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Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uqbardeva.
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La verità fa male,
“…l’esempio delle 8 del mattino, che se ti dice che viene viene, a meno che non gli succeda qualcosa di grave. Dico cose banali, e infatti… Siamo all’ABC”
Io,
“Non voglio cose tanto ovvie, da scadere nel banale.”
Ecco, appunto.
La tua e la mia considerazione casca a pennello, e sancisce una diversità completa nel modo di percepire le cose, di ragionare, di discutere.
Binari paralleli.
Non capisco da cosa nasce l’esigenza di scrivermi una cosa ovvia.
“o più banalmente anche di un impegno preso, che potrebbe poi essere di lavoro o altro) lo si dimostri”
Gli impegni vanno mantenuti, certo.
C’ è qualcuno che può asserire il contrario?
“volendoti dire che nei rapporti, non solo amorosi, ma anche di amicizia, occorra essere affidabili”.
C’è qualcuno che può negare l’importanza
dell’affidabilità in qualsiasi tipo di rapporto personale?
Ma di che stiamo parlando?
Sono ragionamenti-ivolucro, questi. Non vanno a sviscerare nulla e non rivelano nulla che non possa essere facilmente visto da tutti.
“Perché se un “amico” mi dice “non sentirti sola, ti voglio vedere”, poi mi chiama tra sei mesi e mi domanda “che fai di bello”, scusate di nuovo… Ma ci stiamo a prendere… Eh?”
Ecco, questa è una di quelle tipiche persone che meriterebbe sonori calci nel culo, ma dati bene!
Gli amici sono un’altra cosa.
Verità, commento n. 1318.
E già, proprio come dici tu.
L’esempio del “ti passo a prendere alle 8” era inteso per far capire che se si prende un impegno lo si deve rispettare. A meno che non dipenda da noi.
E non c’entrava l’arco temporale. Che d’altra parte avevo già contemplato citando il fatto di aver preso un impegno ben più lungo (con mia moglie) e di averlo a tutt’oggi rispettato.
Parlavo di garanzie insomma, di certezze, che un uomo che sia uomo, a mio parere, in certi frangenti deve saper dare.
Fermo restando che va vissuto il presente, così come proclamava il buon Lorenzo. Visto che del doman non v’é certezza!
E l’esempio dei miei amici mi sembrava calzasse ancora meglio visto l’orizzonte temporale addirittura superiore a quello del mio matrimonio. 40 anni mi sembra un orizzonte temporale discreto. O no?
Ma va be. Come dice il buon M……non fa niente!
“Maria Grazia, se ti metto di buon umore ora che ho l’umore nero, e ce l’ho da quando ti “conosco”, figuriamoci che risate ci saremmo fatte quando stavo bene! : )”
questo è poco ma sicuro mia cara ! 😉
“Stavo quasi per proporre a Giampaolo guarda… Di venire in spedizione punitiva da te, per darti una RESETTATA UMANA come si deve. : )))”
quando volete ragazzi ! basta che non vi scandalizzate per la mia vita tutta rock n’ roll, sesso e bar di bassa lega ! 😀
“Che qua, se non ci sbrighiamo, mi diventi un’aliena del tutto”
credimi .. ci somigliamo più di quanto pensi 😉 ma non devi stare male per questo ! 😀
“Che poi non sapevo dei computer… Io mi credevo che tu lavorassi nel settore trasporti, con tutti sti camionisti e i bar con biliardo in cui ti fermi! :)”
sono una cattiva ragazza ma mi piace apprendere e studiare ! 🙂
“L’esperienza sessuale poi che significa? No, perché secondo me una che fa l’amore con uno per dieci anni, ho la vaga sensazione che “pratichi” molto di più di un’altra che negli stessi dieci anni è stata con una trentina di uomini per una notte o giù di lì”
verità
su queste cose nessuno può avere certezze assolute. può darsi che molte donne single abbiano poche esperienze sessuali, come ce ne possono essere altre che fanno sesso regolarmente, magari in storie non ufficiali o addirittura “clandestine”, cioè con persone già impegnate. non partire dal presupposto che siccome una non è sposata o fidanzata ufficialmente, ha solo storielle occasionali. io ho frequentato regolarmente per cinque anni sempre lo stesso ragazzo, e anche se non stavamo insieme ufficialmente in quel periodo facevo sesso solo con lui. e non perchè me lo chiedesse lui di fare così, ma perchè lo volevo io ! perchè se mi interessa una persona poi per me tutti gli altri non esistono.
l’ unica cosa bella di questo mondo, è forse proprio che l’ umanità è complessa e variegata e le dinamiche che regolano la vita di una moltitudine di persone non si possono racchiudere in copioni ripetitivi e standardizzati. La realtà va sempre ben oltre ciò che comunemente ci si immagina.
