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Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uqbardeva.
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verità
io non me la prendo con nessuno ! nè tantomeno con chi non ce la fa più ! prendo solo atto di una realtà oggettiva: in una società dura e crudele come la nostra è ovvio che per sopravvivere devi farti “venire la pellaccia” e a volte, PURTROPPO, devi trasgredire a qualche regola. Io da una parte capisco pure quelli che si beccano 10.000 euro al mese per non fare un c.... e che hanno tutto l’ interesse a NON CAMBIARE LE COSE: non sono persone crudeli, sono semplicemente persone PARACULE che hanno capito come gira il mondo e vi si adattano di conseguenza. idem quelli che si arricchiscono operando ai limiti della legalità. Non sto dicendo che TUTTI DEBBANO FARE COSI’, anche perchè sarebbe materialmente impossibile. Ma bisogna riconoscere una volta per tutte che fare i Don Chisciotte della situazione non paga, e non pagherà mai ! si è creata una società individualista, e in una società individualista le cose funzionano così. ognuno pensa per se e solo i più scaltri sopravvivono. se invece vogliamo abbattere tutto questo dobbiamo FARLO TUTTI INSIEME E FARLO SERIAMENTE ! non vi potete aspettare che la democrazia rappresentativa o l’ “eroe” di turno sistemino le cose. Si deve cominciare da noi stessi, e dalle piccole cose pratiche di ogni giorno ! quelli che piangono miseria sono gli stessi che non accetterebbero mai di crearsi un lavoro autonomo dal nulla, o delle cooperative di servizi con altri disoccupati. sono gli stessi che non accetterebbero mai lavori di vendita a provvigione ( gli unici lavori di cui ora si sente davvero il bisogno ma che nessuno vuol fare perchè vogliono tutti la pappa sicura ). Beh non funziona più così, mi spiace… le cose sono cambiate ragazzi. il posto fisso non c’è più, il sistema finanziario basato sulle banche non è più sostenibile per il comune cittadino, e chi vuole realizzare qualcosa deve GUARDARE LONTANO. giusto per fare un esempio… nelle grandi città della Germania vendono appartamenti per 40/50.000 euro. ed è un ottimo investimento per chi vuole aprire un ufficio o avviare un’ attività. basterebbe vendere la casa di proprietà che uno possiede qui in Italia ( e che ormai è diventata solo un peso ), e con il ricavato realizzare questo progetto. ma la gente ti risponderà sempre la stessa cosa: ma è un’ idea folle, non posso vendere la casa in cui sono cresciuto, non posso lavorare in proprio, è rischioso, e poi sono italiano e DEVO vivere in Italia. temo che ragionando così non si va da nessuna parte ! …
M
lungi da me sostenere teorie di appoggio ai terroristi. anche perchè il terrorismo in Italia, tralasciando la sua crudezza, non è servito a nulla se non a creare ulteriori problemi alla condizione del cittadino comune nel nostro paese. Converrai con me però che la cosiddetta democrazia rappresentativa di cui tu parli di fatto non esiste, ed è solo un paravento per tener buoni gli italiani nell’ attesa ( piacevoli per alcuni, drammatica per altri ) dell’ affondo totale. Posso anche credere che una volta ci fossero dinamiche diverse ed effettivi ideali da difendere, oggi però quel mondo non c’è più, ci sono solo interessi privati spartiti tra anime nere e capitani di ventura. noi comuni cittadini altro non siamo che le pedine di questa scacchiera sulla quale vengono decise le sorti del mondo.
non mi dilungo sulle cose che ha fatto o non ha fatto il M5S, ma di cose concrete ti assicuro che ne hanno fatte ! poi naturalmente loro devono anche avere la possibilità di andare al potere attraverso il voto elettivo dei cittadini, altrimenti è tutto inutile. il problema è che i movimenti rivoluzionari non andranno mai al potere, perchè il sistema elettivo è più truccato del superenalotto e anche perchè molti cittadini votano male perchè sono rincoglioniti dalle balle che sentono dai mass media !!!
secondo me in Italia non dovrebbe più esistere un governo centrale, ogni regione dovrebbe liberamente amministrarsi da sè e spartire gli introiti delle tasse solo entro il proprio territorio. e inoltre il nord italia dovrebbe staccarsi a livello secessionistico dal centro-sud. ma ovviamente queste sono solo mie opinioni personali e non ho la pretesa che sia la ricetta magica per salvarci dalla catastrofe ( ormai imminente ). tornando ai rapporti di coppia, che poi è il tema su cui dovrebbe vertere la discussione, sicuramente la situazione generale incide come dice verità, ma poi la volontà di far funzionare le cose penso dipenda sopratutto dai singoli soggetti direttamente interessati. e mi pare che questa volontà, a prescindere dalle condizioni di vita di ognuno, sia sempre più scarsa ….
