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Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uqbardeva.
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Maria Grazia,
“anche l’ amore di questi grandi poeti e scrittori che tu citi era spesso e volentieri un amore non ricambiato e infelice, eppure nessuno ha mai detto a questi uomini che si stavano buttando via, che si stavano umiliando. al contrario i loro poemi e i loro canti d’ amore sono stati glorificati dalla storia. questa è una delle tante dimostrazioni di come, dall’ avvento del patriarcato, la figura della donna sia stata annullata e sminuita al punto tale da ridicolizzarne persino i suoi aspetti più nobili ( come ad esempio l’ amore incondizionato per un uomo ). – ottima osservazione sul tema che interessa Golem! da lui già smontata in senso generale, in parte condivisibile, ma che mi ripropongo di approfondire con casi specifici (non per lui ma per me).
al momento, dispongo di soli 2 esempi conclamati d’amore “inutile”: quello di un uomo quarantenne, che ha lasciato la convivente, la famiglia, gli amici, il lavoro e la regione per trasferirsi vicino a una lei che si era prima offerta e poi ritratta. sono quasi sei anni che vive poco lontano da casa sua, senza vederla e senza parlarle, perchè lei non ne vuole più sapere di lui. è tremendamente solo, e si accontenta di evitare di attingere ai suoi risparmi con saltuari lavoretti estivi. ho cercato di dissuaderlo in modo duro ma non c’è stato verso. asserisce di essere sereno così (meglio il sogno, privo di speranze, che la rinuncia), e che questo per ora gli basta. nel suo sentire, nessun’altra donna potrebbe dargli quello che lei possiede, pur essendo consapevole dei suoi innumerevoli limiti e difetti. per me, caso estremo, già raccontato in altri post.
forse la sola differenza in questo tipo d’amore è che l’uomo di solito sfrutta la disponibilità sessuale della donna mentre questo non avviene nel caso inverso.
l’altro è quello di una donna di “ieri”, innamorata di un uomo che non la corrispondeva e che era partito soldato. morto in guerra lui, non ha voluto prendere in considerazione nessun altro. bella e corteggiata da molti, anche insistentemente, ha preferito vivere serenamente nel sogno d’amore che quest’uomo aveva suscitato in lei.
casi limite? eccezioni che confermano la regola? o punte di iceberg, che hanno la loro ragione di essere, in misura meno invasiva, nella più banale delle quotidianità? sì, sempre di sogni si tratta, ma chi ha detto che a volte anche di questi persone adulte non possano scegliere di vivere? e che, se un albero non dà frutti mangerecci, non ha una sua utilità?
Verità,
i tuoi post sono per me molto impegnativi. ho sempre timore di farti più male che bene…
“Non ho trovato la completezza e io solo in quella ho sempre creduto.” – questo sembra l’epitaffio di un amore, e magari così sarà, con tua grande sofferenza. se puoi, prima di gettare la spugna, prova a metterti davvero nei panni dell’uomo che ti sta deludendo e a immaginare il peso che i suoi legami con la precedente famiglia possono avere su di lui, lasciandogli poche forze per affrontarne altri. magari è immaturo ma magari potrebbe essere soltanto incapace, al momento, di reggere più di tanto o di avere quel tanto di fiducia nel futuro che spinge a lottare. la completezza, nel senso di trovare in un essere umano tutto quello che si vorrebbe è un’utopia: già è tanto se in una persona si può soddisfare un 70-80% delle proprie esigenze, senza contare che alcune sono più importanti di altre… quasi certamente sai benissimo da sola tutto questo e le mie sono parole superflue, che nemmeno esprimerei se non sentissi, fortissima, la tua difficoltà a staccarti da quest’uomo.
“Anche sapendo TU muoverti senza schemi, c’è l’altro… Che non ha idea di come farlo.” – osservazione a mio avviso centratissima: oggi è l’uomo a trovarsi in maggiori difficoltà, nell’opporsi o nel seguire tirato per i capelli cambiamenti per lui difficilissimi da interiorizzare! comprendere equivale quasi sempre a mediare e a essere pazienti, se si ritiene che ne valga la pena…
un abbraccio.
