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Uomini e donne che non si capiscono

di uqbardeva
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.534 commenti

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  1. 1121
    maria grazia -

    sergio, ribadisco ancora una volta che qui non sono io quella che offende… forse ti sono sfuggiti i commenti “molto carini” rivolti alla sottoscritta da parte di gente come cris o come hurin, o anche non ti sei reso conto che il tuo modo di porti nei miei confronti è discriminatorio e aggressivo. detto questo… secondo voi il NON DESIDERARE UN FIGLIO non è un motivo sufficente per abortire ? non occorre mica trovarsi in condizioni disperate ed estreme per decidere di non avere figli. per quanto mi riguarda, se mia madre non mi avesse voluto, avrei preferito non nascere piuttosto che nascere e crescere in contesti in cui non avrei ricevuto amore ! poi nella frase:” mi sono sbagliata”.. possono essere racchiuse tante situazioni diverse e sfacettate. sergio molto semplicisticamente e carinamente, liquida la questione dando della stronzetta a chiunque voglia abortire. ma cerca di capire caro sergio che le ragazze e donne che abortiscono non sempre ti vengono a render conto a te di tutti i motivi per cui lo fanno, o a raccontarti la storia della loro vita ! magari dietro a quella loro apparente superficialità ci sono storie complicate, situazioni che non ti puoi neanche immaginare. la donna italiana non è come la donna straniera: è molto orgogliosa ed è restìa a raccontare in giro i fatti suoi se ha un problema grave. e comunque resta il fatto che la donna, essendo quella che sopporta maggiormente il peso della gravidanza e della maternità ( e questo per ovvie ragioni biologiche ) alla fine è quella a cui spetta la decisione finale se portare avanti la gravidanza o meno. che a voi piaccia o no !
    mi dispiace doverlo ribadire ma è quello che emerge dai vostri commenti: per me siete dei puritani e dei maschilisti, e non sarete mai in grado di comprendere le donne e i loro problemi !

  2. 1122
    rossana -

    Giampaolo,
    “Ma mentre lavoravo per noi, lei lavorava per un altro, continuando a dirmi “ti amo”. Perdonami Rossana ma queste io le chiamo falsità. Non é una colpa non desiderare una cosa. Ed é invece segno d’amore il cercare comunque di venire incontro all’altro. Ben sapendo che non si gioca con la vita è i sentimenti degli altri.” – Credo che nessuno, ma proprio nessuno, potrebbe non chiamarle falsità, sostenute, probabilmente, da una debolezza psichica inimmaginabile, che rasenta la vigliaccheria, se non si è mai dimostrata in precedenza in altri aspetti di vita. Mi dispiace per la mancanza di dignità (se non indotta da timore di reazioni violente) e per la carenza di responsabilità in cui ancora troppe donne cadono, nel momento in cui più che mai dovrebbero essere ferme, oneste e corrette con i loro partner. Spero che con il tempo queste pessime reazioni, ora purtroppo frequenti, abbiano a diminuire, anche se motivate da difficoltà di dialogo che magari si trascinavano da tempo, senza possibili punti d’incontro.

    “Una donna non vale l’altra nemmeno se non ne sei innamorato !” – concordo e sottoscrivo, ammirando la visione più che lucida che hai della donna, alquanto rara. Sei uno dei POCHI maschi che non considera inconsciamente le donne come oggetti ma che vede in ognuna di esse PERSONE, anche in relazioni a fini meramente sessuali.

    “Se una donna mi interessa davvero, anche se non mi corrisponde, farei di tutto per averla. Si ci perderei mesi. Anche qualche anno. Poi dopo averle tentate tutte direi stop.” – credo che così facciano tutti, uomini e donne, con minime differenze di comportamento, legate al genere di sesso e al temperamento dei soggetti coinvolti.

    “Cmq a venti anni gli istinti li sapevo donare lo stesso.
    Ma fossi un extraterrestre? No, sono una persona normale che spesso riflette. Forse troppo.” – è possibile che, pur senza essere perfetto, tu rifletta troppo ma è più probabile che, per educazione o per indole, tu abbia sviluppato un forte Super-Io, che di certo favorisce il controllo di pressioni istintuali o, in alcuni casi, contribuisce molto addirittura a impedire loro di manifestarsi. A suo tempo mi è stato diagnosticato e ho potuto constatarne gli effetti in alcuni aspetti del mio essere e del mio agire. […]

  3. 1123
    rossana -

    […] Dall’ultima versione del libro “Illusioni d’amore” di Jole Baldaro Verde (medico e psicoterapeuta, che ha insegnato Teorie della Personalità presso l’Università degli Studi di Genova e ha trascorso la vita nello studio dei rapporti amorosi, partendo da una matrice freudiana per giungere a formulare nuovi concetti rispetto al maestro):

