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Lettera pubblicata il 4 Gennaio 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore lilli.lilli2.
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ciao francesco,
hai ragione, la tua storia è molto travagliata. La mia al confronto sembrerebbe una passeggiata. In fondo, però, credo che ciò che ci porta a “sprofondare” sia lo stesso motivo, lo stesso sentimento, per cui, non penso che sia il numero delle storie ad essere andate male che cambia la situazione.
Penso anche di poterci aiutare a vicenda, se vuoi, perchè a volte è così difficile capire noi stessi, quando magari da fuori è così evidente il problema. Solo che noi abbiamo così tanto dolore dentro da avere la mente offuscata e non riuscire a capire granché.
Il titolo della mia lettera si riferisce proprio a ciò che ha legato me ed il mio ex per tanti anni. Si chiama “dipendenza affettiva”.
La cosa più brutta per me è che la scoperto lui per primo. Io ci sono arrivata dopo un anno di pianti e dolori.
La dipendenza affettiva ti lega alla persona in modo malsano, la scambi per Amore. Preciso che io ho sempre pensato a lui come la persona amata e non ho dubbi in proposito. L’ho amato con tutto il cuore. I ns. caratteri però si scontravano continuamente, al punto da farci allontanare pur continuando a chiamarci “amore”.
Come un alcolista, dipendevamo l’uno dall’altra, pur non stando più insieme, al punto di non impegnarsi con nessun altro per anni. Ritornavamo sempre a noi, sempre sulla ns. storia, sui ns. ricordi. Per tanti anni è stato così.
Poi un giorno lui si è svegliato. Mi ha detto di aver capito che la sua era una malattia. La sua poca autostima lo aveva condizionato per anni. Ha avuto il coraggio di lasciarmi.
Sono “sprofondata”.
Purtroppo non è questo il modo di vivere una storia d’amore. Non riuscivo a capire come aveva potuto farlo, dove trovava la forza di passarmi davanti e non parlarmi, non fermarsi, lasciarmi piangere.
Poi ho cominciato a guardare gli altri che hanno avuto delusioni o perdite. Ho visto in loro una forza che a me mancava. La forza di sapere che puoi vivere anche senza di lui. Che forse hai perso qualcosa di bello, ma che in fondo puoi stare bene anche senza.
Ho capito che amare una persona non significa sostituire lei a te nella tua vita.
Tu sei e devi rimanere al centro della tua vita.
Quando non è così, quando metti qualcun altro avanti a te stesso, commetti un errore, perchè venendo a mancare, tu muori dentro.
Così è stato per me.
Il mio consiglio per te è quello di guardare bene dentro te stesso. Scrivi tutto ciò che provi e nei momenti più bui, ricordati che è solo un tunnel, prima o dopo vedi la luce. Il trucco sta a non fermarti a metà strada, rimarresti al buio.
Io sono qui per aiutarti, come hanno aiutato me i ragazzi di questo sito. Scrivi, ti sarò vicina e ti aiuterò ad uscire alla luce. La forza che in questi momenti ti manca la troveremo insieme.
A presto. Lilli.
ciao, io anche ho un dolore da raccontare, un dolore che proverò a sfogare con le parole. Dopo 6 anni di fidanzamento, 5 di matrimonio e un bimbo di appena 3 anni, ecco arrivare un periodo di crisi economica e all’improvviso l’amore non esiste più, non mi ama più, ma mi vuole e mi vorrà sempre bene.dopo appena 15 giorni spunta lei, una donna che ha conosciuto al parco giochi dove andava con nostro figlio,separata con ben 5 figli. Niente ripensamenti, niente pudore, niente rispetto, ci va a casa, ci dorme insieme, si fanno vedere in macchina, escono tutte le sere insieme e tutti i sabato sera per andare da lei lascia il figlio in lacrime sotto casa ma lei è più importante del dolore del figlio.All’improvviso torna con le lacrime agli occhi, scusandosi perchè ha sbagliato, una sbandata la chiama e poi dice che tutti possiamo sbagliare, basta con il fatto che io glielo faccio pesare mica lo posso condannare fino alla morte? E’ passato un anno da quella maledetta sera e ho sofferto ho pianto, gli ho gridato in faccia tutta la mia rabbia, ho provato a capire, a pensare ma niente ancora oggi mi ritorna in mente quella maledetta frase: non ti amo più e tutte le cose che mi ha detto, che lui si era innamorato di lei che lo dovevo lasciare stare, che la vita era la sua.Non riesco ad accettare come si fa a buttare all’aria 11 anni, una famiglia per una sbandata, così la chiama lui. Io non credo più in niente, solo in mio figlio nel modo migliore di farlo crescere da sola. Non ho bisogno di lui, non riesco a perdonare perchè è come se dovessi perdonare qualcosa in cui non credo. E’ duro andare avanti, anche perchè lui è sempre qui,vuole sempre far parte della mia vita, come un caro amico. Mi confida del lavoro, delle sue giornate. Sul fatto che sia un bravo padre alzo le mani, dopo che si è lasciato con la sua sbandata è presente nella vita del figlio tutti i giorni. Ma non riesco a capire che vuole da me, come se io fossi il suo punto fermo. Ma io sono anche una donna non solo una mamma e vorrei ritrovare la mia libertà, la mia identità, i miei sogni….la mia vita.
ciao a tutti
Ciao,
leggere le tue parole mi fa capire perchè ti sei scelta un nick come “tristezza”.
