Caro Direttore,
Innanzitutto scrivo che ho trovato questo un ottimo sito dove le persone riescono a trattare sé stesse e gli altri con importanza e serietà. Proprio per questo ho deciso di esporre un mio problema che mi incasina la testa da un anno ormai circa.
Sono un ragazzo omosessuale di 25 anni, ho avuto una relazione per 9 mesi con un uomo di 15 anni più grande di me. La relazione ha preso sin da subito una piega sgradevole e malata ma qualcosa mi ha portato a trascinarla avanti, forse la voglia di affetto e di provarci ancora. Dopo 9 mesi decido di lasciarlo, è Settembre 2016, lui sembra non accettarlo, odiare questa mia scelta e alla fine mi lascia andare.
Premetto che la relazione ha seguito quasi tutti i passi di una relazione con un narcisista per cui sospetto fortemente che il mio ex sia una persona disturbata o non così buona, altrimenti non lo avrei lasciato pobabilmente.
Era strano, faceva cose strane e molte cose che mi davano fastidio, e avrebbero dato fastidio a chiunque. Ero diventato (come mai lo ero stato) molto geloso, invidioso, competitivo e anche disgustato e arrabbiato. Questo perché giocava spesso con i suoi racconti, sembrava poco affidabile e mi disgustavano aspetti del suo passato sessuale nonché la sua irascibilità insensata e sregolata (al contrario della mia che era una risposta a comportamenti sbagliati a mio avviso). Mi ha dimostrato “affetto” o amore in modo concreto con gesti plateali ma c’è stato poco affetto vero. Non ne ho visto. Lo trovavo freddo, falso, recitato e irrispettoso, MOLTO.
Quando lo lasciai un mio amico gli scrisse, dicendo che non lo aveva nemmeno riconosciuto.
Seguì una litigata con entrambi, a distanza di 2 settimane avrei voluto tutto tranne che vedere il mio ex fresco di due settimane con quello che credevo un amico. E’ andata a finire che il mio ex mi ha aggredito e il mio amico anche, molto gravemente, con tanto di minacce.
Dopo la litigata e gravi insulti da parte mia verso il mio ex che ormai mi aveva stancato vengo bloccato ovunque per mesi. Dopo un mese scopro che il mio ex si è fatto senza problemi né remore questo “amico” mio. ça facilità con cui il mio ex mi ha bloccato per mesi e si è fatto un amico (che io stesso gli avevo presentato in totale fiducia) mi disgusta e mi ha fatto stare male, non ho il cuore ferito sia chiaro, sono profondamente disgustato e allibito dalla bassezza e dallo squallore dei due.
E’ qualcosa che non avrei MAI fatto, non ne avrei avuto nemmeno la capacità fisica, sarei rimasto impotente. Invece il mio ex mi ha aggredito, mi ha causato enorme rabbia in un momento in cui avrei meritato spiegazioni. Nulla, mi sono beccato risposte maleducate e fuori dal mondo. Nessuna persona normale di testa tronca un rapporto di netto per mesi, gettando nel silenzio l’altro (rinnegandone l’esistenza, violenza gravissima) con cui ha vissuto per 9 mesi 24h su 24 e si va a fare un amico dell’ex. E’ stata una ferita troppo grande degna di un verme psicopatico senza cuore né morale.
Torno dopo 3 mesi di silenzio, lo avrei fatto prima ma non avevo modo essendo bloccato ovunque. Dopo una lettera torna gradualmente, si fa desiderare come un imperatore e io faccio il cagnolino addirittura (dopo quello che aveva fatto!) Sono stato da una psicologa, ho letto al riguardo perché la situazione era troppo assurda, tutto calza a pennello con una diagnosi di narcisismo patologico o psicopatia, ho trovato risposte calzanti e precise. Lui addirittura non ha mai chiesto scusa né si è pentito davanti a me, alché dopo mesi decido di troncare perché il rapporto non riprendeva e che continuasse a vedersi col mio “amico” era palese. Tronco tutto, lo blocco ovunque. Dopo 3 mesi torna dicendo che non riesce a dimenticarmi, che non vuole continuare col mio “amico”. Frigna 2 giorni mostrando una coscienza che fino ad allora non aveva mostrato, risponde poco ai miei giusti interrogatori e dopo 2 giorni ritorna più o meno lo stesso, solo più rispettoso, ma fa comunque slalom tra le domande, rispondendo poco, di traverso e non direttamente.
