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Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uqbardeva.
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Giampaolo,
“le donne, di oggi, sono particolarmente instabili emotivamente. E quando meno te lo aspetti “gli parte la brocca”. Che sia per un uomo, per un figlio, per qualsiasi cosa procuri loro emozioni tali da sconvolgerle nel loro io. Mancando loro in genere quella razionalità e linearità che è presente nella maggior parte degli uomini.” – concordo, attribuendone le ragioni all’illusorio tam-tam mediatico e a una sostanziale carenza di maturità complessiva, sia nei maschi che nelle femmine, che si scatena maggiormente nelle donne, avendo queste maggiori possibilità di migrare da fiore in fiore e maggior propensione al sogno rispetto alla realtà.
secondo me, per millenni le donne non hanno potuto far altro che sognare, chiuse e costrette a tutto e di più. come possono, ora, scrollarsi di dosso, in quattro e quattr’otto, questa importante facoltà alternativa che in passato ha permesso alla loro psiche di sopravvivere? per di più se anche troppo favorita dall’attuale cultura, quasi del tutto priva di valori stabili e stabilizzanti, e da una situazione economica ancora relativamente favorevole?
se desideri contattarmi in privato, puoi usare, avvertendomi, questo indirizzo mail temporaneo: carren2@gmail.com. per ragioni di salute e di famiglia, però, ti premetto fin d’ora che non sono in grado di garantire un comportamento corretto, in termini d’intensità e di continuità d’interscambio epistolare…
Si Giampaolo, ma l’instabilità emotiva e’ una caratteristica soggettiva, non so se le donne di oggi lo siano come dici tu. Ma se lo sono forse e’ perché oggi se lo possono permettere, mentre ieri era più difficile. Mia moglie è stabile, è più equilibrata di me, ma se rivedo la sua famosa storia potrei darti ragione per le assurdità che ha fatto per quell’imbecille. Quindi potrei convenire con te che è l’occasione che crea quella situazione. Ma siamo sicuri che questa sia una “dote” solo femminile? Io non ci giurerei. Magari a noi può capitare per un bel culetto, o due occhi intriganti o un carattere disponibile, chissà. Il fatto e’ che mediamente noi maschietti ci fermiamo alla carrozzeria, salvo approfondire nel tempo le altre qualità del ” mezzo”. Una donna guarda e si innamora più degli “accessori” che rendono “originale” e unico (secondo lei) quel “mezzo” rispetto ad altri simili. Ma il risultato, pur seguendo strade diverse, può finire nello ” sbroccare”, sia al femminile che al maschile
Io sono convinto che pur partendo da quelle istanze istintuali di genere, l’azione femminile e’ più “convinta” delle nostre, perché molto più articolata nell’integrazione tra istinti e ragione. Tuttavia, come ho avuto modo di dire, e almeno per quanto mi riguarda, quando un uomo passa dall’innamoramento all’amore (cosa piu’ rara che nelle donne) scopre un mondo che spesso (temo) le donne, anche nella massima buona fede non incrociano mai, dove l’uomo, pur amato, resta un mezzo per la realizzazione di quegli atavici e legittimi fini di cui tu sei rimasto vittima. Io credo che mia moglie sarebbe stata una straordinaria compagna per chiunque, imbecille compreso, se quell’uomo le avesse consentito di esprimere la sua natura amandolo per questo. Avrebbe vissuto anche in una tenda, gli avrebbe portato le arance e la biancheria in galera, allevando i figli con lo stesso amore che ha fatto con la nostra. E mai si sarebbe chiesta se la sua vita poteva essere diversa, solo perché ne vedeva di apparentemente migliori. Anche se, come ho scritto, in rari momenti di lucidità si vedeva vecchia e vestita di nero scalare le salite della citta’ dove viveva il suo” sogno” maschile. Questo perché lo stesso a quel punto le aveva concesso quello che lei ha cercato per anni. E ti assicuro anche che, conquistata la “vetta”, pur incontrandomi NON sarebbe scattata la scintilla tra noi due. Ma questo perché, anche se con un pirla, aveva avuto quello con cui VOLEVA fare nido e cuccioli. Gusti
Ciao a tutti,
non sono riuscita più a scrivere ma vi ho letto con piacere.. ROSSANA un caro saluto e grazie per le tue parole e la tua comprensione. GOLEM forse da una parte hai ragione quando parli di un istinto atavico che porta una donna a legarsi ad un uomo che pure non la ricambia..altrimenti veramente certe dinamiche proprio non si spiegano sono d’accordo con te. ma come spiegare poi addirittura casi di donne che restano accanto e continuano ad amare uomini cattivi e violenti? in quel caso si tratta di dipendenza affettiva, amore malato o forse quell’amore è il solo che quelle donne hanno e ci restano aggrappate? o l’autostima va così sotto i tacchi e subentra solitudine, vergogna e queste donne vanno avanti fino a credere di non meritarsi di meglio e addirittura di sentirsi sbagliate e in errore loro? sono dinamiche complicate queste che non possono certo essere liquidate con poche parole. eppure queste situazioni esistono eccome e non sono certo casi isolati.
