Questo vuoto è sempre dentro di me, non mi abbandona, non riesco a farlo uscire, mi si avvinghia nelle viscere.
Gli altri mi passano vicino, ma non salutano me, salutano la persona con cui sto parlando. Sono un mostro invisibile.
Nei rapporti di amicizia mi sono sempre trovata ad essere inadatta, esclusa, non ho mai fatto veramente parte di un gruppo ed è per questo che l’isolamento mi fa sentire al sicuro.
Sono sposata ad un uomo meraviglioso ma che non sa leggere il male che ho dentro, e quando glielo spiego non capisce, non può capire, lui è così solare, pieno di vita, mi chiedo come possa stare con me: la sua famiglia mi esclude, quando vado da loro sto in un angolo e nessuno interagisce con me, ormai pensano che sono una che se la tira, ma le battutine, le frecciatine, tutte quelle cose che loro all’inizio hanno fatto contro di me e mi sono rimaste dentro vorrei urlargliele in faccia ogni volta che con i loro sorrisi finti mi salutano davanti a lui..adesso dovrei solo dimenticare secondo tutti, perchè è passato..ma quando una vita ti ripropone sempre le solite crudeltà, con le amicizie, con i parenti, con le persone che ti circondano e non puoi fare a meno di frequentare come fai ad andare avanti con il sorriso?
A volte spero che tutto questo dolore sia un male necessario, che tutto quello che uno soffre nel presente servirà un domani a vivere meglio.
Ma si può credere sempre nelle favole? Chiudere gli occhi e sperare? Perchè per una volta non capita qualche cosa bella che ti aiuti?
A volte mi sento tanto di quell’odio che sto per scoppiare, sono sempre stata quella che ascoltava, la spalla, l’amica, la moglie perfetta e comprensiva, sempre presente per gli altri ma mai nessuno che ti chieda “come va” con il cuore.
Illusa.
Un male necessario
di
Anansi
Lettera pubblicata il 18 Giugno 2013. L'autore, Anansi, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
La lettera ha ricevuto finora 14 commenti
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dovresti sforzarti di andare incontro agli altri.. loro pensano davvero che ti senti superiore visto che non gli concedi un sorriso, una parola, uno scambio di battute, un complimento.. non ti puoi aspettare cose dagli altri se anche tu non sei pronta a dare loro nulla.. esci dal tuo egoismo…. comunque dovresti ritenerti fortunata a cominciare dall’uomo che hai accanto, che ti ha voluta, che ti ha sposata.. non sai neppure tu quanto sei fortunata… non ti capisce dici? perché dovrebbe capirti in questo tuo malessere che altro non è se non un atto di egoismo verso il tuo prossimo da cui volontariamente ti escludi sentendoti migliore e vedendo gli altri immeritevoli persino di un tuo sorriso o una tua parola? lui ti ama, perchè non ti dovrebbe bastare a darti il sorriso? perché sei così insoddisfatta che non ti capisce, come può visto che non è di carattere così isolato in sé (parole tue)? perchè invece non fai tu uno sforzo verso il mondo?
anche io ero come te, quando andavo a scuola, poi con l’università un po’ alla volta ne sono uscita da questa gabbia di mutismo autoimposto…ti parlo così per questo.. sono dovuta uscirne da sola, non ho avuto neppure la fortuna che hai avuto tu di avere un ragazzo accanto a me ad aiutarmi.. tu ce l’hai, per favore non stare qui a lamentarti quando hai una grandissima fortuna che è un uomo che ti ama.
Bimba, se mi parli di andare incontro a loro che di schifezze nei miei confronti ne hanno dette e fatte (ovvio non puoi saperlo visto che non sono scesa in particolari) non se ne parla proprio.
Non è che prima offendi una persona, per 2-3 anni, la escludi, e poi negli anni successivi pretendi che si possa ripartire con un rapporto da zero di rispetto e fiducia reciproca! Ci vuole più tempo, ma il rapporto ormai è incrinato.
Perchè dici che “questo tuo malessere altro non è se non un atto di egoismo verso il tuo prossimo da cui volontariamente ti escludi sentendoti migliore e vedendo gli altri immeritevoli persino di un tuo sorriso o una tua parola?” mi sembra di aver detto il contrario non mi sento migliore di nessuno, anzi, semmai più debole.
