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Uomini e donne che non si capiscono

di uqbardeva
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.534 commenti

Pagine: 1 117 118 119 120 121 154

  1. 1181
    maria grazia -

    giampaolo
    tu continui a esprimere una contraddizione di fondo: hai detto dall’ inizio della discussione che uomini e donne sono per natura DIVERSI, E DEVONO ESSERE DIVERSI. ora io mi domando… se pensi questo, perchè continui a contestare il fatto che le donne si differenziano dagli uomini in alcune tendenze, scelte, comportamenti e atteggiamenti ? perchè devi tacciare di “illogicità” un nostro comportamento solo perchè TU non riesci a concepirlo, o perchè non appartiene ( nella maggior parte dei casi ) al genere maschile ? evidentemente è proprio in virtù di queste differenze di genere se le donne a volte si innamorano dei criminali e degli assassini. la donna – istintivamente – è attratta dalla forza e dalla sicurezza che emana l’ uomo “crudele” o apparentemente controllato e indifferente. L’ uomo – sempre per istinto – sembra essere invece attratto dalla dolcezza e dall’ arrendevolezza, e questo sarebbe il motivo principale per cui le donne decise e volitive fanno più fatica a trovare un compagno fisso. ora, data questa situazione, è chiaro che i parametri di attrazione di uomini e donne non possono essere gli stessi. e per quanto tu possa voler dare importanza ai comportamenti e ai valori di una persona, rimane L’ ATTRAZIONE DI ISTINTO quella che ci fa scattare la volontà o meno di iniziare una relazione con una data persona.
    sul fatto che le donne criminali o assassine non ricevano ammirazione maschile ti devo smentire. anche le assassine famose ( come i loro “illustri” colleghi uomini ) ricevono in carcere fiumi di lettere da parte di ammiratori. ricordi i casi di Amanda Knox ed Erica De Nardo, immagino…. anche in questi casi, se la donna è relativamente giovane e di bell’ aspetto, gli uomini ci si accapigliano. e anche qui l’icona “dannata” e negativa diventa una sorta di “mito”. La “brava ragazza”, proprio come il “ragazzo bravo e buono”, non fa notizia e non solletica i sensi…
    il giudizio negativo degli amici, in queste situazioni, più essere di critica sia verso gli uomini che verso le donne che fanno la scelta di relazionarsi a un/una criminale. tutto dipende dalla scala di valori che hanno i propri amici abituali, quindi anche qui non si possono dettare dei dogmi e generalizzare…

  2. 1182
    maria grazia -

    rossana
    tu una volta hai parlato della storia di tuo figlio con sua moglie e dei numerosi problemi che ci sarebbero in questo rapporto a causa di presunte pretese della ragazza. senza addentrarmi nel tuo caso, ti devo però dire che le madri dei figli maschi, in special modo quelle italiane, secondo me commettono un grosso errore a trasmettere in questi loro figli l’ idea che una donna li debba viziare e riverire e stare dietro a tutti i loro “capricci”. alle figlie femmine viene insegnato che dovranno essere ottime lavoratrici e mogli integerrime ( cioè accomodanti e servizievoli ) agli figli maschi viene invece insegnato che devono farsi servire e riverire, e che la loro donna deve dargli sempre ragione. beh scusa ma non mi sembra molto giusto ! se un uomo si comporta da perfetto stronzo è giusto che una madre glielo faccia notare, invece che giustificarlo sempre. e comunque se io avessi avuto un figlio maschio oltre che educarlo e volergli bene gli avrei anche insegnato a rispettare il prossimo e a rispettare le donne, gli avrei insegnato anche a cucinare e a svolgere da solo le faccende domestiche. se lasciava la sua stanza uno schifo gli avrei intimato di riordinarla, proprio come si dice sempre alle ragazzine, se lasciava le mutande e i calzini sporchi in giro per la casa gli avrei urlato di muovere il culo e di raccoglierli, perchè io sono tua madre ma non sono la tua serva ! insomma cara rossana, ti assicuro che un uomo se mi avesse avuto come madre, non avrebbe assolutamente trovato le donne di oggi “così strane e pretenziose”, perchè il rispetto per l’ altro e SOPRATUTTO PER L’ ALTRA e la COLLABORAZIONE IN CASA per mio figlio sarebbero state cose ovvie, non fisse rivoluzionarie ereditate dal femminismo. il mio ovviamente è un discorso generalizzato e non è rivolto a te in particolare: le madri italiane di figli maschi secondo me stanno sbagliando tutto nell’ educare questi “uomini”. o almeno è questa la mia impressione…