non è questo il mio caso e penso neppure di tua moglie.. ma devo dire che anche la mia autostima è sotto i tacchi e sto compiendo un grande sforzo per scacciare i pensieri negativi. perchè non posso fare a meno di pensare che se lui non si è innamorato di me è perchè non sono abbastanza bella, magra, brillante, interessante..come invece è l’altra e questa cosa mi logora dentro. un’insicurezza, inadeguetezza che mi porto dietro da tutta la vita e che le delusioni sentimentali e la precarietà lavorativa e di vita in generale hanno aumentato. ne ho la consapevolezza lo so, ma tuttavia fatico ad uscire da questo tunnel e a costruirmi una rete solida su cui aggrapparmi.
ma credo che alla fine la cosa migliore e più sana da fare sia ACCETTARE E ACCETTARSI, semplicemente. proprio come tu suggerisci a GIANPAOLO di accettare quel suo amore anche se al momento gli dà sofferenza.. allo stesso modo accettare le proprie mancanze, il proprio lato oscuro e i propri sentimenti per quelli sono anche se fanno un po’ soffrire. perchè a me pare che a cercare di scacciarli e combatterli sto peggio, disperdo energia e non trovo quiete.
per quanto riguarda gli amori non ricambiati GOLEM, nel mio caso stavo bene con lui quindi è per questo che ho continuato a frequentarlo. e lui – a parte pochi casi di tensione tra di noi – l’ho sempre visto contento di essere con me e sorridente. e tutto questo mi ha portato sicuramente a “dimenticare” la realtà ricercando ogni volta quel benessere con lui…
“In casi estremi, quando le rispettive posizioni sono inconciliabili e il dialogo è fallito, può essere preferibile che i figli si allontanino e seguano sé stessi piuttosto che continuare a sforzarsi in un’impresa che finirebbe di essere fallimentare per entrambe le parti.”
infatti rossana per me è andata proprio così. alla fine mi sono dovuta allontanare perchè i miei genitori hanno fatto di tutto per impormi uno stile di vita, per farmi diventare quello che proprio non ero. non ho mai capito in che misura fossero più interessati a questo o alla mia felicità ( e per me felicità vuol dire LIBERTA’ DI POTER FARE LE MIE SCELTE, ovviamente sempre tenendo conto del rispetto per gli altri ). mio padre pur di vedere accontentate le sue richieste ( che a volte erano sottese, a volte palesi ed espresse in modo diretto ) mi ha persino elargito auto nuove e somme in denaro – che mi ha praticamente costretta ad accettare – nonostante la mia ferma opposizione. lui pensava forse che in questo modo mi avrebbe ACQUIETATA, che mi avrebbe indotta a rinunciare a certe decisioni che avevo intrapreso, e che si scontravano con i suoi piani. ma così non è stato. anche a fronte di questi importanti regali io poi ho deciso comunque di fare quello che REALEMENTE SENTIVO, DI SEGUIRE LA MIA STRADA, anche se “accidentata” e difficoltosa. perchè in quel momento era ciò che sentivo di fare. però mi dispiace che mio padre non lo accettasse, e che ne abbia sofferto. io gli volevo bene veramente e non ho mai voluto che stesse male per me! ma proprio non ho potuto andare contro la mia natura “anticonformista”, che mi ha fatto vivere fuori dagli schemi. o, per meglio dire, fuori da quelle “regole” che lui riteneva fondamentali: le figlie femmine devono vivere vicino ai genitori, devono per forza sposarsi ( anche se non sono innamorate dello sposo ) e mettere su famiglia, devono avere a tutti i costi una figura maschile che le guidi ( padre, fratello o marito ), non devono avviare da sole attività lavorative in proprio. IO HO FATTO ESATTAMENTE L’ OPPOSTO IN OGNI COSA. ma non l’ ho fatto per fargli del male, ma perchè così mi sentivo ! però mi sento in colpa lo stesso per la sua sofferenza e la sua “delusione”. si, a volte penso che sia stato questo a farlo ammalare di cancro… che sia stata, seppur indirettamente e non volutamente, “colpa” mia.
comunque grazie rossana per i tuoi chiarimenti. un abbraccio anche a te !
