Vi scrivo perché sono capitata per caso su questa pagina cercando un po’ di conforto su internet. Ho 32 anni e ieri è 1 mese che non c’è più mia mamma e scrivere è anche un modo per ricordarla e dirle quanto le voglio bene. Era stata operata per un tumore all’intestino e tutto era andato bene, avevamo speranza e anche lei voleva tornare a casa ma una complicazione polmonare precedente (dicono fosse già una metastasi) me l’ha portata via. In una settimana mi ha lasciata. Il senso di solitudine è enorme perché a 21 anni avevo perso anche mio papà sempre per un tumore. Così come il senso di ingiustizia e rabbia perché poteva restare con me altri anni, era sempre stata in salute, non mi aspettavo… fino all’ultimo non volevo perdere la speranza e neanche lei che mi regalava sempre un sorriso ed ero il suo primo pensiero anche quando stava male. Era molto forte e non se lo meritava poverina. Ora vado avanti per mio marito che mi è stato sempre accanto e per tenere vive le cose che mamma amava: la casa e il suo giardino ma la mancanza è totale.
E anche la domanda che mi faccio tutti i giorni: perché?
Con alcuni parenti e care amiche ho parlato ma qui è più facile sfogarsi, si leggono testimonianze di persone che ci sono passate e si trova un po’ di coraggio… grazie!
Trovare un senso
di
gabbiano79
Lettera pubblicata il 8 Settembre 2012. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore gabbiano79.
La lettera ha ricevuto finora 8 commenti
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Ciao Gabbiano, ti rispondo e ti garantisco che so quello di cui parlo… e conosco il travaglio che stai passando.
Cerchi un senso? Ti dico che un senso non c’è.
Non voglio entrare nello specifico perchè le ritengo cose troppo intime ma devi fartene una ragione, su queste cose non c’è una logica o una motivazione. Sono cose che accadono e devi saperle accettare, non puoi farci nulla, ne devi prendere atto.
Fatto questo, e sembra una frase fatta, devi andare avanti. Non fermarti, non voltarti, metti il suo ricordo in un angolo della tua testa e non pensarci troppo, anche perchè cmq sarà sempre nei tuoi pensieri come un piacevole ronzio di sottofondo.
A me di anni ne son passati 9, ma è come se fosse ieri. Ricordo tutto maledettamente bene, ma dopo 2 giorni ero in università a dare due esami, rimettiti in carreggiata da subito.
Io ho un unico pensiero, della persona che manca non ho mai saputo troppo della sua vita, avrei voluto conoscerlo di più, parlarci di più, sapere le sue opinioni sulla realtà e sull’attualità di adesso.
Ma oramai non si può
coraggio
Ci vuole solo tempo, tempo che non passa mai ma che guarisce in parte.
Un abbraccio
Era arrivato il suo momento, Gabbiano…devi accettarlo.
Anche lei lo desidera fortemente. “Lei” non vuole vederti soffrire…
Ho posto lei tra le virgolette perchè in questo preciso momento,ancora E’.
Se vuoi ti posto dei libri da leggere…credimi ti scaldano il cuore e ti fanno vedere la morte sotto una luce diversa.
Ti auguro il meglio.
ciao gabbiano, hp 27 anni e ho perso il mio papà per la stessa malattia che ha colpito i tuoi :'(
che dire…il dolore è forte, inguaribile, ma dobbiamo superare, o meglio cercare di tirare avanti… io quando ho i momenti no, prendo una sua foto, o lo raggiungo al cimitero, e ci parlo, parlo, parlo, misto a lacrime, ma ti assicuro che mi sento meglio, mi abbraccio da sola, pensando a lui che magari lo sta facendo e vorrebbe farlo in carne ed ossa, ma loro sono sempre con noi, nn ci abbandonano, mai, io oltre mio padre ho anche il mio ragazzo lassù, e sono convinta che sola nn mi lasciano, ci guidano, ci osservando, ci ascoltano e soprattutto ci parlano…
sai come parlo con loro?? mi capitano cose strane, ma tipo, un gg ero a correre e passando non c’erano dei fiori lungo il tragitto, al ritorno nello stesso punto era pieno di fiori, nel tragitto di andata pensavo, e parlavo con il cielo, di risposta cosa ho avuto?? dei fiori, cosa che io amo e gurda caso il mio lui me li ha fatti trovare… insomma bisogna imparare a convivere e trovare sempre qualcosa di positivo che ci tenga uniti a loro, perchè loro non ci hanno lasciati, ma solo che sono dietro un velo il quale noi nn riusciamo a vedere…un abbraccio e coraggio
Leggendo questa lettera non posso non scrivere qualcosa.
Soprattutto quando accenni a quella sensazione di solitudine che ti attanaglia quando si ripensa a ciò che è stato e non tornerà più. Da pochi mesi è morto mio fratello, straziato da un tumore alle ossa. Ha raggiunto prima di ogni tempo i nostri genitori.
Quando la sera torno a casa dal lavoro accendo un lumino davanti le loro foto. E ripensando ai tempi passati rivedo loro e rivedo me, quando ragazzo frequentavo l’oratorio salesiano.
E rivedo quell’angolo della cucina dove mia madre casalinga passava il tempo a fare l’enigmistica o a sfogliare quelle riviste che a volte le compravo. A volte mi sembra di avvertire il profumo di quel particolare dopobarba che usava mio padre.
E da sfondo, nel computer dell’ufficio, ho una foto di mio fratello con me e un nipotino. Una delle sue ultime foto.
Li ho visti morenti tutti e tre.
La sensazione di essere rimasto solo c’è, e ci sarà sempre. Perchè è la verità. Della mia famiglia d’origine non ho più nessuno e nessuno può prendere il loro posto, moglie o figli o qualsiasi altra persona cara.
Ma in verità debbo dirti che, qualora possibile, nemmeno lo vorrei.
Nella sensazione di solitudine, quasi di abbandono, che provo tornando indietro nel tempo con i miei pensieri, ritrovo quel calore perduto che, pur nella commozione, nell’emozione, mi rende anche una sensazione di felicità che ora non ti saprei spiegare.
Non so rispondere alla tua domanda finale: Perchè.
Forse una risposta l’avrei qualora fossi fervido credente, ma rimuginando nella mia ignoranza spesso mi trovo nel dubbio.
Convivi con i tuoi ricordi serenamente, ma con passione.
Un cordiale saluto.
Mau.
Vita e morte sono facce della stessa medaglia, non puoi abbracciare l’una senza farti carico anche dell’altra. Ma fine e principio sono legati indissolubilmente..
Coraggio
Gabbiano e mau avete scritto delle parole molto profonde e belle, complimenti
Non c’è un senso,io ho mia mamma e mio marito tutti e due con un tumore e mi ripeto la tua domanda OGNI giorno e dho solo 40 anni.
Vedi persone soffrire,stare male e non te ne fai una ragione ,giustamente.POi senti persone che si lamentano per sciocchezze e ti chiedi se il mondo sia impazzito.
Ti mando un abbraccio grande grande.Nel giardino di tua mamma ,se non l’hai giá fatto ,pianta un bell’albero in suo ricordo.
Un abbracio forte forte