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Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uqbardeva.
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Verità, io rimango sempre del parere che il Vero Amore non finisce. Altrimenti vuol dire che non era Amore.
Qualsiasi cosa si può rompere. Ma quasi ogni Cisa può essere aggiustata. E se non ti impegni per aggiustarla vuol dire che non te ne é mai importato nulla.
Altrimenti si fa come con i telefonini. Quando non ci garbato più si sostituiscono.
Se tieni ad una cosa dai di tutto per mantenerla in vita.
Maria Grazia, finalmente la verità vera! Tu ragioni così a seguito di batoste ricevute. Così come M. e Verità è ovviamente me.
Ma io non cambio idea su ciò a cui credo. Per ne l’Amore é appartenenza. Io non posso, non riesco a cancellare un Amore perché questo mi ha deluso e mi ha
ferito a morte.
Posso non credere più agli altri così come sostengo da mesi su questo forum.
Perfetta la lettera che hai postato. Sembra scritta con la mia testa. Ho sempre sostenuto che oggi non si conosce se stessi e non si sa ciò che si vuole.
Io ho imparato a conoscermi e a sapere ciò che volevo. Quando mi sono sposato ero cosciente di quello che stavo facendo.
Ma io ero certo di ne. R davo garanzie. Le stesse che do ora. Se prendo un impegno lo mantengo. Altrimenti non lo prendo.
Così come i sentimenti. Non si comandano. Non ho mai detto ti amo in vita mia. Perché é una frase importante. L’ho detta e ripetuta una sola volta nella mia vita. Ma sapevo cosa volesse dire. E i fatti mi danno ragione: io lo saoevo…gli altri non lo sapevano.
Ciao a tutti,
il mio modo di pensare non è una reazione fisiologica, ma una constatazione che deriva da un’esperienza vissuta, finita, metabolizzato e passata.
Io vivo una storia molto bella con la mia attuale fidanzata che sa benissimo come la penso.
Sa di avere di fianco una persona che è prima di tutto centrata su se stesso, e poi sull’esterno.
Alla mia fidanzata non faccio promesse sul futuro, per i motivi che ho già detto, ma l’unica cosa che le posso garantire è la presenza di un mio sentimento vero e forte verso di lei, per tutti i giorni che le starò accanto, che sia un mese, dieci anni o tutta la vita. Non lo so e non mi pongo il problema.
Da quando ho capito che chiedere ai propri amanti delle garanzie, sia una cosa profondamente ingiusta, vivo il mio rapporto in maniera molto più matura e consapevole.
Non ci sono immature dipendenze da soddisfare, perché io dipendo solo da me.
Sono una persona indipendente che non ha bisogno di un rullo asfaltatore che colmi i buchi lasciati da quei traumi che tutti, prima o poi, devono affrontare.
Anzi, io di traumi non ne ho, perché non ho mai lasciato i conti a metà con me stesso.
Io non cerco negli altri delle garanzie per me,non cerco negli altri delle qualità che dovrebbero colmare le mie mancanze.
Le mancanze personali sono, appunto, personali, e non mi sogno più di dire ad una donna “io da te cerco questo, questo e questo”.
Le qualità che mi piacciono le rincorro e le coltivo da me.
Una persona dovrebbe stare con la propria compagna per quello che ha, e non per quello che sarebbe obbligata a dare.
I colpevoli delle nostre mancanze siamo solo noi, e non possiamo gravare sulle spalle di altri.
Non concordo su chi garantisce, a priori, l’esistenza e la non fine di un amore.
Nessuno ha la palla di vetro sul proprio futuro..
Chi afferma il contrario è spinto, probabilmente, da un carattere abitudinario, che preferisce la quantità alla qualità di un rapporto.