    – ES: costituisce il polo pulsionale della personalità; i suoi contenuti, espressione psichica delle pulsioni, sono inconsci, in parte ereditari o innati, in parte rimossi e acquisiti.
    – IO: rappresenta il polo difensivo della personalità. E’ l’Io quello che mette in atto una serie di meccanismi di difesa motivati da un segnale di pericolo. L’Io è anche l’istanza mediatrice che tutela gli interessi della totalità della persona. La volontà e le capacità cognitive devono essere considerati fattori dell’Io.
    – SUPER-IO: il suo ruolo è assimilabile a quello di un giudice o di un censore nei confronti delle richieste provenienti dall’Es o dall’Io. Le sue funzioni sono: la coscienza morale, l’autoconservazione e la formazione di ideali.

    Poiché mi sembra che tu ancora soffra di una più che comprensibile destabilizzazione in alcune visioni rispetto al genere femminile, concludo con la versione di Aristotele, che non dice molto ma per lo meno accorda parità ai due sessi (cosa non da poco per l’epoca, in Grecia):

    “Così, i segreti femminili ho esaminati, ho permesso loro di vedere in che strano modo siano fatte, che benchè siano di altro sesso, nel complesso tuttavia sono uguali a noi. Poiché coloro che hanno cercato più a fondo trovano che le donne non sono che uomini rovesciati e gli uomini, se solo si guardano intorno, troveranno che sono donne rovesciate” (Da “Le opere di Aristotele in quattro parti”)

    un abbraccio.

  4. 1124
    la verità fa male -

    Non ho parole. Ancora siamo a colpire la donna in qualunque caso, qualsiasi cosa lei faccia. Vedi l’aborto, in cui a restare incinta, a che io sappia, si deve essere in due, uomo e donna. Naturalmente il PESO, se lo prende lei, e lui solitamente si DILEGUA. Già con l’eco… Che lei sia una stronza… E naturalmente, DOPO, la stronza resta sempre lei. Che non ha avuto abbastanza stronzaggine: di mettere al mondo il figlio di uno stronzo, soprattutto.
    Auguri, “signori”, ne avete bisogno.

  5. 1125
    la verità fa male -

    Maria Grazia, ti lascio una risposta che avevo preparato per te, dopo avere finito lo spazio per rispondere a Rossana (un abbraccio Rossana, e grazie per tutto quello che mi hai dato; mi sarebbe piaciuto poter dare anche io qualcosa a te, e perdonami se in realtà ho solo preso…). Non so se ritornerò ancora qui. Un caro saluto e ogni bene per tutta la tua vita, se non ci rivediamo.

    Maria Grazia, il coraggio non è mai inutile, tu dici… Lungi da me volerti mettere dubbi… E quanto vorrei che tu avessi ragione… E ti parlo essendo certa, fortunatamente, di sentirti molto forte.
    Ma io personalmente, ormai, ho qualche dubbio.

    E ti domando: pillola rossa o pillola blu?

    Cosa cambia, Maria Grazia?

    Se tu, ad esempio, ti trovi dentro a un manicomio, tutti sono pazzi però fra loro si intendono perfettamente, e iniziano a dirti che tu ti comporti in modo “strano”, tu pensi che non diventerai pazza? Pur coraggiosissima, non diventerai TU la pazza? O non ti adatteresti, in modo “naturale”, alla follia degli altri? Nella solitudine e nell’isolamento, si muore. Senza un CONFRONTO reale, con l’altro, si muore: ci si perde. Si può perdere anche la ragione, in tutti i sensi.

    Perché credi che nei campi di concentramento le persone si “spersonalizzassero”, infine? Ciò che vivevano era assurdo, folle: ma era la realtà. Quindi, le “vittime” potevano anche diventare “carnefici”, tradendo gli altri, pur di salvare la pelle…
    Altri, “resistendo”, con coraggio, non sono mai più tornati – anche se sopravvissuti – gli stessi di prima. Anzi, per questi, non so se sia andata “meglio”.

    Ciò che tu “vivi”, anche indirettamente, che non hai causato tu, che vedi con i tuoi occhi, alla fine ti distrugge uguale… Ti “rispecchi” nell’altro lo stesso.
    Vedi ciò che l’umano è capace di fare o diventare o non diventare…
    E se non trovi almeno un altro essere umano come te… Allora, Maria Grazia, il tuo coraggio è sì, o diviene, del tutto inutile.

    E torniamo al discorso, anzi FATTO, del “deserto”.