Per gli altri ci sono sempre stata. Perchè il mio carattere è così, so cosa vuol dire stare male, sentirsi persi, esclusi, perciò quando posso cerco di essere una buona ascoltatrice, una persona con cui ci si possa parlare. Infatti molte persone mi chiamano per sfogarsi, avere aiuto perchè si trovano bene a parlare con me.
Sono strafortunata ad avere mio marito, che è un grande uomo e la cosa che mi è piaciuta di più di lui è proprio il fatto che non si fa mai toccare dai problemi, ha sempre il sorriso sulla faccia.
Io sono l’opposto, le cose mi toccano troppo anche perchè in passato prima di conoscerlo ho sempre avuto brutte esperienze con le persone e ne sono uscita sfiduciata..adesso dico: catzo, ma anche con la sua famiglia sti problemi? Nooo .
La costante della vita è che le persone ti deludono.
Difatti, adesso l’ho sentito e ha avuto una delusione da un amico che reputava un fratello “avevi ragione a pensare male di lui, probabilmente non è mai stato un vero amico”.
A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina. Grazie bimba.
Ciao anansi mi ha colpito la tua lettera perché spesso anche io mi trovo con questo stato d animo. Sono molto combattuta su quale sia il giusto consiglio da darti. Da una parte sono d accordo con quello che ti ha detto bimba, di uscire da questo isolamento che dipende in realtà soltanto da te non dagli altri, xke il modo in cui ti poni in relazione con gli altri provoca in loro questa tendenza a isolarti e a farti sentire invisibile. Dovresti cambiare atteggiamento e modo di relazionarsi e aprirti di più, anche se non sono d accordo con bimba che parla di egoismo. Non è egoismo questo è ilsemplicemente il tuò modo di essere. D altra parte penso anche che se questo è il proprio modo di essere perché cambiare? Mi chiedo spesso perché devo fingere un carattere diverso dal mio? Il problema è che nessuno sta bene in un situazione di isolamento x questo il consiglio che ti do è appunto di provare a cambiare,ma non per gli altri bensì per te stessa x stare meglio tu. Quando inizierài a vedere dei progressi in te stessa e nel tuo rapporto con gli altri allora acquisterai più sicurezza e il tuo modo di relazionarti diventerà via via più naturale. Poi hai accanto una persona che ti ama, hai un sostegno maggiore di tanti che invece hanno dovuto fare questo percorso da soli. In bocca al lupo!
Ciao Lara87, ti ringrazio per quello che dici, in effetti è dura convivere con un carattere che troppo spesso fa emergere il lato “oscuro” di se, e quello che posso fare e’ provare a integrarmi, anche se è dura e in certi giorni mi passa proprio la voglia. D’altronde sono così e nessuno è perfetto, mi devo accettare e allo stesso tempo fare uno sforzo.
Purtroppo anche le persone più “fortunate”di altre (perché c è comunque mio marito) possono stare male e sfogarsi. Le persone false, che vogliono imporsi sugli altri, che finché sei lecchino vai bene altrimenti ti escludono, non le tollero. E non si tratta di sentirsi migliori, ma di avere un rapporto sulla base del rispetto. Non ti rispetta una persona che ti vuole alle sue condizioni, solo succube e zerbino. Che rapporto è?
“egoismo” perché tu descrivi gli altri come brutte persone.. di conseguenza, anche se non ti rendi conto ti senti migliore di loro.. infatti sei molto incentrata su te stessa e su quanto sei buona ad aiutare gli altri, a offrirti sempre, e invece loro zac! pugnalata.. ma non sarà che loro si accorgono che tu lo fai più per piacere tuo, per confermare a te stessa quanto sei buona rispetto a loro, che non per loro? queste cose si notano, dagli altri, credi a me.. non è per offenderti, davvero, solo che non mi piacciono le persone che si atteggiano a migliori degli altri che guarda caso sono sempre peggiori di loro. qualcosa non torna, non credi? e non essere così orgogliosa di quanto hai indovinato su quell’amico di tuo marito che era poco sincero, io mi rattristerei a pensarci, tu esulti. come mai? vedi? tutto ritorna. vuoi avere ragione di essere la più brava e la più buona rispetto agli altri che sono schifezza fedifraghe. non tormentare tuo marito con ulteriori bassi sospetti sugli altri, non avvelenargli la vita, lui che è così solare, allegro, lo rattristi a dipingergli sempre il mondo come posto dove non puoi fidarti di nessuno perché tutti sono ipocriti, falsi e non so che altro. non è neppure vero, ci sono tante persone buone che vogliono aiutare gli altri, vedi per esempio questo sito e quanti si dispensano con reale interesse ad aiutare chi scrive qui.. ma è da come ti poni con gli altri che hai risposte da loro. tu li consideri schifezze, di conseguenza loro ti considerano altrettanto.