…seppur un benessere momentaneo. lui con me è sempre stato una persona amabile, un amico sui cui contare e questo forse sì è cmq una forma di ipocrisia bella e buona da parte sua.. perchè cmq questa cosa ha fatto in modo che io mi affezionassi a lui nel tempo, in qualche modo mi ha tenuto legata. ma la sofferenza da parte mia c’è stata eccome, non dall’inizio ovvio…ma successivamente quando abbiamo iniziato a vederci di meno, poi le altre sue donne e il saperlo innamorato di un’altra.. con la quale al momento non è fidanzato, perchè si stanno frequentando e “vedrà come vanno le cose”.. bah, che cosa significa amare davvero lui secondo me ancora non lo sa nonostante abbia passato i 40 per questo forse non mi ha mai capito davvero, non ha mai capito davvero il mio amore e la mia sofferenza. o forse semplicemente se n’è fregato?
io gli voglio bene ma certe cose, certe ferite non riesco proprio a perdonargliele. e il fatto di non avermi mai visto come la sua possibile ragazza, di non averci mai voluto nemmeno provare nonostante si stesse bene insieme e tutto mi fa male. lui si interessa sempre a come sto, se ho bisogno c’è o cmq cerca di esserci vuole essere nella mia vita da amico perchè no il sesso non è quello che vogliamo tra noi, nè io nè lui…ma io tentenno e cambio idea quasi ogni giorno.
non so che fare, forse dovrei solo accettare che le cose stanno così perchè in questo momento difficile e fragile per me mi rendo conto che ho bisogno di averlo “vicino”..senza però superare certi limiti, quello no. proprio in virtù dei miei sentimenti non ce la faccio proprio mi sembrerebbe di sporcarli e basta.
Maria Grazia,
“in quel momento era ciò che sentivo di fare.” – aggiungerei: che in quel momento NON avresti potuto fare altrimenti, nonostante il forte conflitto. è proprio questo che intendo come istinto-bisogno di salvaguardare la propria identità innnanzi tutto, necessità che non lascia altre scelte quando si pone in termini di “gli altri o me stesso” (chiunque siano gli altri).
per pura curiosità, mi dai, anche solo a grandi linee, un’idea della tua età e di quella di tuo padre all’epoca del vostro confronto, nonchè della sua durata?
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Valinda,
per riuscire a chiarire la situazione, ma soprattutto di chiarirla a te stessa, ti suggerisco di scrivere su un quadernetto tutti i pensieri volanti di un certo rilievo che ti passano per la testa. anche senza rileggerli, il solo fissarli sulla carta al passaggio potrebbe esserti utile per acquisire maggior consapevolezza e maggior determinazione, sia in un senso che nell’altro in cui tu preferisca procedere. se al momento ti senti insicura, attendi che la tempesta di sabbia si plachi…
Cara Valinda, continuando a leggere quello che scrivi, mi convinco di quanto sei una bella persona, e la cosa mi conferma come certi “amori” succedano proprio a persone come te, persone come lo è mia moglie per esempio.
A proposito di quello che dici riguardo quelle donne che restano legate a uomini che non le amano, se non addirittura cattivi con loro, ricordo che quando ho scoperto quella vicenda di mia moglie con quel suo adorato mascalzone, non riuscendo a capire perchè una donna come lei potesse perdersi dietro uno del genere, cominciai a documentarmi. Per caso mi capitò un articolo che credo fosse della Aspesi, che trattava l’argomento in ragione di una rubrica sentimentale che la stessa giornalista tiene sul “Venerdì” di Repubblica. Riportava un brano tratto da un romanzo di uno scrittore americano contemporaneo. Se ricordo bene si chiamava Carver, e il romanzo titolava “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”. Descriveva la scena di una cena tra amici la cui parte femminile era serenamente accoppiata con i rispettivi uomini. Ma una di queste, che aveva avuto un lungo rapporto con un uomo che la maltrattava, umorale, infedele e violento, e che alla fine si suicidò, confessava all’amica che era finalmente serena, ma non …felice.
Nonostante i maltrattamenti,le botte e l’umoralità di quell’individuo, lei rimpiangeva quelle emozioni che questo, in maniera incomprensibile anche a lei, riusciva a darle.