Golem,
in passato ci siamo scambiati molte mail sul tema di tuo interesse, impegnandoci entrambi al massimo. oggi, però, non sono più quella di ieri: in certe visioni ho progredito; in altre sono indietreggiata. non sempre si può essere coerenti al 100% con i pensieri, se la coerenza porta alla rigidità.
per me, la frase che taglia la testa al toro nella vicenda di tua moglie è la seguente: “fu lui a farle la proposta, ma lei capì che nonostante “l’amore” non avrebbe mai potuto affrontare il futuro con un uomo del genere.” – tutto il resto dovrebbe svanire di fronte a questo, che è un fatto: cima conquistata, interesse finito!
“e’ un mistero per lei per me e per tutti quelli che conoscevano quella vicenda.” – scusa se dissento: può essere un mistero per tutti ma di certo non lo è del tutto per lei. da DONNA sensibile e intelligente ha intuito molto bene, fin dalla prima volta che te ne ha parlato, nascondendoti la durata e l’importanza del rapporto, quali avrebbero potuto essere le tue reazioni in proposito. sono “bugie bianche”, ovvero menzogne e/o omissioni (che non sono zuppa ma pan bagnato), che una donna, fino a ieri (e forse anche oggi), è quasi costretta a dire, se vuole salvaguardare il più possibile l’integrità di un sentimento in cui crede. gli uomini stessi di solito sanno altrettanto bene che non è proprio tutto tutto vero quello che vien loro detto su certi temi, per farli stare tranquilli. è un vecchio, spiacevole gioco delle parti, che spero tanto possa presto finire.
tua moglie conosce probabilmente molti dei perchè di quella storia ma, secondo me, fa benissimo a non esplicitarli più di tanto, in quanto, non hai diritto di esserne a conoscenza. così come non avresti dovuto permetterti di leggere i suoi diari: sai che sono cose che non si dovrebbero fare, anche se capisco le ragioni per cui a volte si fanno. rispetto è anche accettare che ci siano piccole zone riservate nell’intimità del partner, senza volerle a tutti i costi sviscerare.
potrai esaminare centinaia e centinaia di casi, analizzarli e discuterli, catalogarli e trarne le possibili assonanze ma non riuscirai mai a sapere cosa quella relazione è stata veramente per lei. insisto e mi ripeto, sperando che tu desista dall’indagare: non tutto è accessibile dall’esterno nella molteplice realtà di dettagli personali che possono fare la differenza in un qualsiasi tipo di sentimento amoroso.
un abbraccio.
“Giampa’ una e’ uguale all’altra se NON sei innamorato, si capisce”
Ma assolutamente no Golem ! Una donna non vale l’altra nemmeno se non ne sei innamorato !
Se una donna mi interessa davvero, anche se non mi corrisponde, farei di tutto per averla. Si ci perderei mesi. Anche qualche anno. Poi dopo averle tentate tutte direi stop.
Mi rendo conto di essere stato frainteso in molte cose riguardo il discorso della maternità. Ma l’avevo messo in preventivo.Cercherò di farmi capire più tardi.
Nel frattempo vorrei chiarire alcuni punti.
Ribadisco intanto la mia ferma convinzione riguardo la scelta vita/morte nei confronti della donna amata a discapito di un figlio che ancora deve nascere. Non mi sento egoista per questo. E sinceramente non credo nemmeno che la maggior parte delle donne sceglierebbero di morire piuttosto che far morire il nascituro. Sono successi casi in cui donne hanno preferito morire, donne che addirittura hanno rifiutato di curarsi un cancro pur di mettere al mondo un figlio. Ma si tratta di casi di cui hanno parlato in tv. Non credo proprio che tutte le donne lo farebbero.
Vorrei ricordare e vorrei farlo notare soprattutto a te Golem, che vedi spesso tutto rosa nel mondo femminile, che l’aborto è stata una conquista della donna. Donna che SCEGLIE di non far nascere un figlio. E allora veniamo a parlare di egoismi maschili, di necessità naturali, di qualcosa che si sente dentro ?
Eh no ! Ho visto donne abortire perché non si sentivano pronte a crescere un figlio, perché avevano una malattia, per paura, perché non volevano un figlio dall’uomo con cui si erano rapportate, e anche per violenza sessuale.
Ho visto le stesse donne che anni prima avevano abortito perché non si sentivano pronte a diventare madri, cambiare idea e fare un figlio anni dopo.
Ho visto la mia stessa ex moglie rifiutare la possibilità di diventare madre in un momento in cui si pensava fosse incinta, sostenendo la tesi che non si sentiva pronta. Mentre io lo avrei accettato pur non sentendo il desiderio. E non l’ho mai accusata di nulla.