    golem
    post n. 1179 assolutamente perfetto ! come poterti smentire ? 🙂
    hasta luego anche a te 🙂

  3. 1183
    la verità fa male -

    Maria Grazia, col racconto di tuo zio e del tuo ex… Confermo… L’instabilità del mio ex… Emotiva, mentale e sentimentale. Al di là dei fatti iniziali (quando doveva – voleva – conquistarmi a ogni costo… Allora… Il grande amore… Allora la stabilità… Con sacrifici, in breve, soprattutto miei) e delle finali… Parole, parole, parole… Mentre io qua, da sola, avevo problemi.

    La ex moglie (e figli) si preoccupava di chissà che… Che aveva dichiarato guerra… Si preoccupava di me? Di una come me? Ah ah.
    Ma lei doveva accendere un cero alla Madonna… Per la persona che sono… E ne ho viste di cose da irresponsabili da LORO… A mettere in mezzo i figli… Da vomito.

    Il peggio deve ancora venire… Con i problemi VERI.

    Io me ne sono andata, ben prima, cara Maria Grazia, ai primi “strani cambiamenti”, non ho aspettato i se i ma i si vedrà… Fortunatamente so quando amo e so quando sono amata… Povero lui e poveri gli altri della vicenda, che evidentemente non conoscono, non sanno, non hanno idea…

    Cornuta, per fare solo un esempio, e per anni, ci è stata la “signora” ex moglie, perché le interessava la famigghia (l’assegno, prima e dopo il “sacro” matrimonio infranto… Poverina… La principessina… La principessina cornuta), non io.

    In quella vicenda l’unica stabile e matura e seria persona, ero io. E se ne accorgeranno, la principessina e i principini dei figli… Quando lui, con una vera mantenuta (dopo di loro), sbarellerà completamente. Ci siamo già, temo.

    Io sono ancora qua, viva, e integra. Solo che mi ci vorrà… Per disintossicarmi dall’aver toccato con mano… Lo schifo… E dalla surreale vicenda, per essere eleganti.

    Loro… Auguri… I figli sono già andati… Perduti. Rincoglioniti con l’Iphone e la “grande bellezza”: sono già dei bellissimi giovani mostri. Una perfetta copia in miniatura dei genitori. Per come la vedo io. Poi, sai, facciano loro, i figli sono loro. Se vogliono procreare degli alien… Certo, mi scoccia: l’invasione sulla terra degli alien.

    Rossana, l’ho cercato e affrontato. Perché francamente dopo avere dato tutto e di più, fino all’esaurimento psicofisico, dovermi pure prendere responsabilità di altri, eh no.
    Io so che ho amato, con tutta me stessa e sciocchezze non ne ho fatte: perché sto molto, ma molto attenta, a non farne. E che mi arrivi uno che dopo avergli dato tutto, mi sbatta addosso che problemi irrisolti SUOI e di altri (che lui non affronta) che poi dovevano essere problemi MIEI, eh no.