La Aspesi riportò questo stralcio del libro, per sottolineare il successo di una trilogia che ha venduto 100 milioni di libri tre o quattro anni fa, e che io ho citato più volte come un indicatore di certi “gusti” femminili in ambito sessuale. Titolo: ” Cinquanta sfumature di grigio, seguito da quelle del rosso e del nero. Cento milioni! Viene subito dopo la Bibbia.
E’un “feuilleton” che parla di un storia d’amore con componenti soft sado maso, tra un brillante ma contorto quanto affascinante e ricco uomo, e una bellissima quanto sottomessa donna. Donna che nonostante le umiliazioni e i maltrattamenti pseudo amorosi a cui questo la sottoponeva, lo adorava come nessun uomo “normalmente” innamorato riuscirebbe ad essere.
Nessuno ha indagato sul perchè storie romanzesche come quella di Carver o la trilogia, potessero muovere l’interesse di cento milioni di lettrici, quasi come il bisogno di rivedersi nei panni delle protagoniste.
Certo, forse la tua storia o quella di mia moglie non disponevano di uomini simili a questi, nè per fascino nè per >>>
“le donne, di oggi, sono particolarmente instabili emotivamente. E quando meno te lo aspetti “gli parte la brocca”
scusa giampaolo…
ma sei proprio sicuro che questa affermazione non sia invece molto più riconducibile AGLI UOMINI DI OGGI ? parlo in generale ovviamente ! però io ti potrei menzionare centinaia ( forse anche migliaia ) di casi di uomini che improvvisamente e senza “segnali di preavviso” hanno mandato all’ aria tutto quello che si erano costruiti in una vita, o equilibri faticosamente conquistati. e questo senza un valido “perchè”. tralasciando la mia storia personale ( che pullula di personaggi maschili di questo tipo ) o quella delle mie amiche e conoscenti donne, cui ho per anni “lenito e rinfrescato” le ferite per gli stravolgimenti che questi “signori” infliggevano loro, ti racconterò la storia di mia zia Anna, la sorella più piccola di mia mamma. mia madre oltre a lei ha altre quattro sorelle, ma nessuna è bella come Anna. quando era giovane vedendo il suo aspetto tutti le suggerivano di intraprendere la carriera di modella; ancora oggi che ha più di 50 anni, mia zia è ancora bellissima. era sposata con mio zio “Paolo” ( è un nome di fantasia, poi capirai il perchè ). come tutte le giovani coppie, all’ inizio hanno lottato un pò per crearsi un avvenire, ma con gli anni mio zio era diventato un imprenditore di successo, tanto da diventare ricchissimo, e con mia zia avevano raggiunto uno status che tutti gli invidiavano. avevano avuto due splendidi figli ( i miei cuginetti ) e anche mia zia lavorava. insomma tutto andava per il meglio. dopo un pò mio zio ha la bella pensata di far chiudere il negozio di parrucchiera che gestiva mia zia ( perchè era geloso degli uomini che vi transitavano davanti per guardarla, dice lui… ), così Anna rimane senza lavoro. in più lui comincia a frequentare assiduamente le bische e i casinò, le donne di malaffare, prende il vizio della cocaina, comincia a far tardi tutte le notti mentre mia zia lo aspetta in lacrime ! insomma, morale della “favola”, in poco tempo mio zio ( che ora è L’EX MARITO DI ANNA ) dilapida tutto quello che aveva accumulato e si trova sul lastrico. si indebita al punto tale che perdono l’ attico in cui vivevano ai “tempi d’ oro” e finiscono a vivere in appartamenti separati. mio zio in affitto, e mia zia presso suo figlio, che intanto si era trasferito per conto suo….
…. insomma… a mio zio era proprio “partita la testa” ( come dici tu ), distruggendo la sua vita e quella della sua famiglia, che ora si trova in serie difficoltà !
tutto questo per farti capire che essere o meno una donna moderna piuttosto che “antica” non ha nulla a che vedere con l’ affidabilità di un soggetto femminile, come non dipende dal sesso con cui si nasce. da cosa dipende allora ? difficile dirlo… MA DI SICURO NON DALL’ ESSERE DONNA ( O DONNA MODERNA ) !
