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Lettera pubblicata il 25 Novembre 2010. L'autore ha condiviso 15 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Empatica.
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Empatica, forse come al solito ho parlato troppo e non si è capito bene quello che avevo da dire. (Non vorrei ripetermi, magari rileggi i commenti 1 e 2, se ti va). Ho notato in te la paura e la tua profondità… non c’è traccia di superficialità. Se fossi superficiale, non ti faresti questi problemi.
Presupposto questo, il consiglio che provavo a darti è di capire quale sia il tuo valore, perché se continui a pesare su te stessa non ti sei di aiuto. Detto ciò… mi pare che ognuno di noi che scrive qui lo faccia sostanzialmente per chiedere un aiuto, esplicitamente o meno, e lei l’hai fatto in modo implicito… e mi pare che qui siamo un po’ tutti bravi a giudicare, mentre invece dovremmo andare per il sottile… altrimenti queste cose se le terrebbe chiuse nel diario segreto. Credo. Perciò, era abbastanza chiaro che il tuo modo di esprimerti fosse dettato dalla spontaneità e da una rabbia che ti porti dentro. L’unica cosa che mi permetto di dirti, non conoscendoti e non potendo AFFATTO giudicare il tuo carattere e le esperienze che hai avuto, è di considerare che un po’ tutti tendiamo a chiuderci, anche le persone che sembrano più sicure, “semplici” per così dire, o aperte. Ognuno ha i suoi piccoli demoni da affrontare… Cerca solo di aprirti. Di capire che la tua fragilità non è un limite, ma può essere anche un punto di forza se la canalizzi per bene. Cerca di trovare quel sostegno che ti manca dando fiducia alle persone che ti circondano… (non tutti ti giudicano e ti puntano il dito contro. Prendi atto di quei “non tutti”…) ancora buona fortuna.
Grazie Eagle… 🙂
Comuqnue, negli ultimi giorni ho dovuto affrontare una cosa, diciamo, di quelle un po’ emotive… E ho dovuto spiegare a una persona perchè non potevo uscirci… O perchè non volevo, vedila come vuoi…
In ogni caso poi mi sono sentita come se mi fossi tolta un gran peso… e sono rimasta parecchio allegra per tipo una settimana (cosa che ormai mi sembrava diventata impossibile)… cioè, quantomeno ero serena…
Poi, parlando con qualcun altro, qualche giorno fa, mi sono ributtata giù…
Certe volte penso di essere un caso senza speranza, ma so che è una gran cavolata… Solo spero di riuscire a non abbattermi più tanto facilemte, perchè la serenità è una sensazione molto più bella.
Ciao empatica, ho letto tutte e 2 le tue lettere e mi sono rispecchiata in molto di quello che scrivevi.
Ho 20 anni e certe volte mi chiedo cosa viviamo a fare?.. il mondo come l’ha creato l’uomo sembra fatto per renderci infelici e tutti uguali.
Finita la scuola si pensa subito alla ricerca di un lavoro e si comincia a pensare se si lavori per vivere o se si viva per lavorare, come hanno fatto i miei genitori, con cui come te non riesco a parlare perchè di mentalità completamente diversa.
Ormai sono arrivata a pensare che non sarebbe male essere come quelle persone che non si chiedono niente e cercano di essere tutte uguali, perchè così è più semplice.
Quando ti deciderai a scappare lontano fammi un fischio che mi unirei a te molto volentieri.
secondo me non è che uno deve ricercare l’emozione a tutti i costi, si puo provare con i sensi a godere della vita, ma non soli, serve qualcuno con cui condividere. a me piacerebbe conoscerti e vedere se puo nascere un’amicizia tra di noi, senza fretta, senza angoscie o paure,poi si potranno provare emozioni, non è che puoi stare a casa da sola a cercare emozioni.