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Sollevarsi dal peso di una politica che pensa solo a se stessa

di nazzareno

Salve direttore, troverà questa mia lettera un po’ “forte” di contenuti, e temo che come tutti i giornali legati comunque a qualche ideologia politica, per non dire, al politico di turno, di non vedere mai scritto questo mio articolo sul suo giornale. Ma fiducioso l’esprimo di un convincimento della base, cioè dei cittadini quelli bistrattati dalla politica, che io quotidianamente ascolto, e sulla idea di una rivoluzione intellettuale di pensare alla politica oggi. Il sig. Grillo si proprio quel Grillo, è solo una voce tra tantissime, pronte sollevarsi dal peso di una politica che pensa solo a se stessa. Credo che questo dispotismo della politica è talmente opposto anche alla spirito del cristianesimo da poter essere considerato anticristiano. Oggi la contestazione investe tutti i rami delle nostre istituzioni, e di una così chiara veduta della gente, sulla disuguaglianza di chi detiene il potere e chi no, porta fuor dubbio il malessere sociale della Repubblica. Senza a dare troppo in là con il tempo, per un’analisi storica di cosa è accaduto nel passato quando i popoli, vedendosi vessati da una inerzia politica, verso i crescenti problemi della gente, vi fu un periodo detto dei “lumi”, il quale portò le idee a precedere i fatti. Si ciò accadeva nella Francia pre- rivoluzionaria, e queste idee non partivano dal basso ma dei cittadini notabili, che anch’essi pagavano le scelte politiche di un “sovrano” egoista e dispotico. Tutti i giorni questa classe dirigente politica si “azzuffa” su questioni prive di ogni aspetto pratico, facendo altro che politica fina alla stessa. E allora il primo segnale che tutti i partiti e i sindacati ormai, quest’ultimi partiti politici che si surrogano ai primi, devono aprirsi in un vero e proprio cambiamento, sia nel modo di eleggere i leader degli schieramenti, sia aprendosi all’ingresso di forze e idee giovanili e di finalmente dare attuazione a quel ricambio auspicato da tutti. Spero di non aver abusato della sua pazienza, e di poter avere ancora una volta la possibilità di dare un mio umile contributo per una riflessione sui fatti che sono a cuore di tantissimi.

Lettera pubblicata il 23 Ottobre 2007. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Cittadini - Politica

La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    Laura -

    stiamo vivendo un periodo di profonda crisi politico istituzionale e la situazione è resa più grave dal fatto che non si vede nelle forze politiche la voglia, l’impegno di cambiare (in meglio perchè in peggio ci stiamo andando).
    Secondo me nelle prossime votazioni (spero personalmente molto, ma molto presto) ci sarà un aumento dei voti verso i partiti più “sovversivi” perchè come segnalavi te Nazzareno, qui c’è bisogno di una “rivoluzione”…

  2. 2
    Bruno -

    Il governo Prodi è stato di nuovo battuto in senato.
    Le cause di questo ennesimo fallimento? Semplice, la politica, questa politica, si disinteressa dei problemi gravi che attanagliano l’Italia e pensa solo a salvare se stessa.

    Mastella, sempre lui, riferisce in senato che gli è arrivato per posta un colpo di pistola calibro 38, con un messaggio chiaro: Non spostare il pm DE MAGISTRIS. Lui, il senatore dei miei stivali, fa anche l’ironico dicendo che il proiettile non se l’ha spedito da solo.

    Gridano a nuove elezioni con questa sistema elettorale antidemocratico, su tutti c’è il Berlusconi, il quale freme per andare alle elezioni, vuole occupare di nuovo la prima poltrona. La bramosia del potere è senza fine, la vita per fortuna ha una fine e lui, il nano, lo sa. Ormai è vecchio e le forze mentali e fisiche, non gli sono più amiche per fortuna.

    Gli italiani pecoroni cosa fanno? La risposta è ovvia e risaputa: non appena ci saranno nuove elezioni tutti correranno a votare, chi a destra e chi a sinistra, senza calcolare il rischio dell’inculo che perpetuano i nostri politici da più di 50 anni seduti, incollati, alle loro poltrone impoverendo il paese con le loro azioni che rasentano il buon vivere, senza curarsi di infrangere la legge, senza guardare fuori dalla finestra: L’Italia è alla fame.

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