Per pendolari e studenti il ritorno a casa significa la fine di un’interminabile giornata densa di impegni.
È immaginare la doccia calda, la cena, il divano con la TV accesa; per i giovani la serata da organizzare.
Il ritorno verso casa è piacevole…se non si trasformasse ogni qualvolta in un incubo …. La fotografia pubblicata raffigura un viaggio verso casa del pullman delle 17,45 destinazione Alseno alla stazione attrezzata “LUPA” prima della partenza …… PARTENZA?????? Siamo già tutti ammassati e non abbiamo ancora raggiunto le fermate intermedie di Via Colombo, San Lazzaro e oltre.
Tollerabile, se il trasporto fosse gratuito, ma gli abbonamenti (perlopiù annuali) costano e non poco.
Sostenibile, se fosse l’occasionalità, ma ormai è solo quotidianità.
Almeno 100 persone (oltre il consentito) in posizioni precarie che viaggiano sorreggendosi alla bell’e meglio ad ogni appiglio possibile (per i piccoli come me, non ci sono speranze), aggiungiamo poi zaini, borse e ombrelli quando piove ed è finita. I pochi Km da percorrere diventano centinaia, i molti migliaia. Il viaggio verso casa diventa lungo, interminabile e assolutamente inaccettabile. Ringrazio i “nostri” coraggiosi autisti che in prima persona affrontano questo disagio ben consapevoli (ma impotenti) dei rischi che la sicurezza comporta, ma chiedo anche scusa per tutte le imprecazioni e le proteste che ricevono loro malgrado.
Invito invece i dirigenti Seta ad un giretto sul citato pullman e condividere con i passeggeri l’entusiasmante esperienza di un lungo viaggio verso casa.
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Gli autisti, dovrebbero esseri i primi a far presente la situazione di sovraffollamento delle corse, se non lo fanno sono dei cialtroni.
Oltretutto se malauguratamente l’autista “inchiodasse” qualcuno degli utenti potrebbe andare a infrangere il vetro parabrezza, circostanza questa, tutt’altro che remota, dal momento che nelle corse di punta anche il corridoio delle vetture sono colmi oltre misura.
La foto potrebbe essere stata scattata anche sull’autobus di Paperopoli, io non vedo un particolare sovraffollamento e su quel tipo di mezzi è previsto che un certo numero di persone stia in piedi. Se non ti comoda, c’è il taxi o qualche app che ti fa risparmiare. In Grecia la gente viaggia anche sul tetto (visto con i miei occhi) perciò adattati senza storie.
Mamma mia, che pesantezza! E che è?! Un po’di ottimismo: almeno stamo al caldo e non ce pensamo e magari quella seduta sotto sloggia e me metto a sede o me metto a sede sul gradino e non ce penso. Concentratevi sulle cose positive! Che buio dentro che c’avete aho! N’ateve a sbronza’ de brutto!
Comunque su quella tratta de autobus è pur vero che un giorno erano così pressati che l’amica de un mio amico è rimasta incinta. Potrebbe essere classificata anche come cosa positiva, ma dipende.
molla l’universita’ cosi’ puoi restare a casa tutto il giorno.
tanto e’ quello che faresti anche dopo l’eventuale laurea.
In effetti, Gaudente ha ragione. Perchè vuoi laurearti assoggettandoti a cotal fastidio? Non raccoglierai frutto da niuno ramo. [N.d.R.: “cotal” non c’entra con la CoTral Srl manco pe’ niente].