  4. 1184
    la verità fa male -

    Io posso avere tutti i problemi del mondo: ma non quello che se amo allora distruggo… Perché questa sì, per me, che è la follia… Quella VERA. Come fa lui, e come – adesso me ne avvedo – deve aver fatto sempre, nella SUA vita, che se ama distrugge. Problemi suoi.
    Dunque l’ho affrontato, in maniera pacata: nelle cose, io, vado fino in fondo. E se a lui piace accompagnarsi a “fantasmi”, io no. Quindi si scordasse che si potesse “chiudere” in quel modo. Ovviamente, è talmente vile, con la coscienza sporca, che di incontrarsi, guardandosi negli occhi… Nì… Dovevi vedere… Tutto il copione, schifoso per me, di un verme che si divincola… E prova ancora ad addossare responsabilità a me… E di che? Ah ah. Stavo ancora lì, sul punto. Dove erano i sentimenti profondi? Svaniti, si vede: ma in lui. Mai esistiti dunque.

    Sono stata sempre d’accordo con Golem: esistono gli amori inutili, eccome. Nulla è rimasto a una persona che io ho amato profondamente. Assolutamente nulla.

    E’ questa la più grande tragedia, per me, non che sia finita.

    Adesso si riparte, qua. Dal pavimento, spiaccicata come mi trovo. Benissimo.
    Non morirò a causa di mummie senza scrupoli, gentaglia arricchita. Che è quella che appartiene a privilegiate “classi dirigenti” di questo schifoso paese.

    Non morirò per questi “già morti”. Sono feccia… Umana. E sono quelli, purtroppo, che stanno ai piani alti… Quelli per cui, questo Paese, e gli altri, non cambieranno mai.

    Continueremo ad assistere alla morte di innocenti e innocenti, senza poter fare assolutamente nulla. Per quello, Maria Grazia, ti dicevo che il coraggio è spesso inutile.
    Sono atti eroici, e basta. La mia vita è stata costellata di atti eroici e di sacrificio, silenziosi. Morirò con la coscienza a posto, ma col cuore spaccato Maria Grazia. Non ho abbandonato il padre, la madre, i fratelli, gli amici, i colleghi, gli amori. Loro sì, eccome.

    Perché crediamo che in questo Paese regni lo sfascio. Regna l’egoismo, la separazione, gli uni dagli altri, la fine della solidarietà. Un pugno di anni di “diritti” per i lavoratori, sono stati presto spazzati via… A suon di mazzette, di case, di auto, di favori, di cugini e figli e amici degli amici. Gli altri: condannati a morte.
    Gli Africani scappano da decenni, per la fame, dal loro paese: non sanno che venendo qui, forse, se sopravvissuti, scopriranno un altro inferno. Un luogo dove gli esseri umani, che stanno sotto un albero all’aria aperta, a parlare e basta, non esistono più.

  5. 1185
    rossana -

    Maria Grazia,
    vero che la mia prima relazione di coppia, iniziata all’età di poco più di 20 anni, è fallita (e ancora mi capita, come nel confronto con Giampaolo, di comprenderne a fondo alcune importanti sfumature, forse quelle più difficili per me da accettare). ma vero anche che fin da subito, nel rompere l’unione, ho riconosciuto i miei torti e ho umanamente COMPRESO le reazioni del mio partner, anche quelle meno prevedibili e desiderabili. non so se e quanto lui mi abbia amato ma è certo che, a modo mio, e con i miei limiti, io l’ho fatto. lui ha avuto la sua lezione e io la mia. entrambi abbiamo conservato, a vicenda, stima e rispetto, se non come partner, come esseri umani. il mio ex marito, che avrebbe potuto tranquillamente pretendere gli alimenti da me, non ci ha mai nemmeno lontantamente pensato!

    l’amore non è soltanto piacere. Marguerite Yourcenar l’ha definito “… un castigo. Siamo puniti di non aver saputo restare soli.” bello sarebbe che il pacchetto contenesse soltanto miele fuso! purtroppo è ancora quello che la maggior parte degli esseri umani si aspetta, illusoriamente, di trovare…