La stessa donna che anni dopo mi ha tradito, lasciato, assalito verbalmente, accusandomi di averla ferita per non aver esaudito il suo desiderio che nel frattempo era sopraggiunto.
Ho visto donne, tante donne, numerosissime donne, centinaia di donne, desiderare fortemente un figlio, poi portarlo dalla baby sitter o dai nonni, continuare a coltivare i propri interessi, e continuare a non essere mai presenti.
Ho visto uomini…
Buongiorno Rossana. Puoi immaginare il motivo per il quale lui, in quello stato, le abbia fatto quella proposta?
Ritieni che fosse una consapevole dichiarazione di riconoscimento di un sentimento questa volta ricambiato, o un’altra dimostrazione di parassitismo, solo più disperata delle precedenti? Ci siamo capiti vero Rossana?
Nessuna vetta conquistata, ma semmai un’ulteriore dimostrazione di un errore di valutazione sull’uomo, indotta, probabilmente, dai motivi di cui parlo spesso, ma difficile da accettare. Non dimentico quando mi parlò di quel momento, il senso di pena che aveva negli occhi nel descrivere lo stato fisico di quel ragazzo.
Era esattamente il contrario di quello che mi scrivi Rossana, per lei era la dimostrazione di una sconfitta. Forse il fallimento della missione di cui accennavo in precedenza, il fallimento di un amore che non chiedeva niente se non “il bene” di quell’oggetto amato. Il massimo che una donna, una persona può dare, eppure nel contempo…inutile.
Capisco Morandotti quando scrive il suo aforisma osservando questo aspetto adamantino di un sentimento eroico. Non si può che ammirare, come ho scritto, chi ha questa forza. Ma è la trama di un romanzo, che probabilmente, in altri modi e con altre persone, ha portato quell’allora giovane uomo ad essere semplicemente un bambino viziato, come lei stessa lo ha malvolentieri definito una volta, durante i nostri discorsi.
Volerne vedere gli aspetti romantici, scapigliati, creativi, corroborati dall’uso degli stupefacenti, così trendy per sottolineare lo stile di “dannato” del soggetto, significa andarsi a cercare quegli ingredienti melodrammatici che fanno una storia NON BANALE. Accettarne poi la vera essenza di bambino viziato, opportunista, mediocre e lenone, significava invece spogliare la vicenda dell’aura di struggente romanticismo di cui la fantasia di lei lo aveva vestito, dove la previsione era “l’happyend” che aveva visto mille volte nei film della sua adolescenza, come coronamento degli amori sofferti e tribolati.
Forse si rese conto che quel “bi-sogno” aveva contribuito ad illudere lui di essere uno speciale, come probabilmente aveva fatto qualcun altro prima di lei, salvo quello zio, che pragmaticamente cercò di fargli capire com’era la vita.
Io sono convinto che ci sia anche questo aspetto in lei, che ne giustifica l’attenzione verso il destino di quell’uomo negli anni successivi. Ma come dici tu, non si saprà mai.
Io con lei parlai di me senza omissioni. Lei no Rossana
rossana
ti ringrazio per aver chiarito nei tuoi ultimi post la questione degli amori non corrisposti ( o non corrisposti in maniera sufficiente ) e anche la situazione che riguarda golem, su cui avrei voluto tornare. sono assolutamente d’ accordo con te sul fatto che, dall’ esterno, difficilmente si può entrare nel merito di tutto ciò che viene vissuto in prima persona dai diretti protagonisti quando nascono queste situazioni. sebbene io concordo con golem sul fatto che gli istinti di “procreazione” e di perpetuazione della specie giocano la loro parte, penso che però sia riduttivo ricondurre tutto a questo, e bollare questi amori travagliati e sofferti come momenti di totale mancanza di lucidità, o situazioni DEL TUTTO INUTILI, come sono stati definiti. quando ci innamoriamo di qualcuno entrano in gioco una molteplicità di fattori, di accadimenti, di piccoli e grandi episodi che – casualmente o meno – ci fanno apparire una data persona “insostituibile”, al punto che alcuni ( come i casi da te citati ) preferiscono vivere la loro vita in solitudine piuttosto che cercare di ricreare dei legami con qualcun altro. io dico che l’ amore NON E’ MAI UN SENTIMENTO INUTILE, quand’ anche non è ricambiato o delude le nostre aspettative ( come ad esempio nel caso dell’ uomo in cui ho riposto per cinque anni le mie speranze di un futuro insieme ). Sono comunque esperienze che servono a farci crescere e a farci conoscere la vita e noi stessi, e ti posso dire che se tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto, rifrequenterei QUELLA PERSONA, e non un altro che magari vuole offrirmi amore eterno e acclarato ma per il quale io non provo nulla. Tra l’ altro è stata questa stessa esperienza con il ragazzo “bello e dannato”, il confrontarmi con molti suoi comportamenti odiosi e inaccettabili ( che io riconoscevo in modo obiettivo, per quanto lo amassi. e anch’ io a mio modo l’ ho umiliato, per ripicca ) a farmi rivalutare alcuni ragazzi buoni e sensibili che prima di allora avrebbero voluto amarmi senza riserve, ma che io ho liquidato rapidamente, trovandoli noiosi.
