Forse un giorno leggerai questa lettera. Cara Rossella, è passato del tempo dalla morte del nostro bimbo, forse bimba, menomale che sul mio facebook ho pubblicato la foto di un neonato incazzato (… chissà per quale motivo) con qualche parola trafugata dallo storico libro della Fallaci, mi è servito per piangere quasi ogni giorno per almeno venti giorni. Come ben sai piangere purifica l’anima e su questo mi trovi molto d’accordo. Ora che è passato del tempo, mi chiedo come stai tu, se in qualche maniera sei riuscita a superare perlomeno la fase critica e quali sono (eventualmente) le tue aspettative in questa stessa direzione. Diverse volte mi è venuta voglia di contattarti ma ho fatto di tutto per non farlo, quasi fosse una sorta di auto-violenza, facendomi forza e leva sul triste destino di mio figlio. Io sto meglio adesso, piango meno ma ogni tanto piango ancora. Certo che ti penso ma con un certo distacco, come se ti immaginassi dall’altro. Non so quanto sia stato giusto fare quello che hai fatto ma io penso che non sia stato giusto e penso sempre che se non avessi fatto quella scelta adesso potrei stringerti tra le mie braccia ed accarezzarti la pancia, felice così, per come è andata. Non so nemmeno come finirà la mia vita, credo sia prematuro per dirlo, ma forse non avrò più un figlio a meno che non scelga di adottarlo presupposti permettendo. Probabilmente incontrerò qualcuna che potrà rendermi nuovamente padre con maggiore serenità. Però vedi Ross, semmai un giorno sarò sposato e avrò un figlio tutto mio, me ne mancherà sempre uno all’appello, e se di figli ne avrò due, sarebbero dovuti essere tre. questo figlio sempre mancante sarà il nostro legame eterno e questo anche se ci sposeremo due o tre o quattro volte nella vita. Ci penseremo sempre e questo credo faccia parte del gioco della vita, un gioco che avremmo potuto condurre diversamente certamente insieme. Ti auguro il massimo perché te lo meriti Ross…. però tu ricordati solo questo adesso e senza avere dubbi: io sarei stato un bravo papà e mi sarei impegnato tanto anche come compagno. Un abbraccio. Il chekko che sai tu : -)
16 Maggio 2009
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Categorie: - Me stesso
Reagisci!!!PErchè vi siete allontanati?
“sul mio facebook ho pubblicato la foto di un neonato incazzato (… chissà per quale motivo)”
Sei tu quel bambino. Un bambino che non è stato invitato a giocare al pallone e se ne sta in un angolo a brontolare.
Sai, in tanti anni di esperienza ho imparato che quando un uomo si esprime in modo tanto melenso, sotto sotto non c’è mai amore, nè altruismo. Ma solo un bambino viziato che fa i capricci.
come è finita?