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Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uqbardeva.
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Maria Grazia,
mi fa piacere che per te sia più facile che per Valinda “voltare pagina”. ogni relazione è a se stante, come la persona che la vive, che porta inevitabilmente in essa il suo passato, la sua forza, sia fisica che psichica, e il suo temperamento.
“la parità uomo-donna nel lavoro e nelle mansioni casalinghe ) non dovrebbero essere vissuti in modo traumatico, come molti li vivono, ma essere invece accolti come un passo inevitabile del percorso evolutivo della nostra società.” – certo che sì, anche se, questo pure, fa capo a persone, che si devono “incastrare” armoniosamente fra loro. leggendo come ora tutto sia più difficile tra uomo e donna, a mio avviso per “colpa” essenzialmente delle donne, mi rendo conto di essere stata superfortunata ad avere relazioni amorose con persone che non hanno mai badato nè ai ruoli nè a una serena ed equilibrata suddivisione di incombenze domestiche. secondo me, non sono queste le difficoltà principali ma ben altre, legate soprattutto ad eccessive pretese da parte delle donne e a carenza di volontà d’impegno da parte degli uomini, complici anche leggi del tutto ingiuste.
Angy,
“VOI di che amore parlate?? ma fatemi capire… rispettare i desideri dell’altro non è segno di amore?? e dov’è il vostro se mettereste al primo posto voi stessi e il vostro egoismo di non perdere la vostra donna?” – la tua è la voce dell’amore femminile ad ampio raggio, in cui credo e in cui ho sempre creduto, anche se, personalmente, non sono contraria all’aborto, in determinate situazioni e condizioni.
il tuo intervento è, a mio avviso, centratissimo, per mettere in evidenza le differenze fisiche, i diversi istinti e i diversi modi d’amare che mettono in serio conflitto uomini e donne. da sempre faticano a comprendersi, persino i/le migliori fra loro.
grazie! nei miei interventi mi sforzo di non essere troppo diretta ma ammiro chi sa esserlo, soprattutto se si tratta di punti di notevole importanza. credo che una riflessione collettiva in astratto s’imponga: ragionare = egoismo (partita doppia, con aspettative di riscontro); amare = altruismo (partita semplice, senza pretesa di ricevere altrettanto in cambio), indipendentemente da chi, maschio o femmina, si trova sull’una o sull’altra lunghezza d’onda.
Angy. Io tempo fa ho fatto una dichiarazione che potrebbe essere usata contro di me come una forma di razzismo sessuale. Ho avuto modo di dire, che quando un maschio, un uomo, scopre che oltre al sesso c’è l’amore, entra in un mondo che spesso una donna (lo penso io, non è la Bibbia) non arriva a conoscere, ritenendo che la “civile” realizzazione di certiistinti sia da chiamare amore.
Io parlo per me , ma posso immaginare che sia accaduto anche a molti altri uomini. Quando sono uscito dalla trappola dell’attrazione sessuale come unico indicatore di “mi piace/non mi piace” tramite le ultime mie donne della vita, e l’ultima in assoluto, si è aperto un mondo che npon potrò mai più negare fin che campo. Se mia moglie morisse, per qualunque motivo io non vorrei più vivere, perchè ormai lei è parte di me, la mogliore peraltro.
Di fronte alla richiesta che mi fece, se devo scegliere scelgo il bambino (la bambina in questo caso) e tu per favore fai altrettanto, io le risposi che non doveva chiedermi questo, perchè se dipendeva da me decidevo per lei, per a vita di mia moglie. Ma non per l’egoismo di cui parli tu, ma solo perchè è da lei che mi è venuta la conoscenza di quell’amore che mi ha fatto travalicare i rozzi istinti maschili. Rozzi, sì, perche mentre una donna articola insieme a questi istinti i necessari “sentimenti” utili all’allevamento della specie, che si deve protrarre per anni e anni e quindi necessitano di stabilità emotiva, il maschio se non arriva a conoscere BENE quel mondo, resterà sempre “rozzo” al riguardo, anche se è nella più andida buona fede.
