Salta i links e vai al contenuto

Uomini e donne che non si capiscono

di uqbardeva
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
Condividi su facebook: Uomini e donne che non si capiscono

La lettera ha ricevuto finora 1.534 commenti

Pagine: 1 123 124 125 126 127 154

  1. 1241
    M. -

    Per Rossana,

    Ho dimenticato un pezzo.
    Nel tuo post 1235 hai fatto, non a caso, riferimento ad una frase di Sant Exupéry che, non a caso, scriveva poesie, favole.
    Una visione amorosa scritta da un poeta che, in quanto tale, amplifica e sublima.
    Ma la poesia è cosa diversa dalla realtà.

    Dissento anche da ciò che hai scritto nel post 1238, n. 3.
    All’età di 12 anni, età in cui misi piede per la prima volta all’Arena di Verona per ascoltare La Bohème, i miei amici coetanei, avrebbero volentieri buttato nella spazzatura Puccini, a detta loro, perché incapace di suscitare emozioni (le loro), ma avrebbero salvato le Spice Girls, incapaci di suscitare emozioni, le mie questa volta.
    Come si può notare anche nell’arte non esistono dei canali prestabiliti nei quali incastrare le emozioni.
    Sono soggettive, mutevoli ed inafferrabili.
    Quando ci si ritrova in mezzo ad una tempesta esiste solo una risposta alle 1000 domande che ci poniamo: le cose cambiano e prima o poi finiscono. I sentimenti finiscono, o perché muoiono loro o perché muoiono i portatori.
    Il futuro è una dimensione temporale che nel gioco dei sentimenti non esiste.
    Esiste solo l’adesso.
    Bisogna capire questo.

  2. 1242
    la verità fa male -

    Maria Grazia, vedo che hai capito perfettamente ciò che è successo… E la differenza, stavolta, perché a ciò che è successo sono “abituata” da una vita… E’ che mi ha destabilizzata completamente, di modo di che non soltanto c’era la sofferenza della fine, ma appunto un “blocco” nella elaborazione del lutto. Non ho avuto il “piacere” di sapere. E attenzione, come tu saprai bene, conosco bene tutto il repertorio, di eventuali “divincolamenti”… A proposito: la decisione, di chiudere, l’ho dovuta prendere io, perché anche altri (in maniera molto più “lieve”) non avevano coraggio… Insomma: mi sono presa il peso io.

    In questa storia, invece, Maria Grazia, la cosa è stata molto, ma molto più complessa: la disperazione era di entrambi. E’ difficile davvero, da spiegare, quello che è successo. Non volevamo lasciarci, io credevo, e ci amavamo ancora. E’ successo qualcosa, Maria Grazia. E senz’altro qualcosa, o molto, mi è stato nascosto.

    Dovevo ripartire, allora, dal punto in cui era successo tutto. E anche a prima, se possibile, ma lui in questo era fermo e basta: sì, c’erano dei problemi, ma la decisione, sostanzialmente, l’ho presa io, e quindi da lì non si smuoveva… La COLPA era mia, punto; e il paradosso nel “chiarimento”? Eh, lì mi sono “sollevata”: io sono qui, tu? Lui non c’era già più, Maria Grazia; quindi IL problema c’era già prima… E lui TACEVA; sai perché? Perché lui intendeva, di lì in poi, dettare le regole del gioco… E punto. Ma era cambiato tutto: noi avevamo deciso tutto insieme; a partire, appunto, dallo STARE INSIEME; e nel momento in cui uno dei due inizia a SPOSTARSI, a spostare IL CENTRO, sta cambiando tutto… Dunque, a me, di quell’essenza che c’era prima e dopo non più, NON IMPORTA PIU’ NIENTE, giusto? Anche se ti amo; è come dire che TU, ora, decidi per DUE, per ME, di COME io debba vivere e amare; eh no: avevi detto e fatto cose ben diverse prima, erano UGUALI, senza forzature, e dopo PRETENDI che cosa, che io non entri in confusione? E perenne? Che accetti incondizionatamente CHE COSA? La cosa è cambiata? per limiti TUOI psicologici? Casini pregressi tuoi? Lo dici. Non lo dici? E io vengo lì e ti STANO da quella tana in cui sei: perché tu, come minimo, me lo dici. Non che ci lasciamo che ero io il problema… Ma no, ovviamente, non è che a quel punto DICE. Dice a modo suo, ovviamente. Si divincola: ma per me è uguale, a quel punto, Maria Grazia, ho capito quanto dovevo capire.