Mi ha trattato come uno schifo, ha approfittato della mancanza morale di quello che credevo un amico presentatogli in totale fiducia e ha anche rivendicato la sua scelta per mesi per poi tornare con un’ottica molto diversa. Mi ha trattato come un verme, uno straccio, un cagnolino. Mi ha preso in giro varie volte e si è lasciato desiderare. Dice che non gli ho mai dimostrato amore e che quello che gli manca è il suo amore per me. Wow, quale amore? Non ne ho visto.
Ho visto cene fuori, un viaggio in mongolfiera e altro, ma poi non ho visto rispetto, comprensione, decenza.
Mi ha reso testimone del fatto più disgustoso che mi sia mai successo e il tutto senza batter ciglio.
Era un mio amico e mi ha pugnalato alle spalle per farsi una sc***ta scusi la volgarità, e lui ne ha approfittato.
Dice che si sentiva col guinzaglio al collo, peccato che quel guinzaglio si sia mostrato necessario col senno del poi e che abbia fatto di tutto per non meritarsi fiducia.
Ora è tornato da me ma ancora non ha lasciato il mio “amichetto” e si aspetta anche che io accetti la cosa, è da 3 settimane che dice che lo lascerà, non mi interessa ovviamente, un rapporto così macchiato e compromesso non ha futuro, né oggi né tra mille anni, capisce vero? Fa troppo schifo quello che è successo e io non lo avrei MAI fatto.
Avrei dato spiegazioni, non avrei aggredito nessuno e non avrei mai agito così.
Sono terribilmente schifato, è come se qualcuno fosse entrato in casa mia con garbo, defecato in corridoio dieci volte e sporcato di sangue le pareti una volta invitato per rimanere a pranzo. Sono stato macchiato e ferito, deluso e schifato.
Cosa evince da ciò che legge, che osservazioni ha da fare? Mi piacerebbe leggere le vostre/le sue opinioni.
Grazie mille, arrivederci.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Gay
Ciao,
la legge sulle unioni civili mi ha trovato subito favorevole perché per me la storia finisce in partenza. Quando un uomo m’interessa (e questo interesse è corrisposto) dal primo mento mi pongo come la moglie… ma questo non significa che lo vivo come una proprietà e divento “rapace”. Durante l’arco della conoscenza (che per me potrebbe durare quanto una sessione d’esami… ma anche molto meno. Diciamo una pausa pranzo.) io lo amo senza riserve. In maniera casta, ma senza riserve. Non pretendo da tutti la piena castità, perché riconosco le inclinazioni di un uomo e non è mia intenzione annacquare la sua identità psicologica… anche perché la permanenza in famiglia e il ménage di casa contribuiscono a neutralizzare i riflessi involontari. Non è che non mi arrabbierei… mi arrabbierei eccome, ma credendo nei valori della famiglia comincerei a preoccuparmi quando gli impegni familiari cominciano a diradarsi. I primi anni sono duri, ma poi è facile ingranare… la mancanza di calore genera delle inibizioni quando è possibile fare un confronto. Però (qua casca l’asino) ci sono casi e casi. Un ragazzo che non ha mai manifestato un interesse in particolare per la donna, una volta investito di un tale sentimento potrebbe cominciare a manifestare delle insicurezze. In termini d’investimento emotivo per me è preferibile dare tutto all’inizio (anche se non arriverete a mangiare il panettone o la colomba… a seconda del periodo dell’anno)…
… perché nel momento in cui lui si scopre libero di poter scorrazzare da una parte e dall’altra la scelta è tra te e la vita da amante di una donna sposata, magari con figli. L’interesse verso il matrimonio spesso è una costante. Il matrimonio degli altri. Ad ogni modo mentre l’altro potrebbe tradirmi per un capriccio (e probabilmente io riuscirei anche a perdonarlo) lui partirebbe proprio per la tangente. Questi dubbi dovrebbero contribuire a consolidare l’unione o a disperdere l’interesse. In cambio non hai niente… io non ho ricevuto mai un regalo, un fiore… niente di niente! Ma non li biasimo.
Rossella ti droghi? Non hai scritto nulla di inerente ma hai commentato parlando solo per te stessa.