E’ dura, lo so, a maggior ragione quando queste tegole cadono sui figli. Io non so cosa sia meglio fare in tali casi. Ma credo che la cosa migliore da farsi è ascoltarsi. Ascolta te stessa, cerca di capire cosa vuoi per te, non pensare di sacrificare la tua vita per il bene di altri, credimi, sarebbe lo sbaglio più grande, perchè quando si sta male non si riesce a rendere felici nessuno che ci stia vicino.
Mi riferisco a tuo figlio, che sicuramente sarà più contento di vivere con un solo genitore felice e non con una coppia disperata.
Per quanto riguarda tuo marito…magari cerca di perdonarlo, se ti riesce, se poi credi che si sia rotto l’incanto e che non ci sia più niente da fare, allora, non ti crucciare e vai per la tua strada.
Ti faccio i migliori auguri per la tua vita e spero per te che tu possa ritrovare la serenità. Se ritieni che queste poche righe possano esserti di aiuto o altro continua a scrivere, sarò qui.
ciao.
Ho vissuto una storia per certi versi molto simile.
Ho sofferto di un dolore le cui cicatrici non rimargineranno. Lo dico oggi a distanza di più di 3 anni dall’ultimo momento insieme.
Al tempo ho provato a distrarmi nei modi più disparati. Inutilmente.
Finché…non ho letto “Donne che amano troppo” di Robin Norwood. Solo lì ho capito. Un gran colpo di scena. Il mio amore, così puro e sincero, era malato! Il mio, anche il mio, non solo il suo! Nel libro ho ritrovato lati di me stessa che credevo aver annegato, invece approdati in un angolo dell’inconscio…ancora forti come un tempo. Ho anche scoperto “giochi” che non credevo di giocare, non vedevo. Insomma…questo libro mi ha aiutata, mi ha salvata.
Oggi vivo serena, felice. Innamorata nuovamente. Ma di un uomo che sia realmente mio. E che mi ama a sua volta.
In bocca al lupo!
Ale.
grazie sia a lilli sia a te ale, sicuramente comprero’ il libro, adoro leggere. E per quanto riguarda il perdono, non penso lilli che si possa perdonare chi ha fatto del male non a me ma in particolare a mio figlio, sai quando stava con l’amante una volta si è permesso perfino di portare il figlio a casa di lei. Ancora oggi mio figlio ricorda il nome e la strada per andare a casa della signora . Ti ricordo che mio figlio ha solo 4 anni. Questo ricordo un domani quando crescerà dovrà scontrarsi con la realtà di un padre che per una sbandata come la chiama lui, ha sacrificato la serenità e i sogni di un bambino di tre anni.
un bacio
Forse non c’è nulla da dire perchè se si potesse scegliere si sceglierebbe di continuare ad amare per tutta la vita la persona he scegliamo ma spesso non è così come così perfetto non è il lavoro o la vita sociale che facciamo ma quando ci toccano l’amore allora è dura..ma non per tutti. molti son meno sensibili e riescono a chiudere la porta subito e uno così , sano o malato, non vorrei incontrarlo MAI!
Non sono più giovane, sono single in quanto vedova da 10 anni. 6 anni fa conobbi un uomo, qualcosa di strano e di magico colpì la mia mente e si insinuò in essa, tanto che non c’é stato più spazio per altri pensieri, altri sogni.. ma lui non può amarmi, o almeno non possiamo costruire niente … é troppo avanti con gli anni, ora gravemente ammalato, ma pur sempre ironico e speciale, unico. Il solo sapere che in una città vicina lui ancora esiste mi dà sicurezza.. mi aiuta a vivere, a sopportare la mia solitudine.. eppure avrei ancora tante chances di vita sociale e affettiva… e invece sono qui, nessuno regge il confronto con lui nella mia mente…
A parte la mia situazione personale, riguardo agli amori malati ho finito da poco di leggere un libro scritto da un’amica pure lei toscana, che riguarda una storia contrastata e quasi impossibile perchè i protagonisti non riescono a trovare la “forma di amare” Mi piacerebbe che qualcuno di voi lo leggesse ed esponesse il proprio parere. L’amica si chiama Diana Martini, il libro dal costo di Euro 10,30 viene pubblicato da Editrice Libri Firenze e sul posto viene commerciato tramite Mondadori.
Un abbraccio a tutti voi. giovani amici ANNA
Buona sera, sono di nuovo Anna… prima non avevo letto le istruzioni e ora comprendo che quanto scrivevo a proposito del libro letto può sembrare un messaggio di propaganda. Ovviamente non é così, comunque mi scuso e prego ovviamente di non considerare questa parte. Grazie cordiali saluti ANNA
Ciao a tutti, io sto vivendo un amore malato perchè solo questo può essere. SPosata madre di due figlie, da anni in crisi con il marito,non sono anziana però. Conosco lui, bello come me, strano come me, impazzisco..letteralmente, per la prima volta faccio cose impensabili..e lui ora mi chiede che dobbiamo fare di tutto per arrivare a toccare il fondo arrivare all’inferno. Soffro perchè so che è sbagliato ma io dentro sono come lui, siamo anime in pena e io lo seguirò fino all’inferno perchè non posso slegarmi da lui..
Rispondo ad Arianna .. L’inferno o iel paradiso sono dentro di noi e fa davvero male sentirti parlare così.. pensa alle tue figlie… Credo che dovresti prendere in considerazione una separazione, sono anch’io madre separata, fammi sapere..