Caro direttore,
chi le scrive questa lettera è un ragazzo di 28 anni ormai arrivato alla conclusione che la propria vita è stata un fallimento sotto tutti i punti di vista. Espongo brevemente i fatti:
1) Provengo da una famiglia di falliti. Nessuno dei miei è riuscito ad ottenere quello che voleva dalla vita. Per mio padre ogni cosa è un problema (anche fare una semplice passeggiata diventa un affare di stato), beve e fuma in continuazione, non fa altro che pensare a cose futili e senza importanza ed è sempre di cattivo umore. Mia madre, l’unica che mi abbia mai fatto sentire felice, è morta quando avevo 11 anni. Non l’ho più sognata da allora, ma mi piacerebbe.
2) Ho un carattere chiuso, caratterizzato da timidezza estrema (forse fobia sociale), pochissime e difficilissime le relazioni sociali (sono talmente timido che ho paura persino di conoscere persone su internet (non chatto, non scrivo messaggi sui forum ecc… ) un po per paura di commenti o giudizi negativi nei miei confronti). Ho paura persino dei rapporti sociali “virtuali”.
3) Non ho concluso gli studi universitari e non riesco a trovare la forza di riprenderli. Mi sveglio a volte la mattina con l’intenzione di andare all’università a sentirmi qualche lezione (così, tanto per ammazzare il tempo). Non ho un lavoro, forse dovrei cercarmene uno, ma la mancanza di coraggio e soprattutto la mancanza di stimoli mi impediscono di farlo. Addirittura non riesco neanche ad avere il coraggio di rispondere ad un annuncio lavorativo. Scappo continuamente dalle persone e dagli impegni della vita richiudendomi nella solitudine della mia stanza a pensare che cosa ho di sbagliato e perché.
4) Non ho amici, (probabilmente non ne ho mai avuti a parte alle scuole elementari). Ho troppa paura della gente. Mi sento solo e sfigato. Quando sto con i miei ho un atteggiamento distaccato, freddo, assolutamente indifferente alle persone che mi circondano (pochissime) e sono disgustato da tutto quello che succede nel mondo (non guardo neanche più la televisione e a volte per giorni e giorni non uso il computer).
5) Non ho una ragazza (mai avuta una), non ho mai fatto l’amore e non ho mai neanche baciato. Non ho il coraggio neanche di guardarle in faccia a volte quando cammino per strada. L’unica che mi abbia mai rivolto la parola, a parte mia madre e le mie zie, è stata una mia vecchia compagna di classe delle scuole medie. Quando uscivamo da scuola, passeggiavamo insieme sulla strada verso casa, a volte lei mi teneva la mano ed era bellissimo. Quando però le scuole finivano e cominciava l’estate, io ero triste perché pensavo a lei e non vedevo l’ora che ricominciasse la scuola. Ma non glie l’ ho mai detto e ancora oggi, nonostante i tanti anni passati, ci sto male. Ultimamente ho visto il suo contatto su facebook ma non oso neanche pensare di contattarla. Non voglio che mi veda in questo stato pietoso, non voglio la sua compassione. Preferisco che mi ricordi per come ero piuttosto che per come sono adesso.
6) Ho perso anche la fede in Dio. Ultimamente un paio di anni fa, quando stavo proprio male, ho cominciato ad andare in chiesa ma dopo le prime volte, ho lasciato perdere perché non riesco neanche a trovare il coraggio di rivolgermi al sacerdote. Leggo la Bibbia continuamente e prego (quando ne ho il coraggio) ma non capisco perché Dio non mi aiuta e sopratutto quale colpa ho commesso per meritarmi tutta questa sofferenza. Quindi ho deciso di smettere (se Dio non mi aiuta proverò con satana, forse lui saprà ascoltarmi).
