Bene. È proprio arrivato il momento. Da quanto tempo lo aspettavo…
Sono caduta, ho infilato la testa nel letamaio, poi ho sorriso, per dimostrare a tutti che ce l’avevo fatta, per sentirmi dire che ero più bella, ma vi è venuta una specie di paresi (figurata s’intende) ! Poi sono caduta ancora, e ancora e mille altre volte.
Uscivo da sola con la macchina per urlare a squarcia gola, perché non ce la facevo più… e mi dicevo, voglio l’ultima parola, solo quella, aspetterò che torni da me per dargli il ben servito, ma non lo amo più.
E intanto sapevo ogni suo spostamento, ogni suo batter di ciglio, registravo anche il minimo cedimento da parte sua e speravo!
“Vedi? Sta male senza di me, tornerà a breve. ” E intanto ritardavo la data di scadenza, senza accorgermi che la mia vita era in stand by, ed io con essa, rimandando a dopo tutto ciò che mi avrebbe fatto risalire da quello schifo.
Mi aggrappavo agli amici e vomitavo dolori, congetturavo ipotesi assurde, fino a crederci. Ogni gesto che lui faceva, aveva un significato.
La cosa più dolorosa è stata risalire ogni volta, rendermi conto che non ce l’avevo fatta, che il mio non era un bisogno d’amore generalizzato, come credevo, ma che restavo ancorata a lui. Al nostro amore, ai nostri progetti.
Solo la solitudine mi ha aiutata, che paradosso.
Perché rimandare non aveva senso, farmi leccare le ferite da un nuovo amore non mi avrebbe dato la possibilità di conoscere l’inferno vero e di fissare il soffitto alla ricerca di me stessa.
Mi sono specchiata, ma la verità è un riflesso che si perde nel vuoto, se non c’è nessuno ad osservarlo, se ci passi davanti senza vederlo.
Toccavo il mio dolore, ma ancora non sapevo, non vedevo cosa volessi veramente, cosa fosse la mia anima.
Quando ho creduto di essere pronta mi sono guardata intorno e ho trovato l’amore. La caduta è stata atroce, non finivo di sprofondare. Perché il bisogno di amare era troppo forte e sono stata risucchiata da un uomo che mi voleva solo consumare, piangendo su di me, aggrappandosi alle mie poche energie.
Sono fuggita. Disperata, ma ce l’ho fatta. Qualcosa l’avevo imparata.
Poi la depressione. L’insicurezza, ho vacillato su quelle poche certezze che avevo, ho pensato di non essere più in grado di far innamorare qualcuno di me, di non essere abbastanza interessante, una frustrata, mi dicevo. Ho consultato uno psichiatra, ho rifiutato gli antidepressivi e mi ha detto: “Lei deve arrabbiarsi, si dia da fare”. La sola persona con la quale sono riuscita ad arrabbiarmi, quel giorno, è stato lui, che mi ha spillato dei soldi per confermarmi le mie frustrazioni. Ma vaff…
Ecco che arriva il finale. O l’inizio, chissà!
Dico basta. Non m’importa nulla di come gli altri mi vedono. Piango quando mi va, rido se mi va.
Preferisco pensare a ciò che ho e goderne fino in fondo piuttosto che rimurginare su ciò che non ho saputo, o non ho avuto la forza, di ottenere dalla vita.
C’è un posto per ognuno di noi, un posto in cui ciascuno è speciale con la sua diversità, con la sua bellezza interiore. Questa bellezza è stata per troppo tempo una fatica per me mostrarla perché, benché sia una banalità, chi non ama se stesso non può in alcun modo farsi amare da altri. Tutti vogliamo sorridere.
L’amore, quello vero, è un soffio di vento. Il resto è vita.
Tutti vogliamo sorridere
di
key
Lettera pubblicata il 25 Febbraio 2010. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore key.
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Io penso che l’amore quello vero sia tutto, la vita in resto è solo un miserabile trascinarsi dietro un corpo vuoto. Ecco perchè siamo circondati da corpi vuoti, perchè non amano.
e questi corpi vuoti vanno riempiti con il nostro amore altrimenti ci trasciniamo anche noi. Se aspettiamo di essere amati possiamo attendere una vita, se capiamo cosa prova una persona quando siamo noi a donarci avremo tanti bicchieri da riempire
Ciao, pare abbiamo vissuto le stesse cose!!
