Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 24 Luglio 2015. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Tao.
Pagine: « Prec. 1 2 3 4 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 2 3 4 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Rossella
La verita e’ che non puoi servire due padroni
Sono d’accordo… Persino avercene uno solo e’ qualcosa di troppo 🙂
No calma. Qui non si tratta di malizia, timore dei giudizi o quant’altro, qui siamo nell’ambito di qualcosa che non quadra nella relazione, e parlo sempre per me.
Se in una coppia con degli impegni reciproci, uno dei due ha certe nostalgie di natura sentimental-erotica non credo che vi siano dubbi su cosa significhi.
Qui non siamo nella situazione di nostalgie dei bei tempi andati, ma di desideri che evidentemente non vengono soddisfatti adeguatamente. Se io reincontro la mia prima ragazza, ed è successo, mi farà piacere, ma ormai non conta più niente. Se una storia finisce, finisce. Se continua, sia pure nei ricordi – e che ricordi – non è finita. Non si è esaurita. E non si possono amare due persone contemporaneamente e in maniera diversa, Non funziona così l’amore. Quello si chiama egoismo dell’immaturità.
Che ragionamento è quello di omettere al compagno, per non ferirlo, che si desidera eroticamente un altro e ritenere di amare comunque il primo. Non si è affrontata neppure la “A” di quel sentimento, anche se si è pieni di emozioni “belle” e solo per questo ritenere che quello che si prova sia “buono”, mentre chi ci vede dell’altro è malizioso.
Si stanno prendendo in giro due persone, se stessi, il compagno, mentre il terzo probabilmente manco ci pensa più alla sognatrice che ancora lo brama. E’una situazione grottesca in età adulta. Sono cose da adolescenti alla prima cotta.
Io parlo per me, comunque mia moglie non ha caso è diventata “donna” dopo quel passaggio, e per me questo è sufficiente per sapere che abbiamo fatto bene a scavare nei perchè del permanere di certi ricordi parassiti.
Ognuno faccia come gli pare, ma vivere nel passato, anche con le emozioni, vuol dire non volere crescere. Ma la vita si vive SOLO al presente. Coi sogni lo si può fare in qualunque epoca. Ma sempre sogni rimangono.
“si,la cultura ecc,ha pure prodotto tutto questo ma arrivati a un certo punto non credo che poi trovi la sua giustificazione,in primo luogo perché ci si dovrebbe conoscere più a fondo e questo dovrebbe eliminare tutti i condizionamenti precedenti”
Tao, ma nelle relazioni odierne il problema fondamentale è proprio che nessuno vuole più prendersi il tempo necessario per conoscere VERAMENTE l’ altro; tutto è vissuto alla velocità della luce, come in una giostra impazzita: ti vedo, ti incontro, e se mi piaci e hai i requisiti che cerco ti voglio reincontrare, altrimenti stop! ora, è chiaro che in questo ingranaggio, le persone che in qualche modo “esulano” dalla massa e non sono omologate agli schemi ( devi fare così e devi fare colì così piacerai agli altri.. ) faranno molta più fatica a far sì che le loro buone qualità vengano riconosciute.o anzi, anche solo CONOSCIUTE. michelle parlava giustamente di “omissioni” in fase di conoscenza. è un meccanismo innato, è inutile negarlo. e tutti, chi più chi meno, ne siamo soggetti. tendiamo inizialmente a mostrare solo la parte “migliore” di noi per far sì che l’ altro ci ricerchi ancora, e spesso non ne siamo neppure pienamente consapevoli perchè, come accennava michelle, è un fatto di “paura” di mostrare subito all’ altro anche la nostra parte più fragile e oscura. e in certi casi, secondo me, è anche un atto “altruistico”: perchè caricare l’ altro subito dei nostri disagi e dei nostri problemi se non sappiamo nemmeno se lo rivedremo ?? diverso è il discorso per chi si conosce da tempo: in questo caso, se continuano a persistere grossi e gravi segreti tra i due, vuol dire che il rapporto è carente proprio dalle fondamenta e vi mancano dei fattori fondamentali perchè possa essere un legame AUTENTICO E VERO.
mariagrazia
d’accordo al 100%…tutto scivola via e non può rimanere nessuna traccia significativa,i rapporti di conseguenza diventano evanescenti come fantasmi,diventiamo noi stessi invisibili e la nostra vita (non solo relazionale) diventa solo una “virtualità”,logico che poi subentrano conseguenze gravi quali ad esempio “l’uso e getta” all’interno degli stessi pseudo-rapporti.
bisognerebbe pero rifiutare categoricamente questo stato di cose anziché finire per esserne coinvolti e in qualche modo adeguarci ad esso
al di la delle vicende personali..
io non credo che si debbano demonizzare i nostri ricordi più belli e più significativi della nostra vita,personalmente non ne vedrei nemmeno il motivo,il passato tra l’altro non lo puoi cancellare,fa parte di te,sono prolungamenti del nostro essere…a quel punto il ricordo diventa legittimo senza fare torto a nessuno.
bisognerebbe secondo me andare ad indagare a fondo cosa vogliono dirci quei ricordi,allora credo che vi siano due possibilità,la prima la sublimazione del ricordo stesso,inteso come sopra ed io penso che esiste sempre questo collegamento diciamo così “ontologico”(come avevo detto nell’altra discussione),se poi si e’ LEGATI al ricordo con ripercussioni diciamo piu pratiche allora viene meno quel collegamento…ad ogni modo SEMPRE presente
Tao,
secondo me, se qualcuno, uomo o donna, ritiene di dover tenere qualche particolare del suo passato per sé, dovrebbe poterlo fare senza sentirsi in colpa a condizione che si tratti di eventi o sentimenti che non abbiano riverberi né sul presente né sul futuro. anche nell’unione di coppia si resta pur sempre individui ben distinti, con diverse personalità e diversi percorsi alle spalle.