    “pensi davvero che la soluzione agli attuali problemi dei rapporti tra i sessi sia il semplice tornare indietro nel tempo e relegare la donna a solo strumento per il parto e a “schiava dei fornelli” ?” – spero non abbia mai pensato che la vedo così, altrimenti non avresti capito proprio niente di me. così non è stato MAI per me, in nessuno dei miei importanti, ultradecennali rapporti amorosi (ho avuto qualche altra relazione, più o meno significativa, e ho conosciuto, biblicamente, per vari motivi, anche altri uomini, se pure non molti). non ho mai affermato, in nessun caso, quanto sopra: non potrei averlo fatto nemmeno volendolo! cerca, se puoi, di conoscermi meglio:

    “Luglio. Il sole scotta alle cinque circa del pomeriggio. La luce è abbagliante.
    Lei svolta dalla statale in una stradina laterale, pattugliata dalla solita extracomunitaria in calzoncini corti e top, e si inoltra nel bosco, fra felci e rovi. Procede lentamente con la piccola auto perché adesso la strada è soltanto più terra battuta. Ad un tratto si ferma e si sfila, cauta, le mutandine.
    Attraversa vigneti e brughiera, passa davanti a case rustiche e si trova infine, al termine del percorso, davanti ad un portone automatico, aperto, in attesa. Si inoltra, decisa, nel cortiletto, racchiuso da alte mura e orlato da ortensie in fiore, e il cancello si chiude lentamente alle sue spalle. […

  6. 1186
    rossana -

    […] Sulla destra c’è una casetta, con un piccolo balcone e macchie di gerani rossi. La porta d’ingresso, schermata da una tendina a rete, è socchiusa. Entra senza bussare e si trova immersa nella penombra, fresca ed accogliente. Lui, in piedi vicino al tavolo, cerca prima i suoi occhi, poi osserva rapido l’insieme: gonna stretta, appena sopra il ginocchio, scarpe raffinate, capelli in ordine, trucco leggerissimo, e la bacia sulle labbra, dolcemente, mentre l’accarezza con forza sui fianchi e sui glutei. Una mano s’infila sotto la gonna e si arresta per un attimo, sconcertata, per poi immergersi, con maggior voluttà, fra i peli del pube.
    Lei si stacca brevemente e dice: “Ciao!”. Lui fa un cenno con il capo e subito la riporta in avanti e la stringe in un assedio di carezze, per concentrarsi nuovamente là, dove l’umore monopolizza la sua attenzione. Lei apre alcuni bottoni della camicia bianca e tormenta la peluria scura, che pare irrigidirsi ulteriormente al tatto.
    Contemporaneamente dischiude lenta le gambe e attende con fiducia che lui le dimostri una volta ancora quello che già sa, ed infatti l’orgasmo non tarda molto e la scuote, come una piantina sbattuta dalla tempesta: ad un tratto, le ginocchia hanno un leggero cedimento, e lui sorride, soddisfatto, cominciando a spogliarla. Soltanto a questo punto risponde, come al solito: “Benvenuta”.
    Pezzo a pezzo cadono all’intorno i pochi indumenti. Le bacia con tenerezza i seni, segnati dal tempo, e le cinge le spalle, sospingendola verso la scaletta in legno che porta al piano superiore. Nell’attraversare il mini-salotto in abbandono, che ricorda quello di gozzaniana memoria, lei scansa il tavolo tondo, testimone delle bizzarie della volta precedente, e si avvia languida verso una sedia a dondolo d’altri tempi. Lui intuisce e la segue, divertito; lei si accomoda, completamente nuda, accavallando le gambe, rese più affusolate dai tacchi. L’uomo resta interdetto per qualche attimo, poi prende un cuscino, lo pone a terra, davanti a lei, e si inginocchia. Lei si abbassa, gli sfila la camicia e gli accarezza a lungo le spalle, baciandolo sul collo e sulla nuca. Gli slaccia la cintura e comincia a far scendere i pantaloni, poi le mutande e contempla, serena, la sua asta ferma e turgida. E si dondola, lenta, abbandonandosi lungo lo schienale. Si bea con lo sguardo e si dondola, illuminata fiocamente dalla luce che penetra dalle persiane socchiuse. […]