    Se sei nel deserto, sola, e non ti vede nessuno, o se ti vede ti evita, perché o non capisce o non ha coraggio, tu alla fine, dai e dai, Maria Grazia, non esisti.

    E questo “non esistere”, depotenziare l’incontro VERO tra gli esseri umani, come ti dicevo altre volte, fa comodo al potere…

    Ricordi una certa opera – e soprattutto il finale – intitolata “1984”?
    Ecco, siamo più o meno lì.

  6. 1126
    maria grazia -

    ciao verità
    fortunatamente io non ho vissuto situazioni estreme nelle quali la necessità di spersonalizzazione è totale: l’ internamento in un manicomio o in un campo di sterminio, la riduzione in schiavitù da parte di trafficanti di esseri umani, e via dicendo…. ti posso però dire che ogni giorno intorno a me tasto, sento, vedo la follia umana anche nelle sue piccole e grandi manifestazioni nella vita “normale” di tutti i giorni. in realtà E’ FOLLE anche quello che comunemente viene considerato ORDINARIO: il clima insano di certi ambienti di lavoro, il moralismo, la repressione verso qualunque forma di diversità e di libertà dei costumi, la persecuzione verso i gay, i trans, le prostitute, le calunnie e i pettegolezzi di paese che mirano a infangare una persona ( di solito una donna ) solo perchè vive in modo “libero”. e direi che anche i giudizi aggressivi e sommari che vengono dati su di me da alcuni utenti di questo forum, solo perchè si trovano in disaccordo con quanto dico, in fondo è una forma di “pazzia”, o per meglio dire di manifesta frustrazione per situazioni difficili che questi utenti forse si trovano a vivere nella vita reale, e di cui astrattamente attribuiscono le colpe a TUTTE le donne, senza che questa loro teoria ( LE DONNE SONO IL MALE ) abbia un vero fondamento nei fatti pratici. non so come reagiscano gli altri di fronte alla follia e all’ ignoranza che vedono tutti i giorni. ti posso solo dire cosa ho fatto io: per un pò mi sono isolata da tutto e da tutti, per difendermi dalla cattiveria del mondo esterno ma sopratutto per fare in pace le mie esperienze e capire CHI SONO( lontano dall’ ambiente gretto e provinciale da cui provenivo ) senza essere condannata e aggredita. fatto questo, nel corso del tempo mi sono accorta che esistevano anche altre persone che la pensavano come me, che forse non ero poi così aliena a questo mondo. e questo mi ha dato forza, mi ha dato ulteriori conferme che non ero io quella “sbagliata”. ma è stato solo un caso fortunato. io mi ero già rassegnata a vivere una vita in totale “isolamento” per quello che riguardava le mie idee e i miei ragionamenti, non cercavo la comprensione e l’ approvazione di altri ( nè tantomeno un dialogo con loro ) perchè avevo accettato il fatto che forse non li avrei mai trovati, che mi sarei rassegnata a dover essere per sempre un “guerriero solitario” ( tanto “libero” quanto non capito ).

  7. 1127
    maria grazia -

    concludendo, verità, penso che si possa più che altro dire che il CORAGGIO DI ESSERE SE STESSI E DI SOSTENERE LE PROPRIE IDEE( quando le circostanze lo consentono senza che ci sia pericolo per la nostra vita ), NON E’ MAI INUTILE. serve, se non altro, a non farci vivere una vita di finzioni e di inutili pressioni, volte a farci indossare il “vestito di qualcun altro”, a proiettarci in un’ identità che non ci appartiene. io posso anche dovermi confrontare – per molte ragioni – con individui che ritengo idioti, e magari a tratti posso fingere di assencondarli per “quieto vivere” o per ottenere dei vantaggi. ma questo non significa che accetterò di essere e di vivere come loro per mettermi al riparo dalle aggressioni gratuite e dal giudizio.

    “E ti domando: pillola rossa o pillola blu?”

    scusa… piccola curiosità… hai visto anche tu il film intitolato “FORMULA 51” ? 😀
    io sono innamorata pazza dell’ attore inglese Robert Carlyle. Ecco ! se ho un ideale estetico.. è lui ! 🙂

    spero che non lascerai il forum ! ci mancheresti troppo !
    un abbraccio e buone cose anche a te se non tornerai

  8. 1128
    rossana -

    Verità,
    scusa se sono quasi sempre in ritardo nel risponderti, perché nell’interagire con te e con Giampaolo ho bisogno di più riflessione del solito.