Verità,
“Giampaolo, anche io sono molto d’accordo con il post di M. Terribile ciò che racconta. Temo che a te, Giampaolo, sia accaduto qualcosa di molto simile. Un male terribile che doveva e poteva esserti risparmiato, e come scrive M. ”Che una persona tradisca accade, ma in ogni caso ci sono dei limiti che non devono essere superati, altrimenti mi siamo umani ma bestie” (che poi lo dicevi anche tu prima che M. arrivasse, mi pare).
Mi verrebbe da dirti, per consolarti, Giampaolo, qualcosa come: perdonateli, perché non sanno ciò che fanno…”
Eh si proprio così Verità. A mio parere nella vita esistono quattro cose terribili: la malattia, la morte delle persone care, i divorzi, la perdita del lavoro.
Nel mio caso non è stata solo una separazione. Io credevo in quella donna, ci credevo davvero e cercavo IO di stare attento a non farle del male.
Non mi aspettavo che lei lo facesse a me, soprattutto nel modo in cui lo ha fatto.
Mi ha fatto crollare un mondo, il mondo. E non ce n’è un altro di mondo.
Qualcuno mi ha scritto e mi ha detto che un amore anche se finisce, vale la pena di averlo vissuto.
Non sono completamente d’accordo.
Che senso ha aver vissuto un amore che poi ti ha regalato la più cocente delusione della tua vita e le ferite più profonde che niente e nessuno ti ha mai dato ?
La persona che più ho amato e che dice di avermi amato (???!!!) è stato il presonaggio più feroce, cattivo e falso che io abbia, fino ad oggi, mai incontrato.
Valeva la pena ? Non credo proprio
Ciao cara ROSSANA un abbraccio,
ho avuto giorni un po’impegnativi e non sono riuscita a scrivere. Sai sto studiando proprio per lavorare nel sociale, servizi sociali ai quali mi pare tu abbia accennato in un post.. ho iniziato a fare un tirocinio nel settore e devo dire che in soli due giorni le emozioni che ho provato sono state davvero forti e significative. spero tanto di potermi realizzare in questo ambito perchè credo davvero sia la strada giusta per me. anche se ancora il percorso è lungo e non certo immediato…
per quanto riguarda l’amore io e lui ci siamo scritti ma non ci siamo più visti, decisione di vederci poco che abbiamo preso insieme. abbiamo cmq parlato di noi e a quanto pare la sua relazione con l’altra non è partita, ma a me in ogni caso nn cambia nulla. non potrei tornare nella situazione di prima nè essere il ripiego, questo è sicuro.
ogni tanto sentiamo la malinconia e ci scriviamo. lui dice che anche lui mi vuole bene che gli manca il mio sorriso, il mio corpo, le ore passate con me.. ma che intendeva il ns rapporto come amicizia e sesso e vedendo che a un certo punto a me non bastava più e ci stavo male, ha deciso di interrompere la relazione. già..e cos’altro dovrei aggiungere io? dovrei essere contenta o arrabbiata? a volte mi sembra che stiamo diventando patetici.
a me quello che avevamo, che eravamo bastava. bastava per provarci almeno a stare insieme. a lui no e non c’è niente che io possa fare per cambiare le cose. tutto qui. alla fine le cose sono molto semplici. tu mi chiedi se sono triste. sì quando non ho la testa impegnata in altro lo sono. sono triste perchè una persona che sento così vicina la devo tenere lontana. sono triste perchè mi manca quello che eravamo e quello che potevamo essere. sono triste vedendo tanti coetanei sistemati mentre io resto al palo e la solitudine diventa cronica. sono triste perchè avrei bisogno di svagarmi, conoscere nuova gente ma non ho le giuste amicizie per farlo.
