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Lettera pubblicata il 1 Luglio 2016. L'autore, PatriziaT, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Grazie a tutti per le parole di incoraggiamento,
sì, di Louise Hay avevo già sentito qualcosa ma non è da tutti avere la forza di ricominciare da zero senza alcun aiuto, certo i miracoli accadono però è un po’ come giocare al lotto, si tratta di pura fortuna…
D-ego, certo in ultima analisi dovremo lasciare tutto e tutti e dopo la morte non potremo portarci niente dietro quindi non dovremmo attaccarci troppo e non prendere troppo sul serio questa vita che in fondo è un gioco di ruoli che serve ad imparare…tuttavia, io sono già fin troppo distaccata, tant’è vero che soffro di alessitimia, vale a dire non sono in contatto con i miei sentimenti e non so esprimerli. Sicuramente è stata una forma di difesa che mi ha consentito di sopravvivere in condizioni molto difficili, ma è diventata appunto una patologia, cioè io non mi sento viva e non riesco a cogliere il significato emotivo ed affettivo delle cose, e questa è una condizione comunque dolorosa. Già che ci siamo in questo gioco, conviene giocare la partita impegnando tutto il nostro essere, sapendo che durerà poco ma illudendoci consapevolmente che sarà per sempre.
Sì, certo, i video sono pessimi, uso la videocamera del pc, non ho la fotocamera nemmeno sul cellulare e ora certamente non posso comprarla, ma in questo caso non importa il lato estetico, più che altro sono un mio sfogo, una condivisione delle mie esperienze che magari possono essere utili a chi si trova in situazioni simili. Nel mio canale ci sono altri video con dei photobook realizzati quando studiavo fotografia, poi la fotocamera l’ho venduta, tanto non mi serviva per lavorare…
Comunque, grazie per le parole di conforto, io mi trovo a questo punto della vita, faccio quello che posso, secondo le mie attuali capacità poi se ci sarà l’opportunità di risolvere le cose, sarà il destino a decidere il finale.
E’ lampante come i post di D-Ego e di Rossana siano una “lista di scusanti” per chi in qualche modo “non ce l’ ha fatta” e si sente escluso dai giochi. Escludersi totalmente dal mondo per rimanere rinchiusi in una sorta di bolla protetta non è vivere, è scappare. Il discorso del venir qui per non sentirsi soli non centra niente perchè la vita non la si ricostruisce semplicemente partecipando a un sito.
“Procreare e progettare” sono i principi cardine della vita, è assurdo pensare che possano essere la radice di ogni male. Il male nasce semmai dall’ uso che qualcuno fa dei propri strumenti e delle proprie cognizioni. Mi chiedo inoltre come ci si possa fidare così a buon mercato di un’ emerita sconosciuta che ti offre ospitalità attraverso un sito anonimo. Dietro a questa persona può nascondersi chiunque, il mondo è un posto “strano”, e perciò è bene fare attenzione; il fatto che qualche conoscenza “forumistica” sia sfociata in un matrimonio o in amicizie di lungo corso, non vuol dire che questo possa valere in tutti i casi; il consiglio dato da Sofia e da Maria Grazia mi sembra molto sensato e pertinente, quindi francamente non capisco la posizione di Rossana.
Ho come l’ impressione che taluni utenti vogliano per forza di cose “adiìombrare” altri, anche se questi ultimi scrivono commenti saggi e consistenti ( come lo era quello di MG ). Non intendo prendere le parti di nessuno, per carità. Ma questa è l’ impressione che ne traggo, sono sincero. E tutto questo a mio avviso è sterile e inutile nell’ ottica di un serio confronto.
Mi pare che Maria Grazia intendesse dire che Patrizia dovrebbe “ricominciare” trovando quel “coraggio” che forse ora le manca, e non che non abbia potenzialmente le qualità per riuscire nei suoi intenti. O forse ho capito male io…
In ogni caso, spero il meglio per chiunque si trovi ora in una situazione obiettivamente difficile.
Patrizia T, tu hai scritto in un post precedente:” Per spezzare la catena della sofferenza e delle vendette, occorre innanzitutto consapevolezza e poi avere il coraggio di rinunciare a fare agli altri il male che si è subito. In fondo mia madre era malata, la sua ostilità verso di me derivava da un delirio paranoico e la sua paranoia derivava a sua volta dall’odio che ha subito dai suoi stessi genitori. Non ha mai preso coscienza di tutto questo e quindi non credo che debba essere neanche punita…”
L’ALESSITIMIA è l’incapacità di riconoscere le proprie emozioni e di comunicarle verbalmente, da quello che hai scritto precedentemente e che ho ripostato, non credo che tu sia affetta da questa patologia.
Un saluto
Bergo, non intervengo come vorrei per evitare ulteriori polemiche, ma certamente avallare una di dichiarazione demenziale come quella di Diego che nega il senso della vita con quelle due parole, non richiede commenti.
Purtroppo emerge con evidenza quello che hai scritto riguardo alla necessità di alcuni di mostrarsi a tutti i costi, “adattandosi” di volta in volta al trend che può garantirgli un pò di visibilità. Inutile dire che il valore delle discussioni risente di questa flessibilitá che mostra solo il vero scopo di certe presenze.
É persino superfuo dire che la prudenza per una ragazza come Patrizia, in quelle condizioni è il minimo che le si potrebbe consigliare. Ma questo vale anche per chi si è offerta di ospitarla ovviamente.