rimane il fatto che golem ha ragione quando dice che questi amori ci appaiono più speciali di altri proprio in virtù dell’ impossibilità di realizzarli appieno, e questo fa sì che finiamo per “mitizzarli” in una sorta di dimensione del “sogno”, del chiedersi come sarebbe stato se le cose si fossero messe a nostro favore.
“Anche sapendo TU muoverti senza schemi, c’è l’altro… Che non ha idea di come farlo.” – osservazione a mio avviso centratissima: oggi è l’uomo a trovarsi in maggiori difficoltà, nell’opporsi o nel seguire tirato per i capelli cambiamenti per lui difficilissimi da interiorizzare! comprendere equivale quasi sempre a mediare e a essere pazienti, se si ritiene che ne valga la pena…”
rossana
noi donne a mio avviso non abbiamo alcuna difficoltà ad attuare quella mediazione di cui parli, se amiamo veramente un uomo e pensiamo che “ne valga la pena” ( a prescindere dalle qualità effettive del soggetto ); penso però che oggi molti rapporti non funzionano perchè a fronte di questa nuova – e sacrosanta – esigenza della donna di autoaffermazione anche fuori dal contesto familiare, l’ uomo ( al di là di qualunque ragionamento e asserzione ) sia ancora ancorato all’ idea di “dominio” che il suo amore per una donna “deve riuscire a esercitare”, se è davvero un “vero uomo”. questa concezione del rapporto, ereditata da secoli di predominio maschile, è dura a morire nella logica maschile, perchè assicurava all’ uomo una serie di vantaggi che con l’avvento delle lotte per la parità dei diritti non possono più essere dati per scontati. quindi il punto non è tanto in che percentuale la donna riesca ad “ammansirsi”, ma in che misura l’ uomo riesca a comprendere le nostre necessità al di là del quadretto amoroso/domestico. e secondo me questa capacità, nella maggior parte dei soggetti maschili è ancora troppo esigua, se non del tutto inesistente.
Ciao Maria Grazia. Ho letto il tuo post.
Se mi consenti volevo solo puntualizzare il “quando” un amore è inutile a mio parere più che il perchè.
Certo, un moto sentimentale sentito non apparirà mai nella lettura che io gli ho dato, anche quando non sarà ricambiato. Anzi,come abbiamo constatato appare ancora più struggente proprio per le emozioni che in quella bramosia non trovano soddisfazione.
Al di là del fatto che un amore del genere è come un seme di rosa piantato tra i sassi, l’inutilità più clamorosa la si ha quando si sta amando “l’immagine” di un uomo(in questo caso)e non quello che in realtà è realmente quell’uomo.
Ho già spiegato come il piacere di certe emozioni sentimentali, ma in realtà di origine sessuale, venga sublimato attraverso le opere d’arte, operistiche, filmografiche e letterarie. Questo bisogno emotivo è più raffinato mediamente nelle donne che negli uomini (interessante la scena di “Pretty Woman”, di loro due a teatro, dove lei si commuove sino alle lacrime mentre la Traviata implora “amami Alfredo”. Lei, puttana e madonna: il paradigma del desiderio sessuale maschile. Lui:l’eroe), e da qui la necessità di vivere il “sogno” come dici tu.
Si può viverlo, ma tenedo presente che si tratta di sogno e non di realtà. E’ lo scambio tra queste due evidenze che rende inutile e a volte dannose quelle esperienze. Se ti è capitato, come temo, che qualcuno di quegli attraenti “pirati” si sia rivelato in realtà un povero fesso, ti renderai conto di quello che sostengo circa le perniciose conseguenze che questo equivoco può portare.
