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Un viaggio amaro

di elefante

Sono un’insegnante di italiano in una scuola secondaria di primo grado e voglio inviare a Lei quanto hanno scritto i ragazzi di una seconda media dove insegno, spinti dall’indignazione e dallo sconforto. Voglio anche condividere con Lei da una parte la pena di vivere in una società fatta così, ma dall’altra la gioia di constatare quanto i ragazzi siano pronti a mettersi dalla parte giusta e a denunciare gli sbagli che gli adulti fanno.
Non so se pubblicherà la lettera che le invierò. Io spero di sì, perché, anche se l’argomento sembra essere ormai usato e abusato dai media, i ragazzi che hanno scritto provano veramente ciò che dicono.
La ringrazio,
Maura (anche i miei colleghi sono con me)

Visso 15-05-2012

Egregio Sindaco di Roma Dott. Gianni Alemanno,

siamo 14 ragazzi della seconda media di Visso un paese delle Marche in provincia di Macerata. Forse, anzi sicuramente, non leggerà queste nostre parole, ma abbiamo voglia di scriverle lo stesso perché siamo stati molto colpiti da alcune situazioni che abbiamo vissuto nella sua città.
Sabato 12 maggio 2012 alle 6. 00 di mattina siamo partiti da Visso entusiasti ed emozionati all’idea di visitare Roma, per noi una splendida città e anche la capitale del nostro Stato.
Nel programma c’era la visita alle catacombe di S. Priscilla sulla via Salaria. Venivamo dalla Moschea dove avevamo già notato che un nostro compagno aveva avuto molte difficoltà di spostamento. Lui si muove su un mezzo di trasporto elettrico senza il quale non potrebbe camminare e per arrivare dal pullman al cancello della moschea lo ha dovuto utilizzare. Purtroppo ad un certo punto non è potuto scendere dal marciapiede perché una macchina occupava lo spazio di fronte allo scivolo. Per fortuna ci eravamo noi! Lo abbiamo aiutato, sollevando il motorino, anche se con difficoltà in quanto il mezzo non è proprio leggero! Abbiamo pensato che il proprietario della macchina si fosse distratto, ma purtroppo abbiamo in seguito capito che non si trattava di una distrazione, ma di un costume abituale dei romani! In via Salaria ne abbiamo avuto la conferma.
Ci siamo trovati molto in difficoltà nel percorrere cento metri di strada costretti a fare lo slalom tra macchine parcheggiate sui marciapiedi e davanti agli scivoli. Ma la cosa che più ci è dispiaciuta e ci ha fatto molto riflettere e che ci ha dato la spinta a scriverle è il seguente fatto: il marciapiede ad un certo punto era interrotto e dovevamo passare su quello che stava dall’altra parte della strada. Anche questa volta però il nostro compagno si è trovato di fronte allo scivolo una macchina parcheggiata. Davanti alla difficoltà di scendere dal marciapiede e buttarsi in strada tra le macchine che sfrecciavano abbiamo chiesto a due vigili urbani che passavano da lì il perché di tanta mancanza di rispetto verso chi non è completamente autonomo. La risposta ci ha scioccato e innervosito! Uno di loro ha detto alle nostre insegnanti : ”Ah signò, questa è Roma. Vedete? Questa è Roma! ” Poi se ne sono andati senza neanche sanzionare il veicolo o prendere il numero di targa. Siamo rimasti senza parole e abbiamo però appresa una lezione: i vigili di Roma proteggono i trasgressori di regole a svantaggio di chi, cittadino alla pari, non ha le stesse nostre abilità. Da quel momento non ci siamo più sentiti sicuri, ma anzi amareggiati e delusi dal mondo di chi ci dice che noi giovani dobbiamo essere rispettosi delle regole e degli altri. I nostri professori cosa ci insegnano? Stanno sbagliando tutto!
Ma non è bastato! Il nostro compagno, accompagnato da due insegnati, in un bar del centro ha dovuto sentirsi dire dalla cassiera, rivolta alla professoressa “ Con questo non si può entrare”.
Ma dove era la Roma che avevamo immaginato alla partenza? Perché i suoi vigili li recluta così indifferenti e maleducati? A scuola ci insegnano il rispetto, ma nella sua città non lo abbiamo trovato. Peccato per Roma una città così bella e rovinata da molti cittadini chi la abitano e da chi, in teoria, dovrebbe controllare che si rispettino le regole del vivere civile.
La salutiamo cordialmente, ma siamo comunque sicuri che le cose non cambieranno, per ora. Forse noi giovani potremmo cambiare un mondo di adulti che non ci piace, che mette i deboli ai margini e non se ne cura.

Gli alunni della classe II C di Visso

Lettera pubblicata il 19 Maggio 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Cittadini - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    alessandra -

    sono colpita dalla lettera di questi ragazzi e spero tanto che con ciò imparino che il rispetto e l’aiuto verso il prossimo siano elementi fondamentali per una civiltà evoluta,

  2. 2
    Ste -

    Un grazie di cuore perche’ voi, insengati ed alunni , siete la parte buona di un mondo che va a pezzi.
    Sono con voi anche io.

  3. 3
    Mau -

    Gentile Professoressa,

    spero che oltre a riportare queste parole qui, su questo blog, le abbia inviate anche direttamente al Sindaco e agli organi di stampa che si occupano del territorio ( Il Messaggero, Il Tempo, Repubblica,..), per dare maggiore visibilità all’accaduto.
    Le racconto…Giorni fa ho deciso di prendere una mia vecchia, ma bellissima, Guida di Roma e fare due passi da turista. Partendo da Piazza di Spagna e poi allargando il percorso ho camminato tutto il giorno, muovendomi lentamente, cercando angoletti nascosti, curiosità, particolarità, che in genere sfuggono a chi velocemente viene a vedere le cose più importanti della città.
    Lei non può nemmeno immaginare le schifezze, il disinteresse, l’abbandono, il generale menefreghismo che ho potuto constatare facendo questa passeggiata.
    Menefreghismo da parte di tutti intendiamoci. Da parte dei cittadini, da parte delle istituzioni e, mi consenta, anche da parte dei turisti che buttano ovunque i loro rifiuti.
    Non funziona niente, immondizia dappertutto, strade rotte e mal riparate, marciapiedi impraticabili, auto guaste abbandonate. Ho trovato anche, in una strada di grande passaggio turistico,un furgoncino andato a fuoco chissà quando e pieno di robaccia e rifiuti.
    E naturalmente auto in continua doppia fila, parcheggiate sui marciapiedi, o in zone non consentite, e con i vigili urbani tranquillamente a chiacchierare senza intervenire.
    Non parliamo poi dei monumenti, delle Chiese, del patrimonio culturale e architettonico, mal gestito, mal tenuto, sporco, senza alcuna manutenzione.
    Le faccio solo un esempio: vada a vedere come è ridotto il Mausoleo di Augusto, vicino l’Ara Pacis: chiuso, perennemente in restauro. Praticamente abbandonato.
    E in aggiunta a tutto questo un’aria talvolta irrespirabile.
    In un giorno ho visto e vissuto tutto questo.
    Io, ‘romano de Roma’ che debbo assistere a questo declino, questa decadenza morale e materiale, strutturale, della mia città.

    Cordialità.

    Mau.

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