Temo che questo virtuale stia facendo perdere il senso della misura a tanta gente sola.
PatriziaT – 4 luglio 2016 15:03
Molto bene Patrizia, allora sai cosa vuol dire non limitarsi alle cose di questa Terra, però è molto strano che tu non riesca ad espandere i tuoi sentimenti oltre le piccolezze apparenti ed entrare nel vero Mondo, quello dell’Amore eterno e illimitato, da cui tutti i sentimenti positivi s’irradiano andando oltre questa effimera vita fatta di stupidaggini illusorie e molto fugaci.
Il corpo passa, l’Amore resta, staccarti dal mondo non significa certo non provare nulla verso il Creato, tutt’altro, vuol dire sentire il Tutto in te stessa e non lasciarti travolgere dai sentimenti negativi o dalle banali circostanze che ruotano intorno a te, perchè la vera Vita è sentimento allo stato puro, mica solo amare il coniuge, il genitore, il figlio, la professione e poche altre cosette passeggere, non è affatto ingabbiarsi nella routine e suicidarsi.
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bergo – 4 luglio 2016 17:38
“Ho come l’ impressione che taluni utenti vogliano per forza di cose “adiìombrare” altri”
Ti senti “adombrato Bergo? O forse ti riferisci a te stesso & C.i quali cercate di “adombrare altri” con attacchi diretti ed inviti all’astenersi dal commentare? Pensaci bene, potresti accorgerti di essere solo un’ombra perduta in questa misera vita, un’ombra con altre ombre, ma sempre ombra. Splendi e nessuno potrà mai adombrarti.
“la vita non la si ricostruisce semplicemente partecipando a un sito”.
Infatti, chi è vuoto lo è pure in un sito, non avendo altra proiezione interiore che la vita che vede con gli occhi e che si affanna a rincorrere credendo di vivere, lo dimostra il fatto che qualche diverso dal coro lo infastidisce.
Patrizia, leggo molta stanchezza e molta rassegnazione nelle tue parole. Hai una concezione “fatalistica” della tua vita ( “sarà il destino a decidere” ). E’ vero che in certi casi il saper accettare gli eventi e il sapersi adattare aiuta, ma l’ adattamento non deve trasformarsi in una rinuncia alla vita e ai propri obiettivi, altrimenti non parliamo più di sano realismo ma di sconfitta autoindotta. Ti potrei citare centinaia di casi di persone che da individui “qualunque”, ermaginati e sconfitti, si sono poi ricreati un’ esistenza di successo ri-partendo dal nulla. Per alcuni il successo è quello materiale, per altri quello “spirituale” ( raggiungere la pace interiore ), per altri ancora si esplica su più frangenti, ma la cosa importante secondo me è non pensare mai che quelli che tu chiami “miracoli” non possano essere possibili anche per te e che sia solo questione di fortuna. Quella conta in minima parte, il resto è solo VOLONTA’. Louise Hay è una donna che ha reagito per uscire da un tunnel fatto di solitudine e di sofferenza, e lo ha fatto completamente sola e senza mezzi. Ma non pensare che il suo caso non sia comune a tante altre persone che “ce l’ hanno fatta”. lei è solo diventata più famosa di altri.
Patrizia, ti pregherei di non dare peso ai deliri parareligiosi di Diego.
Puoi dirmi piuttosto dove vivi?
D-Ego,
ti rispondo in chat.
“Mi pare che Maria Grazia intendesse dire che Patrizia dovrebbe “ricominciare” trovando quel “coraggio” che forse ora le manca, e non che non abbia potenzialmente le qualità per riuscire nei suoi intenti. O forse ho capito male io…”
no bergo. Non avevi capito male.
Non posso esprimermi come vorrei, perchè sono diventata troppo SCOMODA qui dentro. Ti posso solo dire che mi allineo completamente al tuo commento e che in questo forum il problema vero è uno solo: per qualcuno è difficile prendere atto che altri partecipanti a questo sito non sono come si sarebbero aspettati. Ma non sono certo io a continuare deliberatamente sulla strada delle ripicche infantili e della denigrazione sterile e fine a se stessa. Credo che ALMENO QUESTO debba essere riconosciuto.
un saluto.
Scusate, vorrei chiedervi la cortesia di non commentare i commenti degli altri e di dire semplicemente la vostra opinione altrimenti si creano polemiche e se c’è una cosa che non mi piace è vedere persone che nemmeno si conoscono litigare in modo virtuale…come se non bastassero i litigi che già avvengono nella vita reale.
Non so se si è capito, ma sono una persone molto depressa e il fatalismo ne è un effetto collaterale, la forza di volontà può fare ben poco in casi del genere, poi ogni persona ha la sua storia particolare e alcuni ce la fanno da soli a rialzarsi trovando la forza dentro di sé, altri no, le persone sono diverse e le loro vicende hanno esiti diversi, per quanto sarebbe auspicabile per tutti un lieto fine.
Non credo sia opportuno precisare dove vivo, almeno non in questa sede, ma in linea generale posso dire che mi trovo in una zona del sud molto povera ed arretrata, che non offre opportunità in nessun senso. Se non fosse così credo proprio che la mia storia avrebbe avuto un esito diverso.
L’alessitimia ce l’ho eccome…magari non appare nel linguaggio scritto ma nella vita reale, cioè nei veri contatti con le persone, e mi ha dato parecchi problemi generando non pochi equivoci e clamorosi errori di valutazione e comportamento.