Nello specifico che mi riguarda, quella donna che poi divenne mia moglie, e che so essere stata SEMPRE molto esigente circa la qualità INTELLETTUALE delle frequentazioni, ha creduto di intravedere nel personaggio di cui si invaghì, doti “speciali” secondo certi parametri istintuali e sottoculturali di natura massmediologica. Ai quali ha aggiunto la “trama” di cui ho parlato che ha dato una veste da tormentato romanzo d’amore, ma che nella sua fantasia si sarebbe dovuto concludere con il lieto fine di cui dicevo a Rossana. Ma questo lieto fine non è mai arrivato, nè mai sarebbe potuto arrivare, perchè lui non era il genio maledetto che la sua fantasia le faceva “vedere”, ma un povero disgraziato dedito alla droga, e neanche tanto sveglio se si è cacciato nei guai come ho descritto, per finire fallito a vivere di espedienti.
Lei però ha trascorso sette anni ad aspettare che il genio sbocciasse, rinunciando ai “banali” >
Maria Grazia, sei troppo ancorata a certe convinzioni di “dominio dell’uomo”. E non ne capisco oggettivamente il motivo.
Un uomo medio normale di oggi non cerca nessun tipo di dominio. Ma un rapporto sereno basato sulla reciproca fiducia.
Posso portarti il mio esempio asserendoti di non aver mai esercitato nessun tipo di potere sulla mia ex moglie. Libertà di pensiero, di espressione e di parola, di muoversi di agire, di lavorare ecc. ecc. ecc.
Qualche divergenza di opinione ? Penso ci possa stare !
Golem,
“Io con lei parlai di me senza omissioni. Lei no Rossana.” – capisco la discrepanza ma, tu non sei lei, e soprattutto non sei donna, di solito molto più sottoposta al giudizio del partner dell’uomo. ho mentito anch’io al mio ex marito, non su precedenti relazioni ma su un altro vissuto, per lui persino più importante, e meno male che l’ho fatto e che non ha mai avuto modo di scoprire la verità perchè altrimenti, ne sono più che sicura, nel primo caso e ancor più nel secondo, molti momenti belli della nostra vita insieme sarebbero stati guastati da un qualcosa su cui nè lui nè io avevamo più potere. e su cui io, in tutta sincerità, non avevo che una colpa MOLTO relativa, per uno sbaglio ai miei occhi doloroso ma insignificante. non mi avrebbe MAI creduta, benchè durante il nostro matrimonio non abbia avuto motivo di ritenermi insincera (non lo sono proprio, per indole: al punto che se mento in qualcosa riesco a tempi brevissimi a sbugiardarmi da sola). ci sono cose che urtano non la ragione ma il sentimento, e le donne le subodorano al volo, evitando che diventino inutili rovelli senza fine (quelli sì, proprio inutili). tutti commettiamo errori, più o meno gravi, poi si cambia e se ne commettono altri ma difficilmente gli stessi già sperimentati una volta. tu non ne avevi proprio nessuno da farti perdonare?
inoltre, è diverso il modo di concepire un rapporto di coppia, non solo tra uomo e donna ma tra individuo e individuo, anche senza andare a cercare di scoprire chi ama meglio o chi ama di più (in ogni rapporto c’è chi bacia e chi porge la guancia).
secondo me, dovresti soltanto non far ricadere sul passato quanto si è presentato come crisi tre anni fa: in una lunga relazione possono succedere momenti di basso cabotaggio, in tutti i sensi. ma innanzitutto dovresti porti una domanda: se io fossi stato tanto stupido da perdermi in una lunga e tormentata relazione con una vamp problematica, scriteriata, senza cervello, drogata, presuntuosa e arrogante, come purtroppo succede, anche se magari non a te, lei come avrebbe reagito? molto probabilmente ti avrebbe compatito o si sarebbe fatta una risata!
sei (apparentemente) più forte e più sicuro di te, e quasi certamente lei ti ama proprio per questo. lascia andare il passato: quell’acqua non macina più. nel contempo, però, non avere la pretesa di ritenere che non abbia mai macinato. non hai incontrato una quindicenne al primo innamoramento e spesso, in amore, è difficilissimo persino capire se stessi.