La prima cosa a cui fare attenzione è il non essere vittime di noi stessi!
Maria Grazia,
“immagino che il discorso valga anche per i maschi, vero ?….” – certo che sì, anche per loro vale lo stesso metro di giudizio, che poi giudizio vero e proprio non è, in quanto in questa società ognuno è libero più che mai di vivere e di morire come gli pare e piace (meglio se lo fa senza fare del male a nessuno).
secondo me, però, la libertà andrebbe gestita con buon senso, tenendo in considerazione che il sesso è una cosa, l’amore qualcosa in più. giusto vivere ogni aspetto della vita nel modo più pieno, dandogli il giusto nome e la giusta connotazione, meno apprezzabile il lasciarsi andare ad eccessi oppure ingannare se stessi.
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Golem,
vero che oggi tutto è volto al consumismo, e che è inutile opporsi ai cambiamenti, talmente rapidi da sconvolgere in sequenza intere generazioni.
l’essere umano, però, non è mai cambiato più di tanto nei suoi aspetti più significativi e più profondi. e non è che in passato tutto sia stato in ordine e non ci sia stata confusione. credo che anche allora non fosse facile distinguere e scegliere in ambito amoroso.
secondo me, ha sempre fatto e continua a fare la differenza sapere chi sei e cosa vuoi. tutto il resto dipende da un’infinità di fattori, non escluso un pizzico di fortuna. concordo con Kid: “La prima cosa a cui fare attenzione è il non essere vittime di noi stessi!”
Kid, mentre leggo della tua condivisibile ipotesi sulla genesi degli eventi che condizionano le nostre scelte e quindi la nostra vita, non posso tuttavia non notare quanto questi possano assumere, per caso, una direzione diversa per un semplice cambiamento d’umore o di stato d’animo. Infatti tu stesso dichiari di aver compreso con una frase che mi sembra paradigmatica che “…mi sono accorto per puro caso che niente è così casuale”.
Sembrerebbe un ossìmoro ma non lo è, è invece la condizione normale con la quale si compiono gli eventi delle nostre vite, il risultato dei quali eventi è dovuto a un cocktail di una serie di situazioni, volute, ma nelle quali entrano in gioco fattori aleatori occasionali che ne cambiano gli esiti. Come pure casuali, per le quali la nostra personalità interviene in maniera evidentemente soggettiva nella lettura della vicenda, traendo un risultato che con altre personalità (e umori) sarebbe diverso.
Quello di cercare una ragione per ogni situazione, è un bisogno esclusivamente umano, che ha avuto risvolti che hanno cambiato la Storia, a cominciare dalla ricerca del senso della vita attraverso il trascendente. Io sono convinto che dopo la vita si tornerà ad essere quello che eravamo prima di nascere, ma come tutti ci penso, e quando mi fermo a pensare perchè ci penso, mi rendo conto che quel comportamento è un bisogno naturale dell’essere umano. E anche se la ragione non ha prove, l’anima le “trova”, perchè ne ha bisogno, per andare avanti, per darsi uno scopo, per dare un senso a tutto insomma.
Ma mentre facciamo questo, ci sfugge che la vera ragione di quella domanda nasce da un umano, egoistico bisogno di sopravvivenza, e non dal Desiderio di amore verso quel Dio che dovrebbe rispondere alla nostra domanda. In questo senso mi sono posto più volte la sacrilega domanda se è Dio che ha creato noi, o se non siamo noi che abbiamo bisogno di creare Dio.
E’ lo stesso nelle relazioni del più profano amore “terrestre”, nel quale l’oggetto della nostra passione, interesse e scopo sentimentale, è in fondo lo “specchio” nel quale proiettiamo la “nostra” immagine idealizzata. E tanto più è severa questa immagine che abbiamo di noi, tanto più siamo esigenti al riguardo.
Certo, quando parli di quell’esperienza della mia lei, non ho dubbi che questa abbia contribuito a renderla la donna che oggi è con me. Ma lo è,(quanto lo sono io con lei) in quanto ” E'” con me, quanto non lo sarebbe stata se fosse stata con lui. Caso e “cocktail”, sempre