    “Anzi credo che uno dei miei problemi, nella vita, sia stato che dal momento che io ero “intelligente e forte”, allora… Sostienimi tu, aiutami tu, comprendimi tu, ecc. ecc.” – persone che appaiono forti attraggono inevitabilmente, per legge di complementarietà, individui più deboli, che hanno bisogno di sostegno. Questo tipo di relazione (inteso a largo raggio e non analizzato sui singoli componenti di un rapporto di coppia) si potrebbe forse inserire, con le dovute riserve, nello schema: bambino (più o meno infelice) – genitore (più o meno oblativo). I “più o meno” li ho aggiunti io… ed è proprio a motivo di queste variazioni di entità, su almeno uno dei due fronti, che può reggere o meno questo tipo d’unione nel tempo.

    Ho conosciuto un paio di donne che avevano scelto per varie ragioni mariti bambini (di cui uno ha giocato per l’intera vita con i soldatini, antesignani della playstation). La prima, alquanto infelice, riversava tutte le sue attenzioni sul figlio; l’altra, invece, viveva il ruolo materno che si era assunta con molta serenità, dedicandosi volentieri e con amore a due bambini invece che a uno soltanto. Tra l’altro, è stata un gigante anche nei miei confronti, offrendomi nel breve periodo in cui abbiamo lavorato nella stessa azienda un dono, di scarso valore economico, che ricordo fra i più belli che io abbia mai ricevuto da persone incontrate occasionalmente e frequentate pochissimo. Seppure ancora molto giovane, sapeva ascoltare, comprendere e amare, senza attendersi niente in cambio, per lo meno di certo non da me, che all’epoca ero non solo disperata ma anche molto diversa da lei.

    “avendo iniziato a chiudere con… Persone che mi hanno veramente stancato, e ti parlo di legami di sangue.” – questa è una selezione difficilissima, inquinata da sentimenti, abitudini e concetti acquisiti fin dall’infanzia. A un certo punto della vita, però, s’ha da fare, anche se gradualmente, ponderatamente, non senza costi emotivi e possibili spiacevoli riverberi sul futuro.

    “vado lì e lo affronto. Ci parlo. Poi, Rossana, se lui non vuole parlare con me guardandomi negli occhi, perché ha bisogno di fantasmi… Problemi SUOI.” – “io ho fatto TUTTO quanto potevo: per me, per lui, e per il nostro amore.” – niente di meglio che evitare di avere rimpianti. Vai e risolvi, soprattutto per te.

    […]

  9. 1129
    rossana -

    […] “Avrei vissuto molto meglio NON amando” – se sei sicura che sia così in merito alla tua ultima relazione, sforzati di allontanarti da quest’uomo, ma soltando dopo essere ben certa che per te sia preferibile non “non amare” ma “non amare più quell’uomo”. Come ben sai, passare dall’innamoramento all’amore non è per niente facile. A volte ci si arriva a scossoni; in altre, e sono forse la maggioranza, ci si perde per strada, come magari è più che logico che sia.

    Mi fa piacere che hai apprezzato il sostegno che ho cercato di darti. Niente di speciale, per la verità: solo il MIO piacere di cogliere l’occasione di offrire qualcosa a chi sento per qualche verso affine, almeno fino a quando mi sarà possibile farlo. Mi dispiacerà non avere più tue notizie ma andrà bene anche così, se così preferisci.

    Un abbraccio.

  10. 1130
    Golem -

    Giampaolo, giusto per cercare di capire quale sia la vera idea che hai in merito alle donne. Quando parli di te e dei tuoi principi “una donna non è mai uguale all’altra neppure se non ne sei innamorato”, il che fa pensare che oltre ad una rara sensibilità maschile hai pure constatato quello che sostieni. Stupendo e invidiabile, come lo e’ l’idea di impegnare anni per averla, mentre io non ci riuscirei neppure per un mese (senza vederla tutti i giorni). Neppure io sono mai arrivato a tanto, e ho sempre cercato di notare la persona più che la femmina. In altri momenti le donne sono cattive, più violente degli uomini oltre che inaffidabili e anche di peggio.
    Ma come stanno le cose realmente dentro di te al riguardo circa le donne? Non e’ che ne hai un’idea troppo idealizzata che inevitabilmente ti avrebbe dato delle delusioni? Hai mai incontrato o hai un esempio di quel tipo di donna che hai in mente? Io ho problemi col mio orgoglio probabilmente, e tendo a confrontarmi con quell’idiota che mia moglie ha frequentato in un certo modo prima di me, ma non dimentico che è comunque una persona che ha un suo carattere e i suoi limiti ( meno dei miei) e i suoi desideri da realizzare. Ed e’ stato un piacere per me poterli soddisfare, come lei ha fatto con me sino ad ora.
    Insomma: qual’e’ la donna ideale che hai in mente? E’ esistita veramente o e’ un prototipo che hai costruito tu con l’immaginazione. Non sto facendo dell’oro mia, sono veramente curioso. Ciao

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