  3. 1243
    la verità fa male -

    Ma prima dovevo fare tutto: per tutto quello che NOI, insieme, abbiamo deciso di fare, per amore. Ci vivevi tranquilla tu, Maria Grazia, che a me, tutta intronata come ero, coi casini qui, è rimasto l’eco dei suoi “ti amo, ti amo, ti amo…”?
    No, così non si elabora un bel niente, soprattutto se si ama. E siccome, un’altra “bella”, si fa per dire, caratteristica SUA, è che lui deve vivere coi fantasmi… Ma io no, allora, se permettete, io do inizio alla elaborazione, eccome: ma a modo mio. E come io ritengo (guarda un po’ ha funzionato tutta la vita…) che sia NORMALE e SANO fare.
    Lui vuole chiudere, amando, in maniera così traumatica? Non vuole elaborare? Non vuole trovare ragioni? Faccia pure: avrà i sistemi suoi. Per come lo conosco, ora, posso dirvi che lui non ha elaborato un bel niente, e ora capisco che non ha elaborato cose precedenti… E ora ci aggiunge questa… E quindi un bellissimo casino, eh? Problemi suoi, ora.
    Quindi, visto che pare che discutere di questo sia insignificante, cambio argomento, non parlo di lui, e vi domando: ma voi, nelle cose che vi succedono, che vedete, che accadono, vi domandate PERCHE’? Oppure solitamente allargate le braccia e dite: embè, c’est la vie?

    Golem, molto interessante la storia sull’arte. Mi trovi d’accordo. Quindi cambiando argomento: tu hai cercato di confutare il falso, giusto? Be’, è quello che si dovrebbe fare, mi pare. Invece sono andati avanti quelli che hanno creato UN CASO, e ci hanno fatto i soldi.
    Va tutto benissimo così? O c’è qualcosa che non torna? Tu perché hai cercato di dire il giusto, allora, scusa? Potevi allargare le braccia: c’est la vie.

    Al momento è passato, largamente, e a tutti i livelli, che VA BENE COSI’. Il tradimento? Cosa vuoi che sia… Sono cose che succedono. Certo: quando sono un evento RARO.

    Sto cercando di dirvi che ormai passa TUTTO. Così, come fosse niente. E quindi: sul lavoro ci si tradisce, ci si pugnala, a casa uguale, con gli “amici” (amici?) uguale. Tutto regolare, tutto “normale”.

    Golem, ho letto M., il primo suo post, ma non sono d’accordo. Io non mi sono messa con M. che la pensa in un modo diverso da me. Mi sono messa con un uomo che diceva le stesse cose mie, voleva le stesse cose mie.

    E ancora: Non si fanno progetti SUGLI altri? Io, e un altro, abbiamo REALIZZATO un progetto INSIEME. Era un progetto CON un altro. E poi c’erano i miei e i suoi progetti. Voi vivete su un’isola deserta? Perché allora sì, bando alle ipocrisie: andate, e soli.