torno a ripetere che ti ho riportato solo l’ esempio di mio zio, anche perchè è un caso emblematico, ma le storie delle donne che conosco e la mia stessa storia di vita SONO PIENE di uomini incoerenti e inaffidabili che sono incapaci di creare qualcosa di concreto e che non sanno proprio cosa vogliono. ma non lo dico perchè alla fine “non hanno voluto ME”, MA PERCHE’ PROPRIO NON LO SANNO ! come il mio ultimo fidanzato, un ragazzo rumeno più giovane di me che SONO STATA IO A LASCIARE. HO DOVUTO FARLO ! perchè a fronte di tutte le belle parole e le belle promesse che mi ha fatto all’ inizio, si è rivelata una persona totalmente FUORI DI TESTA ! diceva di volere un lavoro, ma faceva di tutto per non lavorare. e voleva che nemmeno io lavorassi ! pur essendo uno che non è in grado di vivere “da povero” perchè comunque aveva le sue pretese… diceva di amarmi, ma mi trattava come uno straccio. diceva di essere d’ accordo con i miei progetti ( crearci una stabilità per il futuro nella prospettiva di una futura famiglia ) ma poi mandava regolarmente in pezzi ogni tentativo ( sopratutto mio ) di migliorare le cose.
siccome l’ ho aiutato nel momento del bisogno, me lo ha addirittura RINFACCIATO, dicendo che in realtà volevo manipolarlo e comandarlo ! MA CI RENDIAMO CONTO ???? io ti tiro fuori dalla merda e tu mi devi incolpare per questo ?????? insomma… SI COMPORTAVA ALL’ OPPOSTO DI QUANTO DICHIARAVA, E QUELLO CHE GLI ANDAVA BENE OGGI VENIVA CANCELLATO DOMANI ! se oggi diceva blu, domani diceva giallo !.. un individuo del tutto incomprensibile… insomma giampaolo concludendo… nei rapporti con gli uomini sono sempre stata IO quella stabile e concreta, quella decisa e lineare, e la stessa cosa vale per le donne con cui ho avuto a che fare nella vita ! per questo faccio parecchia fatica a DIGERIRE le tue teorie sulle donne !
>>> “cattiveria” del genere che i due autori descrivevano nei loro lavori, ma quello che accomuna le vostre a quelle romanzesche storie è il sottile “sadismo” che quei vostri uomini vi fornivano, e che EVIDENTEMENTE riusciva gradito.
Un maschio medio,(salvo casi patologici, non infrequenti comunque)non accetterebbe mai una relazione di quel genere. Una donna può farne la ragione della vita.
Il tuo ex è comprensivo, amabile e attento, ma non di meno NON ti ama, mentre sa che tu lo ami. Il tizio di mia moglie forse non era così empatico come il tuo, ma era più furbo. Non è che la maltrattasse fisicamente, no: giocava sulla disponibilità della ragazza che pur di non perdere le speranze si accontentava di “gentilezze” che da un altro uomo, meno sentito di questo, sarebbero state considerate semplici atteggiamenti di “educazione”, non so se mi sono spiegato.
Era il “valore” che lei dava a quel cretino di cui si era innamorata che le facevano vedere come diamanti quei pezzi di fondo di bottiglia che riusciva ad offrirle quando capitava. Come si fa con i mendicanti. Ed è così che era finita per sentirsi per essere stata “rifiutata” da chi, per motivi razionalmente incomprensibili, lei voleva per la vita.
Mi sembra di capire che tu ti senti “meno attraente” di quelle donne che lui frequenterebbe in attesa di trovare il modello che fa al caso suo. Io non credo che tu sia brutta per niente, non lo sei sicuramente come animo e questo già basta. Ma mia moglie, te lo assicuro, era ed è una fi.. mondiale. Ex ballerina, prima classica poi moderna, bionda, alta e slanciata, e puoi immaginare quanti “bally boy” (così li chiamano le ballerine i mosconi che girano all’uscita dei teatri)le ronzavano intorno. Insomma, puoi crederci o no, lei si sentiva…brutta. Riesci a immaginare perchè? Se ha cambiato in parte idea è perchè, come dice lei, con me ha trovato chi l’ha valorizzata, ma malgrado la sua straordinaria cultura e intelligenza, temo che si sentisse anche un pò stupida, e non c’è da meravigliarsi.
Allora, i due visti l’una accanto all’altro era come vedere Sharon Stone e Roberto Benigni, perchè veramente molto somiglianti a questi tipi fisici. Immagina che abbinamento! Ok ma lui era un cervello? Ho scritto dei successi che ha avuto, anche in tempi non sospetti, leggi e capirai che veramente quella donna di allora aveva una “salumeria” sugli occhi.
Malgrado tutto questo, lo ricorda con affetto: Carver docet.
Che vuoi che ti dica, anche per la tua storia. Inspiegabile