nella vita di noi donne single, oltre agli amanti fissi che amiamo ma che non ci vogliono per un impegno ufficiale, c’è anche un’ altra categoria, il cosiddetto “soccorritore”, ovvero quel tipo di uomo che magari non amiamo alla follia, ma con cui c’è un buon feeling umano e istintuale e anche con costoro si possono stabilire “relazioni” durature nel tempo.
concludendo: la leggenda secondo la quale la donna single sarebbe una specie di femmina disumanizzata che se li passa tutti e ha solo incontri fugaci, è una convinzione tanto diffusa quanto falsa !
e questo è solo uno dei tantissimi punti sul quale c’è ancora troppa NON CONOSCENZA delle dinamiche dei rapporti moderni tra i due sessi.
M., scusami, ma tu non hai compreso, con OGNI evidenza, una cosa SEMPLICISSIMA che ti ha detto Giampaolo, dicendo a lui, peraltro, che “non capisce”. Perdonami, ma questo modo di “discutere”, a me, non piace. Anzi, *non è* discutere. Se non ci si capisce ci si spiega, se si sbaglia ci si scusa e se addirittura non si è capito NOI non si può dire all’altro “tu non hai capito”. Eh. Io ho cercato di indicarti dove, e dovendo scadere io veramente nell’ovvio… Ma solo perché stavo cercando di fare un favore a te, sai M. Poi, se questo allora DEVE (perché tu non intendi vedere DOVE hai frainteso) significare che io dico cose ovvie e tu cose profondissime e originalissime… Allora non mi resta che salutarti, visto che tu non hai alcuna intenzione di discutere e lo hai dimostrato. Ah, un’ultima cosa, che non mi piace: in una discussione pubblica ci si rivolge a tutti. E non ci si “sceglie” gli interlocutori che più ci aggradano o ci sono affini. Altrimenti ci si scambia una mail e ci si parla in modo privato. Francamente, se devo dirti, gli atteggiamenti snob li ho sempre sopportati poco bene, e temo proprio che non inizierò a sopportarli ora… Solo che, vedi, è difficile per me trovare un luogo in cui poter discutere, come si dice, veramente, civilmente e rispettosamente. Se devo “discutere” come fai tu, torno a distribuire “like” su Facebook, che faccio prima.
Rossana, ho conosciuto persone che hanno studiato, ma che non hanno nulla né da dire né da dare. Non sentirti da meno di chi ha studiato, specie oggi, che proprio non è cosa…
Se le persone “che hanno studiato” (classe dirigente: delle peggiori al mondo…), qui in Italia, avessero un valore, stai tranqilla che l’Italia non si troverebbe al punto in cui è. Anche perché i geniali che “hanno studiato”, avrebbero trovato il modo di far fuori questa classe dirigente di parassiti, e invece no… Stanno a studiare, chiacchierare… Insomma, fanno come quegli altri: che quando c’è da fare qualcosa, ma sul serio, per la collettività, si dileguano tutti. E tornano a “coltivare i loro studi”, i “loro interessi”, il “loro orticello”, tanto il posticino di lavoro, o la rendita di papino e mammina, ce l’hanno.
Maria Grazia, ahahahahaha! Certo che ci somigliamo. Però io sono una frana al biliardo. Sai che una volta ho provato? Incredibile! Difficilissimo! Non sono nemmeno riuscita a tirare! Deprimente. : )
Però giocavo a calcio da bambina…
Giampaolo, oltre alla affidabilità, ci vuole tanta, ma tantaaaaaa pazienza. : ))
Verità,
amando la psicologia e avendone qualche nozione di base, a volte riesco a capire abbastanza di una persona non tanto da quello che scrive ma da come lo scrive. ciò non avviene quando questa è descritta da altri. cerco, comunque, di darti una generica risposta.
“Posso dire, per esempio, che inizio a vedere come se avesse PIU’ PERSONALITA’. Cambia continuamente IDEA, obiettivo, umore, sentimenti…?” – i veri e propri traumi, tanto per intenderci, sono assimilabili agli abusi sessuali subiti da bambini e rimossi, magari mai rivelati a nessuno, che nella vita adulta rendono distorto il relazionarsi con l’altro sesso. oppure all’aver assistito a omicidi o a violenze particolarmente efferate, che poi non si è riusciti a elaborare in modo da ritrovare un equilibrio interiore nella propria quotidianità. ma, anche, carenza d’affetto nell’infanzia in soggetti particolarmente sensibili, così marcata da non aver permesso lo sviluppo di un’adeguata autostima. non sono facili da individuare ma danneggiano molto, in vari modi, la personalità di chi se li porta dentro, a volte pure inconsapevolmente.