  7. 1187
    Giampaolo -

    Ma stai scherzando spero?
    Amanda Knox e le altre che hai citato sono conosciute per i fatti di cronaca. Quindi lungi da me giudicare chi non conosco. Ma che riceva fiumi di lettere deriva dal fatto che una donna come Amanda può essere appetibile sessualmente. Ma finisce lì. Non credo proprio che un uomo medio aspiri a costruire qualcosa di importante con una come lei. Credo che tu faccia spesso confusione con l’attrazione fisica cara Maria Grazia. Le storie fugaci possono essere fatte con chiunque. Ma da li a provare amore ce ne corre! Ma come si fa dico io a provare amore per uno/una che uccide? Ma come si fa dico io a pensare che un uomo crudele possa emanare sicurezza? Ma di che sicurezza parli? Qua non si tratta di scegliere tra un uomo senza palle e un assassino. Ci sono le vie di mezzo. Esistono gli uomini con le palle che lavorano per la moglie e i figli e quelli si che mostrano sicurezza. Non un assassino che uccide senza neanche sapere il perche’.
    Perdonami Maris Grazia ma io certi ragionamenti li sento fare solo da te.
    Una donna che io sappia può innamorarsi del “pirata” come lo chiami tu. Quello che emana un certo non so che. Ma parliamo di fascino, attrazione. L’ amore é un’altra cosa. E non credo si possa pensare che una donna, un uomo, amanti della vita, possano amare gente che semina morte. Altrimenti credimi, c’e’ qualche problema!

  8. 1188
    Giampaolo -

    Golem, scusami ma il discorso dell’attrazione istintiva sessuale é vecchio come il mondo.
    Ma allora dobbiamo decidere cosa fare nella nostra vita di esseri umani.
    O usiamo l’intelligenza o ci adeguiamo al linguaggio delle bestie.
    A questo punto sai, anche io vorrei essere leone. Non fa un c….zo dalla mattina alla sera, ogni tanto di tromba una leonessa, caccia una gazzella e torna a dormire placido nella savana. Tanto nessuno gli romperà le scatole essendo il più forte di tutti. I leoncini li svezza la leonessa e buonanotte a tutti.
    Però pare che la vita ci abbia dato delle regole, il lavoro, gli orari, la scuola, i figli, le bollette, lo stipendio, il mutuo e tutti i c…zo che ci si fregano! Ok, l’istinto mi dice che voglio fare quello che mi pare, sco.... chi mi pare senza rendere conto. E se nascono figli non mi interessa pensarci.
    Golem una domanda secca: ma cosa penseresti se tua moglie di punto in bianco decidesse di ritornare con l’idiota?

  9. 1189
    rossana -

    […] Gli occhi di lui la seguono, attenti ad ogni minimo movimento, e le mani giocherellano qua e là, nervose. Pochi, lunghi attimi, in cui avviene tutto e nulla, soltanto il tempo di apprezzare ed imprimere i fotogrammi nella memoria, prima che, stanchi del gioco, si decidano a procedere oltre…
    Alcune ore dopo, quando lei se ne va, entrambi hanno occhi lucidi di gioia e l’animo colmo di dolcezza. Come sempre, non si sono scambiati che pochissime frasi, comunicando quasi soltanto con gli sguardi, fedeli al patto di lasciare temporaneamente “i loro pacchettini” di quotidiani guai, nei pressi delle ortensie.
    Lei è già sulla porta quando lui la ferma, interrogativo: “Le mutandine?”. “Ah, sì, è vero…”. Le recupera dalla borsetta e se le infila, tenendo la gonna in vita, mentre lui non perde una mossa dell’intera operazione. Poi l’accompagna alla macchina, un po’ triste. “Tornerai?” “Forse, se mi sarà possibile. Non ti preoccupare per il traffico. Appena a casa, ti scrivo.”