  4. 1244
    maria grazia -

    verità
    non so fino a che punto in un rapporto sia lecito dirsi tutto o tenere omessi determinati aspetti di se stessi, delle proprie decisioni e del proprio vissuto. ma penso anch’ io che il tuo lui ti abbia volutamente tenuta all’ oscuro di alcune cose. e forse perchè non aveva il coraggio di ammetterle, temeva magari che tu ( avendo la forza e la determinazione che hai ) cercassi di scuoterlo dal suo immobilismo, quando invece lui ( proprio come il mio bello e dannato… ) aveva già deciso da tempo che quell’ immobilismo ( mentale e materiale ) era la sua condizione congeniale, e che non poteva fare altrimenti.
    il mio ex era cresciuto in una famiglia problematica ( aveva una sorella eroinomane, il padre quando lui era piccolo lo picchiava brutalmente, e picchiava brutalmente anche la madre davanti ai figli ), per questo non mi sento di dargli tutte le colpe del mondo nel suo NON AVER SAPUTO VIVERE la nostra storia in modo equilibrato e sano. di sicuro anche lui mi ha omesso tante cose, anche se ne ha confessate altre ( a volte tra pianti e commoventi “richieste di aiuto”… ).
    leggendoti mi rendo conto che non ero io un’ aliena rispetto a questo mondo ! che era normale che mi ponessi tanti interrogativi sul perchè e il per come di certi aspetti che avevo vissuto, in questo come in altri rapporti, e che mi erano poco chiari.
    sono giunta alla conclusione che certe cose non ci vengono dette per PAURA DI RIVELARE LE PROPRIE DEBOLEZZE, il proprio livello di condizionamento, l’ incapacità di questi uomini di avere un’ indipendenza emotiva rispetto ai loro fantasmi.

  5. 1245
    M. -

    La verità fa male,

    Non ho letto i tuoi post, quindi non so la tua storia, ma so la mia.
    Fino a un annetto fa ero un ragazzo che credeva nella possibilità concreta di poter tutelare e preservare, in DUE, il sentimento amoroso.
    Credevo, non voglio dire nell’eternità, ma una cosa simile, dei sentimenti.
    Anche io avevo visioni future, anche io ho investito anni della mia vita nella coltivazione di un progetto futuro e comune con quella che era la donna che amavo.
    Ma io non potevo sapere quello che sarebbe accaduto in un batter d’occhio. Non potevo sapere.
    Ciò che scrivo nei post è il risultato di un percorso che ho dovuto fare in seguito ad un trattamento meschino, volgare, becero che ho ricevuto.
    È il risultato della mia sciocchezza nel credere di poter piegare l’amore secondo la MIA concezione dell’amore, imparando, poi, che l’amore non si fa piegare, ma ti piega e di spezza.
    Si diventa disincantati nei confronti della DURATA di un qualcosa, ma non nei confronti dell’esistenza di un sentimento (l’amore, che per me esiste eccome) e della sua intensità.
    A me non importa più il tempo di una relazione, ma quello che mi dà.
    A me non importa una donna che mi dica “ti amo e voglio passare tutta la vita con te”, perché non ci credo più, sono frasi che ho già sentito e ne ho subìto l’inganno.
    A me importa che una persona ci sia nel mio adesso.
    Del domani non mi importa.
    Io ho dei valori, degli interessi, delle passioni. Le condividi? Bene, si cammina insieme, e quando non li condividerai più, si ricomincia.

    C’era più deserto dentro la testa ed il cuore della mia ex, deserto ben nascosto da frasi fatte e sdolcinate, rispetto alle parole “dure” che scrivo io.
    E quando una persona si rende conto che la storia de “la ruota che gira” non è reale nemmeno quella, beh allora….una persona inizia a farsi delle domande.
    Si smette di vivere su un’isola deserta quando ci si rende conto della realtà dei fatti.
    Si scende dal pero, o meglio, si viene scaraventati giù dal pero.
    Il progetto COMUNE non è nient’altro che un doppio progetto che si decide di realizzare in sinergia.
    Realizzato il progetto, se non se ne hanno altri condivisibili, ognuno tornerà sulla sua strada.
    Se così non fosse non esisterebbe la categoria degli ex, e tu, verità che fa male, non ne faresti parte.
    Come vedi non siamo soli, non abitiamo per conto nostro su un’isola deserta.
    Ci è capitata la stessa sorte, lo stesso dolore della separazione, la stessa imposizione.
    Mal comune mezzo gaudio. Dicono….

  6. 1246
    la verità fa male -

    Rossana
    “a quanto pare il tuo amore non è stato sufficiente a dargli la forza necessaria per cambiare. se per te era importante che questo
    avvenisse, meglio rendersene conto il più presto possibile, nonostante la delusione.

