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Lettera pubblicata il 27 Maggio 2013. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore lau3.
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Ahahahahaha… Scusa la risata, ma dimostri proprio i tuoi 18 anni… Sarebbe un’autentica follia. Per aprirti uno studio in proprio (o anche solo affittarti una stanza per te in uno studio -ipotesi già meno irreale-) ci vuole 1) esperienza, 2) clienti, 3) conoscenze, ed avresti un sacco di costi in più da sopportare che non avresti nel caso, ad esempio, fossi associato. Senza contare la quantità di menate in più che hai da gestire tu e con tutti i rischi che comporta essere da soli. Lascia perdere il discorso crisi (cosa che non fa altro che avvalorare la mia risposta), perché anche fossi un neo-commercialista e ti mettessi a fare il curatore fallimentare non avresti il minimo lavoro (nonostante quel settore ora vada per la maggiore).
Perché? Perché per essere in proprio devi avere così tanta esperienza da poter affrontare qualsiasi tipo di problema (prova solo ad immaginare se un cliente o, ancora peggio, se per caso hai un incarico ed un giudice o un CdA ti pongono una domanda a cui non sai rispondere o dici una cazzata cosa succede?!), devi essere conosciuto e conoscere a tua volta, devi sapere così tanto bene la materia di cui ti occupi poiché, finché si tratta di una figuraccia passi, ma poi ci sono dei rischi ben ben più grossi se fai determinati errori. “Ignorantia legis non excusat”, figurati per un avvocato! E poi, poniti sempre la domanda: perché un cliente dovrebbe venire da me e non andare da Tizio o da Caio? Cosa gli offro di più io? Questi sono solo “alcuni” dei motivi per cui, da quel minimo di esperienza che possa avere e dall’immaturità dei miei 29 anni, reputo che sia un discorso del tutto insensato.
Quindi scordati uno studio in proprio prima dei 40 anni, ma anche allora l’associazione sarebbe sicuramente la forma più auspicabile. Lo capirai da sola comunque.
Ps Scordati la professione di avvocato come la intendi. Punta solo a quelle law firm che ti ho elencato se vuoi fare la professione. Ok, ti farai un mazzo che manco immagini, ma imparerai tantissimo, guadagnerai anche qualcosina, ti farai un curriculum e delle conoscenze pazzesche e non ti “fossilizzerai” (avrai sempre tempo per farlo piu avanti). Io ricevo spesso offerte di lavoro anche clamorose (l’ultima 2 gg fa) a cui ci si puo tranquillamente permettere di rinunciare (pensa un po!), e’ mooolto piu facile trovare lavoro (la partita iva ha anche alcuni vantaggi), se volessi traserirmi in un’altra citta non sarebbe cosi difficile come se fossi un dipendente e se magari sai anche bene le lingue e scegli un settore “giusto” puoi trovare lavoro anche all’estero (molti di quegli studi non sono italiani e/o hanno sedi sparse per il mondo). Punta all’eccellenza, a partire dall’universita (come dice l’amico sopra, solo universita privata: Bocconi/Cattolica/Luiss, chissenefrega se alla Federico II impari di piu), punta a quelle realta (tappati il naso un paio d’anni) e poi potrai scegliere veramente quello che vuoi. Tantissimi politici, uomini d’affari e dirigenti hanno mosso i primi passi li (e.g. Marchionne, Tremonti -che e’ il socio fondatore di uno dei piu prestigiosi di quella lista-, svariati ministri e politici in giro per il mondo, vari CEO, ecc). Poi a te le scelte.
Quindi l’unico modo per avere agganci già dall’università è farne una privata. Tuttavia questa scelta comporta anche costi considerevoli se si pensa che si sarà portati anche trasferirsi in un’altra città! Valuterò la situazione, nel frattempo vi ringrazio!