è solo che a un certo punto si devono accettare le cose per quelle che sono e andare avanti anche se a tentoni. cresciamo col sogno dell’amore, del lavoro e la vita sociale gratificanti, di un’esistenza piena e felice alla portata di tutti. ma la verità è che non è così, non è detto che questo avvenga per tutti. non è un diritto e non è neppure detto che a comportarsi bene e a fare tutto sempre bene si riceva il giusto corrispettivo. la sofferenza fa parte della vita bisogna prenderne atto e restare a galla.
Maria Grazia: “la volontà di far funzionare le cose penso dipenda sopratutto dai singoli soggetti direttamente interessati. e mi pare che questa volontà, a prescindere dalle condizioni di vita di ognuno, sia sempre più scarsa ….”
Sì, sono d’accordo…
Inoltre, c’è un aumento diffuso di fragilità emotiva. Paure, insicurezze, complessi di vario tipo. Narcisismo “come moda”, false e irrealistiche aspettative ecc. Tutto sempre molto legato ai cambiamenti sociali e la “spinta”, di cui ti ho parlato (pubblicità ecc.) culturale. Tutte cose che incidono pesantemente sulla possibilità di costruire rapporti solidi. Basti pensare che io, ad esempio (al di là dei rapporti sentimentali, nonché dell’aggravarsi della situazione lavorativa) ho visto, vissuto, un cambiamento NETTO, riguardo le amicizie, nel giro di meno di dieci anni. Questa cosa, ma solo oggi, non posso non “notare” che coincida con: la crisi, il peggioramento della situazione lavorativa, l’arrivo di Facebook. Quest’ultimo, se ha avvicinato persone che non si vedevano/sentivano da anni, ha allontanato le persone che erano veramente “in contatto”.
Giampaolo. Io ti comprendo, ma per essere propositiva, nel tuo caso almeno (visto che io ho problemi di vario tipo), vorrei dirti che credo che la tua situazione sia abbastanza complessa. Si dovrebbe parlarne un po’. In sintesi: affrontandola come stai facendo ora, non ti “sblocchi”. Aggiungo che la mia idea (e può darsi benissimo che mi sbagli) è che è precisamente lei ad averti creato il “blocco”. Il famoso: si poteva evitare. Anzi: si doveva proprio. Sospetto anche in maniera “inconsapevole”.
Giampaolo, sono stata, qui, in una situazione abbastanza allucinante. Tu lavori, hai una vita, delle sicurezze, degli amici. Hai la possibilità di avere una vita. Bisognerebbe che tu provassi a comprendere l’origine del “blocco”. Ho capito che tu ti definisci “semplice”: ma l’essere umano è complesso. E tantomeno è “semplice” la situazione che lei ti ha creato. Io mi sono dovuta leggere montagne di roba di psicologia. Parlare, confrontarmi con altri, scivere, leggere, infine mi si è accesa la lampadina… E ho dovuto, ma proprio dovuto, parlare col mio ex, per questo “blocco” che mi si era creato, e che mi ha creato lui (e se perché lui era stronzo, o era “inconsapevole”, o un grandissimo ipocrita, o mi amava ancora ma ha rinunciato ecc.: poco cambia ormai, dovevo fare questa cosa). E prima, e dopo, questo, ho dovuto fare un lavoro mentale enorme, veramente stancante.
Non bastasse che ero arrivata a casa qui per soli due giorni, e ho trovato problemi (di cui già sapevo, in parte, ma non immaginavo…), e mi sono trovata (perché non ho raccontato tante cose)… Che avevo due famiglie distrutte: la mia d’origine e quella che mi ero (credevo) costruita e mi stavo ancora costruendo. Ma ancora non lo sapevo.
Ero già in quel momento sfinita, ma non basta, travolta dalle preoccupazioni qui e dal terremoto con lui a distanza, ho poi dovuto affrontare il “blocco” che mi si è creato. Ma mica è bastato il “chiarimento” con lui. C’è stato tutto il lavoro di prima, e di dopo, cioè di ora, perché mica è finito. Solo che, almeno, il blocco non c’è più. E stai sicuro che se io avevo un lavoro… A quest’ora stavo mille volte meglio, perché come sai con i soldi si possono fare tante cose e io avrei fatto tutte cose che mi avrebbero fatto bene, te lo garantisco.
Quindi, Giampaolo, tu dovresti, secondo me, ancora capire certe cose. Non hai elaborato questa faccenda, ancora. O se tu “credi” di averlo fatto, lo hai fatto nel modo sbagliato, in un modo che non “scioglie” certi nodi, essenzialissimi da sciogliere perché tu, per tornare a vivere devi sentirti “liberato”, e non credo che tu ti senta ancora così.