7) Sono stato da uno psicologo un paio di volte e poi non ho avuto più il coraggio d’andarci. La cosa più schifosa di questi dottori e il modo con cui si pongono nei confronti delle persone con problemi come me. La sapiente ipocrisia, lo sguardo compassionevole e al tempo stesso accomodante, gli squallidi consigli tipo: pensi positivo, domani sarà meglio di oggi ecc… mi danno la nausea. Mi trattano come fossi un alieno. SONO UN ESSERE UMANO CRISTO SANTO! AVRÒ PUR DIRITTO ANCH’IO A VIVERE UNA VITA NORMALE, NO??? Per non parlare degli psicofarmaci. La prima volta che ne ho preso uno, quasi mi veniva un’ulcera, così ho smesso di prenderli.
8) I giorni mi stanno scivolando via dalle mani come foglie secche. La solitudine e la noia mi consumano lentamente l’anima. So che questi anni della mia gioventù (che dovrebbero essere i migliori della vita) per me sono stati i peggiori e so anche che non posso tornare indietro per cambiare le scelte fatte (quali scelte?). A volte mi sveglio la notte pensando di avere 10 anni e che tutto quello che è successo dopo la morte di mia madre sia soltanto un brutto sogno. Ma non appena i ricordi iniziano ad affiorare capisco che non è un sogno, purtroppo no. È un incubo. È la mia vita. Vorrei parlare con quel bambino di 10 anni, spiegargli come stanno le cose. Ma non posso: quel bambino se ne andato da tempo e ciò che guardo allo specchio è tutto quello che rimane.
Penso continuamente alla possibilità di andarmene via da questo incubo tremendo. Vorrei che Dio mi svegliasse. Ma questo Dio muto, insensibile e addormentato non può svegliarmi e anche se potesse, davvero lo farebbe? Non credo. Non più almeno.
Ripenso ai pochi momenti belli che questo grande sogno mi ha dato. Ricordo la piccola barca su cui stavamo sempre a prendere il sole per ore, io e mia madre; era l’estate dell’87. Ricordo il sole dipingerle i capelli mentre il vento con dolcezza li accarezzava. Ricordo gli orecchini di perla che portava sempre e, sempre, dondolando le si impigliavano tra i capelli. E quando, a una cert’ora del pomeriggio, la marea saliva, quella piccola barca diventava un’altalena e allora ci mettevamo io a prua e lei a poppa e stavamo lì a fissarci negli occhi talvolta per minuti, cullati dal vento o da un’onda stanca. Vorrei poter salire su quella barca. Vorrei potermi sedere a poppa, accanto a mia madre, fissarla negli occhi, accarezzarle i capelli e dirle: “Ti voglio bene, mamma. ” e addormentarmi finalmente in pace sul cuscino del suo petto.
Vorrei trovare la forza per continuare a sognare. Vorrei trovare la fede per continuare a sperare. Vorrei trovare l’amore per continuare a vivere.
Ma non posso.
Non voglio.
Preferisco svegliarmi.
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Categorie: - Me stesso
Leggere la tua storia ha suscitato in me uno strano sentimento, mi ha riportato all’eta chiave per te e forse anche per me,per motivi diversi. Tu hai perso la mamma,io ho perso me stesso. Andiamo con ordine,altrimenti non riesco a comunicarti quello che sento ti possa aiutare. Il legame che abbiamo con la mamma è eterno, non si spezza mai, anche con la morte. sebbene io l’ho persa a 36 anni.
A te purtroppo è capitato troppo presto, in un’età molto delicata. Per
tutti è un distacco naturale che comincia verso i 15 anni, quando si comincia il lungo cammino dell’adolescenza, è un distacco graduale e desiderato. Devi cominciare un lavoro di distacco ora! Ce la puoi fare
Comincia a leggere un libro che a me è servito molto AGOSTINO di MORAVIA. E’ la storia di un bambino di 11 anni molto legato alla madre, ma avviene un distacco… Guarda caso, è proprio l’età
che avevi quando hai perso tua madre. Penso che tutto sìa cominciato con la perdita improvvisa della persona più cara.