    Rossana, lui diceva che voleva cambiare vita. Io l’ho raggiunto, e nel frattempo ho cambiato la mia, per stare con lui. Lui non aveva cambiato proprio nulla, aveva solo migliorato la sua vita. I cambiamenti che voleva fare non erano cambiamenti che potesse fare dall’oggi al domani. Occorreva tempo e nel frattempo, per noi, era importante stare insieme, iniziando a vivere il nostro amore e a fondare una vita insieme, che non sarebbero nemmeno esistiti, vista la distanza geografica e la sua vita “complicata”, in senso logistico. Io a lui non ho chiesto di cambiare proprio nulla. Certo, stavo con uno
    che mi diceva di stare male in quella situazione e che doveva tenere duro, quindi mi preoccupavo, lo incoraggiavo, lo sostenevo: ma in ogni scelta che prendeva. Altro non potevo fare: erano scelte sue, di come e quando. C’erano dei figli.
    Ma questo mio “riguardo” non è stato ricambiato. E le stesse persone di cui io avevo “riguardo”, anche se non le conoscevo, hanno giocato un ruolo importante nell’indebolirci e massacrarci. Un’ottima lezione “educativa”, insomma. Andate con Dio, e massacrate chi incontrate sul vostro cammino. Poi ci si è messo pure lui…

    Quello che lui, per me, doveva cambiare, era che era cambiato, strada facendo.
    Io avevo cambiato la mia vita per stare con lui. Ma lui aveva preso a “spostarsi” e “distanziarsi”, e allontanarsi, all’interno della relazione. Lo sai tu perché? Io no. Ma mi voleva lì, con sé, così, e diceva che mi amava, e lo ha detto fino alla fine. E io me ne sono andata. Perché se tu non si capisce più che cosa stai facendo insieme a me, e non me lo dici, ma mi dici che va tutto bene e che è tutto come prima, e non è vero, e insisti, con me hai chiuso. Non sto ad aspettare la distruzione di un amore (e di un progetto di DUE, deciso in DUE), io, Rossana, se amo. Non ti lascio distruggere a te, con me, facendo finta di niente. Se vuoi distruggere, distruggi pure: ma da solo, non con me. E io me ne vado prima. E si soffre immensamente, a lasciare qualcuno che si ama. Ma lo si deve fare. Non deve esistere per me, l’amore distruttivo.
    L’amore distruttivo, così diffuso, non è amore.
    E’ altro… E’ malattia. E io mi sono ammalata, lo stesso, pure essendomene
    andata… Presto. Perché lo amavo.
    Un abbraccio

  7. 1247
    la verità fa male -

    Maria Grazia, le conclusioni cui sono giunta (per “deduzione”: grazie, grazie, quanta generosità…) non sono una novità per me. Ci arrivo, a queste conclusioni, da quando avevo vent’anni… Molte persone non sanno ciò che vogliono, ma sanno ciò che “vorrebbero”. Immensa presunzione: e sulla pelle degli altri. Un po’ come il mio ex, che voleva essere “anticonformista”. Ah ah. Ci vuole poco, sai, a sentirsi “anticonformisti”, in famiglia, sul lavoro, in ambienti superconformisti. Quando il gioco si è fatto “duro”, allora… Oddio, che paura… Oddio… Lei… Oddio, oddio, che paura… Ma chi è, un’aliena? Ma io non ce la posso fare… E allora: tutto ciò che si disprezzava, ampiamente, da mattina a sera, prima, diventa… Mah, tutto sommato… Mah, va bene così, dai… E io divento “la sconosciuta”. Allora sai che c’è, che siccome mi annoio profondamente… Ho imparato presto a dirlo io: oh, ma chi ti conosce? Ma chi sei? Ma che stiamo facendo? Scusa, ma si vede che mi ero spiegata male… C’è stato un malinteso… E sono io, ad andarmene. E loro piangono, e si disperano, vedessi quanto… Ma sono io, secondo loro, che devo TORNARE nella LORO gabbia, perché loro non si muovono di un chilometro… Vogliono stare a casina, al calduccio, “anticonformisti” in poltrona, con tutte le loro cosine a posto… Io invece, va benissimo che faccia l’ebrea errante, con le valigie, con i pesi, e i rompimenti di balle di tutti quanti.

