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Lettera pubblicata il 27 Dicembre 2020. L'autore, stukas, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Suzanne,
il rimedio a una carenza di coppia prevede di rado la serenità di chi s’impegna ad attuarlo.
ai primordi, in molte società il matrimonio non era che un pubblico accordo di convivenza. nel diritto romano a lungo non è esistito il reato di bigamia. è stata la Chiesa a rendere continuo e legalizzato un accordo umanamente momentaneo o perdurante, com’è tornato a essere oggi.
nell’antichità, alcuni dei erano sposati ma non si esimevano dall’avere numerose relazioni amorose, che non erano criticate. buona parte degli esseri umani non è incline alla monogamia. nella realtà dei fatti dovrebbe essere un concetto da accettare, che divide nettamente l’istintivo dal razionale. sentimenti emotivi e sensuali sulla persona per se stessa dalla stabilità di unioni per la condivisione di vita e di figli. aspetti che si cerca faticosamente di conglobare, spesso con scarsi risultati in uno dei due.
la “stampella” è il denominatore comune per la serena continuità di molte coppie, in situazioni sempre diverse fra loro, per origine, evoluzione, involuzione o conclusione.
Acqua, le stampelle restano stampelle e non…arti, forse come tali possono avere una funzione momentanea, ma non sono parte “fisiologica” di una persona e confermano una “frattura” in atto. Poi, finché mi cassano quello che scrivo non mi sarà possibile spiegare fino in fondo i concetti e quanto questo thread sia “adulterato” da certe teorie “pret a porter” autoassolventi. Comunque l’ultimo intervento di Stukas, nella prima parte ha toccato i punti che ho cercato di esprimere prima della “cassazione”, mentre l’ultimo dei post ha confermato gli intenti di soggettivizzazione che volevo mostrare.
Ma non si può discutere se tagliano parti importanti.
Stukas,
niente di male se non ti ritrovi in un approfondimento molto generico, che esula dalla situazione di Paola, che lei sola conosce e che lei sola può voler modificare, magari con l’aiuto dello psicoterapeuta di coppia.
come già espresso da altri utenti, ti suggerisco uno sguardo più approfondito anche alla tua modalità d’unione con lei, soprattutto per quanto riguarda il fondamento, la forza e la valenza della vostra relazione.
Stukas, sei giunto alle stesse conclusioni cui giunsi io quanto cercai di analizzare le dinamiche di mia moglie, che facevano sì che si tenesse legata ad un “fantasma” che le impediva di evolversi in maniera matura. Cosa che stava minando l’evoluzione del nostro rapporto. Molti dei fattori che hai citato erano presenti in quella pur intelligente donna, che tuttavia non riusciva a collocare certi episodi e certe figure in una prospettiva storica che ne mostrasse il vero valore relativo. Di fatto però io ero un “io tra di loro”, in uno spazio che mi era precluso, una specie di rifugio misterioso nel quale lei si “ricoverava”, un po’ come fanno gli “hikikomori” che si chiudono in un mondo virtuale “più bello” di quello reale, ma che la rendeva incapace di regolare la sua emozionalità all’età che stava vivendo. Il “fantasma” non era un amante in senso tecnico ma lo era in termini immaginari, solo perché la SITUAZIONE le ricordava sensazioni idealizzate, tipiche di una certa età. Tre anni circa di fatica per rimuoverle. Ma oggi mi ringrazia che sia stato fatto.
Paola non ha a che fare con fantasmi, ma con una persona in carne ed ossa a cui è legata sia in virtú del passato, che nel momento presente. Evidentemente prova qualcosa di vero, profondo e insindacabile dal mondo esterno. Il tuo unico obiettivo, Stukas, se è quello che vuoi perché non l’ho ancora capito, è di focalizzarti sulla vostra relazione, renderla più salda, importante, indispensabile al benessere di entrambi.
Suzy, hai mai sentito parlare del bias dei “costi sommersi”? È quel meccanismo che fa sì che laddove si è fatto un importante investimento, per il quale si è speso tempo e impegno, tendiamo a portarlo avanti ad ogni costo pur di non avere la sensazione di avere sprecato risorse inutilmente. Non è un comportamento razionale, poiché il costo di una scelta andrebbe valutato rispetto al futuro e non ad un passato che non si può modificare, eppure tu tendi a vedere in Paola la profondità di chissà quale nobile sentimento, quando sembra chiaro che sia il frutto di una dissociazione psicologica che ho richiamato con l’esempio del “cucciolo morto”.