Questo per dire, che l’amore vero che un uomo potrebbe avere la fortun di incontrare, è una scoperta molto più “illuminante” di quello che può fare una donna, che come dice Giampaolo può lasciare un uom che non la asseconda, o morire per metter al mondo un figlio. La prima parte della frase sembra una vigliaccheria, mentre la seconda un enorme gesto d’amore. No: sono le facce della stessa medagli, che come dici tu appartiene all’essere “uno strimento della natura”
Sotto questo aspetto, un maschio “serve” solo a fornire buoni cromosomi, quindi di scrupoli ne un milione meno di una femmina, che ripeto, spesso si vestono d’amore, in buonissima fede, ma stanno solo seguendo un copione. Se un uomo esce per caso dal suo modesto copione e AMA fuori dall’istinto, è veramente nei guai, perchè di quella donna, DI QUELLA PERSONA, non potrà mai farne a meno. Figurarsi perderla per…
Ciao Golem
Sono d’accordo con te per quanto riguarda il fatto che è la natura che comanda gli istinti. E non solo. Comanda tutto quello che ci circonda. Mi rendo conto che due post sono pochi per cercare di far comprendere quello che voglio dire. E forse anche il doppio non basterebbero, perché nella formulazione delle parole si corre spesso il rischio di essere fraintesi. O semplicemente di non riuscire a spiegare bene il proprio pensiero. Ma ci provo ! Ci sono diverse cose che amo fare, e tra queste guardare i documentari sulla natura. Ne ho visti a centinaia nella mia vita, e continuano ad appassionarmi. Ne ho visti dedicati alla riproduzione di tantissime specie animali. Mi soffermavo estasiato nel vedere ogni genere di mamma animale curare “con amore” i propri cuccioli. Ma il narratore precisava sempre che non trattavasi di amore, quanto di istinto naturale. D’altra parte come poter considerare “amore” il gesto di tante mamme animali che abbandonano i propri cuccioli al loro destino perché malati ? Per cui riproduzione = legge di natura = istinto….non amore !
Nella vita, mi è stato insegnato, e credo anche a te, che “l’uomo è si un animale”, ma che si differenzia dagli altri animali (le cosiddette “bestie”) perché possiede un elemento che loro non hanno: L’INTELLIGENZA.
In base a questa “sostanziale” differenza mi è stato SEMPRE insegnato che l’uomo (maschio/femmina) è in grado di “domare” i propri istinti. Tirando fuori elementi come la ragione, l’equilibrio, la logica, la calma, il bene, l’amore.
Gli istinti animali sono tanti Golem, non solo quello materno. Un istinto animale maschile è quello ad esempio di accoppiarsi con qualunque femmina disponibile e consensiente. Ma se venisse attuato quale motore della vita, come hai scritto tu, quanti tradimenti giustificati e soprattutto quanti figli senza un padre ci sarebbero in giro per il mondo, in nome di questo istinto ?
Quante volte riusciamo a domare un istinto per il quale prenderemmo a schiaffi e pugni o peggio chi ci sta facendo un torto ?
Con questo non sto dicendo che una donna debba soffocare l’istinto materno. Sto solo cercando di far capire che in nome di un istinto seppur nobile come quello della maternità non può venir meno tutto quello che ci circonda.
E’ ovvio che tu non concepisca il motivo per cui ti sto dicendo questo, perché tu e tua moglie avete generato una figlia poiché la desideravate entrambi, e non ti si è posto nessun problema.
