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Una compagna che abbandona per mettersi con un amico

di Nip56
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 28 Gennaio 2018. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 464 commenti

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  1. 371
    Nip56 -

    Suzanne fai solo pena e sei superficiale. Parli di femminicidi  e di uomini deboli :ok è vero questi sono drammi, poi da annoiata, declinini. Tutto lì, lanci la pietra e nascondi la mano. Tu lo sai Suzanne in 20 anni quante aziende sono fallite e per questo quanti “Uomini” si sono suicidati chi per disonore e chi per debolezza. Lo so questo non ha a che fare con la Vs emancipazione e le Vs sco..... Ma l’uomo aveva il carico di mantenere la famiglia, poi con la crisi economica tante famiglie si sono sfasciate, e imprenditori che si sono suicidati. Voi donne che prezzo avete pagato? Avete abbandonato i mariti nel momento che ne avevano più bisogno ed era il momento di tenere i piedi ben piantati per terra al posto di inseguire una chimera, e siete andate alla ricerca su chi economicamente vi poteva mantenere. Siamo troppo presi del ns benessere individuale che non vediamo cosa succede intorno a noi oltre la punte delle scarpe. un saluto Suzanne

  2. 372
    Golem -

    Rdf, vi sono in noi “umanità”, reazioni a determinate azioni che “subiamo” dagli altri che analizzate psicologicamente sono facilmente prevedibili, sia al maschile che al femminile, in ragione dell’immagine che abbiamo di noi stessi rispetto a chi ce li fornisce, immagine che ci è stata data dalla cultura e dall’educazione con la quale siamo cresciuti e con la quale vogliamo vivere le nostre vite.
    Senza voler entrare nei meccanismi cerebrali che spiegano il perchè in base a quel “software culturale” tendiamo a reagire in una certa maniera, al punto che se osserviamo con attenzione il fenomeno dell’abbandono al femminile, possiamo veder riprodotta in maniera pressoché identica la reazione “maschia” alle decisione “femmina” di chiudere un rapporto. E questa reazione è sempre “violenta”. Che lo sia a parole o nei fatti – come abbiamo potuto vedere ancora una volta ieri a Latina – il maschio non accetta che sia la femmina a decidere del proprio destino. A prescindere che questa possa avere persino ragione nel merito della decisione presa. >>>

  3. 373
    Golem -

    >>>Ho usato apposta la definizione di genere e non quella uomo donna che contiene quelle valenze di razionalità che dovrebbero prevalere nei rapporti tra “persone”, anche di sesso opposto, ma che spesso e anche troppo volentieri sono guidati da quel software nel quale l’orgoglio maschio non può subire “l’onta” di essere “rifiutato”.
    Come sostenevo ieri credo, il maschio, competitivo per natura, vede questa cosa come la sconfitta subita da un avversario, “inferiore” per definizione da millenni, quindi un segno di doppio fallimento, e quello che può fare per attenuare il dolore della ferita è eliminare questa “figura” che gli ritorna quella perdente immagine di sè, o con le parole, come leggiamo qui, o persino fisicamente, come vediamo…lì.

    Cari i “feriti” tutti, me compreso a suo tempo; quello che sta accadendo nei rapporti “amorosi” è un fenomeno sociale che nessuno fermerà, è ineluttabile. La cosa più intelligente da fare è prenderne atto e non voler vedere il “tutto” attraverso gli occhiali appannati dalla rabbia della propria vicenda. E’ un errore di prospettiva che porterà ad altri errori, ma cambiare quel tanto che basta per accettare la donna per quella che è, e non per come vorremmo che fosse.

  4. 374
    Francesca -

    “Siamo collaudati ormai, e la crisi si è conclusa felicemente ormai nove anni fa. ”
    Leggo questo sito da molto.Dai racconti fatti in precedenza:Nove anni fa non vi era ancora nessun segno della crisi,la copppia viveva felice e questo forum era libero dalla costante ripetizione della storia di Golem riproposta in qualsiasi thread e in qualsiasi salsa.
    Crisi durata 2 o 3 anni tra l’altroperiodo lunghetto per non essere in sintonia..

    .

  5. 375
    maria grazia -

    Rdf, non ci stiano aggrappando a nulla. Siccome qui state dipingendo la condizione attuale della donna in una maniera molto lontana dalla realtà, noi altri vi riportiamo con i piedi per terra. tutto qui. I comportamenti che tu descrivi di norma li attua anche l’ uomo quando non è più interessato ad una donna: sparisce dal suo raggio, non si fa più sentire, il più delle volte non concede alcuna spiegazione e crede ciecamente ai discorsi degli amici e compagni di merende, che sono quasi sempre compartecipi della situazione con atteggiamenti anche invasivi. Oppure, cosa ancora peggiore, mantiene con la donna che ha deciso di lasciare una relazione opportunistica basata solo sul sesso per un suo tornaconto personale. E molte poverette, illuse e ancora innamorate, cadono in questa trappola convinte che se questi uomini vanno a letto con loro, è perchè in qualche modo provano ancora qualcosa.
    Rdf, nei sentimenti non c’è un’ “etica” come la intenderesti tu. Ognuno ( uomo o donna che sia ) insegue e persegue solo chi e cosa gli interessa e nel momento in cui l’ oggetto dei suoi desideri gli scivola dalle mani, ci rimane male – com’è normale che sia..

