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Lettera pubblicata il 28 Maggio 2018. L'autore ha condiviso 14 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore toroseduto.
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Ciao Suzanne, seguo tutta la musica, ti capisco riguardo i Pearl Jam. E mi viene tanta tristezza per i cosiddetti rockers italiani. Ligabue che sembra stia cantando la stessa canzone da 20 anni, Vasco che se superasse i confini nazionali, andrebbe bene come artista di strada. Siamo troppo provinciali.
Hai capito molto di me, non ho dubbi. Sento la mancanza di un bel concertone, ma dovrei andare all’estero. Se ho l’opportunità e riesco a trovare compagnia, andrò in qualsiasi parte del globo per riprovare quell’emozione forte che solo la musica dal vivo da. A presto. Ciao
Toro, per me Ligabue è musicalmente defunto dopo Buon compleanno Elvis, mentre Vasco lo trovo inspiegabilmente sopravvalutato. Eddie Vedder, come molti altri musicisti americani soprattutto, crede ancora nella musica come veicolo di pensiero, di lotta, di impegno sociale. In un mondo in cui bisogna vergognarsi ad avere degli ideali, sento terribilmente la mancanza di un De André o un Gaber che cantino la ricerca di un senso al di là delle mere soddisfazioni materiali. Qualcuno che ci faccia “volare oltre”, lontani da un mondo in cui non ci si vuole riconoscere. Ti invidio per essere cresciuto in un periodo in cui l’aria era più frizzante, e si credeva realmente di poter essere VIVI.
Toroseduto,
il romanzo di King che mi hai suggerito non rientra nel genere che preferisco ma è stata comunque una piacevolissima lettura estiva.
grande creatività nella trama. prosa scorrevole, anche se a tratti un po’ prolissa. per i miei gusti, troppi Cristo, merda e compare! ma non conoscendo molto gli autori contemporanei immagino che non sia il solo ad esprimersi con tale attuale linguaggio!
è stato bello, anche, ritrovarmi nei ricordi di quella fredda mattina del 22 novembre ’63, diretta al lavoro, quando sono stata immessa, quasi a forza e per la prima volta, nella quotidianità sociale ed economica di Paesi tanto lontani da una diciassettenne di provincia da sembrare riverberi lunari.
titoli a caratteri cubitali sui quotidiani esposti dall’edicola sul mio abituale tragitto, e la fine degli anni ’50 italiani, da mettersi, quasi involontariamente, a confronto di quelli americani descritti da King.
ieri ho cominciato a leggere “La macchia umana”, con grande interesse…
Ciao Rossana.
Io ho smesso da qualche anno con l'”impegno”. Nella musica e nei libri cerco realtà diverse, La Macchia Umana ti coinvolgerà molto, anche se in alcuni capitoli ho trovato eccessive descrizioni, solo verso la fine del libro ho capito che erano necessarie. Non aggiungo altro per lasciarti il piacere di goderti Questo grandissimo scrittore. Come ho scritto sopra Coleman ha la mia età, e le sue esperienze mi hanno toccato da vicino nel corso degli anni. Insomma un coinvolgimento completo.
Quando avrai finito, prova ad avvicinarti alla Fallaci. Un Uomo. Forse il suo libro migliore.
A presto, Mario
Toroseduto,
a circa metà del libro anch’io ho notato che alcune descrizioni sembrano un di più. e anche a me intriga particolarmente il fatto che il protagonista abbia dal più al meno la nostra età.
fino a due o tre anni fa era molto raro che cinema e letteratura si occupassero di vecchiaia. adesso non è più così ed è piacevole avere confronti con questa realtà, a cui è destinato un numero sempre maggiore d’individui.
per ora mi è molto piaciuto anche l’accostamento, realisticamente crudo, dei due diversi mondi, quello del professore e quello della donna caduta in disgrazia dopo essere nata in una famiglia abbiente. sconvolgente la breve descrizione di come il Vietnam avesse ridotto gran parte dei reduci…
negli ultimi anni preferisco i saggi ai romanzi ma quando c’è il grande autore vanno più che bene anche i secondi.
buon fine settimana!
Che bella questa lettera con scambi di consigli letterari, gentilezza, serenità! Non smettete di scrivere… proverò anche io a leggere i libri citati, steven king per esempio non l’ho mai letto!
Un caro saluto a Rossana, ti sento in forma e mi fa piacere…un abbraccio!!!
Ciao Valinda
Benvenuta nel “club”. Se vuoi qualche consiglio letterario, da me o dagli altri, raccontaci qualcosa di te, l’età, cosa hai letto finora, insomma fatti conoscere. Se hai letto tutto, io ad un certo punto ho consigliato a Rossana di leggere LA MONTAGNA INCANTATA. Lei rispose che l’aveva letto molti anni fa, e non era pronta per questo immenso capolavoro.
Però si riprometteva di riprovarci ora nella maturità. King è un maestro, ma in alcuni libri va giù pesante, bisogna avere le spalle larghe per cogliere appieno la sua intera produzione.
A presto, Mario
Valinda,
che piacere ritrovarti! ogni tanto ti penso. sei una delle persone che più mi hanno confermato la convinzione che vale sempre la pena credere nella positività altrui. ti spero in buona forma.
ho divorato “La macchia umana” e ora ci sto riflettendo su. decine e decine di incisi da copiare, per meglio comprendere il nucleo di osservazioni, a margine della trama narrativa, di maggior interesse per me.
se ti piacciono i racconti, ti suggerisco “La boutique del mistero” di D. Buzzati. per l’esplorazione di mondi interiori, “Tiziano Terzani: la rivoluzione dentro di noi” di G. Germani.
quasi di sicuro sto uscendo dalla spirale di malevolenza qui percepita negli ultimi anni. un contenitore negativo mai sperimentato prima, che rientra nelle dinamiche di gruppo. chi è causa del suo mal ne paghi il prezzo!
non che sia cessato il vento destrutturante: solo che non mi urta più. anzi, sovente ho la sensazione di coglierlo con valenze utili ad approfondimenti di vario genere.
un grande abbraccio.
Toroseduto,
se dovessi descrivere in due o tre paragrafi il Coleman che hai percepito dalla penna del suo “grandissimo” creatore, cosa scriveresti?
se ti va di farlo…
Mi va di farlo, ma non sarò breve. Ho fatto il militare in una base missilistica.400 italiani e 2000 americani. Erano i tempi della guerra nel Vietnam. Ho conosciuto la loro arroganza e disprezzo verso noi popolo sconfitto nell’ultima guerra. Non so se sai come stanno ancor oggi le cose, dove c’è un insediamento militare degli USA qui in Italia, è territorio americano. Questa cosa non mi è mai andata giù. Ricordo l’episodio di circa 20 anni fa, quando un aereo americano per giocare passava sotto il filo di una funivia, sbagliarono i calcoli e tranciarono il cavo che la sosteneva. Morirono una trentina di persone. Il pilota e gli ufficiali furono subito spediti in america. Nessuno andò in galera.
Fatta questa premessa, veniamo a Coleman. Un uomo che rinnega le sue radici è lontanissimo dal mio modo di pensare. E’ un romanzo rivelatore dello squallore che ancora oggi serpeggia in america. Obama è stato l’unico presidente che ho stimato.