Impedendoti di crescere e maturare normalmente. Ma purtroppo è andata così. Parli di tuo padre come un fallito che beve e fuma,non può essere che anche lui abbia avuto una brutta botta? Anzi penso sia proprio così, non può certo confidarsi con te, magari soffre più di te
la vita non è tenera con nessuno. Io ho perso mia moglie da pochi anni
ho due figlie, loro non sanno il dolore che mi porto dentro, mi faccio vedere come loro mi hanno sempre visto, partecipe ai loro interessi e aiutarle nel cammino della vita. Quando sono solo sfogo la mia rabbia componendo musica.
Io credo che tu da solo non ce la farai a recuperare gli anni persi con una crescita anormale. Ti ho accennato che a 11 anni io mi ero perso. Ho vissuto un dramma che non scrivo qui, la risalita è cominciata leggendo il libro che ti ho detto. Non è un libro miracoloso ma io devo tutto a questo libro che mi ha dato l’imput per superare i miei problemi. Metto la mia mail frattinima@gmail.com
se vuoi,scrivimi. Ciao
Carissimo ragazzo, sai che ti dico? Che questa tua personalità mi colpisce parecchio. No, non solo perchè ti riesco a capire e ho l’impressione di provare addosso di me le sensazioni che descrivi. Il motivo è un altro: secondo me, in tutta franchezza, questo tuo modo di essere sicuramente non ti fa stare bene (e su questo c’è da lavorarci e armarsi di pazienza e dosi di speranza..qui non ci scampi!), ma colgo un qualcosa che non riesco a esprimere con la limitatezza delle parole. Il tuo è pessimismo (che sicuramente giudichi realismo, -lo so-), ma non è vittimismo e questo fossi in te mi darebbe l’input per partire!
Non lo so…definirla maturità mi sembra superficiale, parlare di buon senso non mi si addice, sensibilità mi sembra scontato..mi riferisco a qualcosa che ingloba ed esalta queste componenti.
Figurativam., mi viene da pensarti solitario, introspettivo e riflessivo..ci ho azzeccato almeno un pochetto?? 🙂
Leggi? Ma soprattutto…scrivi???!! Ci hai mai pensato?
Non conosci nessuno che abbia la voglia e la capacità di ascoltarti? Le relazioni umane sono il fulcro, il senso, le cause e le conseguenze del nostro agire…ma quelle VERE, SINCERE, RECIPROCHE e SENTITE, non i finti sentimenti, i comportamenti ad imitazioni o le parole per sentito dire.
E che ne penseresti di un viaggio alla ricerca di te stesso? Che ne so, alla “on the road”..forse non si conclude niente, ma è un’esperienza che io sto valutando da diverso tempo. Questo è un mio particolare pallino. Ma, ahimè, anch’io sono timidissima e dotata di poco coraggio.
Tuttavia, sono dell’idea che quando tutto fa schifo è il caso di lasciare perdere IMMEDIATAMENTE, ma solo MOMENTANEAMENTE. Cosa intendo? Dico che stare ad impaltanarsi non ha senso, è lesivo per il benessere psico-fisico, come non vale nulla virtualizzare la nostra esistenza, dobbiamo vivere davvero: concretamente. C’è un luogo che ami particolarmente?Vai qualche giorno, l’interazione individui-ambiente credo sia rilevante. Che dici?
Come Mario, anch’io ti lascio la mia mail: daveste@hotmail.it, se vuoi scrivere sarò contenta di risponderti
“Agostino” di Moravia fa una tenerezza immensa.
“si torvava ad avere perduto la primitiva condizione (figlio/bimbo) senza per questo essere riuscito ad acquistarne un’altra (identità adulta, disincantata dall’innocenza e in grado tuttavia di amare)”.
Mario, come giudichi il comportamento della mamma nei confronti di Agostino?