    Ah, già, ma nella vita “si cambia”… Dimenticavo. Si cambia, ma le altre, le superconformiste, quelle le si sposano… Per poi dopo separandosene, lagnandosi che… Oddio, quanto sono sfortunato, in amore, povero me, gne gne gne… Non ho mai trovato la “donna dei sogni”, e quando l’hanno trovata, gne gne gne uguale.

    M. ciao, piacere. Ti immagino abbastanza giovane. Hai tutta la mia comprensione per il tuo dolore, e il rispetto per la tua (nuova, a quanto vedo, anzi: conseguente) teoria sull’amore. Scusami, ma ti faccio un esempio. Hai amato una stronza? Questo non significa che devi “cambiare” TU, per una stronza. E’ lei che deve cambiare, semmai. Tu cambia a causa sua, falle anche questo regalo, e vedrai che gli stronzi aumenteranno in maniera esponenziale, come infatti è accaduto e… accade. Poi: l’amore non ti piega, fluisce.

    Signore, Signori: amore eterno? Ma figuriamoci. Magari iniziamo intanto con lo “sfrondare” un po’, le tonnellate di opportunismo, manipolazione e ipocrisia. Che poi ne riparliamo: tra un secolo.

  8. 1248
    Golem -

    Buongiorno Rossana. Su “Repubblica” di oggi c’è un articolo che riguarda il boom e le aberrazioni del mercato dell’arte, soprattutto moderna ( perche è lì il punto di svolta tra ciò chè è arte e ciò chè fanno credere che lo sia) con argomenti che toccano anche i punti che abbiamo sfiorato nei nostri precedenti contatti.
    L’autore, Dario Pappalardo, parla dell’esplosione di questo mondo, dei personaggi che lo circondano e del giro d’affari, che a livello mondiale viene dopo la droga e la prostituzione. Di recente lo “pseudo artista” Jeff Koons, ha venduto una sua “opera” per 54 milioni di dollari.
    Ti anticipo questo post ripromettendomi di integrarlo, in risposta a quanto ti dicevo ieri. A dopo le 10. Buona giornata.

  9. 1249
    rossana -

    M.,
    concordo sui post 1239 e 1241 (anche sull’arte: nel punto 3 del post a cui fai riferimento non mi ero soffermata a precisare la visione all’osso, che collima perfettamente con la tua).

    secondo me, la stessa lunghezza d’onda in coppia ha qualche possibilità di resistere al tempo se di fondo, soprattutto nei temperamenti, è uguale fin dall’inizio, che dovrebbe essere intrapreso da persone mature ed equilibrate. sempre con la prospettiva di una scommessa… ma senza darla per persa in partenza, altrimenti sarebbe forse preferibile non scommettere affatto…

    è un piacere interagire con chi ha idee così nette e chiare, anche se espresse in modo alquanto duro. mi sembra d’intuire che sei un uomo. non che il sesso sia importante in considerazioni che calzano in entrambi i generi: la mia è solo curiosità…

  10. 1250
    rossana -

    Verità,
    “L’amore distruttivo, così diffuso, non è amore. E’ altro… E’ malattia.” – concordo: è sintomo di sanità mentale o di maturità sottrarsi nel più breve tempo possibile a qualsiasi sentimento che rechi più dolore che piacere (quello sessuale incluso).

    Golem,
    non è sull’arte che non concordiamo: è su quelli che tu definisci “pseudo-artisti” che, contrariamente a te, ho conosciuto e amato. mi sorprende che non l’abbia capito fin da subito.

    M.,
    scusa: ho espresso la mia intuizione sul tuo sesso prima di leggere i post successivi.

    mi dispiace per la sofferenza che hai patito per amore. il suo prezzo, talvolta, è davvero molto alto! e spesso ti cambia più di quanto vorresti…

Pagine: 1 123 124 125 126 127 154

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili