Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Ottobre 2018. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore hope10.
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Non si capisce bene cosa sia ad affiggere la tua anima. Se il tuo sia un disagio esistenziale, una crisi di identità o entrambe le cose.
Il tuo ragazzo e’ assolutamente marginale al problema, ma e’ l’alibi che ti serve a restare immobile. Probabilmente nemmeno lo ami, anzi ti serve per non sentirti sola, anche se poi lui a te dedica solo scampoli di presenza.
Non sembri identificarti nel tuo corpo di femmina, di fatto lo punisci e nemmeno nel ruolo di donna — famiglia no, gravidanza no, accudimento no — che dalle tue parti coincide con la subordinazione al maschio, e la dipendenza perpetuata all’interno del tuo sistema famiglia e della micro società nella quale vivi.
Del maschio al contrario, invidi l’autonomia, la forza, l’indipendenza, la responsabilità nelle decisioni, e sebbene tu stessa ne saresti capace, la sola idea di “andare contro” ti mette i ragni alla pancia.
Del maschio hai un’ammirazione quasi onirica. Gran parte della tua lettera ne tesse le lodi, al punto di mostrare un sorprendente desiderio non di assomigliargli, ma di esserne uno. Se proprio dovessi filiale, che sia una compagna a prendersi cura di un pargolo, tu faresti il padre.
Vabbe mi fermo qui. Ce n’e’ pero abbastanza perche tu ti fermi ad analizzare se la depressione che si respira nelle tue righe sia il risultato della frustrazione di quella parte maschile che urla e scalpita per essere riconosciuta, o se invece hai solo paura di vivere e tutto quel che hai raccontato sono una immensa valanga di cazzate per darti l’alibi a restare immobile.
P.s. Yog ti ha dato un ottimo suggerimento. Andare a fare la au pair, non costa un centesimo, ma ti consente di allontanarti dal tuo ambiente tossico, vedere cosa c’e’ al di la della cortina, e soprattutto capire cosa sta accadendo dentro di te. Fanne tesoro invece di cercare scuse.
Ciao glosstar, grazie per avermi risposto! La mia vita è stata in 30 anni scarsissima di eventi esteriori.
La mia è un’età adesso in cui si tirano le somme, sono in crisi perché nonostante i miei “apparenti” sforzi tutto intorno a me è nulla. Non sto a scendere nei dettagli ma dall’università al non avere amiche, al non fare attività fuori casa (abito in periferia, è dura muovermi per raggiungere il centro anche solo per una passeggiata), il non possedermi, il non sapere cosa mi piace, ora li vedo anche come scarsa intelligenza e scarsa capacità di costruire, e ci sto male, anche se diversi episodi e una maggiore maturità e convinzione da parte mia hanno un po’ migliorato la situazione. Tra l’altro, la mia parte come dici tu “maschile” è poco indagata a fondo, e vorrei tanto scoprire chi sono, ma mi sembra strano doverlo fare facendo la accuditrice di bambini chissà dove, insomma è un po’ un paradosso. Però hai ragione su ciò quello che dici, sugli alibi.
Forse nella vita tante volte invece di affrontare i problemi mi sono ritirata in casa sul più bello, quando c’era da affrontare pure il fallimento e la solitudine. Sono stata sempre sola da adolescente, fuori moda, fuori posti dove andavano le mie amiche tra palestre, scuole di danza etc, andavo solo a scuola e tornavo a casa, non ho conosciuto il mondo, non ho imparato a relazionarmi, non ho capito cosa voglio dare agli altri. Non riesco a capire perché queste cose non mi siano successe come succedono a tutti, oggi soffro di sentirmi anormale e con un vuoto dentro di ieri e di oggi che sembra incolmabile.
Essì, Hope, la tua vita probabilmente è stata carente di eventi esterni (non “esteriori”, fammi la cortesia e comprati la Serianni-Castelvecchi). Però datti una mossa, schiodati da lì, sei giovane e lo puoi fare. La vita è come la pastasciutta, se non metti un po’ di sale nell’acqua va buttata. Pensaci e considera che il tuo ragazzo nell’ambito della tua vita, da quello che posso deducere da poche righe scritte da te, è un handicap e pure grave. Poi fai tu, sei maggiorenne.
Yog, ho consultato Treccani e di “esteriore” dice: “Non essendo più sentito come comparativo, ha in genere lo stesso sign. di esterno”.
A parte questo, hai ragione al cento per cento, non posso aggiungere altro!
Hope, lascia perdere la Treccani. Ti ho dato un titolo non a caso, QUELLA è la Grammatica. E va a farti un weekend rilassante in un’altra città, però da sola, non portarti dietro il baccalà. Poi ne riparliamo, vedrai che starai meglio.
Ah se è per questo il baccalà le sta provando tutte per sganciarsi definitivamente, non sa più che fare però vuole che chiuda io in modo tale da non sentirsi in colpa. L’ha fatto anche con altre prima di me per sua stessa ammissione, quindi so bene che sta facendo lo stesso con me. Non è un baccalà però, per me. Comunque.
Appena ho un lavoro posso permettermi quello che voglio, peccato che il weekend lo voglio fare quando mi serve, cioè al limite dopo un anno di lavoro sempre se posso. Grazie per le parole comunque.
Hope, è tipico del baccalà restare immobile in attesa che gli altri agiscano prendendosene la responsabilità e l’eventuale senso di colpa. Del resto, baccalà mobilissimi non esistono, di solito stanno rigidi.
@Yog sei unico, non so come fai a essere così brillante, beato te. Hai ragione pienamente, non posso che essere d’accordo!