Questo mi ha ricondotto a me, a quanto tutt’oggi sia ancora particolarmente legata al ricordo della mia infanzia a discapito di un presente sereno, in grado di accettare il mutamento che comporta consequenzialmente la crescita.
“cercava di liberarsi una volta per sempre dall’impaccio e dalla vergogna del vecchio affetto ignaro e tradito; che gli appariva ormai nient’altro che ingeuità e sciocchezza.”
caostotale23 ,
è veramente dura cercare di proliferare un qualsivoglia consiglio , opinione in merito a riguardo…perchè penso ke tu abbia avuto molte cose contro. Io forse mettendomi al tuo posto soffrirei lo stesso come stai facendo tu, cercando nell’esterno una risposta… Ma vedi , un proverbio dice ” Aiutati che Dio ti aiuta”, se continui a vederti passivo nella tua vita, penso ke mai qualcuno ti renderà le cose + facili. Cerca di sdoppiarti quanto prima, metti da parte il male e le cose brutte che ti son successe,lasciala l’immagine di quella persona e rinnova ogni giorno una promessa con te stesso…quella di migliorarti, di cominciare a sorridere, e vedere nel mondo che qualche cosa di buono c’è alla fine. E tutte queste risposte le devi trovare da te, perchè son sicuro ke se lo stimolo parte da te e non dall’esterno , sarà + facile uscirne fuori…
Vedrai ke comincerai a guardare il mondo da un ‘altra prospettiva, da un altro punto di vista…
Vedrai ke a piccoli passi ne uscirai,ma convincitene prima tu, mi raccomando!
Leggendo la tua lettera, Mi è sembrato di leggere dentro di me.
Il mio indirizzo MSN è Morga_nan_era@hotmail.it
Contattami perchè non mi va di conversare sapendo che tutti possono leggere ciò che ti scrivo.
Invece con MSN saremo solo io e te.
Ti prego contattami, sapere che non sono la sola a provare determinate sensazioni mi da forza.
Ti aspetto.
caostotale, hai visto che superando la tua reticenza, decidendo di scrivere e descriverti, hai sollevato molti inviti alla conversazione anonima? Forse perchè hai risvegliato in tutti quelli che hanno risposto,i problemi irrisolti che TUTTI ci portiamo dentro. Su questo sito, siamo in tanti a conoscerci virtualmente, infatti The Dreamer mi
ha chiamato per il mio nome vero,Mario.
@ the Dreamer
Complimenti per il “vestito” nuovo! ti stà molto meglio del vecchio.
Cosa penso della mamma di Agostino…Penso che alla fine, pur facendolo soffrire molto, gli fa un grosso piacere incosciamente, lui arriva da solo, soffrendo, alla conclusione che è arrivato per lui il momento di crescere. Infatti il libro si chiude con queste parole.
…Agostino nella nuova solitudine, capisce che gli è davanti un cammino lungo e difficile, tutte quelle cose che gli mancano per diventare un uomo maturo e cosciente…Sono andato a memoria, comunque questo è il concetto.
Tornando alla lettera, caostotale, io sono sicuro che qui puoi risolvere gran parte dei tuoi problemi,capisco il tuo stato d’animo
e forse ti abbiamo confuso le idee, non abbatterti, trova di nuovo lo spirito che ti ha spinto a scrivere, se non ti va di dialogare personalmente, hai ricevuto 3 inviti, sarebbe la cosa migliore, scegli con chi ti senti più a tuo agio, oppure prenditi un po’ di tempo e continua a scrivere qui. L’importante è che non ti chiuda in te stesso, qui ci aiutiamo a vicenda, abbiamo tutti una sensibilità derivante da ferite dalla vita.
@ Max. Aiutati che dio ti aiuta e tutto il resto, caos già lo ha sperimentato, ha bisogno di rapporti veri, di scambio di esperienze vissute simili alla sua. Non è un richiamo, è la certezza che mi viene dall’esperienza. Se vuoi scrivimi in privato,tiracconterò,cosa
faccio nella vita, in un campo simile a questo.
