Ciao a tutti,
Ho conosciuto una ragazza musulmana che sembrava essere la ragazza giusta. Abbiamo passato insieme più di tre anni e in questo lungo periodo siamo stati molto bene insieme. Io le piacevo e lei mi piaceva. Tutto andava per il verso giusto tanto che fantasticavamo sulla nostra vita futura (sposarci, avere una casa, dei figli, ecc… ). Un bel giorno ho incominciavo a capire che qualcosa non andava più bene infatti mi disse che c’era un ragazzo che si era fatto avanti per sposarla. Quando me lo disse io mi sentii crollare il mondo addosso, però mi rassicurò dicendomi e promettendomi di non lasciarmi mai. Lei era molto frustrata da questa situazione e nonostante tutto non voleva che io mi intromettessi. Rispettando la sua decisione andammo avanti così. Arrivò il giorno in cui lei con una scusa banale mi lascia. All’inizio penso che magari lei è stata costretta a farlo ma non sono mai riuscita a dimenticarla. Chiudendo gli occhi riesco ancora a vedere il suo sorriso ed è passato un anno. Mi chiedo quando riuscirò a metterci una pietra sopra. Forse davvero non si comanda al cuore. Premetto che è il mio primo amore e io ho solo 19 anni (ho tutta la vita per trovare un’altra ragazza) ma che vita posso avere senza lei??? Ho avuto l’occasione di conoscere nuove fiamme ma non mi sento a mio agio. Non riesco a capire cosa mi succede. Nel frattempo ringrazio tutti e vi saluto 😉
Se avete un consiglio ben venga.
Grazie e ciao a tutti.
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Categorie: - Amore e relazioni - Spiritualità
Ciao. Purtroppo posso capirti perfettamente perchè ho vissuto un’esperienza abbastanza simile. Io sono del parere che sia molto bello che tra giovani di nazionalità, culture e religioni diverse possano nascere degli amori, il problema è che a volte è molto difficile che vadano a buon fine, soprattutto quando non si è disposti a guardare un po’ oltre il proprio naso.
Io quasi 3 anni fa conobbi una ragazza albanese che vive in Italia già da diversi anni, potrei dire che lei si è integrata benissimo nel nostro paese. E’ una ragazza molto esuberante e dolce, all’epoca ci siamo frequentati un po’ prima di scoprire che ci piacevamo, alla fine abbiamo avuto una bellissima storia d’amore che è durata circa 6 mesi, io l’andavo a trovare regolarmente e facevo di tutto per stare con lei in quanto i suoi genitori li teneva all’oscuro, purtroppo erano fin troppo severi. Quando i suoi l’hanno saputo, l’hanno costretta a lasciarmi e hanno fatto in modo di costringerla a lasciar perdere, anche in modo molto scorretto. Io ho fatto di tutto per aprire un dialogo, per farmi conoscere, anche i miei mi diedero appoggio in quanto anche loro volevano bene a questa ragazza… Niente da fare. E’ vero che anche lei poteva aiutarmi, dopotutto sono i suoi genitori, eppure non vollero sentire storie e tantomeno conoscermi. Ci rimasi molto male e ho sofferto tanto, perchè proprio io che volevo aprirmi al dialogo mi sono visto sbattere la porta in faccia, proprio io che penso di essere un ragazzo tranquillo e che amavo seriamente la loro figlia.
Posso solo dirti di tener duro, sei giovane e hai tutto il tempo di rifarti, vedrai che come me riuscirai a passarci sopra e a ricostruirti una vita, pensa che quando capitò a me avevo già 26 anni, eppure oggi sono sempre qui fiducioso e tra le altre cose continuo a essere convinto dei miei valori, visto che a volte parlano male degli italiani, noi personalmente abbiamo dimostrato che l’amore va ben oltre il razzismo e le apparenze.
In bocca al lupo!
Le differenze culturali e sociali possono anche arricchire, ma sulla possibilità di armonizzare differenze religiose ci andrei molto cauto, specie se si vive la propria religione e spiritualità in maniera seria. Per esempio che educazione morale e religiosa avrebbero ricevuto i vostri eventuali figli? Ciao
Io non frequento la chiesa perché il mio istinto di madre non viene soffocato dal la lucida consapevolezza (perché qua si sta perdendo di vista anche questo aspetto) che mi trovo nell’impossibilità oggettiva di farmi una famiglia. Le mie “preferenze” sono sul piatto. Abbiamo capito che non è possibile, ma non che non sarebbe stato possibile. Diciamo che non è possibile, ma che siamo oltre la zona rossa. Detto questo mi domando (me lo sono sempre chiesta in verità) come possa vivere il suo ruolo educativo un sacerdote… quando incroci con lo sguardo un ragazzo di 16-17 anni cosa pensi? Lo vedi spaesato e non dici niente? Come funziona? Questo (con dolore anche) lo fanno i genitori che guardano i figli da lontano. Ma tu (si fa per dire… nelle mie parole c’è un profondo rispetto) che a differenza mia non hai dovuto reprimere la tua vocazione, e laddove lo hai fatti ti sei trovato in famiglia, cosa pensi come uomo? Insegni dei precetti che, questo te lo assicuro io, non servono nel pellegrinaggio fisico e mentale. Non servono a niente… sono le nostre sconfitte (e qui si torna al discorso iniziale) che ci parlano del sacrificio e ci mettono in guardia da tutte quelle false partenze che ci portano a vivere i nostri principi (filtrati da una carità senza amore) in maniera egoistica. Con l’ovvietà la gente ti mette un cerotto davanti alla bocca e tu insieme alla libertà perdi anche l’anima oltre al tuo buon nome.
Io credo nella laicità (giorno dopo giorno mi riscopro sempre meno clericale… voglio essere sincera) perché sono gli uomini e le donne di buona volontà (fuori e dentro la chiesa) a conferire una maggiore dignità al nostro vivere quotidiano… rendendo presente in mezzo a noi la misericordia di Dio. Secondo me è sbagliato fare di tutta l’erba un fascio perché anche una persona che si è trovata a dover andare contro i suoi principi ha tanto da insegnare in termini di dottrina della fede e anche di morale. Il che non significa escludere l’amore tra due persone dello stesso sesso, il divorzio e compagnia bella… significa garantire ad ogni individuo la possibilità di realizzarsi come persona nel presente storico e quindi salvare un’anima. Quello che l’ipocrisia non potrà mai fare. Bisogna credere per vedere!
Siamo al mondo per amare, conoscere e servire Dio, facendoci imitatori di Gesù Cristo.