Personalmente invece, posso dirti, di…
di aver visto dei drammi familiari, massacri emotivi e personali, compiuti da parte di donne che in nome dell’istinto materno hanno distrutto moralmente e fisicamente uomini rei di non aver avuto in contemporanea lo stesso desiderio di prole delle proprie compagne. Hai citato Valinda e il suo dramma dovuto ad un uomo che probabilmente non l’ha mai amata, ma che comunque le dimostra affetto e amicizia. Io ti parlo di cattiveria, menzogna, falsità, rabbia, tradimento, offese, danni economici, violenze verbali, morali, fisiche compiute in nome di quello che anch’io mi sento di definire come “straordinario fenomeno della natura”
Allora io mi chiedo e ti chiedo: tutto quello che nel corso degli anni ci è stato insegnato riguardo l’intelligenza, il rispetto, la lealtà, la non violenza, l’amore verso il prossimo, l’onestà, il dolore, la ragione, la logica, l’equilibrio….tutto questo, deve venir spazzato via in nome degli istinti che la natura ci impone ?
Siamo uomini o siamo bestie Golem ? Dobbiamo seguire le regole del buon vivere o quelle che ci impongono gli istinti naturali ?
Siamo autorizzati o quantomeno giustificati a distruggere il prossimo, a cancellare mogli, mariti, figli, genitori, amici in nome di un istinto ?
Angy, anche mia moglie è UNICA non solo quell’esserino che deve ancora nascere ma ancora non esiste. Ed io ti ribadisco che prima della nascita, di fronte a quella terribile eventualità, SCEGLIEREI MIA MOGLIE !
Poi rispetterei mia moglie se decidesse LEI di scegliere il contrario.
Ma non puoi accusare di EGOISMO chi sceglie di far vivere la propria moglie !
Diverso sarebbe il discorso nel caso in cui nel pieno di un incendio dovessi scegliere se salvare mia moglie o mio figlio. Allora si che sceglierei MIO FIGLIO.
Forse voi ragionate diversamente perché lo portate in grembo e già lo considerate VIVO. Ma non puoi condannare un uomo che cerca di salvare l’AMORE CHE VEDE ! Né tantomeno accusarlo di egoismo.
E ricorda cara Angy, tutto E’ EGOISMO. Anche desiderare un figlio. Perché è un PROPRIO BISOGNO. E non un atto d’Amore.
Gli atti d’Amore sono ben altri. Come quello di adottare bimbi in orfanotrofio quando già se ne hanno.
Perché in quel caso SONO LORO CHE HANNO BISOGNO DI TE E NON TU DI LORO
Giampaolo,
“Gli istinti animali sono tanti Golem, non solo quello materno. Un istinto animale maschile è quello ad esempio di accoppiarsi con qualunque femmina disponibile e consensiente. Ma se venisse attuato quale motore della vita, come hai scritto tu, quanti tradimenti giustificati e soprattutto quanti figli senza un padre ci sarebbero in giro per il mondo, in nome di questo istinto ?
Quante volte riusciamo a domare un istinto per il quale prenderemmo a schiaffi e pugni o peggio chi ci sta facendo un torto ?
Con questo non sto dicendo che una donna debba soffocare l’istinto materno. Sto solo cercando di far capire che in nome di un istinto seppur nobile come quello della maternità non può venir meno tutto quello che ci circonda.” – concordo, e non hai idea di quanto mi costi allinearmi soprattutto alla prima delle tue affermazioni. sulla seconda, già mi sono espressa.
per me, ogni volta che ci si trova in conflitto tra istinto e ragione, prevale quello dei due impulsi che ha maggior peso per l’equilibrio vitale complessivo del soggetto interessato. nessuno dei due può prevalere in modo assoluto sull’altro: a volte si tratta anche di mediazioni graduali, che possono poi portare alla decisione definitiva nell’uno o nell’altro senso. tant’è che, quando si dà retta a saggi consigli che non “sentiamo” come appropriati al nostro caso, il conflitto aumenta.
“Gli atti d’Amore sono ben altri. Come quello di adottare bimbi in orfanotrofio quando già se ne hanno.
