La vicenda del ragazzo di Fano prelevato da scuola e sottoposto a ricovero coatto, per il suo rifiuto di indossare la mascherina in classe, mi ha lasciata sbigottita forse perché conosco bene le durezze di certi metodi psichiatrici, forse perché so cosa si cela dietro molti TSO, in epoche passate usati anche contro le donne che si ribellavano alle proprie famiglie. Con un ragazzo di appena 18 anni convinto di voler fare la rivoluzione contro la mascherina (forse perché mal consigliato da un adulto, come sembra) , un ragazzo senza problemi psichici o scolastici, si dialoga in altro modo. Da insegnante credo che episodi come questi rappresentino il fallimento della scuola come spazio di dialogo educativo e di crescita critica.Sono felice di trovare qui, ancora una volta, l’attenzione di Telefono Viola, presidio contro l’abuso dei trattamenti psichiatrici che da anni si imbatte in casi di TSO praticati su soggetti che manifestano comportamenti “non conformi”. Telefono Viola ha dato mandato a un legale di seguire il caso dello studente di Fano e auspicando che il ministero dell’Istruzione faccia chiarezza sull’accaduto. Telefono Viola che si è costituito parte civile nel processo pisano sui maltrattamenti ai ragazzi disabili in una struttura della Stella Maris. Telefono Viola che ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo contro la morte di mio figlio Mattia. Vedremo il giudice cosa deciderà nell’udienza di fine maggio.
Sondra Cerrai
TSO e mascherine
di
Sondra
Lettera pubblicata il 8 Maggio 2021. L'autore, Sondra, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.