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Lettera pubblicata il 27 Dicembre 2020. L'autore, stukas, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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“per me, nessuno ha diritto on line di fare diagnosi…”
Quindi le soluzioni che si propongono su quali basi si fanno se non su una diagnosi, anche psicologica?
La richiesta implicita di Stukas sul forum è quella di avere opinioni sull’argomento, e l’opinione in questo caso nasce da un’analisi dei soggetti in gioco che è inevitabilmente una “dia-gnosis”, che significa “separare le conoscenze”, fare cioè un discrimine tra le informazioni e quindi dare un giudizio. Se on line è impossibile fare diagnosi e dare giudizi, zitti tutti allora.
Considero ogni vs scritto come una voce diversa. Ho scritto a questo sito proprio per avere punti di vista diversi. Che poi uno li chiami giudizi sentenze o opinioni non è importante. Non siamo illuminati che vediamo la realtà oggettivamente ma la filtriamo attraverso il “setaccio” della ns storia delle ns credenze o stati d animo. Beetlejuice i non detti sono più i miei che i suoi e mi sono accorto che il più pavido sono io, lei ha un funzionamento abbastanza basico e trasparente pur se sul caso paolo adotta la tecnica dello struzzo. Per autoprotezione e di Paolo.In questi giorni però se non altro lei si è avvicinata al fatidico “io ho un problema”. Io invece ho dinamiche piu contorte piu censuranti. Mi apro meno agli altri soprattutto le mie parti più vulnerabili. Sono d accordo che i piedi in due staffe nascondono altri problemi. E il paradosso di questi giorni è che le botte d ansia per andare dalla terapista di coppia stanno venendo soprattutto a me.Dormendo quattro ore a…
Rossana per “pareggiare”la situazione o provocare la gelosia di lei e frequentare anch io qualche donzella, lei mi ha detto (giocando sempre in difesa sua e di Paolo) che se io andassi ogni settimana dalla mia ex moglie ,sono separato da una vita, a vedere un film e parlare del piu e del meno, ma piu del meno direi, lei non avrebbe nulla da ridire. Manca l onere della prova e sopratutto sono io che non ci andrei. La cosa singolare è che ha specificato che sia la mia ex moglie e non le altre due venute dopo perché per lei la famiglia è sacra. E poi c è un analogia: Paolo mille anni fa sarebbe stata la persona da sposare. Ma lui non ne ha mai voluto sapere. Una famiglia peggio mi sento. E quindi il rapporto fini per necrosi sotto OGNI punto di vista e lei andò in depressione ed entro in sei anni di analisi dove non concluse una mazza. Io credo che la terapeuta non avesse metodi e strumenti per arrivare a dama.esistono tanti tipi di terapia. E dopo sei anni per me sei in stallo totale
Pensare che la frequentazione di altre donne da parte di Stukas possa disturbare “Paola”, significa non aver compreso la condizione psicologica di quella donna. A lei interessa, al contrario, che non vi sia nessuna figura femminile nella “non vita” di Paolo, perchè, come ho accennato in precedenza, il suo ruolo e la sua identità dipendono dalla condizione statica del derelitto che “assiste”, e che le ricorda quello che lei “poteva” essere. Una identità ferma nel tempo e nello spazio al momento della “morte” di quel matrimonio di cui ha parlato Stukas. Quella donna si tiene dentro quel “cadavere” emotivo come certe madri del mondo animale tengono con sè il corpo del loro cucciolo morto. Un corpo…necrotizzato, come lo è il rapporto che vive con Paolo, e quello che “non” vive con Stukas. Thanatos senza eros. Fosse la prima che vive nel passato o nell’illusone di un futuro che non c’è stato e non ci sarà, ma non lo è.
La cosa curiosa è che è più facile che queste condizioni anacronistiche le intraveda un uomo che non le donne stesse.
Stukas vi e’ mai capitato di fare un viaggio insieme, soli tu e lei?
Stukas, secondo me, per qualche ragione, lei era convinta che Paolo fosse “il predestinato” per un progetto di vita insieme. Resasi conto dell’impossibilità oggettiva di costruire una relazione sana con lui, eppure incapace di rinunciare al suo progetto iniziale, ha trovato questo strambo compromesso per tenere in piedi “il sogno crollato” che, allo stesso tempo, soddisfa il suo bisogno umano di ricevere attenzioni (le tue) e il suo bisogno umano di dare attenzioni (a Paolo). Vive in un limbo, prigioniera di una visione “errata” del suo futuro che non riesce a separare da questa persona, la quale, in qualche modo, DEVE far parte della sua esistenza. Ritengo che la scelta di non convivere da parte vostra agevoli la “distorsione” e le renda difficoltoso tagliare il cordone ombelicale. Forse l’unico compromesso è quello di chiederle di provare a ridurre visite e telefonate. Secondo me si tratta di una dipendenza pseudo- affettiva dalla quale vorrebbe uscire, ma non ci riesce.