se però si ha conoscenza che un dato tipo di “particolari” è di primaria importanza per il partner nella sua scelta amorosa, l’alternativa consiste soltanto nei tempi che il diretto interessato ritiene per lui più adeguati per farne parte al partner, nel rispetto della verità, senza che questi diventino troppo lunghi.
se mente, è gravemente carente nei confronti della persona ingannata e responsabile di tutto quanto ne consegue quando questa dovesse venire a conoscenza della menzogna, che mina alla base il rapporto di fiducia.
inutile, però, proiettare ombre su chi non è parte del rapporto a due, come nel caso del tradimento: è con il partner che si deve chiarire la questione, ritenendolo responsabile dell’omissione o della falsificazione di informazioni rilevanti per il rispetto e la stima reciproche.
concordo con il post n. 5 di Maria Grazia: con alcuni uomini le donne non hanno la possibilità di essere totalmente sincere. in questi casi, per me l’uomo intollerante condivide con la compagna il danno che entrambi contribuiscono a creare alla loro relazione.
sono d’accordo al 100% con il tuo post n. 15. i casi personali ognuno se li risolve come meglio gli riesce di fare, evitando, però, se possibile, di ribaltare la sua soluzione, soggettiva e più o meno condivisa, su tutti gli altri casi minimamente simili, calunniando di preferenza chi non ha voce per difendersi.
Mi sento di fare un esempio concreto.
Io ho un passato difficile, che mi ha segnata e creato inevitabilmente qualche problema a livello relazionale. Padre alcolizzato, violenza in famiglia, madre irresponsabile e incostante incapace di amare.
Di queste cose non ne parlo volentieri, ed escono fuori solo se la persona che frequento mi mostra di potermi fidare, e si interessa davvero a me in modo profondo.
A volte mi sono confidata, e la risposta e` stata totalmente insensibile, con frasi del tipo “be` tutti hanno dei problemi” ecc.
Io sto anche seguendo un percorso di psicoterapia al momento.
Secondo te Tao, nel momento in cui inizio a frequentare una persona, dovrei raccontare tutte queste cose? Da una parte credo di si, nel senso che dalla reazione dell’altro si capiscono tante cose, e uno puo` scegliere se proseguire la conoscenza o meno.
Dall’altro, come dice Maria Grazia, non voglio venire subito fuori con problemi personali di questo tipo, quando c’e` una frequentazione ancora superficiale.
“Ciao sono Michelle, ho avuto dei problemi crescendo e ora sono seguita da uno psicologo, ti va ancora di uscire insieme?” 🙂
“evitando, però, se possibile, di ribaltare la sua soluzione, soggettiva e più o meno condivisa, su tutti gli altri casi minimamente simili”.
Ma se è soggettiva e il caso presenta elementi che si ritengono valididi per vederne una similitudine significativa, perché non si dovrebbe fare? Ma soprattutto, in tutto questo, dove sarebbero le calunnie? Sono opinioni, e se colui o colei di cui si parla indirettamente non è presente, come spesso succede in un forum come questo dove la gente scrive per avere opinioni, come si puó evitare di non chiamare in causa tramite giudizi chi non avrebbe “voce per difendersi”, nell’esprimere delle opinioni che PER FORZA vedono protagonista questo “convenuto di pietra”?
Non è meglio dire che ci sono opinioni che non si gradiscono e basta, senza tirare in ballo un bon ton che non sempre si è usato in quel modo, nelle stesse circostanze che si stigmatizzano?
“Ciao sono Michelle, ho avuto dei problemi crescendo e ora sono seguita da uno psicologo, ti va ancora di uscire insieme?”
è proprio questo che intendevo dire. all’ inizio si cerca di favorire la “leggerezza e la semplicità” nella nuova conoscenza, e i più preferiscono che i loro segreti più delicati emergano in un secondo momento, o anche che non emergano proprio. Non sta a me giudicare quale sia la cosa eticamente più giusta da fare, ognuno ha la sua opinione in merito. nè si può esprimere, secondo me, una regola che VALGA PER TUTTI, perchè ognuno ha il suo vissuto e le sue motivazioni. e secondo me non si può del tutto biasimare chi cerca di prendere le distanze da un passato doloroso, che ha lasciato ferite profonde. rossana parlava di “tolleranza” del partner: sono d’ accordo. secondo me chi ha avuto storie di vita particolari, non dovrebbe affiancarsi a persone che hanno una visione troppo rigida e dogmatica delle cose. si finisce solo per soffrire entrambi e alla lunga diventa estenuante.
Michelle, non dimentichiamo che questo thread nasce direttamente da quello di una donna che si porta dentro un “intenso” desiderio di un amore che fu, e che permane e si ripresenta emotivamente, nei termini che in quel thread è stato espresso, all’interno di un rapporto matrimoniale in corso.
Il tuo esempio, di natura generale, e che “potrebbe” condizionare la fase di “rottura del ghiaccio” psicologicamente, puó essere compreso come timore di poter incidere negativamente per il prosieguo della relazione. Ma dipende sempre da chi hai di fronte. Se incontri uno come me ti darebbe un bacio sulla guancia di fronte a una dichiarazione cosi innocente. Ma se mi tieni nascosto un amore, o una passione mai sopita e me la porti all’interno di una relazione per anni, non ti darei più un bacio. Non so se mi sono spiegato. Ma mi sembrano piani molto differenti. Il tuo è un timore comprensibile quando ancora non ci si conosce. Il secondo per me equivale a un tradimento. E mette in dubbio tutta la relazione, che a quel punto appare in una luce completamente diversa.
Non so cosa ne pensi.
Ciao.