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Non riesco a trovare un senso: vendetta, falsità o vergogna?

di FiloRosso

Salve a tutti, sono una neotrentenne e scrivo perché questa storia per me oltre che ad essere dolorosa è un vero e proprio grattacapo, sentendo le vostre (spero) opinioni forse troverò un senso. Provo un misto di rabbia, amore, sensi di colpa , dolore, spaesamento.
Ho sempre avuto rapporti complessi col mondo maschile, a partire da mio padre : ho sofferto e fatto soffrire, e se non altrettanto forse di più.
Sono un’ artista ma attualmente faccio anche l’hostess per eventi di moda avendo un aspetto gradevole anche se io non l’ho mai ritenuto. Mi sono trasferita in Germania da un anno, avevo bisogno di nuovi stimoli, non riuscivo a lasciare il mio ex col quale convivevo da 7 anni perchè mi sentivo in colpa.
Ad ottobre ho conosciuto un ragazzo svedese più giovane (24 anni) con il quale ho presto allacciato una relazione molto intima anche se lui mi aveva premesso che a gennaio sarebbe tornato in Svezia, che da tempo aveva programmato il ritorno per iscriversi all’università, anche se sulle prime mi disse che avendomi conosciuta sarebbe voluto rimanere ancora per stare con me, gli risposi di non farlo, che la nostra relazione sebbene già bellissima era solo agli inizi, se non fosse andata mi sarebbe dispiaciuto che avesse mandato a quel paese i suoi progetti. Solo che il rapporto si intensificava ogni giorno di più e io non volevo accettare che lui sarebbe andato via . Ottima intesa intellettuale e sessuale, stesso modo di vedere il mondo, mi sembrava un bravo ragazzo, una persona profondamente umana. Una notte però ebbi una crisi a distanza di una settimana dal suo ritorno in Svezia : lui dormiva accanto e io realizzai, cominciai a piangere in silenzio tutta la notte. Lui se ne accorse, mi accarezzava e stava in dormiveglia , mi disse anche nel sonno “mi mancherai tanto “. Passato questo ci rasscurammo a vicenda che non ci saremmo dimenticati e così fu! Al suo ritorno scrivevamo mail per raccontarci come andava , nuove prospettive, terribili nostalgie. A lui mancava questa città. Una volta dato l’ esame tornò un weekend da me.
Aveva raccolto dell’ambra per me vicino a dove viveva, il cuore gli batteva , tante piccole accortezze, fare l’amore era bellissimo ma lui diceva di stare male, che tornare nella città che amava e rivedere me , lo emozionavamo troppo. Sono una persona un po’ insicura quindi prima di partire gli ho chiesto se gli faceva comodo stare da me o meno (che idiota vero?) . Tornato scrisse una mail di quanto gli mancassi etc. . Io lo incoraggiavo con gli studi e lo spronavo perché si denigra spesso, ma è una cavolata, non è stupido affatto.
Gli ho sempre detto che se con la distanza non avesse funzionato non avrei comunque voluto perderlo, che magari saremmo potuti diventare amici. Dopo l’ultima mail che scrive al suo ritorno sparisce un paio di giorni, ma una notte in mia assenza mi scrive su skype ( gli avevo regalato un antico serramanico giapponese e altro) e io vedo dopo scritto :- perché mi hai regalato un coltello??? da adesso il mio sangue è tuo, per sempre, TI AMO-. Era la prima volta che me lo diceva ed ero felice ma ecco il disastro : aspetto di beccarlo online per parlarci e condividere quel momento ma sparisce ancora. Poi mi scrive una l mail dove da per scontato io avessi capito che si era tagliato veramente , che non era bravo a dimostrare i sentimenti (questo me lo aveva sempre detto), che si scusava e non voleva sembrare patetico ma il tornare, il capire quanto significassi per lui lo avevano travolto emotivamente ed aveva perso il controllo. Io invece pensavo fosse solo simbolica la storia del sangue! Ci son rimasta male : 1) perché ho avuto un difficile passato autolesionista dal quale sono uscita ma porto ancora i segni 2) perché il coltello glielo avevo regalato io e sentivo di aver avuto una cattiva influenza mentre gli avevo sempre detto di voler costruire e non distruggere 3) perché dovrebbe sapere benissimo che soffro di crisi abbandoniche, dirmi quelle cose e poi sparire, mi son pure preoccupata che non potevo nemmeno vedere cosa si era fatto e in quel momento stavo male anche io che invece avrei voluto gioire del nostro appena sbocciato amore (???) mentre il distacco era duro anche per me e avrei sperato di ricevere rassicurazioni, conforto ed incoraggiamento . Stavo male e gli ho detto che volevo chiudere, che non sapevo se così ce l’avrei fatta a gestire la relazione, che lo pensavo più forte e coraggioso e che probabilmente eravamo entrambi troppo fragili per stare insieme. Ho capito il giorno dopo di aver fatto una cavolata e 2 giorni dopo gli ho riscritto che lo avevo amato fin dall’inizio e lo amavo anche con le sue debolezze e difetti, amavo il suo cuore, la verità . Io sarei più grande e forse avrei dovuto confortarlo ma cercavo anch’io conforto e mi veniva negato. Da li non l’ho mai più sentito, sono passati 25 giorni e non una parola, non un fiato. Una settimana fa ho provato a mandargli una mail spiegando che capivo il suo silenzio, chiedevo scusa ma ero stata in crisi anch’io, che cmq speravo ci fosse almeno un ultimo confronto almeno per dirci “arrivederci, addio”, che mi son sempre resa disponibile anche per essere amici, avrei capito e rispettato ogni decisione compreso il silenzio. Ovviamente non gli scrivo più, il cellulare svedese non ce l’ho e non lo voglio avere. Per vie traverse mi é arrivata voce che lui quando l’ho lasciato è stato male, ma i suoi amici li conosco poco, perlopiù incontrati a feste, fatto sta che si è volatilizzato nel nulla! Doveva venire qui, non so se l’abbia fatto. Lui sa che mi sta facendo malissimo ma : era vero che mi amava? Vuole farmela pagare? Pensa anche lui di aver combinato un guaio e non sa come gestirsela? Non so più cosa pensare. Mi andrebbe bene anche un “vaffxncxlo” definitivo ma così il discorso rimane troncato, mi sembrava una persona dal cuore buono e mi sta lacerando…

Lettera pubblicata il 22 Marzo 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

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