Assolutamente Si Golem. Centro perfetto. Poi lei dopo Paolo ha avuto una sorta di rimbalzo di vita che l ha portata ad andare a prendersi la vita che le era mancata. Insomma si è un po’ “divertita”. E meno male. E guardacaso Paolo li non esisteva. Era piu leggera. Si credo proprio che sia il suo cucciolo morto e a volte, ma proprio a volte, la rabbia cede il posto alla compassione, come per un drogato che non riesce a uscire dal suo tunnel, ora c e un piccolo spiraglio nel senso che accettando questa psicoterapia di coppia è come se fosse il primo passo per un drogato “cioè decidere di chiedere aiuto”.
Si Acqua è un centro anche il tuo, è come tenere in piedi un cadavere per far vedere che è vivo. Diminuire telefonate e visite? si ma dovrei mettermi li a fare il controllore. Abitano a due chilometri. Da me a 6. Dovrei controllarle il cell, non ce la posso fare. Preferisco giocare a carte scoperte. E come diceva qualcun altro qui dentro lei su questo è stata sempre trasparente.
Si Acqua ha proprio un nome si chiama Codipendenza e si tratta di eleggersi salvatore di qualcun altro annullandosi in questo servizio. Ed è in crescita esponenziale. È piu un problema femminile. E come dice golem se lui si trova una compagna a lei gli si rompe il giocarello. Si acqua l ho detto, in una Codipendenza la scelta di non convivere è una trappola. In questo periodo ci stiamo parlando molto e lei mi ha detto “tu nemmeno ti rendi conto di quanto mi sia allontanata da Paolo” ed a me effettivamente questo scollamento mi manca, forse lo vede solo lei. O magari prima gli mandava 10 messaggi adesso gliene manda 5. Boh! Ha ammesso comunque la “tragicita” di alcuni episodi chiave con Paolo che hanno macchiato la ns relazione.
Certo Gloria che abbiamo fatto dei viaggi insieme io e lei. Pure tanti. Ma spiegami meglio però.
Pur con la mancanza della componente sessuale con Paolo ho sempre sentito come se non fosse mia, nonostante tutta la sua dedizione a me e la sua affettività
stukas,
grazie per il chiarimento sulla possibilità che ti sarebbe accordata di frequentare abbastanza spesso la tua ex moglie… MA NON ex amanti. forse è solo per la sacralità della famiglia, pari alla sacralità di Paolo, che quasi certamente considera parte della sua famiglia, come se fosse un ex con cui si è condivisa una significativa parte di vita, che non necessita di ufficializzazione sociale per restare importante e impossibile da annullare, nel passato come nel presente e nel futuro.
per quanto personalmnte non leghi affatto la sincerità e la profondità di un qualsiasi sentimento alla sua durata temporale, ti va di precisare, se lo sai, per quanto tempo la tua partner è stata fidanzata con Paolo?
per me non è che si sia resa conto che proseguire con Paolo sarebbe stato poco sano, in quanto i simili si attraggono e spesso, se le reciproche carenze non sono troppo grandi, stanno bene insieme (completamento e compensazione, in entità diverse, rientrano pienamente in un rapporto di coppia).
continua…
… segue
è stato Paolo a rifiutare di legarsi indissolubilmente a lei nel modo in cui forse lei avrebbe a ogni costo voluto. riprova ne è che sei anni d’analisi non l’hanno distolta dall’affetto, dal bisogno di presenza o di qualsiasi genere di residua attrazione lei provi per questo ex partner.
spezzo una lancia a favore del vostro tipo di rapporto. dal mio punto di vista il migliore che da adulti si possa avere quando non ci sia o si sia superato il desiderio di metter su famiglia. può darsi che siate voi a essere entrambi fragili nell’ambito di una relazione amorosa, a seguito dei precedenti che hanno lasciato il segno nei vostri vissuti; non il rapporto in sé, che ben coniuga, per entrambi, libertà, solitudine e timore d’imbarcarsi di nuovo in qualcosa che possa arrecare più sofferenza che gioia.
concordo al 100% sul: “Non siamo illuminati che vediamo la realtà oggettivamente ma la filtriamo attraverso il “setaccio” della ns storia delle ns credenze o stati d animo.”, tutti egualmente degni innanzitutto di rispetto.