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Lettera pubblicata il 27 Dicembre 2020. L'autore, stukas, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Golem, il discorso “esperienze”, che ripeti incessantemente, lascia il tempo che trova. Uno con quattro divorzi alle spalle e 5 figli allora cosa sarebbe? Un illuminato?
Per quanto riguarda me, parlo con cognizione di causa, dato che ho vissuto qualcosa di simile alla storia di stukas ed è stata devastante, ma ci sono anche ex che riescono a mantenere buoni rapporti. Quelli che condividono i figli ad esempio cosa dovrebbero fare? Il mio discorso è un altro, quando le situazioni sono chiuse lo si vede, è quando c’è bisogno di tutelare l’ex, di vederlo da solo, di non parlargli del compagno, che qualcosa non va. Se tuteli l’ex come un compagno, allora non è un ex.
Ed è lì che non mi trovo con gli altri. Non si può, secondo me, vivere un ex come lo si viveva quando si stava insieme. Si attribuisce interamente all’atto sessuale la pietra dello scandalo, ma posso non fare sesso con la mia ex, tuttavia passare un pomeriggio abbracciato con lei, è accettabile? Non credo.
Così come posso mantenere un’intimità emotiva fuori luogo. Queste cose si sanno, contesto il girarci intorno e l’argomentare come se fosse normale.
È come se le persone, spinte da un ego che è davvero uno dei mali del nostro tempo, non volessero rinunciare a nulla e convincerti che è giusto così. Mi domando quando abbiamo iniziato ad essere così individualisti, così poco fedeli alla “coppia”. Le coppie che scoppiano spesso si allontanano in modo fisiologico, soprattutto quando compaiono nuovi partner. Non c’è nulla di male, nè di sacrilego.
Beetle, uno che ha 4 o 5 divorzi alle spalle e 5 figli (che non è un milionario) è solo un “perla”, e in questi non rari soggetti l’esperienza non attecchisce. Io mi riferivo a chi qui propone soluzioni per situazioni come quelle della gestione del rapporto con un ex, e senza figli, solo immaginandole. L’esperienza fatta da una persona equilibrata è proprio quella che crea il discrimine tra l’idealizzazione (romantica o nevrotica, la differenza è minima) e il possibile. L’esempio che ho proposto nell’ultimo mio post, citando la possibilità che la mia futura lei finisse a letto col suo ex, è tutt’altro che campata per aria, e non perchè lei sia mai stata una “facile”, anzi, ma perchè in una, allora, “fantasofila” come lei l’effetto evocativo di uno con cui hai perso la verginità, verso il quale hai speso molte speranze, che non vedi da un anno, e in un contesto quasi filmografico come quello dell’arrivo in porto, crea “emozioni” che sono spesso incontrollabili, e dagli esiti imprevedibili. E lo dico per esperienza. Più di “una” Beetle, scusami.》
》Il fatto è che per un po’ ci sono sempre aspetti erotico affettivi latenti tra due…ex, ma questi spesso hanno valenze molto diverse nei due soggetti. Per conoscenza ultratrentennale di mia moglie, potrei dire che se lui in quel momento gliel’avesse “chiesta” lei gliel’avrebbe data per… farlo contento, non per il sesso come lo intendo io. Come aveva sempre fatto quando, pur non navigando nell’oro, gli comprava scarpe e pantaloni, mentre lui sperperava quello che aveva in coca o eroina. E qui mi fermo perchè non sono ancora riuscito a capire del tutto cosa muova questo misterioso, assurdo mondo femminile. Proprio lei una volta ebbe modo di dirmi che per una donna (come lei) è molto più intima e erotica una cena al lume di candela che qualunque sco..... Più chiaro di così. Per quanto detto e spiegato, per me è impensabile qualunque mantenimento di un’intimità retroattiva se hai un rapporto intimo in corso. Se vuoi tenerti il Paolo della situazione tientelo. Io non vivo con te nel…
“toc toc”; “sì? kibbutz?”
Io non pretendo che la mia posizione sia giusta, ma è la mia e fa parte del mio modo di essere e di vivere. Non mi sono mai nascosta dietro identità non mie, quindi quando qualcuno mi conosce ha tutte le carte davanti per poter valutare. Se mi considera anormale, non è obbligato a rimanere, visto che di donne è pieno il mondo. Non si può pretendere di cambiare una persona inculcandogli il nostro modo di pensare, questo è egoismo. Ognuno è libero di vivere la propria vita come meglio crede senza doversi adattare necessariamente agli altri.
Caro Beetle, è smisurato anche l’ego di chi pensa di essere nel giusto solo perché ragiona come la maggioranza. Nel momento in cui ci si mostra per quello che si è, liberi tutti di restare o andarsene. A questo punto è più onesto Golem che non accetta fin dall’inizio e stop.