Il dolore per la perdita dell’amore,
il sperare che lei (per te lui) crollasse
l’insicurezza
la perdita dell’autostima
le paranoie
la solitudine
il sentirsi persi e vuoti
la depressione
e qui mi fermo… perchè il seguito della storia ancora non lo conosco.
Tu invece conosci il seguito?
Hai superato la depressione?
Ciao
Cara key..Mi sa che tu hai sofferto di dipendenza affettiva,chi soffre di tale dipendenza,e’ cosi’ attento a non ferire l’altro,da non rendersi conto che in questo modo finisce di ferire se stesso..Brutto il mal d’amore,che con l’amore centra poco..il mal d’amore e’ tutto concentrato su l’altra persona,che sia disponibile o no ricevere tale amore,diventa quasi ossessivo e frustrante…L’amore lo devi trovare in te stessa..dopo saprai donare amore..tutti sappiamo sorridere,piangere,essere malinconici,e allegri..sono stati d’animo nostri..ma l’importante essere se stessi sempre..un abbraccio
xxx..se trovi una ragione per rialzarti e ci credi puoi farcela, io ho mille ragioni, mi ero persa in errate considerazioni su me stessa, non ti sminuire, non pensare che tutto andrà male, questo è solo il principio, la risalita è dura.
Non sono un corpo vuoto, direi proprio di no e amo anche troppo, l’amore inteso come rapporto di coppia aspetto di trovarlo al momento giusto, ora per me non è ancora il momento, tutto qui.
Francy,ho sofferto di dipendenza affettiva, si, ma non era mal d’amore il mio, era piuttosto il rifiuto di voler ammettere che tutto il lavoro fatto per tenere in piedi la mia famiglia si stava sgretolando davanti ad un giudice! E non è stato tanto il rifiuto di veder soffrire il mio partner quanto quello di veder soffrire i miei figli. Ti abbraccio anch’io.
Si, infatti a forza di dare amore come perle ai porci, adesso il mondo è pieno di palloni gonfiati. Gente che parla parla d’amore solo perchè ne è piena, ma in realtà esce solo aria e svolazzano per l’etere facendo danni a destra e manca. Quando noi doniamo amore, puoi star sicuro che all’altra persona non arriva niente, e l’amore ti torna indietro sotto forma di abbandono/tradimeto/menzogne.
ma che bella poesiaaa..
e abboccate tutti.
mi spieghi questa poetessa del nulla?
“Quando ho creduto di essere pronta mi sono guardata intorno e ho trovato l’amore. La caduta è stata atroce, non finivo di sprofondare. Perché il bisogno di amare era troppo forte e sono stata risucchiata da un uomo che mi voleva solo consumare, piangendo su di me, aggrappandosi alle mie poche energie.
SONO FUGGITA. Disperata, ma ce l’ho fatta. Qualcosa l’avevo imparata”.
dietro questa fuffa poetica c’è un uomo.
e la sofferenza che hai provocato a quell’uomo dal quale sei fuggita disperata (poverinaaa) potrebbe essere la mia, quella di criss e di tanti altri uomini che magari ti hanno dato tanto e tu hai solo saputo rigirare la frittata dando la colpa a lui del perchè sei fuggita.
e quando l’inverno arriva e la pacchia finisce non rimane che andare da uno psichiatra.
spero che siano uomini che vi spillino i quattrini così il quadro è prefetto.
e basta con le tue min….. andy ne abbiamo tutti le scatole piene!
sei ripetitivo come un disco rotto , e sei squallido come pochi.
vai a farti un giro e fatti un balletto così scarichi tutte le tue frustrazioni visto che non te la da nessuna.
saccente maestro del nulla… hai rotto!!!!!!!!
inutile senza senso vociare delle donne:
zzZZZzzzZZZZzz
abbiamo dato potere a queste qui.
ma ci rendiamo conto?
sveglia uomini.
eh si.. devi fartene una ragione..
che vivi con il senso d’inferiorità.. il potere?
povero andy l’unico che si deve svegliare sei te e smetterla di replicare la stessa zolfa. non ti c… nessuno, cerca di capirlo anche se vuoi stare al centro dell’attenzione sempre e comunque .
ti ho dato fin troppa importanza…perchè mi sono divertita a prenderti per il c… ahahaha!