Tu consigli a Stukas di focalizzarsi sulla loro relazione, ok, ma secondo te la relazione potrebbe portarsi appresso il “cadavere” di quella storia solo perché Paola “sembra” che provi “qualcosa di vero, profondo e insindacabile dal mondo esterno”? E se fosse solo una banale nevrosi, che tu escludi a priori solo perché “sembra” piena di altruismo, quando forse Paolo gli è solo uno “strumento necessario”? Può essere?
Stukas,
sembri persona gentile d’animo, e corretta nei modi. Ma… anche tu, come forse la maggior parte degli uomini, forse vorresti che la tua donna fosse razionale, come un amico maschio, con l’aggiunta dell’apporto sensuale che caratterizza la relazione fra i due sessi.
purtroppo di solito non è così: la donna è diversa dall’uomo. la sua diversità attrae ma poi talvolta deve essere modellata sul modo di essere che si desidera da lei.
grande sofferenza procura il non essere compresi, che a volte finisce con il sentirsi rifiutati. difficile anche adeguarsi, senza propria spontanea volontà, alla visione di vita e di sentimenti altrui.
se si ha la percezione che una donna sia legata più della norma a un ex, a mio avviso, si deve lasciare o accettare, incidendo, magari, sul rafforzamento del proprio rapporto, non nell’annichilimento del precedente. cosa che avverrà nell’intimo solo se e quando i diretti interessati, di entrambi i sessi, lo vorranno.
opinione personale, ovviamente.
Golem, io non ho mai parlato di altruismo. Se si condividono anni con una persona, mi sembra incomprensibile che non rimanga affetto e stima. Per me, dopo una relazione durata 13 anni, è stato proprio cosí. Poi,sicuramente c era anche la componente che dici tu, di mancato obiettivo, ma in realtà per me è stato sempre più importante il “mentre” piuttosto che il raggiungimento di un fine. Ho interrotto io la relazione, ma io stessa mi sono battuta a lungo per continuare ad averlo nella mia vita. Lo farei per chiunque sia stato importante, amico, ex o qualsiasi ruolo abbia avuto perché sono fatta cosí.
Suzy, quindi tu ti aspetteresti che il tuo “reale” compagno di vita accetti la presenza di un tuo ex nella vostra relazione. Perchè è chiaro che sarebbe “ufficiale”, no? Ammettiamo per assurdo che anche lui faccia altrettanto, con una ex cui tiene, e questa ex abbia un ex nel cuore, il quale ha una ex che non vuole perdere, e che questi ex abbiano degli ex pure loro in quelle condizioni, che casso avete alla fine, una cooperativa o una relazione? I termini sono apparentemente assurdi lo so, ma potrebbe accadere no? In realtà tu puoi anche avere quelle esigenze, che personalmente trovo inspiegabili (per le ragioni che come sai attengono a quello che io considero essere l’amore), ma sono pronto a sottoscrivere che il tuo lui in corso d’opera non le gradirà, e francamente non potrei dargli torto. Qui c’è chi vive di illusioni, anzi ha un’esperienza fatta solo di illusioni, ma tu che hai dimostrato anche razionalità e cultura, lo dovresti sapere che quelle tue aspirazioni appartengono all’ambito dei sogni. Vuoi sognare per sempre?》
》Tu sei così dici, ma pensi che questo “patrimonio” affettivo che credi di mantenere possa realmente mantenersi nel tempo? Io a naso penso che tu sarai tra i 30 e i 40, ed è ovvio che 13 anni siano una vita, ma se vi siete lasciati, a fronte di un rapporto che si presume essere stato “serio”, qualcosa di importante si è “spezzato” no? Quindi immagino si siano ridimensionate molte visioni più o meno idilliache se il rapporto aveva aspetti passionali, come immagino; e a maggior ragione si saranno ridimensionate se si è spento per esaurimento da illusione vs realtà. Insomma, se finisce un “amore” (non oso scriverlo con due emme) cosa si mantiene di importante se quelle cose che si crede di mantenere dovevano essere proprio quelle che l’amore dovevano aiutare a farlo, ricordi di illusioni? Non so se mi sono spiegato.
A me pare che l’ipotesi dei “costi sommersi” abbia più peso che qualunque altra, anche se si vuole pensare che non sia così. Resta il fatto che Stukas vede la sua vicenda come io ho vista la mia. E una retta…