Quindi ripartirò dall’inizio. Giampaolo, questa donna, il tuo ex grande amore, ti tradisce, non solo, ti fa il MASSIMO MALE possibile immaginabile, che poteva e doveva, evitare almeno di fare. Bene, facciamo con quello che abbiamo. Devi “sciogliere” questo punto. Ti ha buttato addosso un fardello enorme. E tu te lo stai portando ancora…
Te ne devi liberare, di questa cosa. Facile a dirsi, meno a farsi. Infatti, le persone vanno a finire dallo psicologo perché non sono cose che si possono affrontare così, con io che ti dico due cose e tu ti “sblocchi”. Sono appunto cose complesse. Devi capire dove risiede il PUNTO del blocco, o se tu opponi resistenze tali per cui resti sempre in quel punto in cui ti trovi, che però non è il PUNTO vero su cui tu ti devi concentrare.
Scommetto che ho fatto un gran casino e tu ora sei più confuso di prima, ahahah 🙂
Ci vuole molta volontà, poi, Giampaolo, per uscirne. Guarda, io potrei dirti: sai, io dopo questa cosa con lui, ho chiuso. Non starò più con nessuno, fine dei giochi. E ti ripeto che se io avevo un lavoro… Sai dove ero ora? A curare, e “amare” tutte le cose che ho curato e “amato” nella vita, in più ne avrei fatte altre, come sempre ho fatto in vita mia. Non posso, ahimè.
Ciao Verita
Parto dalla fine del tuo post.
Guarda che ho ripreso a fare, a curare ed amare, le cose che mi piacevano già da diverso tempo.
Ne faccio di cose sai? E per fortuna, come giustamente dici tu, ho un lavoro. Anzi sti spendendo troppo, non mi precludo nulla, devo darmi una regolata perché “sforo” spesso. Sto spendendo davvero troppo e non va bene.
Ma, detto questo, c’e’ un “ma”. Non so cosa intendi per “blocco”, non l’ho capito in realtà.
Posso solo dirti che il pensiero di quanto é successo mi perseguita. Ci penso sempre purtroppo.
Non é tanto un lutto, quanto un trauma.
Giampaolo ciao. Io non ho dubbi che tu abbia fatto e faccia cose che ami e ti impegni (pure spendendo troppo eh eh), ma come vedi:
“Mi ha fatto crollare un mondo, il mondo. E non ce n’è un altro di mondo.”
“Posso solo dirti che il pensiero di quanto é successo mi perseguita. Ci penso sempre purtroppo.
Non é tanto un lutto, quanto un trauma.”
Ora, io non sono una psicologa, per cui uso dei termini inappropriati, termini che “mi vengono” dalla mia esperienza: ma credo che la sostanza non cambi.
Se leggi la frase “non c’è un altro mondo”, capirai che c’è un “blocco”. Ti pare?
C’era il mondo di prima e non c’è un altro mondo, per te. Stai facendo cose PRATICHE, anche belle, ma dentro di te, non stai PROCEDENDO. Si “ricomincia” a vivere quando ci si “libera”, quando si “sciolgono” certi nodi, certi PUNTI. E tu, con ogni evidenza, non lo hai ancora FATTO. E lo DEVI fare: se vuoi VIVERE. Ma davvero.
Quindi proseguo a cercare, insieme a te, di “sbrogliare” un pochino la matassa. Ma ti ripeto, fin d’ora, che lo devi VOLERE. Altrimenti non servirà a nulla.
Vogliamo dare il nome di “trauma”. Va bene, non cambia nulla. La sostanza non cambia. DEVI affrontare questo trauma. Dopo che lo avrai fatto uscirà il tuo dolore. Tu lo devi lasciar scorrere, il tuo dolore! Sennò te lo tieni lì, a vita!
Allora, io sospetto questo. La tua “cara” ex signora ti ha buttato un fardello addosso, e tu te lo stai ancora tenendo e persino accarezzando! Te lo tieni lì, e te lo accarezzi notte e giorno!
Lei ti ha addossato la colpa di tutto, e tu te la stai tenendo dentro questa cosa. Ciò ti impedisce sia di vedere le cose COME SONO, come SONO ANDATE, sia di vivere ORA!