non voglio fare la superiore, perché anche io nell’adolescenza vedevo le cose così. poi per fortuna sono migliorata. lo auguro anche a te.
Bimba, mi sembra strano che anche tu abbia provato queste cose, se fosse vero le capiresti un po’ di più invece di scagliarti a dare giudizi sulla persona con tanta acidità. Chi ha provato queste cose sa cosa vuol dire sentirsi deboli, inermi, fragili, e tenersi dentro tanta di quella delusione che poi inevitabilmente si finisce con il chiudersi e isolarsi dal mondo, come per proteggersi, e indirizzando questo dolore verso chi ci ha fatto del male, e verso chi, potenzialmente, ce ne farà.
Come ha detto Lara, è una parte del carattere, non tutti reagiamo così, chi più chi meno, però è un istinto di difesa e non ha nulla a che fare con il sentirsi superiori..semmai con l’avere paura degli altri e di quello che potrebbero farci, ricadendo ancora nella sofferenza.
Ho puntualizzato sul fatto della mia disponibilità verso gli altri perchè al giorno d’oggi, appunto, c’è così poca apertura al dialogo e comprensione verso gli altri che è per questo motivo che una persona si sente ancora più sola.
E non gioisco affatto sulla questione dell’amico di mio marito, sapessi quante volte gli ho detto di non fidarsi di quella persona perchè lui non si merita di stare male, e, se succede, poi ne soffro il doppio pure io, figuriamoci se mi fa piacere.Assurdo.
Sfido chiunque abbia provato queste sensazioni, a non avere avuto un minimo di rancore verso chi è stato la causa del dolore, e non abbia cercato di chiudersi verso gli altri per paura di stare male nuovamente, con le opportune differenze caratteriali, ma il succo resta quello. Quindi un po’ rimango perplessa.
Mi auguro anch’io di sentirmi un giorno migliore (o migliorata) come ti senti tu.
anansi che ti devo dire… ti ho dato la mia versione, la mia opinione in base a quello che ho letto… mi sbaglio? può darsi, mica ritengo di essere infallibile.. ti davo un punto di vista che forse a te sfugge, del resto si scrive qui proprio per questo, o no? per avere altri punti di vista.. io per capire queste cose ho scavato e scavato a fondo dentro di me, per dirti che non sono appunto visibili a uno strato cosciente, cioè non appartengono tanto a ciò che è conscio in noi ma semmai al nostro inconscio. se tu ritieni che non sei così, ok, io ripeto ti ho dato un’opinione nell’intento di darti un punto di vista diverso da quello che hai tu di te stessa e che a me è sembrato più corretto.. un saluto
Infatti è stato uno scambio interessante, ne sono felice di questo. Dentro una persona che urla rabbia ci vedo sempre tanta tristezza, anche se a volte può dare un’impressione sbagliata, è vero.
Cercherò di fare tesoro dei vostri consigli. Grazie.
Anansi ti sono molto vicina perche’ anche io vivo continuamente questa situazione, non ho l’abitudine di scrivere commenti ma questa volta mi sono sentita coinvolta, il problema e’ che non sono certo la persona giusta per poterti aiutare…in bocca al lupo per il tuo futuro.
Carissima Stella, mi ha fatto piacere quello che hai scritto, soprattutto il fatto che non commenti mai e che questa mia lettera ti sia arrivata a tal punto..è proprio quello che desideravo, dare sfogo al malessere in modo che qualsiasi altra persona che si rispecchia non si senta incompresa..perché a volte non ci sono parole basta solo sentirsi vicini.
Un abbraccio e in bocca al lupo anche a te!