A presto…Mario
Caostotale, non diffidare di Dio, non rinunciare mai alla fede. Se sei costante con le tue preghiere anche nei momenti di maggior sconforto, Lui ti aiuterá, credimi. Ti sono vicino e mi dispiace per le tante sofferenze. Anch io faró una preghiera per te, ma tu non smettere.
Un abbraccio
penso che tu sia un ragazzo intelligente e sensibile, e hai tutte le capacità di poterti realizzare….e la forza di andare avanti.
hai dalla tua parte la giovinezza…
anche io ho avuto una vita famigliare molto difficile,senza padre,con una madre piena di problemi…
però sono andata avanti…al contrario tuo, e nonostante i miei 44 anni,continuo ad andare avanti..
,forse perchè sono una donna,ho sempre avuto da ragazzina amiche…che mi hanno resa anche spensierata per certi versi…
la vita non è semplice…alti e bassi ….per tutti,devi accettare quello che ti è capitato…
sicuramente sei stato più sfortunato rispetto a tante altre persone…ma devitrovare la forza dentro di te e reagire…anche se trovi un lavoro, e sbagli…è lo stesso,me troverai un altro..
ho mio fratello che ora a 30 anni, simile a te…piano ha trovato la sua strada…il suo lavoro,anche se non è del tutto soddisfatto…però è uscito dalla sua tristezza e disperazione..
devi pensare che si inizia dalle piccole ….giorno per giorno….pensa ora al presente,a quello che ti piacerebbe fare…su coraggio che c’è la farai!!!ne sono convinta…
dalle tue parole si capisce che sei una persona in gamba,ti manca solo un po di coragggio..che troverai piano piano…
Daniela
PS. VEDI QUANTE PERSONE TI VOGLIONO AIUTARE..
ciao caostotale…ho letto un po di commenti vedi poi non e cosi male parlare con gli altri anche io sono molto timida e faccio fattica relazionarmi ma pero mi piace stare con me…ma penso che tu devi trovare almeno la voglia di trovare un lavoro e molto importante impegnati lascia stare amici fai passo per passo prima un lavoro che sai mantenere se stesso tu sei piu importante del tutto il resto viene dopo amici ragazza e tutto quanto,pero non e giusto che tu dici non hai voglia di niente, gurdare il tele e una cosa non hai voglia non guardi ma cercare lavoro vuoi non vuoi ci tocca sai…io sono straniera e ho visto qui piu della gente e timida e fanno sambrare che sono dei figetti ma in realta non hanno corragio vogliono ma non riescono per cio non pensare che sei sfigato tu mi sembri molto poetico intelligente,adesso non sognare perche anche io avevo la mamma e i frattelli dove sono alla fine mi trovo da solo con un mucchio di problemi che non ti dico da 9 anni non ho visto nessuno della mia famiglia mia madre morta 5anni fa ero molto legato lei avendo 7 figli non ho avuoto un gran che di amore ma e lo stesso ho imparato amarmi da sola…per cio ama te stesso ..verro a leggerti, scrivi qui per piacere non ti scappare, mi raccomando fai bravo e non essere pigro…adesso purtroppo devo andare…alla prossima
Ciao Caostotale,
ti confermo che molto probabilmente il tuo è un caso di “fobia sociale”.
Ho conosciuto una persona con una vita molto simile alla tua che ha perso la mamma da piccolo ed è rimasta chiusa in casa, senza nessuna relazione, per 10 anni. Ora sta meglio, ce la sta mettendo tutta, ha trovato un buon medico e una buona terapia e un pò alla volta sta recuperando la sua vita.
Fallo anche tu, fallo non solo per te stesso, ma anche per la tua mamma: Ogni attimo, ogni gioia, ogni raggio di sole, ogni meraviglia della vita, hai il dovere di viverlo per due, per te e per lei.
Trova la forza, lei ti ha donato la vita, tu trova la forza di viverla.
Un abbraccio forte
D.