Perché in quel caso SONO LORO CHE HANNO BISOGNO DI TE E NON TU DI LORO”. – scusami se dissento: anche quando vai in orfanotrofio a cercare un bambino lo fai perchè hai bisogno di averne uno, quindi per un tuo egoismo più che non per l’altruismo di volerlo aiutare. torno a ribadire che, secondo me, non si fa quasi nulla per puro altruismo, anche se, pure in questo ambito, ci possono essere diverse gradazioni, più o meno comprensibili, come quello dell’amore di una donna per il figlio che per nove mesi porta in grembo, o quello di una donna che ama pur non essendo corrisposta… non si sceglie nessuno dei due sentimenti d’amore, si è semplicemente coinvolti in essi a seconda delle circostanze, dei propri temperamenti e dei propri bisogni…
Caro Giampaolo, se hai letto i miei interventi, ricorderai che questi nascono da un insipegabile (per me) comportamento di mia moglie nei confronti di un suo ex che non la voleva, ma che “fruttandonde” la disponibilità che accettava tutto di questo, compreso il fatto che frequentasse altre donne, risevandole il trattamento da piano B o C ancora meglio, usandola e sfruttandola anche economicamente. Eppure lei pendeva dalle labbra di questo individuo, che per inciso non era Gabriel Garko, ma assomigliava fisicamente più a Benigni.
Lei uno splendore, in tutti i sensi, lui uno schizzetto di uomo, in tutti i sensi. Ma ci ha perso sei o sette anni prima di rassegnarsi. Un pò come la storia di Valinda, ma con la differenza che l’amato di quest’ultima almeno era gentile, educato e comprensivo, anche se il risultao è lo stesso alla fine. Perchè? Tu perderesti sette anni dietro una che non ti vuole? Credo di no. E sai perchè, secondo me. perche noi maschi dal punto di vista sessuale, ci è indifferente questa o quella femmina, e dal punto di vista sentimentale, quando pensiamo ad una famiglia, abbiamo in mente un prototipo femminile come nostra mamma, normalmente una ragazza affidabile insomma.
Se non si scoprono certi aspetti della relazione che esulano dalla semplice attrazione sessuale, non sapremo mai orientarci realmente su questo insidioso terreno che ha a che fare con istinto e ragione.
Se una donna intelligente, affidabile dedita e quant’altro, come mia molgie, Valinda e mille altre come loro INSISTONO con un maschio che non le vuole, è perchè, anche se parlano di sentimenti, che ci sono e funzionano molto bene per “convincerle” che è l’amore che le muove, in realtà stanno dando ascolto (a mio avviso) ad un antico segnale della natura, che la coscienza non percepise o non vuole percepire, ma che gli dice che QUELLO E’ L’UOMO CON CUI DEVE RIPRODURSI.
Non importa che questo sia unp sfaticato, fedifrago incapace o brutto cpome l’asse del cesso. se sentono il richiamo ubbidiscono. Suppergiù come quando noi sentiamo il “profumo della patatina”. Hai voglia a dire che “no io non lo farei mai” ma se quando capita l’occasione pochi la lasciano sfuggire, salvo trovare mille scuse per giustificarsi con la coscienza.
Per loro è lo stesso, con la differenza che la natutra le impone di “garantirsi” quel maschio perchè hanno bisogno dell’aiuto esterno per gestire per anni un figlio. Ecco perchè le donne appaiono meno volubili di noi in “Amore”…
Golem
“Se mia moglie morisse, per qualunque motivo io non vorrei più vivere, perchè ormai lei è parte di me, la mogliore peraltro.”
Il famoso senso di appartenenza di cui parlavo qualche post fa.
Le donne di oggi non ce l’hanno caro Golem.
Un maschio non serve a fornire buoni cromosomi. Il maschio fornisce la vita !
Forse non è chiaro il fatto che l’elemento vitale è nell’uomo, non nella donna.