“E rientra, sempre più, in RUOLI: sa che cosa gli viene chiesto, ed ESEGUE. Ma chi gli sta VERAMENTE accanto capisce che NON C’E’…” – quanto descrivi nel secondo passaggio sembra più il disadattamento di una persona insicura, che, trovandosi in una situazione più complessa di quanto non le sia possibile reggere, cerca di destreggiarsi come meglio può, nell’ottica di non scontentare nessuno. i ruoli fanno parte della vita di tutti e il temperamento non dovrebbe variare troppo nel passare dall’uno all’altro. una semplice terapia d’appoggio, che metta ordine fra diritti e doveri, dovrebbe poter aiutare, se il soggetto ne sente il bisogno.
spero di averti dato un orientamento, su cui, però, sono bel lontana dal mettere la mano sul fuoco.
Verità, e si per carità, hai ragione, oltre all’affidabilità, ci vuole taaaanta pazienza.
Ma anche per il discorso che tu facevi sulle cose ovvie.
L’ovvio sembra scontato ma oggi non lo comprende quasi più nessuno.
Rossana, ti ringrazio.
“amando la psicologia e avendone qualche nozione di base, a volte riesco a capire abbastanza di una persona non tanto da quello che scrive ma da come lo scrive. ciò non avviene quando questa è descritta da altri.”
Con i miei esempi però volevo darti un’idea: una scena calata nel reale. E’ difficile da spiegare. Mi è capitato di notare in qualcuno (persone poi che ho compreso fossero instabili o disturbate) come una specie di “sdoppiamento”, di assurda e repentina “assenza”, anche se tu eri lì, e si stavano facendo le cose più normali. “Assenza” che, bada bene, si capiva che era diversa da quella usuale che si può riconoscere in chi “ha pensieri”, preoccupazioni, stress ecc. Come una specie di black-out, in cui tu ti accorgi che l’altra persona non se ne accorge nemmeno: in quel momento non c’è proprio, tu te ne accorgi… Lasci perdere, fai finta di niente, e dopo un po’ quella persona “torna normale”… In questo senso ti domandavo se QUESTO e non come uno scrive… Può essere il sintomo, insieme ad altri, di un trauma che ha già fatto seri danni… Di cui la persona per buona parte nemmeno si accorge, non sa, e magari più che altro sente un’inquietudine diffusa, di cui non si spiega, e non riesce più, sotto sotto, a sentirsi bene, a suo agio, un po’ in tutte le situazioni e gli ambienti, e se prima magari si giustifica (tipo: il lavoro non mi piace, quindi è normale che io non mi trovi bene) dopo non riesce più a trovare il bandolo della matassa, poiché inizia a stare male anche in situazioni in cui potrebbe stare bene (esempio, relazioni, tempo libero ecc.).
Immagino di essere stata complicatissima.
Ci sono state cose difficili, per me, da capire (e in certi casi, francamente, mi sono detta che: o c’era un disturbo piuttosto profondo, o un trauma altrettanto profondo… Cose che, ovviamente, non potevo capire! Non essendo una psicologa…).
Comunque molte grazie, sei stata molto gentile. Per me può bastare così, a meno che a te non venga di aggiungere altro.
Maria Grazia, di nuovo. Mia cara simile : )
Tu scrivi: “la leggenda secondo la quale la donna single sarebbe una specie di femmina disumanizzata che se li passa tutti e ha solo incontri fugaci, è una convinzione tanto diffusa quanto falsa !
e questo è solo uno dei tantissimi punti sul quale c’è ancora troppa NON CONOSCENZA delle dinamiche dei rapporti moderni tra i due sessi.”
Spero che tu non ti riferisca a me e a ciò che ho scritto, perché non penso proprio cose del genere (donna single disumanizzata, per dire). Sto dicendo che siamo in una nuova dittatura, che utilizza questa pseudo-libertà, in ogni campo (facciamo quel che ci pare eccetera) per rincoglionire le persone… Che sono convintissime (peccato: solo nella loro ostentazione, che tutto va bene, e siamo felici così, e le cose me le scelgo io, decido io eccetera eccetera) non ho capito bene di che cosa, a questo punto (ah già: forse che tutti dovremo morire, già…) mentre io addirittura ho il vago sentore che ci siamo messi in un bel casino… E non vedo “proposte”. Vedo un bel “tiriamo a campare”, “adattiamoci”, “si salvi chi può”. Il che mi pare un po’ pochino… Per la grande “civiltà” d’Occidente.