Suzy, ma certo, come ho scritto qualche giorno fa, tu sei ovviamente libera di vivere come ti pare, ma ho aggiunto anche che in quel modo le tue relazioni sentimentali saranno inevitabilmente “faticose” se non impossibili. Questo perché un compagno “ufficiale” non basta che si innamori di te, ma dovrebbe farlo anche del tuo ex perchè tutto fili liscio e la relazione prenda una piega almeno serena. Io sono convinto che per quanto si voglia essere aperti, progressisti e “rispettosi dell’altrui sentire” (una frase che gronda retorica da ogni lettera) un ex per un partner ufficiale é solo una gran rottura di scatole, e nella migliore delle ipotesi lo si tollera e non lo si accetta. E se lo si fa è proprio per quel quieto vivere che tu hai assimilato ad altri comportamenti ritenuti coercitivi. Ma nei fatti, anche quello che ti riguarda crea una coercizione “nell’altrui sentire”, come la crea in Stukas quel “chiedimi tutto ma non di dimenticare Paolo”.
Insomma si può essere egoisti anche per “generosità”.
È naturale e umano desiderare l'”esclusiva”, il sentirci unici ed indispensabili per il nostro partner attuale. Tuttavia è necessario prendere atto che esistono ricordi di emozioni e di sentimenti legati a persone ci hanno fortemente coinvolto in passato. Io trovo che sia piu egoistico ed individualistico pretendere che l’altro concentri tutti i suoi pensieri solo su di noi, cancellando quelli relativi ad altre persone che hanno contribuito a delineare dei tratti della nostra personalità o alla nostra crescita interiore. Non si tratta di incapacità di rinuncia, ma di capacità di accettare l’altro nella sua complessità emotiva e “storica”. È ovvio che se i legami col passato sono troppo invadenti o degenerano in ossessioni, come nel caso Paolo, diventa impossibile conciliarli con una normale vita di coppia.
Il discorso su far parte di una maggioranza non c’entra nulla, non si tratta di conformisti vs anticonformisti. Un terrapiattista fa parte di una minoranza, non per questo sposi la sua causa.
Quando ci sono di mezzo i sentimenti, non è così facile prendere determinate scelte. Nel mio caso ho provato ad empatizzare e comprendere, con fatica, anche se certe cose non erano chiare come si sono dimostrate in seguito. L’ex faceva l’ex, ma come detto da golem, non avrebbe disdegnato anche altro.
Per cui un compagno dovrebbe accettare di buon grado questo e altro? Lei che va a cena con lui, lui che ci prova, lei che si tira indietro, va a casa e racconta al compagno che l’ex ci ha provato, lui che la ascolta come un amico-compagno e la consiglia da amico?E poi?
Non è questione di onestà. Si prova, anche se fa male, anche se vedi che la presenza extra sta rovinando tutto, perché credi ne valga la pena.
Suzanne,
concordo: nemmeno io “sono disposta a modificarmi per nessuno senza essere io ad aver preso la decisione in totale libertà. Del resto, mi domando quale persona possa essere felice e soddisfatta di aver forzato la volontà altrui.”
Quanto agli egoismi/individualismi, questo è (ci piaccia o meno) il tipo di mondo in cui siamo immersi, anche solo per orari/giorni in cui si è o meno disponibili agli interscambi nel reale (sempre più oneroso l’impegno di radunare una famiglia di 1a e 2a generazione per un compleanno!).
a mio avviso, l’approfondimento andrebbe posto sul tipo d’affetto che lega all’ex (cosa che a volte può non essere chiara e netta nemmeno ai diretti interessati e che, in tal caso, viene percepita come oscura e pericolosa dagli attuali partner, per le ragioni ben espresse in altri post).
concordo con: “nessuno è obbligato a rimanere” e con “Non si può pretendere di cambiare una persona inculcandogli il nostro modo di pensare”. liberi tutti, sempre, in scelte e ideali a cui tendere!
Acqua, i ricordi li abbiamo tutti, per forza, ma non si può vivere di questi, al limite “con” questi chiusi in un cassetto, perchè non si può credere che venti o trent’anni dopo abbiano lo stesso valore dell’epoca. Non può averlo perchè due o tre decenni prima eravamo “altro”. La pretesa di mantenersi in grembo un ex col quale è finita (se non addirittura mai iniziata) una storia, è, lasciamelo dire, puerile come tenere Teddy Bear nel letto a 40 anni. Fa tenerezza ma è solo un retaggio infantile che, come ho detto a Suzy, con “orsacchiotti” in carne e ossa creerà solo problemi da “Kibbutz”. Quel non “voler cambiare”, in quei casi, non mi pare una dimostrazione di carattere, ma di cercare di mantenere ingenuamente un piede in una realtà che non esiste più. La solita illusione insomma. L’illusione che la storia, in fondo, non sia…finita.
A proposito di quell’altro: “concordo: nemmeno io sono disposta a modificarmi per nessuno…” Ahahaha. Sì, certo.