Ciao ciao
M.
giampaolo
io credo che essere giunta alle conclusioni a cui sono giunta non significa essere “incattiviti” da passate esperienze, nè tantomeno significa rinnegare quello in cui un tempo si credeva. IO CREDO NEL VERO AMORE, SO CHE ESISTE, CI HO SEMPRE CREDUTO E CI CREDERO’ PER SEMPRE. ma ho raggiunto una consapevolezza e una maturità che mi consentono di avere una visione dei sentimenti che esula da puri fattori opportunistici ( io sono in grado di amarti sono se mi dai la “certezza” che durerà per sempre, solo se mi dai delle garanzie ). questo tipo di “amore”, con tutto il rispetto, io lo lascio ai pavidi, a quelli che hanno la pretesa, o meglio l’ illusione, di voler controllare tutto. Io in amore – ma come anche in altri ambiti – MI SONO ASSUNTA IL RISCHIO DEL VIVERE, ho accettato l’ idea che posso vincere o perdere ( mentre quando ero più giovane l’ idea di “perdere” per me era inaccettabile, e le conseguenti e inevitabili delusioni che poi sono arrivate per questo mio modo di ragionare, mi hanno devastato ). Ho riportato il post di cox non per sottolineare che il vero amore è quello che frena tutti gli istinti e dura in eterno, ma quello che sa ASCOLTARE L’ ALTRO al di là delle etichette che gli si vuole dare ( matrimonio, convivenza, coppia fissa ecc… ) e al di là delle gabbie in cui lo si vuole intrappolare.
il mio pensiero riguardo all’ amore è splendidamente espresso da quanto scritto da M. nel post n. 1282
Scusate gli errori dovuti anche a questo maledetto apparecchio che decidono da soli quali parole usare. Il terzultimo capoverso si chiudeva con” ore” ma doveva essere ” amore”
Giampaolo. Ok, abbiamo capito che non ci sono più i valori dei bei tempi che furono. E che facciamo? Io dico per fortuna, perché certi “valori” di una volta erano pieni di ipocrisia , tu dici peccato. Ma ci sarà qualcun altro, (altra in questo caso) che la pensa come te, non credi? Si tratta di incontrarla, e per questa ci vuole fortuna, come ho detto cento volte, ma bisogna crederci.
Però Giampaolo, capisco che è difficile abituarsi ad una realtà che non ti aspettavi, ma devi avere fiducia nel futuro. So che è una cosa banale quello che ti ho appena detto, ma lo è perché non vedo alternative se si vuol vivere. M dice che esiste solo il presente, ed e’ vero: e’ l’unica cosa che esiste “concretsmente”. Ma contrariamente a quello che dice M, il presente non esisterebbe senza il passato e non avrebbe senso senza il futuro. Il futuro lo si puo’ progettare, immaginare, e si vive immaginando e progettando, perché questa e’ la prerogativa che caratterizza l’intelligenza dell’uomo ma anche una necessita’, sono hli animali che vivono solo il presente, e sono rimasti tali proprio per questa loro caratteristica. Quando un uomo smette di progettare smette di “vivere”.
Poi, sai com’è, può succedere anche di non farcela, ma se non ci si prova, se non si spera non c’è la si fa di sicuro.
Io credo che dovresti smetterla di imprecare contro i tempi che viviamo, perché tanto non cambiano. Non serve a niente. Serve più continuare ad essere se’ stessi e continuare a “vivere” il proprio mondo, quello col quale si “viaggia” in questa vita. E se qualcuno da quel mondo e’ ” sceso”, si è liberato un posto, e chissà che questo non venga presto occupato da un’altra passeggera.
Ma M ha ragione: nessuno può garantire il proprio futuro sulle aspettative di un altro. È per questo che muoiono gli amori ( e cambiano gli ormoni che li hanno fatti nascere)
Ciao
“il presente non esisterebbe senza il passato e non avrebbe senso senza il futuro”.
Golem, questa è retorica, e non vale.
Ovviamente non c’è presente senza passato ed il domani arriverà sempre, fino a quando sorgerà il sole.
Dico solo che essere delle persone centarate su ciò che si fa, essere concentrate, è un bene prima di tutto per se stessi e poi per gli altri.
Io credo nell’amore, tanto è che lo sto provando sulla mia pelle, ed è un tipo di amore decisamente più maturo e completo del mio penultimo. Io mi nutro di questo che c’ è ADESSO, e io non sono uno che trasmette a chi mi sta vicino, il patema di chi sta su un ciglio del burrone. Sono dell’idea che i rapporti umani vadano curati. Compresi quelli amorosi.