>>> il comportamento apparentemente assurdo che noi giudichiamo con la logica maschile (ma come, puoi avere chi vuoi e ti butti via con uno che non ti vuole?) risponde alla necessità di avere il maschio migliore SECONDO UN PUNTO DI VISTA che nasce dai parametri voluti dai famosi istinti, ma viene assegnato facilmente ai sentimenti. Questi ci sono, è innegabile, ma è la nostra cultura che li fa passare come “portata principale” quando, IN QUEL CASO, è solo il contorno. L’amore a cui pensiamo idealmente nasce da tutt’altre condizioni, in quella caso, a parere mio, è solo una giustificazione che si danno per sdoganare un’attrazione di cui non si spiegano la ragione, stante anche la realta di “rifiutate” che stanno vivendo. Ora, se voglio QUEL maschio, nonostante tutto, è perchè da quel maschio, anche se non lo “sanno” razionalmente, VOGLIONO UN FIGLIO, PERCHE MADRE NATURA LE STA DICENDO CHE QUEELO E’ IL MASSIOMO CHE C’E’. Poi non lo faranno ma il motivo è quello, e Angy riconosce che la femmina è più styrumento della natura di quato lo sia un maschio, che è solo un attore non protagonista come ho già scritto. Quando in un modo o nell’altro sto bambino arriva, non ce n’è più per nessuno se non per la creatura. Ma è giusto così: una volta che c’è si farebbe uccidere (se è normale, perchè ci sono anche le madri matrigne) ma è solo ed esclusivamente a disposizione del piccolo. E il copione della Grande Regista M.N. veiene compiuto. Leicon la sua creatura si sente vincitrice dell’Oscar della femminilità e il marito quello di miglior attore non protagonosta come ho ironicamente scritto in precedenza.
Ecco perchè ti chiedevo per quale motivo ti meravigliassi della richiesta di una donna di darle un figlio. Perchè e l’unico modo per realizzarsi che una donna ha. Può smetter di amare un uomo duecento, ma un figlio mai.
Io ho accettato la paternità come desiderio di maternota della mia lei, e oggi sono felice di essere parde di quell deliziosa stronzetta. Ma se fosse stato per me, avrei usato mille volte la tecnica, senza mai realizzare il …progetto. Perchè per un uomo la paternità una scelta, per una donna una necessità. Ciao
Giampaolo e chiunque abbia letto l’ultimo mio post, scusate i pasticci grammaticali e non, ma scrivevo in fretta per l’incalzare dell’orario di pubblicazione, e non ho corretto la bozza.
Comunque, a proposito del famoso senso di appartenenza di cui parli tu e che le donne non avrebbero. Io non generalizzerei, ma è certo che se mia moglie dovesse gettare dalla torre me o nostra figlia, anche se so volare (ma con gli aerei) so che sarei io a dover saltare.
Ma è coerente, è giusto così, per lo stesso motivo per il quale mi disse quella frase nel caso ci fosse stata la necessità di scegliere ta lei e la vita della bambina. Non aveva dubbi, e, come ripeto, solo riportando tante azioni, (scelta del partner “riproduttivo” che non ti vuole compreso) a quegli “irrinunciabili ordini” naturali mi sono spiegato tante “assurdità”, così come sono osservate dalla logica maschile. Ma non per questo siamo migliori di loro, solo diversi, e solo negli istinti, ricordiamolo. E poichè, come ho già detto senza tema di smentita, gli istinti non rientrano in nessuna categoria morale, gli stessi non potranno MAI essere giudicati buoni o cattivi, ma immanenti. Una donna che lascia un uomo che non vuole farla diventare madre, che insiste con chi non la vuole per i motivi che ho cercato di spiegare, e che morirebbe per far nascere una creatura, non è nè pazza, nè sconsiderata, nè ingrata, ma solo un essere umano femmina che conta di diventare donna seguendo quello che LEI ritiene un moto che viene dal cuore, solo perchè sente che non arriva dal cervello. Ma viene sempre dal cervello, anzi da “un cervello”, uno antico, le cui decisioni non passano dallo “sportello” dove devi dichiarare i “perchè”. Perchè quando quel cervello si è formato, quello “sportello doganale” non c’era ancora, e quel cervello, è abituato a percorre sempre lo stesso “corridoio”, prima di “uscire” all’aperto, corridoio che non è stato mai inglobato nella “costruzione” dell’altro cervello, quello recente.
Ciao