  6. 376
    maria grazia -

    ..Comprensibilissimo, ma non tiriamo fuori sempre la solita storia dei cari vecchi e sani valori che non ci sono più. Il mondo ha sempre funzionato e sempre funzionerà così, con la differenza che una volta molti matrimoni erano combinati e i soggetti coinvolti in queste decisioni delle famiglie non avevano molta voce in capitolo. pensa se oggi tua madre e tuo padre ti appioppassero una ragazza che, per quanto seria e brava, a te però non interessa. Non credo che faresti i salti di gioia. Allora perchè noi donne dovremmo stare con qualcuno anche se quel qualcuno non ci piace o, ai fatti e standoci insieme, si rivela non adatto a noi? Attenzione: ho detto NON ADATTO A NOI, non ho detto sbagliato. Anche a me è capitato di essere lasciata perchè “inadatta” a certe persone, perchè non ritenuta “alla loro altezza”. e oggi ne sono contenta, visto come si sono poi rivelate queste persone.
    Tutti abbiamo piagnucolato e rimuginato quando certe persone che ci interessavano ci hanno dato picche, ma poi SI CRESCE, si RIELABORA il tutto e si va avanti. Questo intendevo con il “voltare pagina”.
    Ed è semplicistico dire che c’è quello che ama di più, quello che ama di meno, e che il primo patisce in ogni caso e sempre per responsabilità dell’ altro

  7. 377
    suzanne -

    In effetti problemi di comprensione ce ne sono parecchi, così come tentativi maldestri di confutare argomentazioni andando completamente fuori tema. Non si sta discutendo di Shoa né di conflitti internazionali, mentre purtroppo non si può esimersi dal constatare che il femminicidio c’entra eccome. Si tratta dell’epilogo tragico di una falla socio-culturale nei rapporti tra i sessi, che ha inizio con campanelli d’allarme meno evidenti e mediaticamente rilevanti. La costruzione di un rapporto di coppia duraturo è fortemente problematica oggi, è vero, per molteplici e complesse motivazioni. Una società sempre più difficile da interpretare nelle sue variegate (e talvolta oscure) sfumature, ruoli non più netti e delineati, aspettative verso se stessi e gli altri sempre più elevate. In tutto ciò, uomini e donne oscillano tra il desiderio rassicurante di rifugiarsi in un passato ormai non più ripresentabile, e la voglia di volgersi verso il futuro, che offre come vantaggio la possibilità di essere finalmente se stessi, senza finzioni o ipocrisie. Questo comporta uno sforzo enorme per capire innanzi tutto cosa si vuol essere, per poi riuscire a incastrarsi con le esigenze altrui. Le problematiche sono di coppia e quindi

  8. 378
    suzanne -

    Necessariamente riguardano entrambi i componenti del rapporto. Se invece di farci stupide guerre iniziassimo a rivalutare noi stessi, prima ancora degli altri, forse riusciremmo a trovare un punto di incontro. Ma con tutto questo rancore la vedo dura…

  9. 379
    Golem -

    Hai ragione Franci. Col 18 sono otto gli anni, ma cosa cambia? Comunque nelle crisi matrimoniali non c’è un inizio e una fine “precisi” come la nascita il battesimo e il funerale. O sì che dici? Inoltre qui ne ho parlato una volta superata, non proprio durante. Ma poi, è importante se sono, nove, otto o uno? Non è importante se e come si è superata?
    E delle ripetizioni ormai “maggiorenni” di altri, non ci dici niente?
    A proposito, come va con Robert?
    Facci sapere visto che ci leggi da molti anni. Ciavo anche a te, ricordalo.

  10. 380
    Bohemien82 -

    Adesso vi lascio un commento su cui voi donnine potrete attaccarmi.

    Femminicidio..già il termine stesso è atto ad enfatizzare quanto di riprovevole ci sia in un’azione che più riprovevole non può essere: l’omicidio.

    Adesso.. un criminologo difficilmente da la colpa all’assassino ma si sofferma ad analizzare le cause che hanno condotto l’assassino ad uccidere.
    Esistono “cause vicine” e “cause lontane” di un omicidio.
    Di queste cause è responsabile in % variabile anche la vittima. L’omicida è responsabile al 100% solo del “gesto finale” ovvero di quella manciata di secondi necessari ad uccidere in preda a stato di grande alterazione psichica scattato per più o meno banale “causa vicina”. Ma bisogna analizzare anche le “cause lontane” che variano da caso a caso ma hanno in comune il fatto di aver portato all’ESASPERAZIONE il femminicida. Mettiamo che Tizio da tempo ha dubbi che la compagna lo tradisca o che sistematicamente gli manchi di rispetto e lei si giustifichi banalmente contribuendo così ad insinuare in lui ancor più la serpe dell’insicurezza (cause lontane). *

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