Credo nelle cose concrete e non nelle favole. Forse questo può creare delle insicurezze a chi sicuro di suo, non è.
Si dice che i valori di una volta non ci siano più.
Ecco, io non sono d’accordo su questo.
I valori sono l’espressione di una società in un dato momento storico, in un luogo geografico, e la storia cambia, e con lei i suoi valori.
I valori diventano peggiori? Migliori?
Dipende. È una valutazione soggettiva.
Ogni persona sceglie quali valori abbracciare, quali barattare e quali scartare. Sceglie in base alla propria coscienza, ai propri studi, alla propria educazione.
L’essermi svincolato da certi modi di pensare che io reputo vecchi, perché prodotti da una società che non c’è più, mi ha permesso di vedere ciò che di bello e di valore ha la nostra società.
Dal canto mio, ho certi valori, pochi, ma essenziali, non barattabili, e li porto avanti indipendentemente da quello che mi succede.
Chi c’è c’è, e chi non c’è non c’è.
Quella consapevolezza che hai ragggiunto e che dichiari con chiarezza, e’ frutto del tuo passato, e nello stesso tempo e’ un progetto per il futuro. Non sfuggi alla tua ” umanita”, neppure se ti metti d’impegno. Un licaone lo fa, un pettirosso, ma non tu. Non è retorica M.
Hai una prosa seducente, e io stesso ne sono affascinato, ma questo fenomeno ho imparato a conoscerlo bene, proprio nell’ambito che stiamo discutendo, e so quali effetti produce su chi la subisce, e quanto questi effetti agiscono sul senso critico del seducendo, in amore soprattutto.
E se senza fare troppi giri di parole, dopo aver sfrondato di quelle sensazioni i tuoi ragionamenti ti dicessi che tu hai semplicemente paura? Cosa mi risponderesti? Onestamente.
Come vedi e’ difficile sfuggire ai valori di cui parli, anche se appartengono ad una societa’ che non c’e piu, almeno quanto lo è essere coerente coi propri, soprattutto quelli “appena nati”, come nel tuo caso.
Il ” cinismo” (nell’accezione originale greca) è una filosofia vincente per vivere, ma perdente in amore, anzi, e’ l’antitesi dell’amore, che già nella visione naturalistica contiene in se’ un progetto da perseguire che non può che essere assecondata da quella morale. A prescindere dai valori contingenti nei quali si esprime.
Parli del tuo penultimo amore, dichiarando cosi’ che ne stai vivendo un ultimo. Quale dei due merita questo nome dopo la tua maturazione? Ma soprattutto, quale sarà stato quello che avrai “amato” di più dei due. Il primo? Io credo di si. Quello “sei” tu.
Ciao.
Maria Grazia, Golem e dagli ultimi post anche M.
In tutta sincerità non ho più parole e mezzi per cercare di esprimermi e farvi capire ciò che vorrei.
Forse siamo troppo distanti per capirci.
A questo punto vi cito una canzone, un testo: “L’emozione non ha voce”, scritto da Mogol per Celentano.
Credo che il senso dell’amore uomo/donna sia racchiuso li.
Credo ci siano tutti gli elementi. Anche è soprattutto le certezze: “…la mia compagna tu sarai, fino a quando so che lo vorrai…”. Si danno certezze, io sarò sempre il tuo compagno, a meno che tu non voglia essere più la mia compagna. Ma io la mia certezza te la do.
Leggete il resto ragazzi. Quello é l’amore, ed é anche semplice.
Non ha bisogno di cose complicate.
Golem, perdonami ma i valori di prima erano valori. L’ipocrisia eventualmente c’e’ oggi.
M. Chi afferma che un vero amore non finisce non é un abitudinario. Ma solo uno che sa quello che vuole. Ed é sicuro di sé e dei propri sentimenti. Semplice!
Maria Grazia. Il matrimonio non é una gabbia se si ama. E poi non é che sia necessario. Io per esempio non mi sarei sposato. E lo avevo detto a lei. Era lei che voleva mettere nero su bianco non io.