Devi decidere chi ERA lei al momento che è successo tutto. Non puoi affrontare la cosa con l’impostazione che LEI era SEMPRE quella di prima, che tu conoscevi e amavi. Così non ne esci. Sai cosa sospetto che tu stia facendo: che tu sei ancora al punto che LEI ERA sempre LEI, e quindi lei ti ha fatto di tutto, ma tu stai lì, ad accarezzare una IMMAGINE di lei, che non esiste!
Vuoi rovinarti la vita per una IMMAGINE?
Per conservare, a vita, quella immagine?
Non vuoi accettare che lei era un’altra, da quel punto in poi. E se lo dici, che lei era un’altra, tu NON LO ACCETTI, perché a quel punto dici: mi ha distrutto la vita! E perché lo dici, perché sei incapace, ancora, di CAMBIARE un punto di vista.
Ti fai del male così, Giampaolo.
Il mio ex è diventato un altro: quando gli ha fatto COMODO. O quando non gli servivo più. O quando ho avuto un crollo psicofisico e avevo problemi in famiglia. O quando la sua ex famiglia, che gli ha fatto la guerra da sempre, siamo stati travolti, si sono “insinuati” pesantemente nella nostra vita, nel nostro amore, finché LUI non ce l’ha fatta più. Dopo che IO non ce la facevo più. Anche perché non posso farmi carico di problemi di persone persino a me estranee che entrano in casa mia, ma poi non vogliono risolvere i LORO problemi tra LORO, ma ci devono buttare in mezzo me, non solo: identificando Me come il loro VERO (ah ah) problema. Non ho fatto che ((crollando al suolo, perché io sono stramazzata al suolo, perché AMANDOLO sono andata avanti finché non sono stramazzata) SPOSTARMI di lì. E il mio ex mi ha addossato la colpa della NOSTRA FINE. E io certe persone non le ho nemmeno nominate… Sono certa che nella tua storia, se fosse stata GESTITA la FINE in una maniera un po’ diversa, un po’ più umana, ora non staresti così. Perciò ti dico che devi tornare indietro, e ricominciare da lì. Penso che tu abbia “saltato” passaggi importanti. Devi scioglierli, certi “nodi”. Il mio ex è diventato un altro in tre mesi? Diceva, piangeva, affermava di amarmi, si disperava. Convintissimo che se stavamo così male era perché ci amavamo e dovevamo stare insieme. Dopo pochi mesi ti dice che “è cambiato”. Comprendi? Parlava di una relazione per la vita. E io mi sono data varie spiegazioni, tutte purtroppo negative, ma sono tutte validissime spiegazioni. Una fra queste è che DI SICURO lui aveva iniziato a “cambiare” da prima, vivendo sotto lo stesso tetto e “costruendo” ancora (ah ah ah… Col cavolo che stava costruendo… Stava distruggendo… Sotto sotto… E se era convinto di star costruendo, non sentiva ragioni che tutto ciò era FRAGILE, quindi…). La tua ex “signora”, caro Giampaolo, “lavorava” per sé, da un certo punto in poi, stando sotto lo stesso tetto e continuando a dirti “ti amo”. Tu vuoi rovinarti la vita per questo? Dici che allora per venti anni “mentiva”? No, Giampaolo, non “mentiva”: gli andavi bene. Solo che, dettaglio… quando certi “cambiano” si mostra la qualità della PERSONA, che è indipendente DA NOI. Lei aveva “risolto”, aveva un altro, e quindi? Che bisogno c’era di dimostrare rispetto, gratitudine, BENE nonostante tutto? Nessuno. PER LEI. Ciò accade o ai deboli o agli opportunisti o ai disturbati di mente… O le tre cose insieme…
ciao Valinda,
grazie per le notizie. non immaginavo che nella circostanza in cui ti trovi potessi non essere triste: l’importante è che tu non lo sia troppo. e poi di solito fa bene sfogarsi un po’…
“non è detto che questo avvenga per tutti. non è un diritto e non è neppure detto che a comportarsi bene e a fare tutto sempre bene si riceva il giusto corrispettivo. la sofferenza fa parte della vita bisogna prenderne atto e restare a galla.” – utile presa di coscienza della realtà, che contribuiamo a formare tramite il nostro temperamento. realtà è anche il tipo di rapporto che si è venuto a creare con l’uomo di tuo interesse, che è bene tu tenga sempre presente.
in bocca al lupo per il futuro!