    mi scuso per l’eccesso di vanità: un tempo mi piaceva scrivere…

    quanto al rapporto tra mio figlio e la sua compagna, che dura da più di 15 anni, quindi non dovrebbe poi essere stato tanto sbilanciato, lui è rimasto quello di sempre: è lei a essere cambiata, ma solo di recente. per la carità, avrà tutte le sue ragioni, che non discuto: prendo solo atto dei fatti, nel modo più equo possibile. d’altronde, una sola rondine non fa primavera!

    su questo argomento mi fermo qui: di me posso dire tutto quello che voglio, non è la stessa cosa per mio figlio e per poche altre persone a cui sono legata da affetto.

  10. 1190
    la verità fa male -

    Giampaolo: “Golem, scusami ma il discorso dell’attrazione istintiva sessuale é vecchio come il mondo. Ma allora dobbiamo decidere cosa fare nella nostra vita di esseri umani.
    O usiamo l’intelligenza o ci adeguiamo al linguaggio delle bestie”.

    Oh… Finalmente… Queste sono le domande che ci dovremmo fare. Finalmente…

    Ti do una risposta sul REALE, Giampaolo, che VEDO e VIVO sulla pelle. E non su ciò che poteva essere stato… Che avremmo potuto essere… Che molti avrebbero voluto…
    Vogliamo metterla sugli “istinti”? Ma davvero? Allora vi dico che gli istinti, nell’essere umano, ATTUALMENTE, devono essere parecchio, ma parecchio… Danneggiati.

    Davvero gli umani si “scelgono” e si accoppiano perché così si ha il miglior patrimonio genetico? Davvero? I figli che vedete in giro, bambini e giovani, vi sembrano SANI? Vi sembrano IL MEGLIO che si potesse ottenere?

    Signore, Signori: c’è parecchia malattia… Scusatemi, ma mi piace chiamare le cose col loro nome… L’istinto cosidetto, scusatemi, ma al momento è MALATO: visti i risultati.
    E riguardo i condizionamenti, dunque la cultura, che vedete? Io vedo una cultura, di nuovo, MALATA. Ma parecchio malata. C’è una cultura, a tutti i livelli, di egoismo, sopraffazione, divisione. GIUNGLA, appunto, Giampaolo. Siamo nella giungla: ma col cemento, i telefonini, internet. “Civiltà”. Gli animali, “fermi”, ci hanno “superato”.

    Stiamo vivendo un’epoca FOLLE. Stiamo distruggendo l’ambiente, il pianeta, gli esseri umani (e altre forme di vita).

    Sano istinto? Ma dove? Ma per carità. Gli animali abbandonano chi non è sano. Noi i malati li abbiamo mandati… In alto: a governarci. E a distruggere tutto ciò che è “pro-vita”. Pro-società civile vera. Pro-esseri umani. A tutti i livelli, in ogni luogo di lavoro, in ogni (quasi) casa, famiglia, nucleo, vi è questa “malattia”. E finché non ci metteremo lì, a guardare come e quanto, ci siamo ammalati… E faremo finta di niente… Allora sì, che ci si sarà da preoccuparsi, sempre più. E non è un caso che io sia seriamente preoccupata. Anche se, ormai, sono talmente indebolita, su tutti i fronti, che non mi resta che risollevarmi, e non ho la minima presunzione di poter cambiare la minima cosa che riguardi… Lo stato delle cose e delle persone, che mi circondano.
    Albert Einstein non era un cretino… E molto tempo fa disse cose molto importanti, e molto preoccupanti. Le persone geniali come lui vedono molto lontano. E quel lontano che lui vedeva ora è molto più vicino.

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