A me non serviva nulla di scritto. Avevo, e ho una sola parola. E un solo cuore!
“Il cinismo” (nell’accezione originale greca) è una filosofia vincente per vivere, ma perdente in amore, anzi, e’ l’antitesi dell’amore…”
Secoli fa un uomo pronunciò la seguente frase: “il cinismo è l’arte di vedere le cose come sono, non come dovrebbero essere”.
Il nome di questo uomo era Oscar Wilde.
Wilde è stato sicuramente una persona cinica, ma di certo non è stato antitesi dell’amore.
Wilde, per il suo amore, è stato umiliato come essere umano, spogliato di qualsiasi dignità, condannato ai lavori forzati, alla miseria, alla malattia e alla morte, senza mai rinnegare nulla, e se il suo “De profundis” non è una sublimazione dell’amore, allora non so che dire.
Wilde, come tanti altri, è la prova che la tua teoria che vedrebbe cinismo ed amore agli antipodi, non regge.
Per quanto riguarda la mia ipotetica paura, ti posso dire che se avessi avuto paura avrei fatto come fanno molti, paurosi e perdenti: chiuso in un angolo, a praticare sesso, ad usare le donne come oggetto, e nulla più.
A parer mio questo comportamento è l’imbarbarimento assoluto.
Io ho fatto e faccio esattamente l’opposto.
Non mi privo di nessuna passione, non solo amorosa, ma faccio tutto ciò che mi piace. Una vita appagante.
Le questioni si affrontano di petto solo se si ha la consapevolezza di cosa potrebbe accadere, e della forza che ci vuole per combattere nel raddrizzare le cose. Me ne sbatto di nascondermi dietro ai paraventi, non mi importa delle ferite che potrò avere in futuro. Me le prenderò tutte e le guarirò tutte.
Io ho avuto la fortuna di cadere in frantumi e di ricostruirmi da solo.
Per molti questa cosa è una disgrazia, per me, invece, è stata un’opportunità, un punto di svolta.
“Parli del tuo penultimo amore, dichiarando così che ne stai vivendo un ultimo. Quale dei due merita questo nome dopo la tua maturazione? Ma soprattutto quale sarà quello che avrai “amato” di più dei due? Il primo? Io credo di sì…”.
Sicuramente il secondo (corrente), ed il perché di questa mia affermazione te lo sei già detto da solo in quello che hai scritto. Hai utilizzato una parola che è la chiave di volta, che fa la differenza: maturazione.
Non c’è paragone tra il grado di maturità con il quale ho affrontato il penultimo e quello con cui sto affrontando questo.
E meno male che amori differenti si vivono in modo differente, perché vuol dire che si è cambiati.
Quindi il termine “amato” lo possiamo liberare dalle virgolette, perché ho amato e ora Amo
Credo che anche tu, Golem, abbia vissuto i tuoi amori in maniera differente. Qualche amore in stile Moccia ed altri con più maturità.
Anche tu avrai acquisito negli anni più consapevolezza di te stesso e avrai riversato questo lato nei tuoi rapporti.
In fin dei conti che male c’è a vedere le cose per quello che sono realmente?
La mia prosa risulta seducente?
Mi spiace, soprattutto se seduco un uomo 🙂
Comunque ho sempre preferito Eraclito ad Antistene e Diogene di Sinope.
Nel πάντα ῥεῖ mi ci ritrovo di più.
Ciao!
“M. Chi afferma che un vero amore non finisce non é un abitudinario. Ma solo uno che sa quello che vuole. Ed é sicuro di sé e dei propri sentimenti. Semplice!”
I cavalli buoni si vedono a fine corsa, non nel mentre.
“Si danno certezze, io sarò sempre il tuo compagno, a meno che tu non voglia essere più la mia compagna. Ma io la mia certezza te la do”
Mi piace molto la frase: «Chi vuol esser lieto, sia: di doman non v’è certezza».
Forse si sbagliava Lorenzo De’ Medici a pensarla così, però……..
Ciao Giampaolo!
La canzone che hai indicato è molto bella, e contiene molti se, molte ipotesi.